SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: 2014

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

sabato 27 dicembre 2014

Il dramma dei tumori a San Fili e nei Comuni limitrofi - Il Comitato PAN si presenta ai cittadini.

Domenica 7 dicembre 2014 ho assistito ai lavori di un convegno-incontro, tenutosi all’interno della sala convegni della Biblioteca “G. Iusi”, sul problema dell'incidenza tumorale a San Fili e nelle zone collegate.
Il convegno-incontro era organizzato da un gruppo di giovani: in modo serio e al di sopra delle parti così come il tema meritava.
Nel vedere come si è svolto il tutto non ho potuto fare a meno di pensare che comunque San Fili e la Comunità Sanfilese un futuro ce l'hanno... e non mi riferisco solo al tema trattato in occasione di tale convegno-incontro né, con queste riflessioni e con il breve resoconto dell’iniziativa che riporto di seguito, ho come mira il criticare qualcosa o qualcuno... solo elogiare ed elogiare convinto.
Un futuro, dopotutto, che appartiene SOPRATUTTO a questi stessi giovani: complimenti.
... by Pietro Perri.
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Un incontro quello tenutosi domenica 7 dicembre all’interno della sala convegni della Biblioteca comunale “Goffredo Iusi” di San Fili interessante e significativo anche per la presenza, in sala, di alcuni sanfilesi colpiti in seno alle proprie famiglie (e che quindi hanno pagato o stanno pagando un caro prezzo in prima persona) dal dramma dei cosiddetti “tumori”. Un male questo che ti lima (ti distrugge) su più fronti: economico, psico-fisico e sociale. E come tale segna per sempre la vita di quanti ne vengono anche semplicemente sfiorati.
Il tema portante della serata era “Ricerca e salute: un cammino comune”.
La sala, inutile dirlo, era gremita e ciò più che fare onore agli organizzatori è una cartina del tornasole del dramma che si sta vivendo in questi ultimi decenni nella nostra Comunità. Una Comunità, quella Sanfilese, che, malgrado la triste situazione che l’accomuna anche agli abitanti dei paesi limitrofi, deve giustamente iniziare a convincere la stessa a porsi, così come stanno facendo i giovani del Comitato PAN, tutta una serie di domande in merito.
Ad aprire i lavori, presentando il Comitato, ci ha pensato la bravissima Alba Onofrio. E’ stata lei a spiegare ai presenti il perché di una scelta, punto base, di formazione di tale stupenda istituzione: del Comitato, anche e soprattutto al fine di evitare strumentalizzazioni, avrebbero fatto parte solo dei giovani. Una scelta decisamente condivisibile e, visti i risultati della serata, quasi certamente l’unica, specie in questo momento, percorribile.
Nel corso del suo intervento Alba Onofrio ha accennato, ovviamente, al lavoro finora svolto dal Comitato.
La parola è quindi passata al dottor Giuseppe Francesco Rago, giovane medico di San Vincenzo la Costa (altro Comune segnato da un’alta incidenza tumorale), il quale ha trattato spiegando in termini medici la patologia spiegando in generale le neoplasie e le possibili cause.
Successivamente è intervenuto Vittorio Argentino (figlio di Ottorino, recentemente e prematuramente scomparso) che ha illustrato la mappa delle falde acquifere e lo studio sull’acqua, per quanto riguarda la componente chimica, effettuato da un laboratorio piemontese, e quindi al di sopra delle parti, in materia su richiesta dello stesso Comitato PAN. Tali analisi non riguardavano il discorso batteriologico, in quanto lo stesso viene affrontato già periodicamente dalle AS (Aziende Sanitarie) di zona, ma solo quello della ricerca di presenza di metalli pesanti come tali altamente nocivi per l’essere umano.
E’ giusti dire che dalle succitate analisi chimiche e dalle preesistenti analisi batteriologiche ufficializzate dagli Enti Locali in merito alle sorgenti (rete idrica inclusa) presenti sul territorio  di San Fili non sono comunque state evidenziate presenze di componenti bio-chimiche compromettenti per la salute dei fruitori delle stesse. Quindi l’acqua a disposizione dei Sanfilesi ancora oggi complessivamente si presenta come un’acqua più che potabile.
La parola è passata, giunti a questo punto, a Vincenzo Crivaro che si è occupato di presentare i dati relativi ai decessi registrati  a San Fili negli ultimi 3 anni ed ovviamente ricercando nel complesso la percentuale ipotetica degli stessi avvenuti in concomitanza di presenze tumorali e/o sospette tali. I relativi grafici sono stati ottenuti grazie all'aiuto di Italo Toscano e dello statistico Francesco Di Iacovo. Questi hanno elaborato i dati distinguendo il numero di decessi per tumore, la fascia d’età maggiormente colpita e il sesso maggiormente colpito. Tali dati sono stati rapportati alla media presente sia sul territorio regionale che su quello nazionale.
Ha concluso il giro degli interventi previsti in scaletta Luigi Cortese.
Luigi ha descritto nel suo intervento l’importanza dell’istituzione del “Registro dei Tumori” a base provinciale di cui tutte le AS dovrebbero munirsi anche e soprattutto al fine di monitorare in modo ufficiale il problema dell’incidenza tumorale sul territorio e, studiandone gli eventuali risultati, provare a cercare una soluzione per arginare il dramma in cui sempre più persone s’imbattono quotidianamente.
Finito il giro dei succitati interventi è stata passata la parola al pubblico per eventuali integrazioni e/o richieste di chiarimenti in merito a quanto brillantemente esposto dai membri del Comitato PAN di San Fili.
Un lavoro di notevole importanza quello progettato e portato avanti dai giovani del Comitato PAN. Un lavoro che va avanti, non senza sacrifici, ormai da oltre un anno e che li ha visti anche girare casa per casa al fine di ottenere dati da elaborare. Un lavoro degno di stima e che lascia ben sperare: i nostri giovani, appunto, sembra stiano provando a riappropriarsi della propria dignità e soprattutto del proprio futuro.
Perché il futuro di ogni essere vivente è anche e soprattutto il diritto alla salute.  
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... un caro abbraccio a tutti by Pietro Perri.
... /pace!

giovedì 25 dicembre 2014

Milano Piazza Duomo - Natale 1987.

Una politica posta su basi prettamente consumistiche, purtroppo, ha creato gravi lacerazioni nei nostri cuori e l'odio, la voglia di veder fallire il vicino di casa, il parente che è riuscito a salire un gradino in più di quello che siamo riusciti a salire noi, ci consuma quotidianamente il fegato.
Che Natale... "ud'è cumu na vota", me ne resi conto una diecina d'anni fa a Milano.
Salito, all'epoca, sul tram 24 (quello che amorevolmente chiamavamo il "Vigentino") ad un angolo di Piazza Duomo... era Natale anche allora. Presi posto aspettando fremente che il Vigentino bruciasse il tratto che mi separava dalla meta. Attesa vana: fatta qualche diecina di metri, giunti in Largo Cairoli restammo bloccati, causa il traffico, per quasi una ventina di minuti.
Davanti a me stavano seduti una madre con un bambino di non più di quattro anni. Il bambino, giunto all'esasperazione dall'attesa (per i milanesi la parola "attesa" era vietata anche nei vocabolari) chiese alla madre perché il tram non procedeva. La madre cercò di spiegargli, in un linguaggio più che appropriato, che essendo in periodo natalizio era più che normale visto che "tutti i genitori comprano il regalo per i propri bambini", dopotutto l'avevano fatto anche loro il giorno prima.
Quello che lasciò di stucco la madre e ancor più il sottoscritto fu la risposta del bambino: "Mamma, ma allora il Natale è la festa più brutta dell'anno?".
Proprio così: in un mondo stupido ignorante e consumistico, nella drammaticità dell'osservazione, l'essere meno aberrato, riflettendoci bene, finiva per essere un bambino di soli quattro anni. Un bambino che regali ne riceveva quotidianamente non poteva non pensare quanto fossero deplorevoli le spese natalizie (e quindi il Natale) se dovevano bloccare l'ingranaggio Milano.
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Milano Piazza Duomo:
"Ho fame!!!",
Un cartello fra le gambe,
"Non ho un lavoro",
una firma inconfondibile:
"A.I.D.S."!

