SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: 2020

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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giovedì 31 dicembre 2020

IL 2021 SECONDO L'ORACOLO DELLA "MANO DI FATIMA... BY PIETRO PERRI.

Secondo la mia (libera?) interpretazione dell'Oracolo della Mano di Fatima il 2021 sarà un anno tutt'altro che positivo.
Inutile dire che siamo nel secondo millennio (2000) e che il secondo millennio è comunque un millennio caratterizzato dal tracciamento di una linea di confine tra ciò che c'era prima e ciò che ci sarà (c'è!) dopo.
Un vero e proprio divorzio col passato.
Nel 2021 resta ancora una variabile impazzita (o quantomeno dubbia nel suo evolversi) caratterizzata dallo 0 (ovvero dal numero mancante) e comunque il 2020 di zero (variabile impazzita) oltretutto ne aveva ben due.
Le variabili impazzite in un determinato numero (o data) dicevo che comunque non devono per forza far paura o quantomeno far paura più di tanto.
Spesso sono state proprio le variabili impazzite a far fare all’essere umano il suo salto di qualità nella sua microstoria dell’Universo.
Purtroppo le due variabili impazzite (i due zero) presenti nel 2020 non solo hanno segnato il modo decisamente negativo l’anno considerato ma hanno posto le basi per il 2021. Basi ad un primo occhio tutt’altro che poste su un terreno solido e quindi facente sperare in un roseo futuro.
Ciò che deve far più paura a noi comuni mortali (ovvero non a chi tira le fila dell’Umanità) sono i numeri 21 (in particolare), il 20 e l’1.
L'1 tra i tre numeri suincriminati potrebbe sembrare a prima vista il meno catastrofico. Dopotutto passionalità, ambizione, ardore sono tre virtù positive dell'essere umano... se sapute opportunamente indirizzare.
Perché se non sapute opportunamente indirizzare sfociano regolarmente in brutalità, grossolanità, violenza (ovvero nel numero 21) per assestarsi in tristezza, severità, austerità profetizzateci dal numero 20.
Purtroppo per quanto si possa sperare che il numero 1 lasci una possibilità di salvezza... purtroppo tale possibilità di salvezza s’imbatte drammaticamente nel numero 21.
Ed il 21 non lascia possibilità di dubbie interpretazioni.
Ergo se diamo credito all'Oracolo della Mano di Fatima il 2020 è solo il prologo del 2021.
Dio abbia pietà di noi ciarlatani.
E che il nostro Dio non sia il Dio di Cassandra.
By Pietro Perri.

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BREVE NOTA SULL’ORACOLO DELLA MANO DI FATIMA.

Diciamo a priori che l’Oracolo della Mano di Fatima non ha nulla a che dividere con la città portoghese famosa grazie alle miracolose apparizioni ai pastorelli di cattolica e santa memoria. Né, quindi, con i suoi famosi tre segreti... svelati dal Vaticano quando era ancora in vita Giovanni Paolo II alias Karol Wojtyła.
La Mano di Fatima nasce, come oracolo, nel mondo orientale. Oltretutto un talismano/simbolo a forma di mano (detto appunto Mano di Fatima) è venerato come il più potente talismano/simbolo nel mondo musulmano. Al pari della croce che in tanti portano addosso in ambito cristiano.
Fatima, per chi non lo sapesse, è stata la figlia prediletta del Grande Profeta, ovvero di Moametto.
Una mano di Fatima la troviamo anche nella raccolta di novelle delle Mille ed una notte. Da sottolineare che la raccolta delle Mille ed una notte per tanti studiosi dell’occulto nasconde un significato (ovvero una chiave di lettura) segreto da cui, scopertane la chiave, potrebbe svelarci anche il futuro dell’Umanità.
Inutile dire che un significato (chiave di lettura) segreto (sempre secondo gli studiosi dell’occulto) sembra sia presente anche nella Bibbia.
La Mano di Fatima in quanto oracolo (basato sulla numerologia) permette, giocando sulle lettere che compongono il nome ed il cognome delle persone o il nome degli animali o degli esseri viventi in generale o delle cose di conoscere tratti salienti (psicologici e/o premonitori) delle stesse.
Anche cose tutt’altro che belle.
Tale Oracolo sembra sia giunto in Europa grazie al mitico Giuseppe Balsamo conte di Cagliostro. Sempre secondo tale tradizione sembra si debba sempre a lui l’adeguamento dei significati (la chiave di lettura) alla realtà del mondo occidentale.
L’Oracolo base manca in ogni caso di alcune definizioni che, una mente eletta, può anche trovare grazie alla propria acutezza ed esperienza.
C’è da credere in tale Oracolo?
In un mondo in cui ormai si crede in tutto (incluso nel COVID-19) perché non credere anche nell’Oracolo della Mano di Fatima?
In ogni caso, e nel dubbio, messa questa paginetta nero su bianco... ci vediamo (chi ci sarà) alle 24:00 del 31 dicembre 2021.
By Pietro Perri.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

martedì 13 ottobre 2020

Speciale elezione a San Fili - 20 e 21 settembre 2020: le AMMINISTRATIVE.

