SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: giugno 2018

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

venerdì 29 giugno 2018

Ed anche questi alberi prima o poi cadranno... magari sulla testa sbagliata.

A volte penso di essere l’unico a vivere nel nostro stupendo... amato/odiato borgo di San Fili.
E’ possibile, infatti, che alcune cose (storture che potrebbero e dovrebbero essere risanate da parte delle Istituzioni e/o di chi dovrebbe intervenire in modo opportuno con una semplicità estrema) li veda solo io?
Eppure, malgrado San Fili sia sempre più (ed io dico “giustamente”) spopolato, non mi sembra di essere l’unico sanfilese in circolazione... lungo corso XX Settembre o nei vicoli e viuzze (non li chiamo “calle”... non siamo a Venezia) del centro storico e delle aree allo stesso adiacenti.
Poi, finalmente, dopo tanto tempo mi vedo fermare da qualche nostro compaesano che mi dice: “Pietro, visto che tu sembri essere più sensibile di tanti altri”, per non dire magari DEGLI ALTRI, “ a San Fili e tra i membri del Consiglio comunale, non è che potresti un po’ interessarti di questo o di quel problema?”
E tra questi problemi, legati alla sicurezza (diciamo “incolumità fisica”) della nostra Comunità nonché al degrado urbano in cui è drammaticamente caduto l’intero territorio comunale sanfilese, vi è sicuramente quello relativo a due alberi (abeti) a rischio di crollo nell’area dell’ex stazione ferroviaria di San Fili.
Due alberi che, semi sradicati, rischiano di cadere sulla stradina che, percorrendo il sottopassaggio ferroviario, collega in alternativa contrada Frassino, contrada Petrone ed il centro abitato del nostro borgo.
Io... provo a lanciare un messaggio (... fischio? ... colpo del tipo “se ci sei battilo”?) al nostro sindaco dottor Antonio Argentino ed al responsabile dell’Ufficio Tecnico di San Fili (area di competenza).
Riporto di seguito copia della lettera trasmessa in data odierna agli stessi con la speranza che... la speranza continui ad essere l’ultima a morire.
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Gent.mo dott.
ANTONIO ARGENTINO
SINDACO COMUNE DI
87037 SAN FILI (CS)

Gent.mo Responsabile
UFFICIO TECNICO
COMUNE DI
87037 SAN FILI (CS)

OGGETTO:
Richiesta urgente taglio due abeti semi-sradicati in area campetto di bocce ex stazione di San Fili.

Gentilissimi Sindaco e Responsabile (area di competenza) Ufficio Tecnico di San Fili,
mi è stato segnalato da alcuni concittadini giorni addietro un grave problema che si è venuto a creare nell’area dell’ex stazione ferroviaria di San Fili. Un problema che potrebbe mettere a rischio, se non affrontato adeguatamente ed in tempi brevissimi, la stessa vita o quantomeno l’incolumità fisica di qualcuno che passa nella zona interessata.
Mi riferisco in particolare ai grandi abeti cresciuti in modo spettacolare a ridosso (alcuni all’interno) dell’area adibita in altri tempi come campetto di bocce ad uso dei funzionari ed operai assegnati al gestione della succitata stazione. Due di questi abeti danno l’impressione che si siano in parte sradicati e, considerata l’inclinazione assunta negli ultimi tempi del loro tronco (fusto), sembra stiano cadendo nella zona sottostante interessata dall’accesso non solo a piedi ma anche e soprattutto autoveicolare del sottopassaggio ferroviario.
Credo sia inutile dilungarmi su cosa possa rischiare di comportare una definitiva ed incontrollata caduta degli stessi nel momento in cui qualche nostro concittadino o qualche incauto avventuriero della zona possa trovarsi in quel determinato momento a passare da tale zona.
Chiedo pertanto un immediato intervento risolutivo del problema (sia avvisando gli eventuali proprietari dell’area che in modo preventivo e diretto) e qualora non sia possibile lo stesso di interdire preventivamente (con apposita ordinanza sindacale e transennando nel contempo il tutto) l’intera area al traffico sia a piedi che veicolare.
Tenuto conto che stiamo parlando della sicurezza e della salute dei nostri concittadini nonché del “minimo” di decoro che si richiede ad una cosciente gestione pubblica... confido in un intervento immediato alla risoluzione del problema segnalato dallo scrivente.
Si allegano foto.
Cordiali saluti.                                             