Un uomo malvestito
denutrito e col volto da rasare;
una donna che scosta il bambino
dal pericolo incombente;
un ragazzo scongiura la morte
lasciandosi scivolare tra le dita
un deca altrimenti speso.

Milano Piazza Duomo:
"Ho fame!!!",
un cartello fra le gambe,
"Siamo sette fratelli",
una firma inconfondibile...
"Miseria"!

Il fanciullo narra una storia
che ormai nessuno vuol più sentire;
qualche spicciolo che cade
nel cartone mal tagliato:
una speranza tradita,
un giocattolo rotto.

Milano Largo Cairoli,
il Vigentino snobbato dal traffico,
un pargolo chiede alla madre
l'insulsaggine della vita corrente.
"E' Natale!"... Natale:
la festa più brutta dell'anno.
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... un abbraccio a tutti by Pietro Perri.
... /pace (soprattutto a chi ne ha bisogno)!

sabato 20 dicembre 2014

... E SE PARTECIPASSI AL GIOCO DE "L'EREDITA'"? SAN FILI E LE MAGARE... IL MIO ARGOMENTO FORTE.

Ok, l'ammetto: mi piacerebbe tantissimo partecipare ad un gioco televisivo ed in particolare a "L'eredità" (quello condotto - su RaiUno - da Carlo Conti... sostituito in questo periodo da Fabrizio Frizzi. Mi piacerebbe e per questo ho partecipato per ben due volte ai provini dello stesso: una volta (l'anno scorso) a Salerno ed una volta (una trentina di giorni addietro) a Lamezia Terme (CZ).
La prima volta? ... non m'hanno chiamato a partecipare alla trasmissione! ... e sono arcisicuro che non mi chiameranno neanche stavolta. Troppi potenziali concorrenti ad ognuna delle due selezioni... ed io sono sempre e comunque uno di troppo.
In ogni caso ai provini me la sono giocata di cuore su un bellissimo argomento: San Fili e le sue... magare.
Chissà... se le magare di San Fili si trovassero confessate e ci mettessero una buona parola... magari una volta o l'altra potrei partecipare anch'io... a questo simpatico giovo televisivo.
Ovviamente io non giocherei per il solo gusto di partecipare ma... per il gusto anche di portare qualche soldino a casa.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

SAN FILI - AMMINISTRATIVE 2015 - PIETRO PERRI - (comunicato n. 1).

Personalmente (politicamente - anche localmente - parlando) ho sempre giocato a carte scoperte e con indiscussa onesta morale... forse è solo per questo che ancora non sono riuscito ad essere eletto in un Consiglio comunale del nostro amato/odiato... paesino di  San Fili.
E' per questo che da "illo tempore" ho detto apertamente che se sarei entrato in una lista (nelle amministrative del - credo - mese di maggio 2015) quella lista sarebbe stata quella guidata da Antonio Argentino... in assenza del sindaco in carica Ottorino Zuccarelli.
Da questo momento in poi, inutile dirlo, di tanto in tanto scriverò sui miei spazi (Facebook profilo e su Facebook pagina blog, sul mio sito base e blog su blogspot) anche qualche zippatina "pseudo politica".
Farò tutto ciò cercando anche di ironizzare su una situazione a dir poco tragica quale quella che ormai da decenni stanno vivendo il territorio sanfilese e la Comunità Sanfilese.
A tutti coloro che leggeranno determinati post e vorranno rispondere agli stessi li prego di utilizzare la mia stessa moneta: educazione e rispetto verso gli altri e possibilmente... sdrammatizzazione (anche con ironia) di problemi a volte neanche esistenti.
Chi offende... sarà automaticamente cancellato dai miei contatti e da questo spazio.
Non gliene frega niente? ... già con tale atteggiamento dimostra cosa o chi è!
Un piccolo consiglio a tutti (anche a me stesso): le elezioni politiche e/o amministrative non possono durare cinque anni ma al massimo due mesi prima delle votazioni e due mesi dopo le votazioni stesse.
Ricordiamoci di ciò: avviene nei paesi civili e, che ci crediate o no, SAN FILI - malgrado tutto e malgrado noi - E' UN PAESE CIVILE!
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

domenica 14 dicembre 2014

Pillole d'ignoranza: la Guerra 1915-1918... iniziata il 1914.

Ho appena finito di leggere un libro sulla Prima Guerra Mondiale ("Catastrofe 1914. L'Europa in guerra" di Max Hostings) e come ogni libro finora letto - incluso favole tipo "Biancaneve e i sette nani" dei fratelli Grimm o "La fattoria degli animali" di George Orwell - anche da questo ho appreso qualcosa.
Ho appreso ad esempio che uno dei pochi modi per far cessare una guerra che non avrebbe dovuto neanche iniziare è... perderla.
Poi... ho capito finalmente anche perché pur essendo iniziata nel 1914 e finita nel 1918 la Prima Guerra Mondiale... noi italiani non la ricordiamo come la "Guerra 1914-18" ma semplicemente come la "Guerra 1915-18".
... da non credere: anche a quello storico appuntamento... siamo arrivati un anno dopo. E malgrado un anno di ritardo (e le perdite in vite umane subite)... abbiamo avuto ottimi vantaggi territoriali da tale tragico... inumano evento.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

venerdì 12 dicembre 2014

Morti e feriti per un incidente ferroviario sulla Paola-Cosenza.



Nella foto a sinistra: Particolare della prima pagina della gazzetta bisettimanale “Cronaca di Calabria” del 17 novembre 1942. Sotto, sempre a sinistra, riproduzione d’una cartolina degli anni Sessanta del secolo scorso in cui si vede l’edificio che ospita la stazione ferroviaria di San Fili. Con, come sfondo, il pittoresco borgo.

L’articolo che riporto di seguito è apparso sulla gazzetta bisettimanale “Cronaca di Calabria” del 17 novembre 1942 e riporta la cronaca del disastro ferroviario avvenuto due giorni prima. In tale disastro ferroviario - uno dei peggiori della storia delle Ferrovie Italiane - morirono 21 persone... una delle quali, Ernesto Albamonte, era sanfilese.

Un motivo per cui pubblico (riporto) tale articolo su questo spazio? ... diciamo tre: 1) sto lavorando ad un pezzo in merito a tale disastro (pezzo in fase di pubblicazione - a puntate - sul Notiziario Sanfilese) ed è giusto mettere anche a vostra disposizione parte dello stupendo materiale che sto raccogliendo in merito; 2) nel disastro è passato a miglior vita anche un nostro compaesano citato nell’articolo stesso; 3) tale articolo mi è costato anche 28 euro a causa di una multa che mi sono beccato in Piazza XV Marzo a Cosenza (ringrazio per il piacere il corpo della polizia Provinciale... una confezione di medicine purganti ai due membri di tale stupendo organismo, di cui le casse provinciali potevano fare benissimo a meno, per non aver minimamente voluto sentire le mie ragioni per quanto fossi la davanti quando facevano “il loro dovere”) e ritengo a tal punto cosa più che giusta valorizzare appieno tale lavoro.