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di settembre 2020.

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L'avv.to Linda Cribari nuovo
sindaco di San Fili.

Il 20 ed il 21 settembre 2020 a San Fili si è votato anche per rinnovare gli organi istituzionali amministrativi locali.
Quindi, e dopo oltre cinque anni e quattro mesi, San Fili ha finalmente un nuovo sindaco ed un nuovo Consiglio comunale (almeno per l’80% visto che due consiglieri - entrambi dell’opposizione ed entrambi rimasti nell’opposizione - sono una riconferma).
Alla carica di sindaco (personalmente chi scrive preferisce utilizzare il “sostantivo neutro” sindaco ma in tanti in questo caso sono più che legittimati ad usare il “sostantivo femminile” sindaca. Il dizionario online Treccani ammette entrambe le possibilità) è stata eletta la nostra concittadina avvocato LINDA CRIBARI. E con lei in Consiglio comunale, così come previsto dalla vigente legge, sono entrati sette dei dieci candidati presenti nella lista FORGIA IL FUTURO a lei collegata. Questi, ovviamente, sono andati ad occupare le poltrone riservate alla maggioranza consiliare.
I sette consiglieri di maggioranza (ovvero coloro che hanno preso più preferenze nella lista FORGIA IL FUTURO sono  i seguenti:
 

1) ROMEO ANTONIO detto TONINO;

2) LIO MARIO;

3) MARTINO FRANCESCO detto ACHILLE;

4) PALAZZO RICCARDO;

5) LO FEUDO ALFREDO;

6) SAMMARCO SAVERIO;

7) CRISPINI GIUSEPPE.

Sono entrati a far parte della minoranza:
 

1) PERRONE ANDREA, in quanto candidato a sindaco nella lista EVOLUZIONE CIVICA;

2) MAZZULLA DANILO;

3) IANTORNO IVAN.
 

Le due riconferme, entrambe della minoranza nella precedente legislatura ed entrambe rimaste alla minoranza nella nuova legislatura, sono ovviamente ANDREA PERRONE e DANILO MAZZULLA.
Nel corso della prima riunione (o riunione d’insediamento) del nuovo Consiglio comunale tenutasi giorno 1 ottobre 2020 (questo Notiziario viene redatto ed esce con un po’ di ritardo) è stato tra l’altro eletto presidente del Consiglio comunale GIUSEPPE CRISPINI.

 

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

lunedì 12 ottobre 2020

Speciale elezione a San Fili - 20 e 21 settembre 2020: il REFERENDUM.

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di settembre 2020.

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Tabella prelevata dal sito del
Ministero degli Interni.

Quest’anno per l’Italia, la Regione Calabria ed in particolare per San Fili è stato un anno alquanto significativo per quanto riguarda il discorso “ritorno urne”.
La Comunità Sanfilese in particolare vi si è dovuta recare ben due volte: il 26 gennaio per il rinnovo del Consiglio Regionale ed il 20 e 21 settembre... giorni, questi ultimi, del cosiddetto “election day” (ovvero “accoppiamento di più appuntamenti elettorali nello stesso giorno” giusto per ripassare un po’ d’inglese).
Il 20 ed il 21 settembre infatti noi Sanfilesi non solo siamo stati chiamati ad esprimerci sul referendum costituzionale in cui ci si chiedeva se eravamo o meno d’accordo ad una riduzione del numero dei nostri parlamentari ma anche per eleggere il nuovo sindaco ed il Consiglio comunale di San Fili. Organi istituzionale, questi, che salvo contrattempi (che ovviamente e per il nostro bene non ci auguriamo) ci accompagneranno amministrativamente nel periodo compreso tra il 2020 ed il 2025.
Per quanto riguarda il risultato delle elezioni regionali del 26 gennaio scorso (che ha registrato la vittoria della coalizione di Centro Destra guidata dall’onorevole Jole Santelli) ne abbiamo parlato abbondantemente nel Notiziario Sanfilese del mese di febbraio 2020 mentre per quanto riguarda l’elezione del nuovo sindaco e del Consiglio comunale di San Fili ne parleremo nelle prossime pagine.
In questa pagina limitiamoci a parlare del risultato referendario.
Il quesito referendario (presente sulla scheda al di sopra di due quadratini in cui comparivano rispettivamente un SI ed un NO era il seguente: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari", approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12 ottobre 2019?»
In Italia, così come a San Fili, hanno avuto la meglio i SI e si spera che quanto prima non solo si passi dalle parole ai fatti (ovvero che nel Parlamento Italiano avremo 345 bocche - con il loro costosissimo seguito - in meno da sfamare) e che finalmente si provveda anche a ragionare su una intera riorganizzazione dello Stato e ad approvare una nuova legge elettorale che ridia effettivamente la voce ai cittadini.
La speranza, inutile dirlo, malgrado siamo nel paese dei Gattopardo... continua ad essere l’ultima cosa a morire. E finché ci saranno elettori in circolazione difficilmente morirà.
Ma vediamo i dati del referendum sulla riduzione dei parlamentari a San Fili:

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Gli ELETTORI ovvero i cittadini sanfilesi aventi diritto al voto erano 2099 mentre i votanti effettivi sono stati 1796 (l’85.56% degli stessi quindi una percentuale altissima).
L’altissima percentuale dell’affluenza alle urne per questa tornata referendaria, inutile dirlo, è dovuta al fatto che in concomitanza a tale referendum a San Fili si svolgevano anche le elezioni comunali. Sarebbe difficile, infatti, leggere tale dato in maniera diversa.
Per esprimere il proprio voto bastava tracciare un segno di croce sulla casella riportante al suo interno la scritta SI o sulla casella riportante al suo interno la scritta NO.
I SI (ovvero quanti erano favorevoli alla riduzione del numero dei parlamentari italiani) hanno vinto con 1434 di voti a favore contro i 322 dei voti racimolati dal fronte dei NO (cioè da quanti volevano mantenere l’attuale numero dei parlamentari in essere).
Quindi al SI è andato l’81,66% dei voti validi ed ai NO il 18,34%.
Le schede bianche sono state 27 e le schede nulle 13.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

sabato 29 agosto 2020

SAN FILI (CS) - SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE - 20 E 21 SETTEMBRE 2020.


Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di agosto 2020... a firma di Pietro Perri.
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Simbolo lista
ANDREA PERRONE 
sindaco.
Questo breve articolo sarà un po’ (in alcune parti) polemico.
In quanto autore dello stesso me ne assumo tutte le responsabilità morali e materiali e quindi tengo a precisare che lo stesso non rispecchia, per tali parti) la linea editoriale del bollettino mensile dell’Associazione culturale UNIVERSITAS SANCTI FELICIS di San Fili ovvero del NOTIZIARIO SANFILESE.
Pietro Perri.   
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E così - tranne che non ci venga imposto un  nuovo lockdown a causa del COVID edizione 2019... quasi 2020 - siamo ormai giunti alla fine di questa ennesima (per tanti versi inutile per non dire dannosa) esperienza amministrativa: l’amministrazione guidata dal sindaco uscente Antonio Argentino (restata in carica nel quinquennio compreso tra il 2015 ed il 2020) finalmente, visto ciò che lascia in eredità a chi verrà dopo di lei, se ne va a casa.
Definire cinque anni persi quelli che, come Comunità Sanfilese, ci lasciamo alle spalle equivale ad essere decisamente buoni.
Simbolo lista
LINDA CRIBARI
sindaco.
Se non vogliamo infatti entrare in merito ai rilievi (essendo tutti contabili) che ha fatto all’Amministrazione comunale del nostro borgo la Corte dei Conti con la sua ormai famosa delibera n. 96 del 2020 basta guardarci intorno per capire facilmente quanto sia andato storto in questo ultimo lustro. 
Basta guardare la pavimentazione rifatta sul tratto del corso XX Settembre compreso tra il bivio per la frazione Bucita ed il semaforo all’altezza dell’ex gelateria Passarelli (anche questa fiore all’occhiello del nostro borgo siamo riusciti a perdere in questi ultimi cinque anni) o alla realizzazione (?) del parcheggio con annesso montacarichi (che quasi certamente non vedrà mai la sua fine) sotto ciò che fu lo storico muraglione di borbonica memoria. Basta pensare a com’è finita la cultura nel nostro Comune, all’ulteriore disfacimento del tessuto sociale, alla mancata reale discussione sul problema dei trasporti locali ed in particolare ai collegamenti con l’Università della Calabria, ai soldi bruciati in pochissimi giorni e per iniziative senza senso e senza futuro in programmi d’intrattenimento e di richiamo estivi quali le Notti delle Magare (con 60/100 mila euro si poteva fare decisamente di più e decisamente meglio) e a chi più ne ha più ne metta. Basta camminare per le vie del paese e rendersi conto di quanto NON E’ stato realizzato per migliorare il decoro urbano nello stesso.
E non parliamo degli abusi edilizi e della ancor dubbia situazione legata alla riscossione dei tributi locali o alla eterna strana situazione della piscina comunale o del parco del Frassino.
Qualcuno si chiederà... dov’ero io?
Risposta: a fare la fine della classica noce nel sacco.
In bocca al lupo a chiunque vincerà questa tornata elettorale e... che Dio ce la mandi buona.
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Di seguito riporto le due liste:
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Lista civica
FORGIA IL FUTURO
Candidato Sindaco:
LINDA CRIBARI
01       CRISPINI Giuseppe
02       DE LIO Massimo
03       LIO Mario
04       LO FEUDO Alfredo
05       MARTINO Francesco detto Achille
06       PALAZZO Riccardo
07       BRUNELLA Parise
08       ROMANO Federica
09       ROMEO ANTONIO detto Tonino
10       SAMMARCO Saverio

