Foto a sinistra: mia
madre Teresina Letizia Rende e mio padre Salvatore nella cucina al primo piano
della loro abitazione in via Rinacchio a San Fili nella seconda metà degli anni
Settanta del secolo scorso.
Via Rinacchio si chiama
così perché per tanti anni – nei secoli passati – ospitava una cava della rena
(sabbia rossa ricavata da roccia friabile).
Foto ed archivio by
Pietro Perri.
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Tra i pochi, ma
significativi, documenti che interessano la mia famiglia ho trovato un
“contratto di mezzadria” redatto su carta legale e stipulato tra la signora Lio
Luisa e mio padre Perri Salvatore. Il documento è datato 27 settembre 1955.
Ho ritenuto far cosa
piacevole a te, caro lettore, riportarlo integralmente e, ti prego, se trovi
qualcosa di simile nel cassetto dei nonni, o degli anziani genitori, fammela
avere... potrebbe essere interessante e meritevole di pubblicazione (a volte la
storia della nostra comunità si nasconde sotto qualche centimetro di polvere).
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"Con la presente scrittura privata,
che ha valore di atto pubblico a tutti gli effetti di legge, redatta in duplice
copia, la signora Lio Luisa fu Carmine e Perri Salvatore fu Francesco, entrambi
domiciliati a S. Fili, stabiliscono quanto segue: la signora Lio Luisa dà a
mezzadria al sig. Perri Salvatore il suo fondo, sito in agro di S. Fili in
contrada Profico alle seguenti condizioni:
- Tutto il prodotto del fondo va diviso a metà;
altrettanto vale per ciò che occorre comprare, cioè erbaggi, concimi ecc.
- La padrona compra al Perri due ripassi all’anno
che dovranno dividersi il 12 ottobre, mentre se si devono comprare altri
animali la somma occorrente viene divisa in parti uguali; l’utile della
vendita sarà ripartita a metà.
- La padrona dovrà dare al Perri kg. 75 di crusca
(settantacinque) entro il mese di maggio.
- Il Perri dovrà lavorare il terreno
coscienziosamente, mantenendolo nella massima pulizia, specie per quanto
riguarda i fossi di scolo, scaricandoli quando occorre.
- Il Perri è obbligato a pulire i fichi e piantare
tutte le piantine che la padrona acquista, senza nulla pretendere.
- Il Perri si obbliga di allevare il seme del baco
nella misura della foglia che gli darà la signora Lio.
- Il Perri può tenere nel fondo, per proprio conto,
solo 4 (quattro) galline.
- La presente scrittura impegna le parti dal primo
(n.d’a.: nell’originale “dal 1”) gennaio 1956 ed ha
durata di 3 (tre) anni. Se le parti allo scadere di detto termine, saranno
soddisfatte del contratto, ne potranno, di comune accordo, prorogare la
durata.
- Contravvenendo a quanto stabilito, la parte lesa
si avvalerà a via di legge.
N.B.: I contributi Unificati Agricoli
vengono ripartiti in parti uguali tra colono e padrona”.
Sotto la data si notano
ulteriori aggiunte:
“N.B.: Il Perri potrà allevare nel fondo,
per suo utile, una capra, senza dover nulla alla signora Lio.
Il Perri dovrà dare 10 (dieci) uova di
gallina, ogni mese, alla signora Lio.
Al Perri resta in consegna lo strettoio,
per la compressione dell’uva, che appartiene alla signora Lio. Lo strettoio è
in buone condizioni. Il Perri sarà responsabile di ogni eventuale guasto.
Tutte le condizioni sopra stabilite
valgono anche per il fondo sito in contrada Monaci, che la signora Lio Luisa dà
a mezzadria al sig. Perri Salvatore”.
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Segue il segno di croce
di Lio Luisa e la regolare controfirma dei testi, chiude il tutto la data di
stesura.
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"Cum’eni u veru
ch’eranu miegli i tiempi de na vota, ppe ri patruni e ri baruni, ca ppe ti fa
crisce na capra ‘n’santa pace, ci avia d’assicurare puru dece ova u mise"... ma almeno i miei genitori avevano un regolare contratto di
mezzadria che, confrontato con altri dello stesso periodo, era più che onesto.
Tra l’altro ancora si sentivano gli strascichi della grande guerra ed il prezzo
che, ieri come oggi, devono pagare le classi meno abbienti era ed è come sempre
altissimo.
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