SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: aprile 2023

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venerdì 28 aprile 2023

Perché a San Fili San Francesco di Paola si festeggia il 12 ottobre? - Articolo a cura del prof. Francesco Iantorno.



Nella foto a sinistra: Particolare di una foto, scattata nei pressi della bambinopoli (zona Airella/Aireddra) della statua (busto) di san Francesco di Paola portata in processione lungo le strade ed i vicoli di San Fili il 12 ottobre del 2013. Foto e archivio by Pietro Perri.

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese (il bollettino dell’Associazione culturale “Universitas Sancti Felicis” di San Fili) del mese di Ottobre 2006 a firma del prof. Francesco Iantorno.

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San Francesco di Paola divenne Patrono e Protettore di San Fili dopo il terremoto del 12 ottobre 1835 che sconvolse l’alta valle del Crati a nord-est di Cosenza, provocando un elevato numero di vittime e ingenti danni alle strutture in numerosi paesi della provincia. I tragici effetti del sisma furono particolarmente gravi nelle località che sorgevano su terreni alluvionali: Castiglione Cosentino fu completamente distrutto; a San Pietro in Guarano, San Benedetto Ullano, Casole, Lappano e Rovella gran parte delle case crollarono e molte altre furono danneggiate irreparabilmente. A Cosenza la scossa causò il crollo di diversi edifici mentre molti altri furono gravemente lesionati, soprattutto nelle pareti interne. Danni più leggeri si verificarono a Paola, Marano Marchesato, Montalto Uffugo e in varie altre località del versante ionico. Le vittime furono complessivamente 115, oltre 240 i feriti (cfr. E. Boschi, Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al 1980, Istituto Nazionale di Geofisica, Bologna 1995; Giornale del Regno delle Due Sicilie, 1835, n° 249; F. Kostner, Storia sismica illustrata della Calabria, Cosenza 1997).

Fu a seguito del tragico evento che il popolo sanfilese “fé voto di celebrar solenne in ogni anno il giorno 12 ottobre in ringraziamento per la liberazione dello spaventevol tremuoto, accaduto in detto giorno” e rafforzò la devozione al Santo, radicata ormai da secoli sul territorio grazie all’Arciconfraternita dello Spirito Santo.

Il culto di San Francesco di Paola raggiunse allora il suo apice coinvolgendo l’intera comunità che rinnovò il voto di lode e ringraziamento al suo Protettore dopo il violento sisma che il 12 febbraio 1854 scosse nuovamente la città di Cosenza e il suo circondario.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!


domenica 9 aprile 2023

Anno 1840 - Verso l'istituzione del cimitero comunale di San Fili. Articolo del prof. Francesco Iantorno.



Nella foto a sinistra
(by Pietro Perri): Statua di san Pio (meglio conosciuto come padre Pio da Pietralcina) ospitata nel sacrato della chiesa del Ritiro o di santa Maria degli angeli.

L’articolo che riporto di seguito è apparso sul Notiziario Sanfilese del mese di novembre del 2006 a firma del prof. Francesco Iantorno.

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Nel 1804 Napoleone Bonaparte con l’editto di Saint Cloud vietava le sepolture nelle chiese e imponeva di seppellire i morti in cimiteri pubblici, fuori dei centri abitati. Il provvedimento, dettato principalmente da ragioni igienico-sanitarie, uniformava in un solo corpus tutte le leggi precedenti frammentate che riguardavano i cimiteri, proibiva la distinzione fra morti comuni e illustri (per i più poveri, sepolti a spese dello stato, erano previste fosse comuni) e prescriveva che le pietre tombali fossero della stessa grandezza, soggette al controllo e all’approvazione dei magistrati.