Lista civica
EVOLUZIONE CIVICA
Candidato Sindaco:
ANDREA PERRONE
01       CALOIERO Diana
02       FAVA Mario
03       GIAMPIETRO Giampiero
04       IANTORNO Ivan
05       LAGRIMANTE Davide
05       LO FEUDO Mario
07       MAZZULLA Danilo
08       MONTORO Michele
09       PUGLIESE Anna
10       VERRE Carlo
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

domenica 24 maggio 2020

San Fili ai tempi del covid-19. (3)


Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di maggio 2020... a firma di Pietro Perri.
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Chiesa Madre di San Fili 19 aprile 2020.
Il sacerdote don Franco Perrone celebra
la Santa Messa in diretta streaming.
I tempi cambiano e cambiano sempre più velocemente. E l’essere umano non può che non adattarsi ai nuovi tempi, specie se tali nuovi tempi sono il piacevole o il tragico frutto del suo stesso operato.
Non sappiamo ancora esattamente cosa abbia generato il covid-19 e le sue scioccanti conseguenze che hanno messo in ginocchio l’intero sistema economico e sociale mondiale. In giro, sui mass-media, si dice tutto ed il contrario di tutto. Ed a dire questo tutto ed il contrario di tutto spesso e volentieri sono proprio coloro che, da mostri sacri dell’ingegno e della conoscenza, dovrebbero dare certezze: gli scienziati. Ovvero coloro che calpestando i dogmi dovrebbero mettere l’Essere Umano difronte la inconfutabile cruda realtà.
I tempi cambiano ed a volte sono proprio le tragedie, o i problemi, a farci capire quanto siano macroscopicamente cambiati.
Noi, in effetti, da microbi quale continuiamo ad essere nella Storia del nostro stesso microbo pianeta all’interno del Creato, di alcuni aspetti neanche ce n’eravamo resi conto.
Ed ecco qua San Fili, e quindi la Comunità Sanfilese, nello scorso mese di aprile scoprire un’altra strada per confrontarsi col resto del mondo: la Santa Messa trasmessa in diretta streaming.
Una novità, questa, che ha dato l’opportunità a tanti nostri compaesani in giro per il Mondo di poter assistere ad una funzione religiosa nella propria amata Chiesa a migliaia di migliaia di chilometri di distanza.
 Un qualcosa che, speriamo, venga anche quando questo brutto periodo che stiamo vivendo sarà un fatto completamente dimenticato.
Sono stati tanti i sanfilesi, tra i miei contatti Facebook, infatti che mi hanno ringraziato per aver linkato le sante messe celebrate dal nostro sacerdote don Franco Perrone e trasmesse per l’occasione in diretta streaming.
Sante Messe che hanno dato la possibilità a chi mancava dal paese natio da diversi decenni (tanti di loro finora né hanno potuto farvi più ritorno né ve lo potranno fare, per varie ragioni, in futuro) non solo di pregare assieme ad altri loro compaesani ma anche e soprattutto di rivedere i luoghi sacri cui erano e restano eternamente affezionati: la Chiesa Madre (o della SS. Annunziata), la Chiesa del Carmine (o della Madonna del monte Carmelo), la Chiesa dello Spirito Santo (o di san Francesco da Paola), la Chiesa di santa Lucia alla frazione Bucita e via dicendo.
Tali celebrazioni sono a tutt’oggi visibili nella pagina Facebook della Parrocchia della SS. Annunziata di San Fili, all’indirizzo:
Complimenti e grazie di cuore (anche da parte di chi si spaccia per non credente o da chi non frequenta da tempo per pigrizia o altro i sacri luoghi del nostro paese) al nostro parroco don Franco Perrone ed ai suoi stretti collaboratori per questo stupendo regalo.
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N.B.: al fine di evitare stupide diatribe con alcuni miei detrattori voglio comunque evidenziare che a San Fili già in altri tempi si sono tenute delle dirette streaming. Ma... permettetemi di dubitare che abbiano avuto lo stesso valore di pubblico, simbolico e d’impatto.
(continua)
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

venerdì 1 maggio 2020

Dalla spagnola al coronavirus * ovvero * San Fili ai tempi del covid-19. (2)


Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di marzo 2020... a firma di Luigi “Gigino” Iantorno.
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Cento anni addietro un’altra epidemia colpì in modo devastante non solo l’Europa ma il mondo intero. Tale epidemia (influenza) fu chiamata la spagnola.
La spagnola, una influenza che all’epoca uccise tantissime persone, colpì in modo pesante anche il nostro paese.
San Fili subì tantissime perdite.
I morti vennero trasportati in quei tristi giorni su carri trainati da buoi al cimitero comunale per ricevere degna sepoltura.
Purtroppo quando imperversò la spagnola non c’erano non solo potenziali vaccini ma non c’erano neanche la tecnologia (e quindi la conoscenza), alcuni medicinali di contenimento e gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione e che ci stanno permettendo di contenere i danni di questo flagello umano.
La spagnola iniziò la sua marcia mortale verso la fine della Prima Guerra Mondiale e durò all’incirca due anni ovvero dal 1918 al 1920. Ed ancora oggi non si è certi del come sia terminata tale pandemia: “Una spiegazione per il rapido declino della letalità della malattia potrebbe essere che i medici erano riusciti a migliorare la prevenzione e la cura della polmonite che si sviluppava dopo che le vittime avevano contratto il virus.” o “(...) una ipotesi è che il virus del 1918 abbia subito una mutazione rapida verso una forma meno letale, un evento comune nei virus patogeni, poiché gli ospiti dei ceppi più pericolosi tendono a estinguersi.” (n.d.r.: corsivi tratti da Wikipedia).
Il virus della spagnola si rivelò una vera e propria catastrofe umana. Si stima che i decessi dovuti a tale virus in tutto il mondo possano essere stati tra i 50 ed i 100 milioni. Decisamente molti di più di quelli che causò la peste del 1300. Solo gli Stati Uniti d’America toccarono 675.000 vittime.
La spagnola non ebbe origine in Spagna così come il nome darebbe a pensare ma per il fatto che per primi a parlarne, di tale influenza, furono i giornalisti spagnoli.
Oggi al fine di contenere l’espandersi in modo drammaticamente esponenziale del numero dei contagiati dal coronavirus si è pensato di evitare che la gente uscisse di casa se non per comprovati urgenti ed improcrastinabili motivi. Ovvero si è cercato di mantenere le persone l’una distante dalle altre. Una cosa che sembra sia stata capita anche nel caso della spagnola. Ed oggi come allora si invogliò le persone all’uso delle mascherine.
Fortunatamente, a differenza del secolo scorso, oggi abbiamo tantissimi modi, anche in un paese come San Fili, per trascorrere il tempo, anche se non sempre piacevolmente, chiusi in casa. Oggi ad esempio abbiamo a disposizione la televisione o il computer che comunque ci mantengono collegati con il resto del mondo e comunque c’è, grazie a Dio, un governo (lo Stato) che riesce ad intervenire economicamente con aiuti economici e/o alimentari in favore delle famiglie più bisognose. Nel caso del periodo che ha interessato la spagnola purtroppo non c’era niente ed ognuno doveva arrangiarsi come meglio poteva.
L’influenza spagnola colpì anche la mia famiglia.
A causa della spagnola passò a miglior vita anche la mia nonna paterna. Nonna che io, proprio a causa di ciò, non ho avuto la fortuna di conoscere.
Mio padre restò orfano di madre, assieme ad un fratello e ad una sorella, a soli sette anni.
Mia nonna morì assieme ad un figlioletto di pochi mesi. Per tale motivo madre e figlio furono chiusi nella stessa bara e poi seppelliti nel cimitero del paese.
Mio nonno si risposò.
La seconda moglie di mio nonno non solo crebbe con amore i figli che già aveva avuto mio nonno ma diede allo stesso altri figli cresciuti con pari amore.
Dalla prima moglie mio nonno ebbe mio padre Francesco, zio Saverio e zia Carmela (oltre al figlioletto deceduto alla nascita). Dalla seconda moglie ebbe zia Marietta (emigrata in Brasile ed ivi deceduta), zio Giuseppe (emigrato in Canada) e zia Ida.
E sicuramente oggi staranno tutti pregando affinché usciamo al più presto e nel possibile incolumi da questo nuovo virus assassino.
(continua)
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

mercoledì 22 aprile 2020

San Fili ai tempi del COVID-19. (1)


Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di marzo 2020... a firma di Pietro Perri.
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Questo numero del Notiziario Sanfilese esce con un cospicuo ritardo... ma esce (e credo sia questa la cosa più importante).
Uscirà con un certo ritardo anche il numero del mese di aprile e forse anche quello del mese di maggio.
Il motivo?
Semplice: il covid-19, ovvero questo assurdo virus che tanti problemi sta creando in tutto il mondo, è riuscito a sconvolgere anche la vita di San Fili e quindi di noi Sanfilesi.
Grazie a Dio, fino al momento in cui sto mettendo nero su bianco quest’articolo (siamo al 17 aprile), a San Fili non si registrano casi di contagiati dal coronavirus o covid-19.
Non ci ha colpito fisicamente, e speriamo continui ad evitarci anche in futuro, ma ci ha distrutto psicologicamente grazie anche e soprattutto alle varie disposizioni governative ribadite  e rafforzate localmente sia da ulteriori disposizioni regionali che comunali.
Alcune delle quali, tra l’altro, considerando la particolarità del nostro territorio, si potevano anche imporre ma in modo decisamente più leggero.
Tipo una passeggiata in solitario, con mascherina indosso o comunque a portata di mano e mantenendo le dovute distanze, non credo avrebbe ucciso nessuno.
I focolai di covid-19 in Calabria (ed anche in provincia di Cosenza, purtroppo) si sono verificati per ben altre ragioni ed in particolare anche e soprattutto per colpa di chi doveva vigilare affinché in determinate strutture (tipo le case di cura) fossero garantite a priori quelle normali regole d’igiene e sicurezza.
Dicevo che la causa del ritardo dell’uscita di questo numero del Notiziario Sanfilese è dovuto in particolare alla pandemia, psicologica almeno a San Fili o almeno fino ad ora... toccannu fierru, in quanto questo strano stato di cose, questa assurda atmosfera a dir poco fantascientifica (quanti film catastrofici ho visto negli anni su questo tema) tutto fa tranne che invogliare a fare qualcosa.
A volte ci invoglia appena appena a metterci sul divano a passare le ore leggendo i più strani libri, libri che in altri tempi non ci saremmo mai sognati di leggere non ritenendoli all’altezza della nostra aspettativa culturale.
Da non credere, in questi giorni sono riuscito a leggere sia “Harry Potter ed il calice di fuoco” (Harry Potter and the Goblet of Fire) che “Harry Potter e la Maledizione dell'Erede” (parte prima e parte seconda del copione per la rappresentazione teatrale) di Joanne Kathleen Rowling. E la cosa assurda è che mi sono anche piaciuti... Malgrado la loro eccessiva, per i miei gusti, lunghezza.
Odio i romanzi che oltrepassano le 150 pagine. Li ho sempre odiati almeno da quando, frequentando le scuole superiori, mi sono trovato tra le mani, costretto a studiarlo, “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni.
A San Fili, nel momento in cui scrivo, così come in quasi tutto il resto della Calabria, grazie alle norme vigenti causa il covid-19 si può quasi dire che non è possibile neanche affacciarsi dal balcone.
Dopotutto uscire per fare una semplice passeggiata non oltrepassando il perimetro di 200 metri oltre la propria abitazione impone psicologicamente, a quanti rispettano la legge, difatti a non uscire dalla propria abitazione.
Quindi se già prima era sempre più difficile imbattersi in compaesani lungo corso XX Settembre... vi lascio immaginare quale desolazione si possa vivere in questi ultime settimane nel nostro piccolo villaggio. Una desolazione ancor maggiore se si pensa che bar, barbieri e parrucchieri (i pochi ormai sopravvissuti ai tempi) sono stati obbligati a tenere le saracinesche abbassate.
Il mondo sta cambiando... decisamente in fretta in queste ultime settimane. E con il mondo, visto che ne fa parte, sta cambiando in modo irreversibile anche San Fili.
(continua)
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

martedì 3 marzo 2020

C’erano una volta i trappiti a San Fili.

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C’erano una volta i trappiti a San Fili,

Breve nota di Pietro Perri

Tra le tante attività che venivano svolte, ovviamente con una certa rilevanza, in agricoltura, nell’industriosa San Fili, almeno fino alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso vi era anche la raccolta e la lavorazione delle olive. Una lavorazione che prevedeva sia la conservazione ad uso alimentare delle stesse (alive ammaccate e via dicendo) che quella della produzione dell’olio.

Per quanto riguarda la lavorazione delle olive al fine della produzione dell’olio a San Fili c’erano, parlo ovviamente di ricordi che vanno via via offuscandosi nella mia sempre più vecchia e stanca memoria, diversi trappiti (frantoi).

Si parla, infatti, di almeno tre frantoi presenti all’interno del centro storico di San Fili: uno appartenente alla famiglia dei baroni Miceli (nella parte inferiore del palazzo di donna Vienna Gentile), uno appartenente alla famiglia dell’indimenticabile don Cesare Gentile (sempre mmienz’u puontu sotto la casa della famiglia Assise, all’inizio della scalinata che da piazza ex municipio conduce dritta dritta davanti all’edificio delle scuole materne del paese) ed uno (alquanto recente ma già posto fuori attività agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso) si trovava nella parte inferiore (adiacente alla cosiddetta “strata nova”) del palazzo di donna Giuliana Gentili. E sembra che donn’Oscaru Gentili gestisse anche un altro frantoio nei pressi della chiesa di sant’Antonio abate.

Un altro frantoio si trovava sui Cozzi in un’ala laterale del palazzo di don Peppino Blasi.

Tale frantoio, se non erro, era gestito da don Gaetano Blasi.

L’ultimo frantoio in ordine di apparizione nel centro urbano di San Fili sembra sia stato quello di Emilio Noto. Tale frantoio, situato nella zona denominata Piano Ghiande (poco più avanti del bivio per la frazione Bucita, ovviamente proseguendo in direzione Paola).

Credo sia giusto sottolineare che i più antichi trappiti di San Fili, parliamo a memoria d’uomo, sono i succitati appartenuti alle famiglie Gentile e Miceli, ovvero quelli situati nelle adiacenze della zona denominata mmienz’u puontu. Mentre i più recenti sono quelli gestiti da donn’Oscaru Gentili ed Emilio Noto.