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Morti e feriti per un incidente ferroviario sulla Paola-Cosenza.

Il treno 4371, che parte da Paola verso Cosenza, alle ore 4,30, domenica per mancata azione dei freni sul tratto a dentiera fra le stazioni di S. Lucido e Falconara Albanese, retrocedeva assumendo forte velocità.

All’ingresso di una curva di raggio ristretto deviavano le carrozze urtando contro la parete della trincea, mentre la locomotiva, staccata dal treno, proseguiva la corsa.

Si deplorano 18 morti ed una cinquantina di feriti. Trovansi sul posto alte autorità ferroviarie per procedere ad un’inchiesta circa le cause dell’incidente.

I soccorsi.

Appena giunta notizia del gravissimo incidente ferroviario, prontamente partivano da Cosenza i soccorsi necessari.

Pronta fu l’azione del Partito: immediato l’intervento dei Gerarchi della Federazione dei Fasci sul luogo del disastro. La Federazione ha messo immediatamente a disposizione macchine, materiale di pronto soccorso e l’opera dei dirigenti, veramente lodevole ed encomiabile, che si sono prodigati nell’assistenza ai feriti, nel ricupero dei morti e con ogni mezzo che valesse a portare un soccorso materiale o morale ai colpiti.

Sul posto giungevano anche tutte le autorità provinciali politiche, amministrative e militari.

Veramente efficace l’azione svolta dal Corpo dei vigili del Fuoco, dalla Croce Rossa, dalla G.I.L., dall’Esercito, dalla Questura, dai Carabinieri, dalla Milizia Ferroviaria, dai medici di Paola, da contadini e privati cittadini che hanno proceduto sul posto ai primi soccorsi.

I feriti più gravi, dopo avere ricevuto le prime cure sul posto stesso del disastro, venivano trasportati all’Ospedale Civile «Principe di Napoli» di Cosenza dove hanno avuto dall’encomiabile intervento di tutto il corpo sanitario, le cure del caso.

Il Federale visita il luogo del disastro e gli infortunati,

Il Segretario Federale, appena venuto a conoscenza del grave disastro ferroviario accaduto sulla linea Cosenza-Paola, accompagnato dal Direttore di «Calabria Fascista» si è recato a visitare i luoghi dove è accaduto il fatto luttuoso e i feriti ricoverati nell’ospedale «Principe di Napoli» della nostra città.

Quivi, ricevuto ed accompagnato dai medici di servizio, il Gerarca nelle varie corsie, si è intrattenuto a lungo con i feriti, interessandosi alle loro condizioni ed assicurando ogni assistenza da parte del Partito.

Per tutti il Federale ha avuto parole di conforto.

Accompagnato dal Maggiore Gallotti il Federale ha anche visitato nel reparto della Croce Rossa i tre ufficiali feriti nell’incidente e quindi si è intrattenuto a lungo con i soldati ricoverati nelle varie sale di chirurgia e di medicina. Ai camerati alle armi, attualmente degenti nel nostro Ospedale, il Federale ha rivolto espressioni di viva e cordiale solidarietà e ha assicurato che il Partito è sempre vicino ai soldati e che essi possono liberamente disporre dell’assistenza della Federazione nei loro bisogni.

Il Federale si è recato, quindi, al Cimitero a rendere omaggio alle salme del disastro ferroviario. Nelle cappelle, ove le salme sono temporaneamente esposte, il Gerarca si è incontrato ed intrattenuto con alcuni parenti delle vittime, ai quali ha espresso il cordoglio del Partito.

Nel pomeriggio la Fiduciaria Provinciale dei Fasci Femminili si è recata anch’essa tra i feriti ricoverati nello stesso Ospedale intrattenendosi cordialmente con loro ed offrendo vari doni.

I funerali.

Il cuore di Cosenza si è ancora una volta manifestato in occasione dei funerali dei deceduti nel grave disastro ferroviario. Già fin dalla prima notizia l’impressione è stata dolorosa e man mano che i primi feriti son giunti al nostro Ospedale Civile «Principe di Napoli» è stato un soccorrere di cittadini di ogni condizione sociale. Poi durante la notte sono giunte le salme delle vittime, che sono state composte amorosamente in una sala del Nosocomio, e per tutta la mattinata di lunedì è continuato senza sosta il pellegrinaggio pietoso.

Ai funerali ha partecipato tutta Cosenza, e mai come questa volta veramente non v’è esagerazione. Oltre ventimila persone hanno seguito i carri sui quali erano state composte le bare, che erano seguite dai familiari. Vi erano tutte le autorità e gerarchie; tutte le organizzazioni del Partito, sindacali, giovanili; le scuole; gli uffici pubblici; le associazioni patriottiche e combattentistiche, rappresentanze delle forze armate e tutti gli ufficiali di stanza a Cosenza e quelli in congedo.

Dopo la benedizione delle salme si è mosso il corteo interminabile che è passato per le vie di Cosenza, tra fitte ali di popolo commosso, nel mentre tutti i negozi avevano chiuso per lutto cittadino, così come per lutto cittadino avevano chiuso i locali di pubblici spettacoli.

Per via Roma, Corso Umberto, Piazza Costanzo Ciano, Via Sertorio Quattromani. Piazza Tommaso Campanella. Corso Telesio, Ponte San Francesco, Salita Tribunale il corteo si è snodato fra la generale commozione e si è sciolto dopo che è stato fatto lo appello fascista delle vittime.

Innumerevoli le corone, fra le quali quelle delle autorità e dei parenti degli estinti.

Ed ecco i nomi dei morti nel disastro ferroviario (altre due salme, una donna ed una bambina non sono state ancora identificate): Gallanti Fausto fu Aleardo, Aiutante Maggiore de la 162. Legione della M.V.S.N. di Cosenza; Di Maggio beniamino da Napoli, 1. Capo Squadra della M.V.S.N.; De Maria Mario fu Giacomo da Circè, Tenente di Artiglieria di stanza a Castrovillari; Paduano prof. dott. Stefano di Salvatore, Primo Capitano del 17. Reggimento Fanteria e Professore della R. Scuola Commerciale « M. A. Severino » di Cosenza; Caiezza Pasquale di Vincenzo da Alzano, ferroviere; Petrone Mariano fu Giovanni da Cosenza, impiegato dell’Unione provinciale Agricoltori; Prof. Augusto Oro di Mario da Napoli, Libero docente presso quella Università; Albamonte Ernesto di Gaetano da San Fili; Villella Francesco Antonio fu Nicola da Palizzi (Reggio Calabria); Merletti Carmine da Cosenza, Negoziante; Ing. Francesco Lombardi da Cosenza, comandante provinciale dell’U.N.P.A.; Campana Gabriele; Romano Enzo Mario fu Giulio da Cosenza, studente universitario; Gioni Alfredo fu Sebastiano da Castel San Giovanni (Piacenza); Ranieri Eteocle Luigi di Fedele, nato a Cosenza, studente universitario; signora Caiezza; Giuseppe De Napoli di Raffaele.

Alle famiglie delle vittime, presentiamo le sincere condoglianze del nostro giornale.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

mercoledì 10 dicembre 2014

Qualcosa non quadra... a San Fili ma non solo a San Fili.

Una stupenda foto della seconda metà
degli anni Settanta del XX secolo. Nella 
stessa (inginocchio a destra) anche 
l'amico Ottorino Argentino.

