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domenica 31 dicembre 2017
Ottantamila (80.000) grazie ed un fantastico 2018 a tutti.
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venerdì 8 dicembre 2017
Ricordi di un recente passato (sanfilese): u sampaulanu.
Riporto questa volta un articolo
dell’amico compaesano Luigi “Gigino” Iantorno pubblicato sul Notiziario
Sanfilese del mese di novembre 2017.
Tale articolo ci catapulta nella San Fili
gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso.
Sono passati poco più di Cinquanta anni
dall’epoca eppure sembra siano passati secoli.
Buona lettura.
*
* *
Ricordi di un recente passato: u
sampaulanu.
Di Luigi “Gigino” Iantorno.
Chi era, o chi è, u sampaolanu o sampaolaro che
dir si voglia?
U sampaulanu è innanzitutto un uomo
nato nel giorno dedicato alla venerazione di san Paolo ovvero il 29 giugno
(giorno della morte dello stesso) o, in casi estremi, tra la notte che va dal
24 al 25 gennaio (giorno della conversione di Saulo di Tarso... futuro apostolo
Paolo).
U sampaulanu tradizione vuole che
nasca con un particolare segno, quasi un tatuaggio divino, sul corpo. Un segno
simile ad un serpente.
Sarà vero? ... sarà falso? ... questo
comunque raccontavano i nostri padri e nonni fino agli anni Sessanta del XX
secolo.
Vuole la tradizione che u
sampaulanu sia indenne da ogni morso di animale velenoso, guarisca chi
ne è stato avvelenato e salvi da altre malattie. Dono di Dio questo che san
Paolo acquisì in un suo soggiorno sull’isola di Malta. Un dono che questi bravi
uomini in ogni caso portavano con loro girando nei vari paesi ed aiutando con
lo stesso quanti per fede ne facevano richiesta.
Ricordo che quand’ero fanciullo di tanto
in tanto un sampaulanu veniva anche a San Fili.
Quest’uomo portava sempre con sé un cesto
chiuso (... spurtune?) nel cui interno custodiva gelosamente un
serpente nero (nu cursune).
Questo particolare tipo di serpente non è
velenoso ma fa tantissimo senso a vederlo. Ovviamente noi fanciulli non
sapevamo della non pericolosità di questo serpente. Avevamo paura ed eravamo
sicuri che u sampaulanu, per come gestisse lo stesso, avesse
veramente delle capacità miracolose.
U sampaulanu girava sul corso
principale e tra i vicoli di San Fili chiedendo qualche spicciolo per
sopravvivere e dispensando a quanti rispondevano al suo appello con benedizioni
e promesse di preghiere per la positiva risoluzione dei loro problemi in
particolare per i problemi di salute.
Noi fanciulli, e sicuramente non solo noi,
eravamo tutti affascinati da quel misterioso personaggio.
Nel suo incedere tra i vicoli del nostro
paese di tanto in tanto u sampaulanu, che noi fanciulli seguivamo a
debita distanza, si fermava, faceva uscire il serpente dal cesto,
lo accarezzava e gli sussurrava strane parole che il nero strisciante animale
sembrava ascoltare con attenzione. Poi lo poggiava per terra e questi iniziava
ad andare su e giù girando sempre e comunque intorno all’umano amico.
La gente presente inutile dire che più il
serpente si avvicinava a loro e più la stessa scappava lontano per paura di
essere morsa dallo stesso. Cessato questo breve spettacolo u
sampaulanu con altre strane parole ed alcuni segni con le mani richiamava
a sé il serpente che, senza reagire, si faceva prendere in mano dal miracoloso
uomo e si faceva deporre di nuovo all’interno della succitata cesta.
U sampaulanu portava sempre con sé un
misterioso libro. Diceva che nello stesso erano riportate tutte le formule da
utilizzare con qualsiasi tipo di serpente a seconda di quale specie lo stesso
appartenesse. Tramite queste formule u sampaulanu aveva il
comando assoluto su queste pericolosissime bestie.
Inutile dire che tale libro per avere
effetto le formule (incantesimi) in esso contenute poteva essere posseduto ed
utilizzato solo da una persona nata il 29 giugno ovvero il giorno dedicato a
san Paolo... dotati del segno sul corpo.
Dobbiamo credere nei poteri miracolosi
dei sampaulani?
Noi fanciulli dell’epoca ci credevamo ed
alcuni come me ne avevamo anche un buon motivo che racconto di seguito.
In uno dei giorni in cui mi imbattei, da
fanciullo, in un sampaulanu in visita a San Fili ricordo che
questi, a me ed al gruppo di ragazzi presenti all’occasione ci chiese se per
caso in zona avessimo visto ultimamente qualche serpente.
Risposi subito in modo affermativo ed
assieme a lui ci recammo sul posto in cui qualche giorno prima avevo visto il
terribile animale.
Lui prese il librettino, lo aprì in una
determinata pagina ed iniziò a leggere la strana formula riportata nella
stessa. Nel men che non si dica da un buco del muro che gli avevo prima
indicato uscì una grossa vipera.
U sampaulanu la prese tra le mani,
l’accarezzò, la ripose per terra e lei, docile docile, rientrò nel buco da cui
era prima uscita scomparendo per sempre dalla nostra vista.
Dobbiamo credere nel potere dei sampaulani?
Sono anni ormai che non vedo più camminare
tra i vicoli di San Fili, e non solo nel nostro borgo, qualche sampaulanu.
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre
vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para
bellum”!