Considerato il limitato, per estensione, territorio di San Fili la presenza di tali e tanti frantoi all’interno del nostro Comune è giustificata da un uso quasi a livello familiare.

Nulla toglie comunque che parte delle olive da cui si estraeva l’olio nei frantoi di San Fili venissero portate nel paese, sfruttando la forza motrice di somari e muli, dalle vicine contrade quale Cucchiano, le Volette e la Profico o zone ricadenti nel territorio della confinante cittadina di San Vincenzo la Costa.

Comunque non sarebbe sbagliato, in un prossimo futuro, ritornare a parlare, magari in modo più dettagliato e con qualche foto scattata nei locali in cui erano ubicati, dei trappiti di San Fili.

Ringrazio comunque l’Anonimo Sanfilese che mi ha mandato lo scritto che riporto di seguito per aver aperto questa stupenda pagina di... ricordi sanfilesi.

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C’erano una volta i trappiti a San Fili.

Di un caro Grafomane Sanfilese.


Nella foto a sinistra: Il pianerottolo (abbaddraturu?) sotto il portico della casa della famiglia Assisa. A sinistra di questa seconda foto il portone cui si accedeva al frantoio della famiglia Gentile.

Foto by Pietro Perri.

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Uccidere il maiale, fare il vino e fare l’olio erano i sacri riti familiari, ora i primi due stanno entrando nell’oblio, mentre per il terzo vige ancora la sacralità della raccolta delle ulive in proprio o facendo a metà con chi le raccoglie.

Il lavoro però non finisce all’imbrunire delle giornate autunnali e invernali, vi è poi la sosta al frantoio o meglio detto trappito, forse perché i cunei delle presse meccaniche che comprimevano i fiscoli, ad ogni aumento di pressione con la loro caduta emettevano un suono simile ad un trap-trap.

Nel trappito arrivavano i sacchi neri ed untuosi, ora in parte sostituiti dalle cassette di plastica multicolore, ed il rappresentante di ogni partita rimane a vigilare sulle drupe e sui recipienti destinati al trasporto dell’olio.

In un angolo del trappito vi è sempre un caminetto, spesso alimentato con la stessa sansa delle ulive, con l’immancabile recipiente dell’acqua calda coadiuvante alla pulizia delle mani o dei recipienti.

Non mancano le borse con le arance, il mezzo fiasco di vino, del pane e del companatico per lenire i morsi della fame che a fine giornata si fanno sentire, portati dai vari clienti all’atto dell’ingresso e poi lasciati nella disponibilità di tutti.

Il fuoco del caminetto ristora i presenti e nel contempo asciuga la parte bassa dei pantaloni dei raccoglitori.

Il pavimento è reso viscido dall’olio che per forza di cose scola dai fiscoli nel riempirli, dalle presse, dalla macina o dai soffioni violenti che talvolta fuoriescono dalla pila di dischi e fiscoli sotto pressione.

Tutto questo avviene in un ambiente pregno di un odore pungente di olio fresco che sgorga dalla macchina separatrice dell’olio dall’acqua di vegetazione come da una fontanella di acqua di montagna. Forse il piacere che si avverte vedendo sgorgare l’olio in inverno è simile a quello della vista di un getto di acqua fresca, fra ombrosità e muschi, in una tarda mattina della calda estate.

L’attesa è lunga, ma si è sempre in compagnia di persone da sempre conosciute, per cui gli argomenti di conversazione non mancano, ma di tanto in tanto lo sguardo vola ai propri sacchi ed al controllo visivo degli stessi. La buccia di un’arancia buttata fra i carboni accesi per qualche minuto profuma l’aria in modo diverso, mentre procura soddisfazione una nuova caduta di olive nella vasca della macina, indice che il tempo di attesa si accorcia.

In un angolo vi è un vecchio tavolino simile a quelli usati in cantina sul quale vi è un blocco di carta bianca riciclata, una penna legata con filo, e messo in verticale, un fil di ferro appuntito sul quale il frantoiano annota la partita, le quantità molite, la resa in olio e il pagamento se in natura o in contanti.

La lampadina, ad inizio stagione trasparente e pulita, è ora opaca e anch’essa untuosa, mentre tutti i clienti odiano quello scaldino elettrico con la sua sfacciata spia rossa, posto in alto ed in angolo, che fornisce l’acqua per pulire esternamente le presse, a spremitura avvenuta, perché convinti che anche quella poca acqua calda possa nuocere al nascente olio. Allo stesso modo tutti, in solitario, cercano di scoprire, in quel dedalo di tubazioni, quella destinata a fare la cresta sul loro olio direttamente in fase di produzione, a monte del separatore; da sempre il frantoiano, nella convinzione generale, è persona che lucra sull’olio che produce, in aggiunta al corrispettivo per il suo servizio.