Domenica 7 dicembre 2014 ho assistito ai lavori di un convegno-incontro sul problema dell'incidenza tumorale a San Fili e nelle zone collegate.
Il convegno-incontro era organizzato da un gruppo di giovani (riunitosi sotto il nome di “COMITATO P.A.N.” di San Fili): in modo serio e soprattutto al di sopra delle parti così come il tema meritava.
Nel vedere come si è svolto il tutto non ho potuto fare a meno di pensare che comunque San Fili e la Comunità Sanfilese un futuro ce l'hanno... e non mi riferisco solo al tema trattato in occasione di tale convegno-incontro né, con tale post, ho come mira il criticare qualcosa o qualcuno... solo elogiare ed elogiare convinto.
Un futuro, dopotutto, che appartiene SOPRATUTTO a questi stessi giovani: complimenti.
Per una semplice coincidenza personalmente avevo scritto (e successivamente pubblicato sul NOTIZIARIO SANFILESE di questo mese) un articolo in merito alla tutt’altro che rosea situazione (dal punto di vista dell’incidenza tumorale) che si sta vivendo da una trentina d’anni a questa parte nel nostro territorio.
Con tale articolo ho voluto “salutare” alcuni amici ed amiche (cari compaesani) che ci hanno tra l’altro lasciato in questo anno... ormai (speriamo) trascorso.
Che il futuro si ricordi di essere un po’ più clemente nei confronti della nostra Comunità e del mondo intero.
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Qualche anno addietro in una simpatica trasmissione televisiva il grande indimenticato Oreste Lionello si divertiva a prendere in giro i meteorologi e i sedicenti redattori degli oroscopi basati sullo zodiaco. Proponeva, in poche parole, le previsioni del tempo... segno per segno.
Inutile dire che lui era vestito di nero (un vero e proprio gufo del malaugurio) e le sue “letture del futuro” erano tutt’altro che rosee. Quando, in questa sua simpatica (punti di vista) gag Oreste Lionello arrivava a parlare del segno del cancro la definizione in merito era decisamente coincisa e lapidaria: “... basta la parola!”
Proprio così: “Cancro?”, nel senso di tumore, male bruttu e via dicendo, “... basta la parola!”.  E se vogliamo limitare il discorso a San Fili e ai paesi limitrofi al nostro, quale San Vincenzo la Costa, e guardare cos’è avvenuto in tale territorio negli ultimi decenni non possiamo non dire che... neanche serve più la parola. Sono ormai decisamente troppi i casi di tumori che colpiscono in modo sempre più brutale la nostra Comunità.
Quest’anno, tra l’altro, proprio per questo motivo volevo evitare di farvi i miei (e quelli dei membri dell’Associazione culturale “Universitas Sancti Felicis” di San Fili) consueti auguri natalizi: troppi casi e troppo crudeli (visto l’età delle persone colpite ed il modo in cui le stesse sono state colpite).
Mi prendo la licenza di non elencare nessuno dei casi in merito. Neppure quelli più eclatanti avvenuti, in tanti nuclei familiari a noi cari, in questo infausto 2014.
Tutto ciò ci fa porre una serie di domande, tre fra tutte: 1) “C’è un motivo particolare collegato a tale elevato indice tumorale nel nostro territorio?”; 2) “Possiamo fare qualcosa per invertire la tendenza?”; 3) “San Fili - su questo fronte - è un caso isolato o rispecchia le medie nazionale, regionale, provinciale o semplicemente territoriale?”
Domande, queste, cui se escludiamo la terza è difficile dare una risposta. Alla terza domanda, infatti, parlando con persone più a dentro dello scrivente in materia, sembrerebbe che San Fili e la Comunità Sanfilese sul fronte tumori rispecchino almeno l’andamento provinciale o quantomeno territoriale.
Per quanto riguarda le risposte alla prima ed alla seconda domanda il problema è più complicato in quanto non ci possiamo rifare ad un semplice calcolo matematico basato su numeri più o meno, magari al ribasso, attendibili come nel caso della terza domanda.
In altri tempi (non sono uno che vuole cavalcare l’onda... preferisco anticiparla. Oltretutto pensando al rischio del male... spesso si può evitare il male stesso), infatti, ho cercato - sul mio blog (http://www.sanfilibypietroperri.blogspot.it) e tra me e me - in altri di darmi qualche risposta in merito. con miseri risultati, ovviamente. Ho cercato ad esempio di capire da cosa potevano dipendere tutti questi “mali brutti” nella nostra Comunità e le risposte sono state molteplici tanto da farmi pensare, più che ad un solo motivo, ad una miscela di più cause o motivi. Cause e motivi spesso collegate a  tre di semplici maledetti termini “progresso, ignoranza e speculazione”.
E allora?  ... per quanto riguarda San Fili proviamo ad elencare qualcuno di questi motivi: un eccessivo uso dell’eternit (da non credere: nel nostro paese è stato utilizzato persino per abbellire la facciata principale della Chiesa Madre); la presenza di campi elettromagnetici più o meno significativi sul nostro territorio (e non mi riferisco ai tralicci della Terna, quelli - pur essendo un’aggravante a un problema preesistente - sono subentrati negli ultimi dieci anni ed il nostro “guaio” risale almeno a trenta anni addietro) e nelle nostre abitazioni; la dismessa discarica in località Fiego (negli anni Settanta e Ottanta per far bassare la massa dei rifiuti si utilizzava incendiare gli stessi provocando una costante nube di diossina che veniva regolarmente “sniffata” dai residenti); il cloro cui si è abusato in determinati periodi nella nostra rete idrica; i trasmettitori della telefonia mobile presenti nell’hinterland; il sempre più elevato utilizzo di apparecchiature moderne (personal computer, tablet, cellulari, televisori, elettrodomestici vari e via dicendo); l’eccessivo uso di medicinali (e l’uso di determinati medicinali di cui magari si potrebbe anche fare a meno) fin dalla nostra nascita se non da prima; la sempre più scarsa mortalità infantile (che una volta con la sua selezione naturale garantiva una certa selezione tra i sopravvissuti); il particolare punto in cui vengono realizzate alcune abitazioni (stranamente - forse non tanto - anche a San Fili alcuni rioni sono colpiti più di altri su questo strano fronte) e chi più ne ha più ne metta.
Siamo figli del progresso, dell’ignoranza (alcune cose in effetti potrebbero essere evitate a priori) e della speculazione e ciò rende impossibile anche mettere un freno al processo evolutivo cui siamo sottoposti.
Un caro abbraccio a quanti quest’anno ci hanno lasciato.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

mercoledì 26 novembre 2014

Amministrative sanfilesi: i sommersi e i salvati... 2010.