Le disposizioni contenute nell’editto napoleonico per circostanze assai diverse tardarono ad essere applicate e per lungo tempo ancora i morti furono tumulati nelle chiese. Fu così anche a San Fili dove soltanto nel 1866 l’area dell’ex convento di Santa Maria degli Angeli venne destinata a cimitero comunale. A tal proposito ci è apparso utile riportare integralmente due documenti d’archivio relativi al “seppellimento provvisorio degli umani cadaveri” disposto nel 1840 dall’Amministrazione Comunale che fu motivo d’attrito tra il sindaco di San Fili, i Padri Ritiranti e l’Arciconfraternita dello Spirito Santo.

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San Fili, 2 maggio 1840

Oggetto: Il sindaco di San Fili comunica al priore dell’Arciconfraternita dello Spirito Santo la deliberazione decurionale relativa al camposanto provvisorio.

Al Signor Priore della Cappella dello Spirito Santo in S. Fili.
Signore,

questo collegio decurionale nella sua sessione del 24 marzo ultimo fece la seguente deliberazione:

Che nel rione Bocita si degni il Signor Intendente di fare stabilire al seppellimento di quegli umani cadaveri esclusivamente la cappella della Congregazione dell’Assunta ivi esistente.

Che la predett’autorità si compiaccia ancora disporre che in questo comune capoluogo si addica pure al seppellimento provvisorio degli umani cadaveri la Cappella dello Spirito Santo, non escludendo la chiesa del Ritiro, le quali in concorso restino addette a quest’uso per formare la maggior agevolazione di questa popolazione, le di cui famiglie restano nella libertà di farsi seppellire gl’individui che gli possono appartenere nell’una o nell’altra chiesa, come meglio fa al loro interesse.

E perché questa deliberazione ha meritato la prima approvazione del Signor Intendente della provincia, come sta espressa nel suo uffizio del 28 caduto aprile, così nel comunicarle la stessa la prego di restarne intesa e di uniformarvisi nella parte che le riguarda.         

Il sindaco

R. Pellegrini

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San Fili, 3 maggio 1840

Oggetto: Il priore dell’Arciconfraternita dello Spirito Santo di San Fili protesta contro la deliberazione decurionale del 24 marzo 1840 che indicava la chiesa dello Spirito Santo quale sede del camposanto provvisorio.

Al Signor Intendente della Provincia di Calabria Citra in Cosenza.
Signore Intendente,

con massima sorpresa ieri sono stato notificato da questo Signor Sindaco che si trovava approvata questa Congregazione per camposanto provisorio, giusta l’autorizzazione di lei comunicata in data del 28 caduto aprile. Dico con sorpresa dapoiché si conosce che non sono state valutate le nostre ragioni esposte con altro uffizio diretto alla di lei autorità. La chiesa di questa Congrega è sita nel centro del paese ed abitata in circuito dalla magior parte della popolazione che perciò non può adirsi al detto uso senza contradire le sovrane ordinanze, le istruzioni ministeriali, nonché le tante circolari di codesta Intendenza le quali ordinano che in quelli comuni ove esiste una chiesa rorale, questa servir deve per provisorio camposanto. Né calcolar si deve la frivola eccezione prodotta dal Superiore del Ritiro che vi sono due strette sepolture, poiché ve n’esistono e se ne possono aprire delle più ampie, stante il locale è molto più spazioso di quello dello Spirito Santo. Se questo corpo municipale nel deliberare su tale oggetto fu favorevole al Ritiro n’è causa la propria debolezza, l’intrighi del Padre Superiore dapoiché i decurioni sono quasi tutti dipendenti dello stesso. A prescindere delle sopradette ragioni poggiate sulla legge si fa pure osservare che il locale del Ritiro è di proprietà di questo Comune, concedutoli con decreto del 29 decembre 1814 confirmato dall’augusto monarca di felice ricordanza Ferdinando I con Real Decreto del 6 novembre 1816, che questi Padri Ritiranti si trovano qui stabiliti senza sovrana approvazione né bene placido pontificio ma semplicemente per pura tolleranza dell’ordinario del luogo.