Pietro Perri
GRUPPO MISTO CONSILIARE

San Fili (CS), lì 28 giugno 2018.
(segnalazione trasmessa tramite servizio p.e.c. in pari data).
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Non so se riuscirò a smuovere le acque almeno su questo fronte ma... ci provo.
E chissà se da una piccola battaglia (come dopotutto sono piccole tutte le battaglie che da sempre conduco nella mia vita) non possa smuoversi qualche stupidità che possa dar vita in futuro a qualcosa di serio come, ad esempio, rivalutare opportunamente il nostro stupendo... amato/odiato borgo.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

martedì 19 giugno 2018

‘a Timpa delle Magare. (2)


E fu così che, finalmente, il 12 agosto del 2014, accompagnato da mio suocero Pietro Mazzulla, raggiunsi il luogo denominato la “Timpa delle Magare” (zona qualche tre o quattrocento metri al di sopra dell’abitato della frazione Bucita di San Fili... sul versante che guarda a San Vincenzo la costa). E tutto ciò avveniva diversi anni dopo dal momento in cui mi ero prefissato di fare tale “salutare passeggiata”.
Cosa cercavo ara Timpa de Magare? ... cercavo semplicemente qualcosa che nel mio immaginario potesse giustificare il perché di tale nome. Cercavo, ad esempio, qualche pianta medicinale (dopotutto le magare sanfilesi erano - qualcuno  dice lo siano tuttora - delle erboriste che non temevano confronto con le plurititolate colleghe dei giorni nostri). Cercavo magari un colossale albero di noce intorno al quale le magare paesane potessero, in particolari notti, ritrovarsi e scambiare tra di loro nuove ricette e formule magiche o pregare i loro antichi dei e relative consorti. Cercavo forse degli alberi di nocciolo vergini da cui le nostre donne, perché comunque di tali si trattava, potessero ricavare le loro bacchette magiche e vari attrezzi in legno che sarebbero loro serviti per amalgamare i vari... miracolosi salutari intrugli o i tanto pericolosi filtri d’amore.
Ma forse cercavo semplicemente un luogo e quasi certamente alla fine fu solo questo che trovai in tale punto. Dopotutto chi non crede non ha occhi per vedere oltre il mondo materiale che gli si pone davanti agli occhi. Ed io in quell’occasione purtroppo non credevo.
Mio suocero, indicandomi prima il punto considerato il cuore della Timpa delle Magare e poi un piccolo spiazzo nelle vicinanze dello stesso, mi disse che in altri tempi la gente che andava a lavorare in quelle zone utilizzava quello spiazzo per fare colazione o pranzo... spesso accompagnati dalle mogli e dai propri figli. In alcuni casi più che trattarsi di una colazione di lavoro si trattava di una vera e propria scampagnata familiare magari effettuata nel giorno della pasquetta (du pasc-kune) o del giorno di ferragosto.
I figli a volte erano dei semplici bambini.
Perché specifico questo? ... solo per sottolineare la pericolosità della zona con il dirupo a pochi metri di distanza dal punto in cui si pranzava e con i bambini che non sempre si riusciva a tenere a distanza di braccio (quindi, in caso di pericolo, facilmente acciuffabili).
Avvicinandosi ai limiti del dirupo, parliamo sempre e comunque della Timpa delle Magare, e guardando in basso ai piedi dello stesso... le vertigini, specie se siete un soggetto alquanto impressionabile, prendono il sopravvento sulla vostra salda psiche.
Le vertigini o... le magare? ... magari quelle magare che provando da quel punto a spiccare il volo sulle loro inseparabili scope per far ritorno alle loro case dopo una notte segnata da un diabolico sabba (o magari per fare una capatina al famoso noce di Benevento)... sbagliando qualche parola della obbligatoria formula magica sono precipitate in fondo al burrone e vi si sono spiaccicate ben benino lasciandoci le penne a futura memoria?
Ed ecco allora le madri gridare ai loro bambini mentre questi si avvicinavano al limitare della Timpa delle Magare: - Vieni subitu cca’! ... Ca si ‘nnoni ‘e magare ti piglianu e ti portanu ddra’ sutta ccu loro.
Quanto c’è di vero in quest’ultima ipotesi? ... quasi certamente niente o altrettanto quasi certamente tutto.
Fatto sta che quel luogo sembra effettivamente ipnotizzare quanti vi si fermano a contemplare contemporaneamente l’orizzonte ed il dirupo sottostante, il dirupo sottostante e l’orizzonte...
Da un punto della roccia prende forma uno strano albero. Un albero non più alto di un paio di metri... quasi certamente un semi-bonzai naturale (quel tipo d’albero, come scoprirò in seguito, può raggiungere diversi metri d’altezza. Può raggiungere persino i trenta metri d’altezza... ma non in quel punto ed in quelle condizioni).
E’ uno strano albero... magico anch’esso come è magico tutto il piccolo mondo che in quel momento mi gira intorno.
Ad una vista “tocca e fuggi” mi sembra abbia delle foglie simili a foglie d’ulivo ma ciò che mi colpisce più di tutto in quella brevissima analisi di questo strano albero sono sicuramente i frutti: delle ghiande.
Che albero può essere un albero con le foglie d’olivo e per frutto delle ghiande? ... sicuro che in natura esiste un tale tipo d’albero? ... o il tutto è solo il frutto di qualche incantesimo che mi hanno fatto in quello stesso momento le anime delle magare che ancora si aggirano facendola da padrone in questo luogo tanto misterioso?
Quando nel primo pomeriggio di quella stessa giornata feci la mia solita “vasca” (passeggiata) lungo corso XX Settembre a San Fili accennai ad alcuni miei amici di tale strana pianta. Ci fu chi, incredulo alle mie parole, quasi mi dette del pazzo o credesse che lo stessi canzonando. Ma ci fu anche un caro amico, titolare all’epoca di una piccola impresa boschiva, che ci disse: “Potrebbe essere un ilice. E se sei stato qualche volta alla villa vecchia a Cosenza sicuramente ne avrai visti, senza farci mai caso, tantissimi”.
Potrebbe essere un ilice?
Ma... che pianta è l’ilice? ... e siamo sicuri che in natura esiste veramente?
Iniziamo a dire che questo mio amico conosceva bene il suo lavoro (dopotutto la lavorazione ed il commercio del legname garantivano, a lui ed alla sua famiglia, il pane quotidiano) e conosceva veramente tale pianta.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