I simboli usati dalle liste in gara nelle
amministrative sanfilesi 2010.
Nel mese di Aprile del 2010, ripensando alle elezioni amministrative appena trascorse, mi “divertii” (per quanto ci si possa divertire nei panni di uno come me che fu il primo dei non eletti della squadra di maggioranza a pari merito con l’ultimo degli eletti) a scrivere il pezzo che ripropongo di seguito... a poco più (o forse poco meno) di sei mesi dalle prossime amministrative paesane.
Secondo me tale pezzo (pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese - appunto - di Aprile 2010)  è... simpaticamente ancora valevole
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Partendo dal titolo di un saggio, tra l’altro il suo ultimo lavoro, scritto da Primo Levi nel 1986 (un libro che non ho ancora letto seppure ne conosco a somme linee il contenuto… ma che mi auguro di leggere quanto prima) vorrei provare a stilare, di seguito, una breve e spero simpatica digressione sulle ultime elezioni amministrative sanfilesi. Una elencazione (suddivisi tra buoni e cattivi?) dei vari risultati ottenuti dai candidati alle poltrone del Consiglio comunale del Comune di San Fili.
Titolo? … “i sommersi e i salvati” by Pietro Perri.
I salvati.
Tra i salvati, neanche a farlo apposta, vi metto il Sindaco Ottorino Zuccarelli e la sua lista. Motivo? … sicuramente ha preso cento voti in più di quelli che era politicamente legittimo pretendere. Per quanto riguarda invece la lista “Uniti verso il futuro” (ossia la lista capeggiata da Zuccarelli) tra i salvati a giusta ragione è giusto mettere i primi tre eletti (tra l’altro Consiglieri uscenti): Mario Sergi (137 preferenze), Carmine Cesario (127 preferenze) e Biancamaria Iusi (95 preferenze) con la speranza che un giorno ci insegnino la ricetta per come prendere un così alto numero di preferenze.
Anche per quanto riguarda la lista “Nuova alba di San Fili e Bucita” individuerei tre salvati: Andrea Perrone (79 preferenze)  eletto nella minoranza consiliare pur essendo alla sua prima esperienza elettorale, De Luca Antonello (50 preferenze… secondo me una vera sorpresa) ed il simpaticissimo Antonio Marotta (50 preferenze… meritatissime, almeno per la simpatia e l’educazione con cui ha condotto la sua personale battaglia).
Sempre tra i salvati non posso non collocare Sante Onofrio (tra gli eletti in quanto capolista della lista “Neapòlis”), Giovanni Carbotti (tra gli eletti in quanto capolista della lista “Nuova Alba di San Fili e Bucita”) e l’amico Mauro Lio (75 preferenze, lista “Girasole”). Non so perché ma ho la vaga impressione che tutti e tre, con qualche dubbio su Mauro Lio (… non eletto), hanno comunque raggiunto il loro scopo.
Metterei infine tra i salvati l’amico Salvatore (Tuturieddru) Lio in qualità di padre dei candidati Carmine Lio (20 preferenze… lista “Girasole”) e Francesco Lio (12 preferenze… lista “Nuova alba di San Fili e Bucita”) con la domanda: a quale dei due figli avrà votato?
I sommersi.
Passiamo ora ai sommersi.
Tra i sommersi metto a priori i già citati fratelli Carmine e Francesco Lio. Il motivo? … la prossima volta vorrei vedere un solo fratello in competizione e vorrei vedergli prendere almeno 32 preferenze (ossia 20 più 12).
A seguire metterei i due candidati della lista “Uniti verso il futuro” che hanno preso entrambi 48 voti e si sono giocati quasi alla monetina l’entrata in Consiglio comunale: Biagio Luchetta (Consigliere ed Assessore uscente… per il fatto che nel 2005 aveva preso ben 97 preferenze e che nel giro di cinque anni è riuscito a smarrire metà dei suoi sostenitori) eletto per la seconda volta nel suo mandato, e Pietro Perri (alias lo scrivente) per il fatto che dopotutto un voto in più avrebbe benissimo potuto conquistarselo e per giunta senza grossi sacrifici.
Sempre tra i sommersi metterei il dottor Enrico Crispini con la lista “Girasole”: ci fu un momento in cui si era certi che la lista “Girasole” diventasse la seconda lista (per voti racimolati) del paese… ma sembra sia stato solo un momento.
Sempre tra i sommersi metterei alcuni componenti e fans della lista “Neapòlis” in quanto gli stessi potevano evitare onestamente di portare la lotta politica su un piano di offese personali (anche se poi hanno cercato di passare per vittime quando qualcuno ha risposto loro per le rime): San Fili (e alcuni Sanfilesi) decisamente non lo meritavano.
Sommersi, in base alla mia classificazione, sono anche Vincenzo Dimizio (21 pref.), Gianni Saggio (27 pref.) ed il sempreverde (candidaturamente parlando) Salvatore Mazzulla (27 pref.)... non eletti nella lista vincente “Uniti verso il futuro”. A due di questi in particolare non possiamo che regalare il classico motto “ritenta, sarai più fortunato”.
Sommersi sono pure il già citato Vincenzo Dimizio (21 preferenze, lista “Uniti verso il futuro”), Andrea Iantorno (7 preferenze, lista “Girasole”), Angelo Cersosimo (8 preferenze, lista “Neapòlis”) e Federica De Rose (10 preferenze, lista “Nuova alba di San Fili e Bucita”)… ultimi arrivati nelle rispettive liste.
Ci sono anche dei sommersi di qualità in questa classificazione: Pietro Cribari (ex Assessore nella passata Amministrazione oltre che leader della locale Rifondazione Comunista) e Pasquale Chiappetta (anche lui ex Assessore nella passata Amministrazione e leader del locale UDC)... per le loro “non eccessive” 37 preferenze. A questi due aggiungerei, per le stesse ragioni, anche il Presidente della Pro Loco Francesco Sangermano (38 pref.).
Tra i sommersi metterei infine l’amico Andrea Iantorno (lista “Girasole”) il meno votato in assoluto, e l’amico Filiberto Napolitano (lista “Neapolis”, segnalato come vice Sindaco in caso di vittoria di tale lista) per i suoi zero voti nelle sezioni prima e seconda… 35 preferenze alla terza.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace! ... a chi gioca ad armi pari (onestà morale ed intellettuale).

sabato 22 novembre 2014

U monachieddru 'e Santu Fili... by Pietro Perri.

