Articolo
pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di settembre 2020.
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Tabella prelevata dal sito del Ministero degli Interni. |
Quest’anno per l’Italia, la Regione Calabria ed in
particolare per San Fili è stato un anno alquanto significativo per quanto
riguarda il discorso “ritorno urne”.
La Comunità Sanfilese in particolare vi si è
dovuta recare ben due volte: il 26 gennaio per il rinnovo del Consiglio
Regionale ed il 20 e 21 settembre... giorni, questi ultimi, del cosiddetto
“election day” (ovvero “accoppiamento di più appuntamenti elettorali nello
stesso giorno” giusto per ripassare un po’ d’inglese).
Il 20 ed il 21 settembre infatti noi Sanfilesi non
solo siamo stati chiamati ad esprimerci sul referendum costituzionale in cui ci
si chiedeva se eravamo o meno d’accordo ad una riduzione del numero dei nostri
parlamentari ma anche per eleggere il nuovo sindaco ed il Consiglio comunale di
San Fili. Organi istituzionale, questi, che salvo contrattempi (che ovviamente
e per il nostro bene non ci auguriamo) ci accompagneranno amministrativamente
nel periodo compreso tra il 2020 ed il 2025.
Per quanto riguarda il risultato delle elezioni
regionali del 26 gennaio scorso (che ha registrato la vittoria della coalizione
di Centro Destra guidata dall’onorevole Jole Santelli) ne abbiamo parlato
abbondantemente nel Notiziario Sanfilese del mese di febbraio 2020 mentre per
quanto riguarda l’elezione del nuovo sindaco e del Consiglio comunale di San
Fili ne parleremo nelle prossime pagine.
In questa pagina limitiamoci a parlare del
risultato referendario.
Il quesito referendario (presente sulla scheda al
di sopra di due quadratini in cui comparivano rispettivamente un SI ed un NO
era il seguente: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente
"Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di
riduzione del numero dei parlamentari", approvato dal Parlamento e
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12
ottobre 2019?»
In Italia, così come a San Fili, hanno avuto la
meglio i SI e si spera che quanto prima non solo si passi dalle parole ai fatti
(ovvero che nel Parlamento Italiano avremo 345 bocche - con il loro
costosissimo seguito - in meno da sfamare) e che finalmente si provveda anche a
ragionare su una intera riorganizzazione dello Stato e ad approvare una nuova
legge elettorale che ridia effettivamente la voce ai cittadini.
La speranza, inutile dirlo, malgrado siamo nel
paese dei Gattopardo... continua ad essere l’ultima cosa a morire. E finché ci
saranno elettori in circolazione difficilmente morirà.
Ma vediamo i dati del referendum sulla riduzione
dei parlamentari a San Fili:
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Gli ELETTORI ovvero i cittadini sanfilesi aventi
diritto al voto erano 2099 mentre i votanti effettivi sono stati 1796 (l’85.56%
degli stessi quindi una percentuale altissima).
L’altissima percentuale dell’affluenza alle urne
per questa tornata referendaria, inutile dirlo, è dovuta al fatto che in
concomitanza a tale referendum a San Fili si svolgevano anche le elezioni
comunali. Sarebbe difficile, infatti, leggere tale dato in maniera diversa.
Per esprimere il proprio voto bastava tracciare un
segno di croce sulla casella riportante al suo interno la scritta SI o sulla
casella riportante al suo interno la scritta NO.
I SI (ovvero quanti erano favorevoli alla
riduzione del numero dei parlamentari italiani) hanno vinto con 1434 di voti a
favore contro i 322 dei voti racimolati dal fronte dei NO (cioè da quanti
volevano mantenere l’attuale numero dei parlamentari in essere).
Quindi al SI è andato l’81,66% dei voti validi ed
ai NO il 18,34%.
Le schede bianche sono state 27 e le schede nulle
13.
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Un
caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
...
/pace ma... “si vis pacem para bellum”!