Foto a sinistra: particolare della copertina del “Don
Severo” del 18 ottobre 1913.
Il “Don Severo” era un giornale satiro-politico
pubblicato a Cosenza nei primi anni del secolo scorso. Direttore ne era Chiacchiara
alias don Giovanni Gentile da San Fili.
Foto archivio by Pietro Perri.
Il
18 ottobre 1913 viene pubblicato nella città dei Bruzi (Cosenza) l’ultimo
numero del giornale satirico “Don Severo”. Direttore di questo giornale,
scritto quasi interamente in rima ed in dialetto cosentino, era Chiacchiare
alias don Giovanni Gentile da San Fili.
Don
Giovanni Gentile, spirito libero e ribelle, fu un prete che tutto avrebbe
voluto fare nella vita... tranne il prete.
Le
sue “rime” sono sempre una frecciata contro quel sistema che non ha mai
digerito, Frecciata anche e soprattutto nei confronti dei poteri costituiti
(incluso quello ecclesiastico e monarchico). Cosa, questa, che gli creerà non
pochi problemi (non ultimo una specie di “confino in lobba” nella cittadina
Nicastro nel Lametino).
In
questo ultimo numero del “Don Severo” compare la poesia (lezione di politica
del tempo ma decisamente attuale come dopotutto sono sempre attuali gli altri
versi – i pochi salvatisi – del Chiacchiara) “L’animali a cumiziu”.
La
sfida elettorale era incentrata tra due storiche figure di spicco nella Cosenza
dei primi anni del secolo scorso: don Bernardo Alimena e don Nicola Serra. Oggi
personalmente credo che l’unica cosa ad essere cambiata presumibilmente è il
cognome dei contendenti... e la caratura morale e culturale degli stessi.
Prego
solo a chi legge questa paginetta di prenderla per quella che è: una semplice
burla del tempo. E non, come potrebbe stupidamente apparire all’orecchio ed all’occhio
di uno sprovveduto lettore, una dichiarazione di campo nei confronti delle
elezioni politiche, regionali o amministrative dei nostri tempi.
* * *
L'ANIMALI A CUMIZIU
Di Chiacchiara
(Don Giovanni Gentile da San Fili)
Nu
ciucciu viecchiu, zuoppu e scuntricatu,
pe le vie de Cusenza jia gridannu:
'Stasira
âmu 'e furma' lu comitatu
pe
fa lu deputatu de chist’annu...
Ciucci,
puorci, veniti a la riunione
ca
discurrlmu de la votazione.
La
sira, all'Arcu 'e Ciacciu oh!
chi ciurmaglia:
gatti,
cani, cunigli d'ogne razza,
chi
l'Arca de Noe' paria na paglia
‘n
paragune de tutta sta famazza.
Lu
ciucciu saglie supra nu muragliu
e
li saluta ccu nu forte ragliu.
Pue
dice: "Vui sapete la ragione
che
mi ha spintu a riunire il comitato:
fra
giorni vi sara' la votazione
e
noi dobbiamo fare il deputato:
voi
gia' sapete dell'aperta guerra
tra
don Bernardo e don Nicola Serra.
Io
propongo votar per don Nicola,
uomo
che sa le nostre condizioni;
l'Alimena
che insegna nella scuola
non
favorisce quelle mie opinioni. E poiché
fra
di noi c'e' l'uguaglianza
ognun
di voi puoi far l'interpellanza."
Lu
puorcu allura disse: "Io, per mio conto
mi
associo con il nostro Presidente,
ne'
credo alcun me ne fara' un affronto,
perche'
don Nicola e' uomo assai prudente."
Cussi'
diciennu si 'mbruscina 'n terra,
gridannu
a perde jatu: "Viva Serra."
Ma
a l'assemblea nu’ piace la risposta:
unu
la vulia cruda e n'atru cotta.
S'aza
nu gattu e fice proposta
chi
de lu mastru fu la vera botta:
"Dichiaratela
sciolta la riunione;
questa
volta vogliamo l'astensione."
E
cussi' ciucci, puorci, muli e cani,
cavaddri
scuontricati e cumpagnia,
allu gattu ce vattenu la mani,
e
tutti quanti ‘nfilanu la via
d'avanti
a Prefettura, e vau gridannu:
"L'animali
nu' votanu chist'annu."
* * *
Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
*/pace ma... “si vis pacem para bellum”!
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