Ho deciso finalmente di concludere, dopo qualche mese e forse più, un articolo in tre parti (le prime due pubblicate sul Notiziario Sanfilese dei mesi di Luglio e Agosto 2012) tendente a riportare in vita una cara ulteriore “presenza sovrannaturale” santufilise: u monachieddru.
A chi ha un po’ di pazienza per quanto riguarda i miei scritti... buona lettura.
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U monachieddru? ... che stupenda creatura.
Sarebbe bello venire a sapere come e quando i nostri avi si sono imbattuti in questo stupendo personaggio e chissà se si siano mai posti la domanda se sia u monachieddru ad essere frutto della loro fantasia o loro frutto della fantasia di quest’ultimo.
Chi scrive non ha avuto incontri ravvicinati con u monachieddru (io, infatti, appartengo al periodo in cui a farla da padrone nei vicoli del centro abitato di San Fili o lungo il suo terrificante perimetro era la Fantastica, qualche magara, qualche strega propriamente detta e qualche spirdu di passaggio) malgrado con tanti esseri sovrannaturali da piccolo ha piacevolmente (o orribilmente) convissuto.
Eppure anche lui, u monachieddru, era conosciutissimo, nei bei tempi che furono, nella Comunità Sanfilese.
Nei miei ricordi non era semplicemente il mattacchione che si divertiva a nascondere oggetti o a metterli fuori posto magari sul pavimento in punti in cui avresti potuto facilmente inciamparci... lasciandolo sbiascicarsi dalle risate per lo scherzo, simpatico per lui, riuscito.
Nei miei ricordi, ovviamente di quando ero ancora un lattante (siamo nei lontani anni Sessanta del XX secolo), u monachieddru era quell’essere insopportabile che veniva, nel corso della notte, a disturbare il tuo innocente sonno: avevi un peso sulla pancia e sul petto... ti mancava il respiro... aprivi gli  occhi tutto sudato ed affannato e... chi ti ritrovavi seduto sul tuo pancino, con le mani sul tuo petto e che ti guardava sghignazzante dritto dritto negli occhi... con i suoi occhi orrendamente spalancati? ... proprio lui: u monachieddru!
All’epoca, inutile dirlo, in casa mia non c’erano scorte di “Dolce Euchessina”  (n.d’a.: medicinale che negli anni Sessanta e Settanta veniva pubblicizzato come un toccasana anche per l’uso sui bambini con problemi di digestione... o pesantezza - a causa de “... u monachieddru?” di stomaco) e quindi non raramente u monachieddru - nelle lunghe e buie notti in quel casolare di campagna alle Volette - la faceva da padrone.
Fu in quel tempo che chiesi a mia madre chi era e cosa faceva u monachieddru e lei detentrice dell’antico sapere in casa nostra, nella sua proverbiale pazienza, mi erudì in merito a questa simpatica... magica presenza “casalinga”: sui suoi pregi e sui suoi difetti... sulle sue straordinarie potenzialità.
Mia madre mi disse che questo era un essere terribilmente dispettoso ma comunque un buon giocherellone. Quindi non cattivo se non lo si faceva incavolare più di tanto. Un essere con cui si poteva benissimo... coabitare.
Dopotutto se u monachieddru si rende conto che la famiglia che lo ospita si trova in grosse difficoltà ce la mette tutta per aiutarla. Dandole anche qualche insperato aiutino economico: u monachieddru è riconoscente dei piccoli accorgimenti che si usano nei suoi confronti (tipo lasciando qualche avanzo di leccornia sul tavolo da cucina a suo uso e consumo nel corso della notte).
E se nel corso della notte ci viene a fare visita nel modo surriportato ovvero cercando di rovinarci la nottata? ... non è detto che tutto il male vien per nuocere. Dopotutto... se si riesce ad impadronirsi del cappuccio de u monachieddru... abbiamo fatto, come si diceva fino a pochi anni addietro, tredici.
Chi riesce ad impossessarsi del cappuccio de u monachieddru, infatti, ne diventa automaticamente il padrone... non del cappuccio ma de u monachieddru stesso. Quello, infatti, è un po’ il segno del suo potere e l’essenza della sua vita sovrannaturale messa allo scoperto ed alla mercé degli esseri inferiori.
Chi riesce ad impossessarsi del cappuccio de u monachieddru può costringere lo stesso a farsi consegnare, in un libero scambio, il suo tesoro (realizzato con le migliaia di oggetti spesso e volentieri di valore persi nei secoli dai suoi umani conviventi) e quindi vivere agiatamente per il resto della sua vita.
Ecco che non appena svegliatici nel corso della notte a causa di questo dispettoso simpatico esserino... bisogna essere pronti a toglierli il cappuccio dalla testa.
Inutile dire che, fatto il debito scambio, tempo di ridare il cappuccio dallo stesso ci si può aspettare qualche terribile... meritata vendetta.
Mai sfidare le forze e le presenze sovrannaturali con cui quotidianamente interagiamo: in questa dimensione (e non solo in questa) noi siamo semplici ospiti... forse anche loro ma loro sono avvitati prima di noi.
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... un caro abbraccio a tutti by Pietro Perri.
... /pace!

martedì 18 novembre 2014

LEI NON E' PAGATO PER PENSARE! ... by Pietro Perri.

Tanto e tanto tempo fa avevo una divisa addosso e ne andavo decisamente fiero... diversamente non sarei rimasto circa cinque anni nell'Esercito Italiano... e vi assicuro che, nel bene e nel male, per me fu un'esperienza stupenda.
Una volta, nel 67° Montelungo di Monza, ebbi una piccola discussione con un superiore (... superiore? ... per la divisa che indossava! ... il resto era tutto opinabile) e per questo fui rinviato a giudizio: sette giorni di consegna semplice neanche trascritti e neanche, di fatto, fatti in quanto il servizio cui ero adibito comunque mi costringeva ad uscire almeno una volta al giorno fuori dalla caserma.
Nel corso del processino costruito ad hoc mi permisi di aprire il mio intervento con la premessa: "IO PENSAVO..."
A tale premessa registrai il prosieguo (intelligente) proferito dall'allora comandante del Battaglione: "LEI NON E' PAGATO PER PENSARE!"
" ... quindi la prossima volta eviti!", mi sembro continuasse il discorso una farfallina, terzo incomodo nell'intero discorso, che svolazzava imbecillemente nella mia testa.
Chissà, forse è anche per questo che adoro Internet (siti personali, blog, Facebook ecc.): qui anche chi non è pagato per pensare... a volte (non sempre: in tanti scrivono senza pensare... non raramente anch'io mi cimento in questa nobile arte, quella del "non pensiero")... pensa!
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... un caro abbraccio a tutti by Pietro Perri.
... /pace!

domenica 16 novembre 2014

... un abbraccio, carissima amica Franca, by Pietro Perri.

Oggi ho dato, assieme a gran parte della Comunità Sanfilese, l'estremo saluto ad una persona cui, seppur sono state poche le volte con la quale ho scambiato qualche frase, non posso non qualificare come "cara amica": bastava un suo sorriso o un suo fugace sguardo per parti l'impressione che fosse tale.
Una "cara amica" per giunta coetanea o quasi... solo due anni più di me. Decisamente pochi considerato i 53 che da qualche mese a questa parte mi sono lasciato alle spalle.
Qualche giorno addietro un mio compaesano (... caro? ... anche!) mi ha detto che sulla mia pagina Facebook o sul mio blog (quello su cui stai gentilmente leggendo) sto mettendo sempre più spesso lo scorcio in bianco e nero della chiesa di santa Maria degli angeli e la cosa proprio non gli scende giù.
Credetemi: la colpa di tale "continua eccessiva ripetizione" non è mia!
Quella foto, infatti (e come ormai da tempo s'é capito), preannuncia qualche brutta notizia legata alla Comunità Sanfilese".
La domanda, comunque, è... qualcuno sa cosa sta succedendo a San Fili? ... e non mi riferisco certo ai "fermenti lattici in subbuglio" in vista delle amministrative della primavera del 2015.
Oggi almeno due persone, in piazza san Giovanni (a San Fili) mi hanno chiesto se io ipotizzavo qualcosa in merito all'eccessivo aumento di "mali brutti" (come usavano dire i nostri nonni) tra la popolazione residente. Una di queste mi ha pregato di iniziare a trattare (magari in settima pagina) l'argomento sul "Notiziario Sanfilese"... chissà!
Personalmente di ipotesi ne avrei almeno sei o sette in testa e, credo, forse l'unica risposta plausibile e quindi certa non è altro che una miscela di tali ipotesi.
Fatto sta che - beh! - San Fili è diventato proprio un paese invivibile.
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... un abbraccio, carissima amica Franca, by Pietro Perri.
... /pace!

venerdì 14 novembre 2014

Ricordando Giovanni Iantorno... indimenticato tecnico del comune di San Fili.