Il frantoiano si avvicina ai sacchi della nuova partita: il cliente interessato salta in piedi lasciando il fuoco, le discussioni ed anche il bicchiere di vino a metà, per accertarsi che tutti i suoi sacchi vengano lavorati e lieto perché fra poco vedrà concretizzarsi il risultato del suo lavoro. Ora è più tranquillo, finisce il suo bicchiere di vino, parla più disteso con gli amici, offre un eventuale suo aiuto al frantoiano, ma prepara con cura delle fette di pane da leggermente arrostire al fuoco per poi innaffiarle dell’olio che per primo uscirà dal separatore. Quando ciò avverrà il frantoiano metterà il suo dito sotto il rivolo, quindi lo metterà in bocca oleandola tutta, quindi aspirerà con forza dell’aria e a quel punto, con un buon grado di approssimazione, stabilirà, dall’alto della sua esperienza, il grado di acidità.

Il cliente in quel momento è soddisfatto, raccoglie i suoi recipienti, ora pieni fino all’orlo, ed una volta a casa pensa che anche se nei giorni seguenti pioverà lui ormai le ulive le ha raccolte e l’olio per quest’anno è nella giara.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

sabato 29 febbraio 2020

Questa volta è andata bene, ma sarà sempre così? (Di Francesco Commis).


SAN FILI (CS) - Strada Provinciale SP 35, Km 22.
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Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di Febbraio 2020 a firma di Francesco Commis.
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Un famoso aneddoto sanfilese, recitato spesso dalla mia cara nonna materna, diceva: "Prima de nu dannu, pruvvedimienti".
L'interpretazione dell'aneddoto è molto semplice: quando un fatto è noto ed esistono buone probabilità che possa ripetersi, bisogna predisporre gli opportuni interventi preventivi affinché lo stesso, riproponendosi, non arrechi nessun danno.
I lettori assidui del "Notiziario" ricorderanno il mio articolo "San Fili (CS) - SP 35 Km 22 - Ovvero: la spada di Damocle"-  dell'Aprile 2018. In quella occasione si voleva mettere in risalto la pericolosa situazione presente al Km 22 della strada provinciale, in località "timpe russe", lato Villa Miceli.
Le foto di quel periodo evidenziavano il degrado ambientale dopo il furioso incendio dell'estate 2017 e l'elevato grado di dissesto idrogeologico del versante, con il possibile verificarsi di smottamenti nel caso di abbondanti piogge della stagione invernale. L'ordinanza emanata dal sindaco n. 73 dell'Agosto 2017, pur se improntata al buonsenso e con lo scopo di tutelare la cittadinanza, si è rivelata priva di alcuna efficacia, in quanto chi doveva farla osservare non se ne è curato. Pochi e inidonei interventi furono allora eseguiti, da privati o Enti chiamati al ripristino dello stato dei luoghi e garantire la sicurezza di quel tratto di strada.
Gli interventi di allora sono consistiti in modeste azioni di pulizia, nel taglio dei rami degli alberi caduti sull'argine della strada e nella pulizia della cunetta dai detriti.
A tutt'oggi nulla è cambiato, tutto è rimasto come nell'estate del 2017. Gli alberi bruciati, con i tronchi anneriti e in precario equilibrio nel versante, gli smottamenti del terreno in bella mostra, con i detriti che ad ogni pioggia si riversano nella cunetta ostruendola.
Se non siete convinti delle mie parole basta fare il raffronto tra le foto del Dicembre 2019 e quelle di Aprile 2018: tutto è rimasto come allora. Anche il cartello stradale è uguale, bruciato ma molto pittoresco.
Nel mese di Dicembre 2019, il giorno 13, in occasione del violento temporale che ha colpito il nostro territorio, parte del costone soprastante la SP 35, in prossimità del Km 22 è franato. Tempestivamente l'Amministrazione Comunale di San Fili si è attivata e la sera stessa ha fatto ripulire l'arteria stradale da detriti e tronchi che l'avevano ostruita.
Fin qui tutto bene e un plauso al Comune di San Fili che è prontamente intervenuto. Va segnalato che nessun veicolo è rimasto coinvolto dallo smottamento, in quanto per fortuna nessuno transitava in quel momento lungo quel tratto di strada. Ma sarà sempre così? Ci sarà sempre Santa Lucia a proteggere gli automobilisti di passaggio?
Considerato che non è infrequente il ripetersi di temporali come quello del 13 Dicembre, anche perché tali eventi si sono sempre verificati durante i mesi invernali nel nostro territorio. Ancor più se si pensa che tali fenomeni possono essere, a detta degli esperti, amplificati dal riscaldamento climatico.
Sarebbe opportuno, pertanto, che chi gestisce il territorio agisca e obblighi chi di competenza, Enti o privati cittadini, per tutelare gli automobilisti e ridurre il rischio presente nella zona. Interventi necessari e immediati sono la bonifica del sito, rimuovendo i tronchi bruciati in bilico nel versante e la messa in sicurezza del costone soprastante la strada provinciale a rischio smottamento.

Questa volta è andata bene e nessuno si è fatto male: ma non continuiamo a sfidare la fortuna e la provvidenza.
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!