lunedì 18 giugno 2018

A San Fili le more di rovo (spine) si raccolgono seduti s’una panchina... spine annesse.


Camminare lungo corso XX Settembre a San Fili senza rischiare di calpestare una (beep!) di cane (... dicono che porti fortuna ed io spero vivamente che questo tipo di fortuna se la becchino sempre e tutta i proprietari di tali animali) o senza mettere un piede in fallo (complimenti alla giunta guidata dall’architetto Antonio Argentino per l’ottima scelta di pavimentazione imposta alla cittadinanza - visto la pavimentazione precedente - su parte di detto corso) o non rischiare di perdere un occhio grazie ai rovi ed ai rami di acacia che la fanno da padrone in certi punti del nostro tanto principale quanto unico corso... è diventata una vera impresa.
Ora... sulla (beep!) dei cani purtroppo credo ci sia poco da fare (dopotutto non siamo in grado a far capire ad alcuni nostri compaesani quanto sia giusto mettere di tanto in tanto la museruola ad i loro fedeli amici... pensa un po’ se agli stessi (a dire il vero qualcuno si salva) possiamo convincerli che è loro dovere camminare con una palettina ed una bustina con cui raccogliere e dove mettere i bisogni “solidi” dei loro affezionati animali.
E’ loro dovere ed è segno anche di civiltà.
In tanti, credetemi, negheranno d’aver mai avuto un cane in vita loro o, facendo l’analisi della (beep!) dimostreranno che, senza ombra di dubbio, data la consistenza, il colore e l’odore... di tutti può essere quella (beep!) – magari anche di un essere umano e quindi di un nostro compaesano o di qualche immigrato clandestino per giunta neanche ancora giunto nel nostro borgo - tranne che di del proprio impeccabile cane. Perché certe cose, credeteci, il loro cane le fa esclusivamente nel bagno della propria casa (in un apposita sedia) e dopo si fa pure il bidet.
Difficile fare un discorso anche sulla pavimentazione ed in particolare del tratto di pavimentazione che va da piazza san Giovanni al bivio per la frazione Bucita.
Roba da Corte dei Conti e da Procura della Repubblica... visto i risultati (la perfetta riuscita “a regola d’arte”) di un’opera realizzata meno di due anni addietro.
Su una cosa comunque si può intervenire facilmente e quasi a costo zero: una breve pulizia dei prolungamenti di rovi (spine) già in fase di fioritura (quindi more di rovo a breve per tutti lungo corso XX Settembre a San Fili nel tratto di marciapiede che costeggia ciò che resta del muraglione di borbonica memoria (tratto compreso quindi tra la discesa di via Giuseppe Crispini ex via Rampa e piazza Adolfo Mauro ex piazza Rinacchio). Tratto interessato anche dall’invasione di alcuni ramoscelli di acacia (più giustamente conosciuta come “robinia pseudoacacia”).
Una presenza questa che oltre a denotare il menefreghismo dell’Amministrazione in carica nel nostro borgo nei confronti del territorio e della Comunità amministrata rischia di far registrare in tempi anche relativamente brevi qualche brutto incidente a qualche bambino o adulto che dir si voglia.
Non faccio l’uccello del malaugurio (quello semmai lo fanno questi amministratori non intervenendo in merito guardandosi intorno e prevenendo eventuali problema) ma... mi guardo intorno e guardandomi intorno vedo nel mio e nel vostro futuro.
Perché, credetemi, è questo che un buon politico ed un buon amministratore dovrebbero fare: guardar nel futuro dei propri cittadini e dei propri amministrati.
Non avendo comunque possibilità d’intervenire direttamente in merito (pago il fatto d’essere stato esiliato/emarginato per il fatto che non ho voluto limitarmi a fare, da Consigliere comunale di maggioranza, il semplice alza mano in Consiglio comunale) mi sono permesso di segnalare a chi di competenza tale problema.
Segnalazione che trascrivo di seguito.
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Gent.mo dott.
ANTONIO ARGENTINO
SINDACO COMUNE DI
87037 SAN FILI (CS)

