Articolo
pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di maggio 2021... a firma di
Pietro Perri.
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La luce elettrica a San Fili. (1)
(di Pietro Perri)
San Fili, lo attestano anche le cronache
provinciali d’inizio ‘900, fu uno dei primi paesi della provincia di Cosenza a
poter godere della luce elettrica. Anzi, per dirla giusta, San Fili ebbe la
luce elettrica ancor prima della stessa città di Cosenza. Cosa, quest’ultima, che sicuramente non avrebbe
fatto (ed altrettanto sicuramente continua a non fare) tanto piacere alla città
capoluogo di provincia ed ai paesi attigui al nostro.
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Leggiamo sul “Giornale di Calabria” dell’8 aprile
del 1905:
«San Fili, pur essendo un piccolo paese, ha
mostrato di comprendere ancora una volta i portati della civiltà e con
singolare abnegazione - nei limiti della sua potenzialità, mira a metterli in
pratica.
Fra poco infatti le vie che fino ad ora sono state
immerse nell’oscurità, risplenderanno di belle lampadine elettriche e le case e
gli uffici e i negozi potranno del nuovo impianto avvalersi.
Non reca forse meraviglia sentire che fra pochi
giorni a San Fi1i avrà la luce elettrica? Non fa meraviglia che il nostro
piccolo paese, abbia risoluto un problema che per altri ben più grossi paesi e
per Cosenza stessa è ancora insoluto!
E’ quello che fa ancor più meraviglia si è che
1'impianto s’è fatto senza 1'aiuto di nessun ingegnere, ma di un semplice per
quanto valoroso operaio elettricista Giuseppe Cannataro elettrotecnico.
E pure l’opera è perfetta in tutti i sensi.
San Fili oramai si è messa in moto verso 1a
conquista dei portati della civiltà e presto altre opere non meno utili
verranno a migliorare ancora il nostro ridente paesello.»
A firmare l’articolo fu un anonimo sanfilese.
Ma la notizia, credeteci, era vera.
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Si era nei primissimi giorni del mese di agosto (esattamente
il 4) del 1905 quando l’allora sindaco Michele Noto invitava le personalità del
paese a festeggiare assieme a lui, per domenica 6 nella Sala delle Scuole
Comunali, la “inaugurazione della LUCE ELETTRICA”.
San Fili, anche in questo caso, entrava nella
storia anticipando, pur nel suo piccolo, il futuro. Una storia che purtroppo
negli ultimi anni ci stiamo sforzando, in parte riuscendoci, di dimenticare.
Un bel riassunto di questa stupenda avventura
l’aveva realizzato, verso la fine degli anni Sessanta del secolo scorso,
l’indimenticato (per alcuni di noi sanfilesi doc) Francesco “Ciccio” Cirillo.
Ovvero quel nostro caro compaesano che io, ma non solo io, ebbi il piacere di
definire “il Sanfilese d’America”.
L’associazione culturale “Universitas Sancti
Felicis” di San Fili (la nostra associazione) il 3 dicembre del 2005, celebrò
la ricorrenza del primo centenario di quel memorabile con una bellissima e
costruttiva tavola rotonda avente come tema “C’ERA UNA VOLTA A SAN FILI -
1905/2005: CENTO ANNI DI LUCE”. Tale tavola rotonda, organizzata tra l’altro in
collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale di San Fili (ovvero le ex
Scuole Elementari e Medie del paese) e con il patrocinio del Comune, si tenne
all’interno del locale Teatro Comunale.
I partecipanti alla tavola rotonda furono:
Ottorino Zuccarelli (in qualità di Sindaco di San Fili), Maria Rosaria Lauro
(Dirigente Scolastica), Pietro Cribari (assessore alla cultura), Pietro Perri
(presidente dell’associazione culturale “Universitas Sancti Felicis”) e
Francesco Iantorno (Dottore in Storia). Intervennero anche, in quell’occasione,
l’insegnante Franca Napoletano.
Antonio Asta, storica voce teatrale del nostro
paese, ci dilettò con le letture dei brani “ Illuminazione”, “Ai bagni” e
“Ponticelli” tratte dal libro “San Fili nel tempo” scritto dal nostro
compaesano prof. Francesco Cesario.
Nel corso di tale manifestazione i ragazzi delle
terze classi della Scuola Media Statale “Vincenzo Miceli” di San Fili
illustrarono, in modo a dir poco egregio, il funzionamento di una centrale
idroelettrica (ovvero una centrale per la produzione di energia elettrica che
sfrutta per il proprio funzionamento la potenza dell’acqua così come hanno
fatto e continuano a fare le centrali elettriche che si sono succedute sul
territorio di San Fili lungo il corso del torrente Emoli).
Ciò che non fece all’epoca l’associazione
culturale “Universitas Sancti Felicis” è raccogliere in un apposito opuscoletto
il materiale utilizzato in occasione della succitata tavola rotonda né
tantomeno di trascrivere, o magari registrare, in tutto o in parte gli
interventi che si tennero nel corso della stessa.
E purtroppo ciò che non si mette nero su bianco
(specie per quanto riguarda la storia di una piccola comunità come la nostra),
o che si lascia solo alle cure del prezioso temporaneo cofanetto della memoria
individuale, finisce nel corso di pochi decenni, per essere perso per sempre.
(continua)
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Un caro
abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para
bellum”!