SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: dicembre 2019

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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martedì 17 dicembre 2019

La Cina è vi-Cina... molto più di quello che possiamo immaginare. (4)


Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di dicembre 2019.
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Pechino 30 agosto 2019 - visita alla Città
Proibita.Nella foto le guide Aurora (a sinistra)
e Sole (a destra).
Quando si parte, anche se da semplici turisti, verso uno Stato che si ritiene ai confini del mondo (come la Cina, per tanti di noi Sanfilesi) - in un’epoca che scorre maledettamente veloce come quella che sta subendo la nostra generazione - le prime tre domande che uno di noi si pone sicuramente sono: 1) se ci ammaliamo ci sarà qualche possibilità di sopravvivere in una zona in cui sicuramente ci sarà impossibile farci capire? 2) le guide locali conosceranno bene l’italiano? 3) come faremo a ricaricare i nostri tablet o i nostri smartphone e quindi a restare collegati con il mondo?
Proprio così, ci si chiede anche e soprattutto come faremo a restare collegati con il nostro avanzatissimo tecnologico mondo. Quasi la Cina non facesse parte di questo mondo o fosse restata tecnologicamente imprigionata nel suo ottocentesco medioevo.
Ed eccoci intenti a caricare le nostre valigie di medicinali per le più disparate previste malattie (dalla semplice aspirina per il mal di testa ai più impegnativi antibiotici ad ampio spettro d’azione o ai farmaci contro la diarrea e contro i conati di vomito).
Per quanto riguarda invece la corrente elettrica necessaria a ricaricare i nostri diabolici mezzi informatici made in Cina... come non portarsi dietro almeno tre o quattro spine universali? Anche queste made in Cina?
Proprio così: andando in Cina nella speranza tra l’altro anche di sopravviverci, anche se per una decina di giorni, ci portiamo dietro un tale peso... di prodotti made in Cina.
Per poi scoprire che da quelle parti è difficile trovare un hotel che abbia stanze dove le prese attaccate al muro non siano tutte universali o che gli stessi non ti offrano il wi-fi libero o che la tua scheda telefonica non sia anche automaticamente collegata al resto del mondo anche in gran parte della Cina.
Qualcosa ovviamente su questo fronte anche in Cina lascia a desiderare... ma non per tutti e sicuramente non perché la tecnologia informatica presente in questa grande nazione non sia all’altezza della roba che la stessa smercia nel resto del mondo.
Quel qualcosa è, ovviamente Facebook, che funziona con la tua scheda telefonica ma che non ti dà la possibilità d’accederci tramite le schede telefoniche cinesi o il wi-fi che ti mettono a disposizione i gestori degli hotel in cui siete ospitati.
Inutile dire che il Facebook libero è un po’ indigesto ai governanti cinesi... ma non solo ai governanti cinesi (oggi sappiamo benissimo che il Facebook libero è alquanto indigesto anche ai governanti americani e persino a tanti governanti europei, italiani inclusi).
Il social-network Facebook per gran parte dell’anno e soprattutto in particolari critici periodi sociali in Cina è oscurato: il sogno di tanti governanti, appunto, di paesi liberi come il nostro.
Ma è veramente oscurato o tale blocco si può bypassare tramite l’uso di un’applicazione pirata e a pagamento?
(continua).
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

giovedì 5 dicembre 2019

La Cina è vi-Cina... molto più di quello che possiamo immaginare. (3)


Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di novembre 2019.
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Lintong (Cina). Orietta e Pietro in visita
al Museo dell'Esercito di Terracotta.
Il 27 agosto 2019 io e mia moglie Orietta ci trovavamo a Lintong (una località all’incirca 30 km a nord di Xian) in Cina.
In tale località sono state portate alla luce, dal 1974 ad oggi, circa 10.000 statue divenute subito famose in tutto il mondo con il nome di “Esercito di Terracotta” (collocato nel Mausoleo del primo imperatore Qin, vissuto tra il 260 ed il 210 avanti Cristo). Ovvero ciò che ormai si considera universalmente l’ottava meraviglia del mondo antico.
A far da guida al gruppo di turisti di cui facevamo parte anche mia moglie Orietta ed io c’era la bravissima signora Chen Xi... per noi italiani semplicemente Aurora.
Aurora in effetti era la nostra guida nazionale ovvero l’unica che ci ha accompagnato per l’intera durata del tour. A Shangai ed a Pechino infatti la stessa fu affiancata da altre guide locali.
Finora ho viaggiato tantissimo visitando gran parte dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo o a ridosso degli stessi: sono stato in Marocco, in Tunisia, in Egitto, in Giordania, in Israele, in Grecia, in Turchia, in Spagna, in Portogallo, in Francia, in Croazia, in Inghilterra (se consideriamo Gibilterra come suolo inglese) e persino nello Stato del Vaticano.
Ho avuto il piacere in tali viaggi di ammirare opere uniche nel suo genere realizzate dagli uomini. Opere maestose che avvicinavano gli ideatori delle stesse alle divinità quando non finivano per sancire la divinità dei committenti stessi di tali opere (templi, piramidi, mausolei vari e così via). Opere che servivano alla difesa del territorio come opere che dovevano solo mostrare la grandezza dei sovrani del momento.
Ho compreso l’importanza della Grande Muraglia, posso capire la realizzazione d’una piramide o di un tempio (stupenda la città di Petra in Giordania o Abu Simbel e le piramidi in Egitto o Delfi, il Partenone e la tomba di Agamennone in Grecia...) ma riuscire a capire la follia di creare un Esercito di Terracotta come quello di Lintong in Cina decisamente, l’ammetto, mi è alquanto difficile da capire.
Un’opera sicuramente unica ma decisamente realizzata per esaudire i desideri, a parere di un profano come lo scrivente, di una mente malata.
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Mentre a Shangai la nostra guida Aurora fu affiancata da Luca (altra guida locale ovviamente parlante in italiano) a Pechino ad affiancare Aurora ci pensò l’altrettanto bravissima Sole. Inutile dire che Luca e Sole (così come Aurora) non erano i loro veri nomi, essendo loro cinesi cresciuti e pasciuti in Cina, ma nomi che hanno adottato ad uso e consumo di noi turisti italiani. Nomi che in alcuni casi erano più o meno la traduzione degli stessi nei corrispettivi italiani (vedasi il caso di Aurora e Sole) o semplicemente avevano, con i loro nomi originali, una assonanza quantomeno fonetica con altri nomi del Bel Paese (vedasi il caso di Luca).
In ogni caso avere a disposizione nel nostro soggiorno in Cina delle guide come Luca, Aurora e Sole è stata una vera fortuna. Preparati e simpatici come gli stessi erano.
Luca arricchì di conoscenze ed aneddoti la nostra permanenza a Shangai e a Souzou, Aurora a Xian e Sole a Pechino.
Tutto potevo pensare tranne che questo viaggio avrebbe rimesso in discussione l’immagine che mi ero fatto finora della Cina. Un’immagine distorta anche a causa delle letture, non sempre capite dal sottoscritto, di alcuni libri e riviste che mi capitarono tra le mani nei decenni passati. Senza con ciò scomodare anche il ricordo di quel mattone (a causa più che altro dalla eccessiva durata) di film realizzato dal maestro Bernardo Bertolucci e che risponde al titolo de “L’ultimo imperatore”.
Luca, Aurora e Sole, anche e soprattutto come visione della vita, sembravano far parte di tre Cine completamente diverse. Cosa dopotutto normale visto che gli stessi si sono formati in tre fusi orari l’uno diverso dall’altro.
La Cina, inutile dirlo, come territorio è vastissimo anche se, credetemi, a volte si ha la vaga impressione, vivendo in quella zona e conoscendo la nostra realtà, che sia più complicato, più distante Catanzaro da Bari o da Roma che non Shangai da Pechino.
E questo perché noi nel Meridione d’Italia sembra che ancora viviamo al tempo dei Borbone di Napoli mentre loro sembra si stiano attrezzando per raggiungere Marte ancor prima della Russia o degli Usa.
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Tutto era strano, tutto era diverso da ciò che mi ero immaginato in questa Cina che finalmente vedevo con i miei occhi... e che i miei occhi non si limitavano più ad osservare solo la Grande Muraglia, la Città Proibita o l’Esercito di Terracotta.
Ed anche la mente iniziava a porsi qualche strana domanda. Ed alcune di queste domande non potei fare a meno di girarle alle nostre stupende e preparate guide.
E fu così che, rivolgendomi a Sole, le chiesi:
- Mi spieghi come avete fatto voi cinesi a passare senza grossi problemi (considerando ovviamente le situazioni del tempo in cui si sono svolte le varie fasi storiche) dalla Cina imperiale, all’occupazione giapponese, alla Cina comunista di Mao Zedong e ritrovarvi ora in un regime capitalista con una visione futurista che sembra aver lasciato anni indietro i paesi occidentali? Come fate a trovarvi in una economia (una visione economica) decisamente più avanti della nostra.
Dopotutto qui si tratta di resettare il proprio cervello a cadenza quasi ventennale quando in Italia ancora viviamo mentalmente nei primi decenni postunitari.
Sole mi dette, più che giustamente (anche se in modo scherzoso), le conseguenti risposte. Risposte che riporto di seguito:
SOLE: - Ci troviamo davanti a voi per il semplice motivo che noi ci svegliamo prima di voi. Dopotutto il sole in Cina sorge sei ore prima che in Italia.
IO: - Colpito ed affondato, e per quanto riguarda la situazione politica economica? A cosa dovete questa capacità di riadattamento a dir poco indolore?
SOLE: - Semplice: a noi non interessa chi governa. Interessa che chi governa governi bene e ci metta tutti nelle condizioni di saziare il nostro appetito. La politica non è del popolo.
E si tocco’ la pancia.
(continua).
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!