Gent.mo Responsabile
UFFICIO TECNICO
COMUNE DI
87037 SAN FILI (CS)

OGGETTO:
Richiesta urgente taglio rovi (spine) e rami acacia (robinia pseudoacacia) lungo corso XX Settembre a San Fili (marciapiedi costeggiante il muraglione).

Gentilissimi Sindaco e Responsabile (area di competenza) Ufficio Tecnico di San Fili,
in questi giorni (ma vi assicuro che il problema è tutt’altro che di questi giorni) non ho potuto fare a meno di notare il pericolo per i passanti, specie se bambini, che presentano alcuni rovi (ovvero “spine”) e dei rami di acacia (robinia pseudoacacia) che invadono in modo vergognoso il marciapiedi che costeggia il tratto interessato dal cosiddetto “ex muraglione” lungo corso XX  Settembre.
Inutile dire che qualche bambino in particolare ma anche qualche adulto in generale potrebbe nel peggiore dei casi anche rimetterci gli occhi. Ma al di là di ciò credo che mantenere in modo civile una parte tra le più belle e regolarmente frequentate del nostro borgo sia un dovere di chi è delegato ad amministrare il borgo stesso.
Parlo in particolare dei rovi che letteralmente imprigionano una panchina difronte al palazzo ex curia e di alcuni rami di acacia che invadono parte del marciapiedi di fronte all’abitazione del signor Elio Perri. Rovi (spine) e rami di acacia che aventi le radici o direttamente dentro gli interstizi dell’ex muraglione o ai piedi di questi oltrepassando la ringhiera si riversano sul marciapiede stesso
Mi sembra strano che nessun amministratore né tantomeno qualche responsabile comunale né qualche dipendente che per sbaglio si sia trovato a passare da tali punti si sia finora minimamente accorto di questa deprecabile, per non dire vergognosa, situazione. Perché se se ne fosse accorto e non fosse intervenuto adeguatamente sarebbe veramente biasimevole.
Tenuto conto che stiamo parlando della sicurezza e della salute dei nostri concittadini ed in particolare dei bambini nonché del “minimo” di decoro che si richiede ad una cosciente gestione pubblica... confido in un intervento immediato alla risoluzione del problema segnalato dallo scrivente.
Dopotutto... basta nu facigliu e nu pocu ‘e bona volontà.
Si allegano foto.
Cordiali saluti.

Pietro Perri
GRUPPO MISTO CONSILIARE

San Fili (CS), lì 17 giugno 2018.
(segnalazione trasmessa tramite servizio p.e.c. in pari data).
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Signori?!? ... siamo ormai a ridosso della fine della seconda decade del mese di giugno.
Vogliamo aspettare il mese di dicembre per rendere “usufruibile” nel suo complesso il nostro stupendo corso XX Settembre?
Non so se riuscirò a smuovere (è proprio il caso di dirlo) le acque almeno su questo fronte ma... ci provo.
E chissà se da una piccola battaglia (come dopotutto sono piccole tutte le battaglie che da sempre conduco nella mia vita) non possa smuoversi qualche stupidità che possa dar vita in futuro a qualcosa di serio come, ad esempio, rivalutare opportunamente il nostro “oro liquido”.
... se di oro si tratta.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!