Giovanni Iantorno - primi anni Ottanta
del XX secolo.
Agli inizi di questo mese trovai nella mia casella di posta elettronica il testo (che riporto di seguito) di un comunicato stampa relativo ad un manifestazione (convegno/ricordo) messa su per ricordare un caro compaesano prematuramente scomparso agli inizi degli anni Ottanta del XX secolo... nel 1984. Questo compaesano era il tecnico del comune di San Fili... amico Giovanni Iantorno.
In passato ho chiesto più volte, inutilmente, al figlio Emiliano Iantorno qualche foto da allegare ad un mio ricordo da riportare sia su questo blog che sul “Notiziario Sanfilese” (il bollettino mensile dell’Associazione Culturale “UNIVERSITAS SANCTI FELICIS” di San Fili). Quindi... benvenuto anche questo comunicato stampa che riporto di seguito. Per quanto riguarda invece il mio articolo/ricordo... dovrete attendere ancora un po’ e magari anche qualche altra foto dal figlio Emiliano.
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Giorno 29 ottobre scorso si è svolta presso il teatro comunale di San Fili una serata in ricordo di Giovanni Iantorno, tecnico comunale del paese prematuramente scomparso nel lontano 1984 all’età di soli 44 anni.
Giovanni Iantorno è stato un pubblico funzionario valido e stimato da tutti oltre che una persona con una moralità ed un altruismo che andavano oltre ciò che comunemente ci si possa aspettare dalle persone con cui si ha quotidianamente a che fare. E’ proprio e soprattutto per questo che Giovanni è stato ricordato dai familiari e dalla comunità sanfilese in un dibattito che ha raccolto testimonianze degli ex amministratori e dei colleghi  dipendenti comunali i quali  hanno riportato uno spaccato della vita amministrativa Sanfilese a cavallo tra gli anni Settanta ed Ottanta.
Nel corso dell’evento si è tenuto un  interessante convegno sul tema: “1984 – 2014, com’è cambiato l’ufficio tecnico comunale tra riforme della pubblica amministrazione e leggi sui lavori pubblici”.
Come relatori si sono alternati: l’arch. Carlo De Giacomo vice presidente dell’Ordine degli Architetti di Cosenza, che ha parlato di urbanistica; l’ing. Michele De Filippis della Provincia di Cosenza, che ha illustrato le ultime leggi sui Lavori Pubblici; l’avv. Angela Stellato della Provincia di Cosenza, che ha tracciato il percorso legislativo che si è sviluppato negli ultimi 30 anni all’interno della Pubblica Amministrazione. 
La serata che ha visto come moderatore il dott. Emilio Iantorno, figlio di Giovanni, ha avuto da cornice una buona presenza di pubblico che ha ascoltato con attenzione le tematiche sviluppate ed ha partecipato emotivamente al ricordo di un sanfilese amato da tutti.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace (anche a chi non se la merita)!

Quando non esisteva internet i radioamatori erano già in rete.

L’avventura estera del nostro compaesano Antonio Conte ricostruita in collaborazione col sottoscritto (alias Pietro Perri) e pubblicata in due puntata sul “Notiziario Sanfilese” dei mesi di ottobre e novembre 2014.
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Quando non esisteva internet i radioamatori erano già in rete. (1)
Di Antonio Conte.
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Antonio Conte.
Ho sempre avuto una grande passione per le radio.
Una passione nata presumibilmente quando (ancora fanciullo, potevo avere sette o otto anni... Siamo agli inizi degli anni Sessanta), mio padre Costantino cercava invano di una stazione che si sentisse un po’ più chiara delle altre su una stupenda, per l’epoca, radio a valvole.
Ricordo come fosse ieri il filo collegato allo stupendo magico scatolone che serviva da antenna ricevente. Quel filo partiva da un lato della stanza per completare il suo interminabile percorso al lato opposto.
Era una radio ad onde corte e a me piaceva tantissimo, forse in quanto premonitrici di quanto mi sarebbe capitato in futuro,  ascoltare emittenti che trasmettevano dall’estero.
In quegli anni io e la mia famiglia abitavamo “ara Jiazza”... davanti “u Spiritu Santu”.
Qualche anno dopo, grazie anche e soprattutto all’amicizia con il nostro compaesano Franco Gentile, mi avvicinai alla conoscenza della cosiddetta CB (n.d.r.: sigla della “banda cittadina”. Sistema di comunicazione a brevi distanze tramite apparecchi a transistor). Erano quegli gli anni d’oro degli ormai mitici “baracchini”.
Ricordo, in quei tempi, l’amico Franco Gentile che, in macchina e col suo “baracchino” a portata di mano, si parcheggiava nei pressi dell’Aireddra e da lì iniziava a parlare con persone più o meno della zona. Con quel tipo di ricetrasmittenti, è facile intuirlo, all’epoca non era possibile parlare con soggetti lontani né tantomeno con persone all’estero.
Una volta con Franco Gentile siamo andati sulla Crocetta per provare a metterci in comunicazione con radioamatori d’altre zone. Essendo un punto in alto era facile dallo stesso ampliare il raggio d’azione della nostra ricetrasmittente.
Purtroppo gli anni passano per tutti e passavano anche per me: il futuro bussava alla mia porta ed il futuro, per lo scrivente, all’epoca si chiamò Svizzera.
Era il 1972.
Restai in Svizzera, per lavoro, circa due anni dopodiché presi la via per il Canada.
Quando si emigra in un altro Stato all’inizio la vita è sempre un po’ difficile... per tutti.
Oltre il confine del nostro Stato ci aspettano una nuova lingua, una nuova cultura, nuovi amici e un nuovo lavoro.
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Quando non esisteva internet i radioamatori erano già in rete. (2)
Di Antonio Conte  con la collaborazione di Pietro Perri.
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"Sono un radioamatore da più di trent’anni!” ... così ama dichiararsi il nostro compaesano d’oltre Oceano Antonio Conte.
In Italia i radioamatori in effetti sono un po’ sottovalutati mentre nelle Americhe ed in particolare nell’America settentrionale (Canada ed USA) sono una vera e propria istituzione. Forse una necessità del vasto territorio in cui operano e dove, a volte, in mancanza di collegamenti alternativi loro sono un vero e proprio “salvavita”.
Sono decisamente rari, infatti, i film catastrofici di matrice hollywoodiana in cui non si veda un probo cittadino a stelle e strisce impegnato davanti alla sua stupenda ricetrasmittente a cercare collegamenti con il resto del mondo ancora, non per molto forse, in piedi.
Il radioamatore, in Canada, dove risiede il nostro encomiabile concittadino Antonio Conte, e negli USA è qualcosa in più di un semplice “soggetto impegnato nel volontariato sociale”: è la voce amica che, non raramente, ti guida nella classica notte buia della tua a volte infernale vita.
Questo e tant’altro è il nostro eroe Antonio Conte da Toronto.
Antonio - anche se oggi, dopo tanti anni passati lontano dalla terra natia, sarebbe più giusto chiamarlo Anthony o semplicemente Tony - approda in Canada nell’ormai lontano mese di dicembre del 1974.
Da quelle parti, in quegli anni soprattutto, non era difficile trovare un posto di lavoro per chi sapeva adattarsi.
Ad aprire le porte di una fabbrica dove si producevano materassi, ad Antonio, ci pensò, qualche mese dopo giunto a Toronto, l’amico e nostro caro compaesano Ottorino Argentino.  Antonio resterà in tale fabbrica per circa tredici anni. Nel frattempo iniziò a seguire le lezioni presso il Seneca college a Yonge e Sheppard, per chi conosce ovviamente tale zona. Tale scuola ovviamente garantirà all’intraprendente Antonio un futuro decisamente migliore da
quello che poteva prospettargli un prosieguo della vita lavorativa in una fabbrica di materassi.
Nel 1980, ovvero in questi magici impegnatissimi anni passati tra lavoro, scuola e famiglia, Anthony riesce a prendere persino il suo tanto desiderato patentino (licenza) di radioamatore. Un traguardo, questo, tutt’altro che facile da raggiungere: per ottenere la licenza di radioamatore, bisognava, infatti, imparare a pennello l'alfabeto morse ed essere capace di ricevere e trasmettere almeno 5 parole al minuto. Antonio di parole al minuto ne supererà, all’esame previsto, la bellezza di dodici ottenendo il miglior risultato possibile.
Diverse sono le associazioni di volontariato cui fa riferimento ai giorni nostri Antonio nella sua opera di “volontariato - radioamatore - senza frontiere”, e diverse sono le occasioni in cui la sua opera si è mostrata vitale o comunque di notevole supporto in situazioni di bisogno o di presunto pericolo.
Ed eccolo impiegato in un ospedale di Toronto dove finalmente, da qualche mese a questa parte, entrato in pensione potrà dedicarsi a tempo pieno alla sua passione di radioamatore e... ai suoi sicuramente più amati nipotini.
Personalmente non conosciamo bene l’organizzazione dei radioamatori mondiali né quanto siano presenti nella nostra zona (San Fili e paesi limitrofi) ma ci piace chiudere questo pezzo con una stupenda frase del nostro caro amico compaesano Antonio: “Si, oggi abbiamo internet... però dove arrivano i radioamatori, gli internetnauti se lo possono' sognare!
Una vita passata lontana dalla terra natia, dicevamo, quella di Antonio Conte. Una vita simile a quella di migliaia di altri Sanfilesi costretti ad emigrare cercando in luoghi lontani ciò che la propria terra ha da secoli negato a lui ed ai suoi familiari... ai nostri familiari: un futuro dignitoso.
Colpisce, nei suoi appunti di viaggio, la seguente frase, pensando ai giorni che furono: “Bei ricordi, anche se un po’ tristi, quelli di quando si emigra. Quello che ti resta in mente, anche dopo tantissimi anni, è sempre il giorno della tua partenza. Quel giorno, noi emigranti, lo porteremo con noi per sempre nei nostri occhi e nel nostro cuore.
Lasciare i genitori ed il resto della famiglia è una vera tragedia. A me quello ciò che mi ha ferito particolarmente è stato il distaccamento della mia sorellina Loredana. Lei aveva più o meno quattro anni... è stato veramente triste lasciarla.
Antonio partì per Toronto nel lontano dicembre del 1974 dall’aeroporto di Roma Fiumicino con un volo dell’Alitalia. Otto ore di volo e, a bordo di un taxi, dritto verso la casa di un suo zio di cui resterà ospite per circa un anno e mezzo.
Sinceramente, voglio dirvi che quasi immediatamente nel vedere quanto mi si prospettava come futuro, ho detto tra me e me: qui, in Canada, non ci starò a lungo.
Così non fu: nel 1976 Antonio conobbe sua moglie Anna da cui ebbe tre figli: Francesco, Sabrina e Christian. E da questi ultimi... cinque stupendi nipotini: Alyssa e Anthony (figli di Francesco), Julia (figlia di Christian), Daniela e Marco (figli Sabrina).
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