Queste ragioni lungi signore Intendente di rassegnarsino a S. E. il ministro si sottomettono alla di lei autorità sicuro di ottenere quella giustizia che merita la Congregazione, cioè di annullare la deliberazione decurionale del 24 marzo ultimo, e restar ferma quella del giorno 9 mese di decembre [183...]. La conoscenza della di lei incorrottibilità nonché della sua saggezza mi rende certo dell’esito felice. Intanto il presente rapporto le si rimette per espresso e la prego ad esser compiacente onorarmi di ricezione, onde discaricarmi in pubblica Congrega.

Pel Priore assente

Il Primo Assistente

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

 

Rinasce il calcio a San Fili ma... si è nel 1962. Da un articolo dell'indimenticato Sandro Cesario.



Nella foto a sinistra: La Sanfilese nel 1927 sul campo di Paola (da un opuscolo realizzato da Ciccio Cirillo nel 1969). Nella foto compaiono (iniziando da in alto d sinistra) il secondo è l’arbitro, seguono Ottaviuzzo e Tuture Calomeni. Il dott. Tarsitano (col cappello), ai fianchi a sinistra Vittorio Capizzano e a destra l’ing. Giuseppe Blasi. L’ultimo è Cerzosimo di Cosenza. In ginocchio da sinistra: Ciccio Noto, Ciccio Rinaldi, Domenico Blasi, Ciccio Pennarelli, Francesco Rende, Angelo Verbari, Rodolfo Palermo e Gino Molezzi. Seduti da sinistra: Attilio Rinaldi, Peppino Blasi, Giovanni Apuzzo e Raffaele Mendicino.

L’articolo che riporto di seguito (già tra l’altro sul Notiziario Sanfilese del mese di dicembre del 2006) è apparso la prima volta verso gli inizi degli anni sessanta, 1962/1963, sul quotidiano “La Gazzetta del Sud” a firma del decano dei giornalisti sanfilesi... indimenticato Sandro Cesario.

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Lo sport calcistico rinasce a San Fili, grazioso e lindo centro montano a pochi chilometri da Cosenza.

Questa è una notizia che farà piacere a molti vecchi sportivi sanfilesi, sparsi un po’ qua e un po’ là per motivi professionali, ma soprattutto ha fatto piacere, facendo salire l’entusiasmo allo zenith, ai giovani e giovanissimi sanfilesi, che avranno finalmente il loro normale sbocco per dar fiato al loro giovanile entusiasmo per l’affascinante gioco della pelota.

Sotto le insegne, le vecchie insegne - tanto che la gloriosa società fu fondata nel 1926 - di “Sanfilese”, si è costituita una polisportiva della quale è stato nominato, alla unanimità, commissario straordinario il professor Corrado David, sindaco di San Fili.

Ne fanno parte tutti i calciatori sanfilesi che nulla stanno lasciando di intentato onde la nuova società possa inserirsi compiutamente nel novero delle migliori formazioni provinciali. E’ proprio domenica scorsa, 22 corrente, è stata inaugurata la sede sociale, in via XX Settembre, vale a dire sull’arteria principale del centro.

Sono intervenute, oltre le massime autorità locali, anche il dott. Mario Calmieri ed il dott. Carci, rispettivamente delegati provinciali della FIGC e del CONI. Vada se, però, che il problema da centrare subito è quello riguardante il nuovo campo sportivo, ed in proposito abbiamo notato un fermento da parte dell’autorità competente. Infatti il sindaco David, proprio in sede di assemblea generale dei soci della Polisportiva Sanfilese, ha dato formali assicurazioni che mercé l’ausilio del Credito Sportivo, anche San Fili avrà un razionale impianto sportivo, che sorgerebbe in agro detto Ortale.

Intanto si stanno approntando i quadri degli atleti che, sotto la direzione tecnica del dinamico prof. Speziale, parteciperanno al campionato juniores di terza categoria che inizierà nel prossimo ottobre.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!