Foto a sinistra: Il monumento ai caduti di San Fili nel
corso della Prima Guerra Mondiale. Tale stupenda opera marmorea realizzata in
marmo di Carrara dal maestro Tommasi Leone da Pietrasanta (Lucca) è stara
inaugurata nel 1925.
La foto risale ad i primi anni Novanta del secolo
scorso ed è stata scattata dallo scrivente.
* * *
I
versi che propongo di seguito, sicuro di far piacere anche e soprattutto a te
carissimo mio unico lettore, sono stati scritti dall'amico Oscar Bruno (autore
della raccolta "Il Suono d'un Verso" recentemente dato alle
stampe.
Inutile
dire che questi versi carichi d'amore verso la terra natia ed i luoghi che
hanno cullato la fanciullezza dell'autore, sono dedicati al nostro bellissimo
monumento.
* * *
DAVANTI AL MONUMENTO
versi di
OSCAR BRUNO
Qual memoria è scritta.
* *
*
Oh
qual masso, per dar la memoria
A
chi un dì con fede giacque,
Per
dar di patria sua forza
A parteggiar di terra sua
invasa.
Or,
che tu posto in tal perenne sito
Stai
ad indicar, chi per la patria cade
Per
essere trincea, di patria sua difesa.
E
tu, uom, appo tal mole prono, come caduto,
Mostri
al ciel l’agel della gloria
Per
far corona a quel, per Patria cadde.
Ma
chi mirar di più, tal prostra,
Madre
dolente, ch’il pianto suo irrora
Tal
donna, che prole sua aver, solo in suo core.
E
chi fermo a mirar, con suo descritto dire
Qual
fu di questo, che s’affisse al quale
Per far saper qual fu l’errato
tempo
Che
sol con forza si potea aver
Quel giusto segno che ogn’uno
agogna,
Ma
il mal pensier dell’altro crudo l’affiora.
Ed
io, a pensar corso di tempo
Che
affuse in nostro suol militia e gente
Che
fur di noi tanto miraggio,
E
trar di noi frutto e sostanza
Che mal lasciaro cruda
malvenza.
E
l’altro, che in man l’acciaro grida…
“Ite
dove Vostro suolo irrora
E
non per tal, nostro sostego,
Che
patrii furo per noi, antica stirpe
Che
tal ne furo di patriottico volere.”
E
tutto in te ne parla antica pietra
Che enumerar ne puo’ qual fu e
qual’era.
O,
tal memori, con onor ne sfronta,
Militi
atti a dimostrar onore,
E
di cadente passo segna quel tempo,
E
di corona tal drappo cinta
Ch’il
milite pose con tal patrio onore,
E
di saldo, saldo passo,
Ratto
si volse, con suo milite atto.
Oh
quale onor per chi patria cade
Ormai
di tutto e teorema afflitto.
Mi far pensar per tanta
riverenza
Ma giusto n’è di onorar chi
cade
In conflitto loco, che tal ci
manca,
Ch’intarno, il suo ritorno e’
ignaro.
Voci e commenti e pensier, chi
passa…
“Oh Patria mia, forte ne cadde
Ove tal giace… Oh caro amico
vero,
ed or silenzio, voto il posto
suo.”
Mi faccio peregrin e tal
confunto
Alta la meta di storico
silenzio.
Or che sento, un bronzeo tocco
Segna un rintocco di cadente
note,
E mio riflesato volgo, pace a
chi cade.
Per far saper di voi chi cadde
esoso.
Sia per sempre tal mole erta,
Per chi di poi, popola tal
borgo terre
Si faccia perigrin, quai tempi
furo
E sia perenne la rispettosa
prece.
Io, appie’ con rispettoso
miro,
Scruto lontan, quai lotte
atroci,
La mia prece, come incenzo
sale
Ove son quei, che hanno in man
La sospirata, del martir la palma.
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