giovedì 13 novembre 2014

Quello "NON ERA IL SISTEMA". Quello "ERA... IL LORO SISTEMA”!

Personalmente sono stato sempre contrario a rivangare il passato di una Comunità (sempre e comunque perbene nel suo complesso) o di qualche soggetto  appartenente alla Comunità stessa (sempre e comunque perbene nel suo singolare) ma quando dei “moralmente disonesti” ti mettono in bocca frasi o in testa pensieri che non sono tuoi ma sicuramente del suo bacato cervello, qualcosa è giusto ricordarla o quantomeno... rinverdirne alcuni punti cardine (promettendo di farne uscire al momento opportuno persino gli storici articoli dei quotidiani locali).
Gli ultimi 54 anni di vita politico-amministrativa di San Fili? ... tutt’altro che fiori e tutt’altro che limitata ad un solo soggetto (che tra l’altro questa sfaccettatura della stessa l’ha potuta condizionare per non più di 7 - magari i peggiori - di tali 54 anni): due Commissari prefettizi (1977 e 1996), due dissesti finanziari (negli anni Ottanta), due bypass miliardari (uno negli anni Novanta perpetrato da un “non sanfilese” ed uno agli inizi di questo millennio perpetrato da “un sanfilese”... difficile pensare che siano stati comunque da soli e/o che per il lungo periodo in cui si sono reiterati gli stessi ammanchi nessuno se ne fosse mai accorto prima che i reati venissero a galla... quindi o altri ci hanno mangiato o gli altri erano dei ciechi handicappati professionisti ed amministratori da non rendersi conto di ciò che succedeva loro intorno).
Erano gli anni in cui i muri di alcune opere pubbliche crollavano ancor prima di essere ultimati (vedasi campo sportivo in località Frassino agli inizi degli anni Novanta o alla fine degli anni ottanta del XX secolo).
Erano gli anni in cui in periodo elettorale qualche amministratore faceva vedere sotto il risvolto della propria giacca il calcio di una pistola (forse rubata al proprio innocente figliolo).
Erano gli anni in cui lettere anonime tendenti a denigrare chi diversamente non si poteva scalfire (strano che tali lettere siano cessate quando alcuni soggetti - nostri compaesani - sono finiti fuori gioco) -  per non dire tant’altro - si trovavano anche nel cesso al posto della carta igienica.
Inutile dire che su questo fronte sono usciti vari articoli sui quotidiani locali e tantissimi avvisi di garanzia (alcuni nostri compaesani ne hanno una bella mazzetta di tali avvisi quasi quanto un mazzetto figurine di calciatori della Panini nel loro cassetto)... che comunque non mettono in dubbio la rispettabilità dei destinatari degli stessi (non colpevoli fino a prova contraria... una prova che alcune volte riesce a vedere solo Dio e lo stesso opera di conseguenza) ma qualche domanda sulla capacità del magistrato che li ha emessi la fanno sorgere.
Visto che alla fine tutti sono innocenti... anche quelli finiti in sordina (ripeto: in sordina e non sotto gli occhi di tutti) agli arresti domiciliari.
Anni, i succitati, dove si vede incompetenza amministrativa (diversamente San Fili non sarebbe ciò che è oggi), odore di truffa costante (qualcuno ci ha guadagnato in tale stato di cose ma il 95 percento della popolazione sanfilese - quella onesta o tendenzialmente onesta - ne pagherà le conseguenze almeno per altri due secoli) e continuo accanirsi verso la gente “realmente perbene” cercando di creare il dubbio sugli stessi, dl vuoto attorno agli stessi, l’odio sociale e morale verso gli stessi... da veri criminali. Questi sono alcuni dei giovani rampanti (in alcuni casi forse buon sangue non mente) futuri amministratori del nostro paese. Di San Fili.
Oggi tra l’altro sento proporre l’assurdo concetto del “ma quello era il sistema”.
E no!, cari miei... quello “NON ERA IL SISTEMA” quello “ERA... IL LORO SISTEMA”. Perché in quegli anni, così come oggi, c’eravamo tantissime persone oneste che ci siamo fatti in quattro per cambiare le regole del gioco e che proprio per questo nostro lavoro siamo stati tenuti ai margini della scacchiera dove si dividevano equamente le caselle i pezzi bianchi e i pezzi neri.
Vogliamo continuare a denigrare la gente perbene? ... io sono pronto.
Credetemi: ho buona memoria ed anche un buon archivio personale.
San Fili ha bisogno d’altro che di questi yuppies della macchina amministrativa locale per il rilancio che aspetta, sempre più invano, da oltre una ottantina d’anni a questa parte.
Io? ... sono sempre e malgrado tutto disposto a dare il mio contributo.
E tu?
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!