SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: dicembre 2017

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

domenica 31 dicembre 2017

Ottantamila (80.000) grazie ed un fantastico 2018 a tutti.

Carissimi lettori di questo mio (... arrangiaticcio?) blog avrei dovuto ringraziarvi già qualche giorno addietro.
Avrei dovuto ringraziarvi... almeno il 20 dicembre scorso.
Il motivo?
Semplice: il 20 dicembre 2017 questo blog, grazie alla vostra costanza nel sopportarmi e nell’attendere (a volte trepidanti ed a volte con un certo timore per ciò che potrei scrivere specie quando riporto la foto in bianco e nero della facciata principale della nostra stupenda Chiesa del Ritiro nel mio futuro post) ha raggiunto la strepitosa quota di 80.000 (e dico OTTANTAMILA) visite dal momento in cui per gioco l’ho messo online.
E’ stato appena l’altro ieri, ovvero il 3 maggio del 2009.
E’ stato appena l’altro ieri, se si considera che il NOSTRO BLOG (perché, credetemi, è anche è soprattutto vostro più che mio. Giuro: se non mi leggete più... eviterò di continuare a scrivere) è dedicato (e quindi indirizzato come lettori/fruitori dello stesso) esclusivamente alla COMUNITA’ SANFILESE NEL MONDO.
Quindi? ... un bellissimo traguardo! ... grazie soprattutto a voi e non alla mia limitatezza nello scrivere e nell’esprimermi.
Dopotutto come dice un mio caro amico e compaesano (che farebbe bene ad andare al più presto da qualche psicanalista) io non sono altro che un sedicente storico, in sedicente scrittore, un sedicente filosofo, un sedicente... ignorante.
Il resto dei sedicenti ovviamente è tutto di sua pertinenza.
Ok, lasciamo stare! ... troppa importanza, alla fine, si finirebbe per dare a gente di tale caratura che neanche riesce a capire che se qualcuno ogni tanto gli fa’ qualche elogio glielo fa o perché è costretto o semplicemente perché - essendo un sanfilese - per educazione (quello che più volte ha dimostrato mancargli) gli viene con-cesso.
Dicevo... semplicemente grazie perché 80.000 sono (siete) veramente tanti... fosse anche uno solo che ha visitato per 80.000 volte la mia pagina “SANFILI BY PIETRO PERRI BLOG”. E vi assicuro che per gli apprezzamenti che mi vengono regolarmente fatti tramite e-mail o tramite telefono (da ogni parte del mondo)... siete unici solo nella vostra molteplicità.
Ri-ok, senza continuare ulteriormente mi limito solo a farvi i miei più cari auguri per un fantastico 2018 con la speranza di non dover utilizzare il mio blog solo o principalmente per riproporre la foto in bianco e nero della nostra Chiesa del Ritiro (ovvero dei frati ritiranti) o di santa Maria degli angeli.
Spero di utilizzarlo per darvi tante notizie decisamente positive su una San Fili (Comunità Sanfilese residente e non solo nel Mondo) che finalmente è ripartita alla grande... perché lo merita... io ci provo.
Io ci provo e voi ve lo meritate!
A voi chiedo solo un piccolo piacere: continuate a seguirmi.
Per il resto, considerato che sui miei spazi internet ho rinunciato alla pubblicità e per gli stessi non ottengo alcun contributo pubblico e/o privato, com'è giusto che sia... offro io.
Sono solo le vostre visite alle mie pagine (al sito “SAN FILI BY PIETROPERRI” al blog “SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG” al mio profilo ed alla pagina Facebook che ho dedicato a tutti voi) che mi “costringono” a continuare a scrivere perché mi sento parte di voi e più passa il tempo e più mi rendo conto che proprio non sarei mai in grado di fare a mano di voti.
SIETE UNA DROGA!
Un abbraccio di cuore, un grazie come le montagne che circondano il nostro stupendo amato/odiato borgo a tutti voi... semplicemente da me.
AUGURI A TUTTI PER UN FANTASTICO 2018 A VOI... A NOI ED A TUTTI I NOSTRI CARI.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

venerdì 8 dicembre 2017

Ricordi di un recente passato (sanfilese): u sampaulanu.


Riporto questa volta un articolo dell’amico compaesano Luigi “Gigino” Iantorno pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di novembre 2017.

Tale articolo ci catapulta nella San Fili gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso.

Sono passati poco più di Cinquanta anni dall’epoca eppure sembra siano passati secoli.

Buona lettura.

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Ricordi di un recente passato: u sampaulanu.

Di Luigi “Gigino” Iantorno.


Chi era, o chi è, u sampaolanu o sampaolaro che dir si voglia?

U sampaulanu è innanzitutto un uomo nato nel giorno dedicato alla venerazione di san Paolo ovvero il 29 giugno (giorno della morte dello stesso) o, in casi estremi, tra la notte che va dal 24 al 25 gennaio (giorno della conversione di Saulo di Tarso... futuro apostolo Paolo).

U sampaulanu tradizione vuole che nasca con un particolare segno, quasi un tatuaggio divino, sul corpo. Un segno simile ad un serpente.

Sarà vero? ... sarà falso? ... questo comunque raccontavano i nostri padri e nonni fino agli anni Sessanta del XX secolo.

Vuole la tradizione che u sampaulanu sia indenne da ogni morso di animale velenoso, guarisca chi ne è stato avvelenato e salvi da altre malattie. Dono di Dio questo che san Paolo acquisì in un suo soggiorno sull’isola di Malta. Un dono che questi bravi uomini in ogni caso portavano con loro girando nei vari paesi ed aiutando con lo stesso quanti per fede ne facevano richiesta.

Ricordo che quand’ero fanciullo di tanto in tanto un sampaulanu veniva anche a San Fili.

Quest’uomo portava sempre con sé un cesto chiuso (... spurtune?) nel cui interno custodiva gelosamente un serpente nero (nu cursune).

Questo particolare tipo di serpente non è velenoso ma fa tantissimo senso a vederlo. Ovviamente noi fanciulli non sapevamo della non pericolosità di questo serpente. Avevamo paura ed eravamo sicuri che u sampaulanu, per come gestisse lo stesso, avesse veramente delle capacità miracolose.

U sampaulanu girava sul corso principale e tra i vicoli di San Fili chiedendo qualche spicciolo per sopravvivere e dispensando a quanti rispondevano al suo appello con benedizioni e promesse di preghiere per la positiva risoluzione dei loro problemi in particolare per i problemi di salute.

Noi fanciulli, e sicuramente non solo noi, eravamo tutti affascinati da quel misterioso personaggio.

Nel suo incedere tra i vicoli del nostro paese di tanto in tanto u sampaulanu, che noi fanciulli seguivamo a debita distanza, si fermava, faceva uscire il serpente dal cesto, lo accarezzava e gli sussurrava strane parole che il nero strisciante animale sembrava ascoltare con attenzione. Poi lo poggiava per terra e questi iniziava ad andare su e giù girando sempre e comunque intorno all’umano amico.

La gente presente inutile dire che più il serpente si avvicinava a loro e più la stessa scappava lontano per paura di essere morsa dallo stesso. Cessato questo breve spettacolo u sampaulanu con altre strane parole ed alcuni segni con le mani richiamava a sé il serpente che, senza reagire, si faceva prendere in mano dal miracoloso uomo e si faceva deporre di nuovo all’interno della succitata cesta.

U sampaulanu portava sempre con sé un misterioso libro. Diceva che nello stesso erano riportate tutte le formule da utilizzare con qualsiasi tipo di serpente a seconda di quale specie lo stesso appartenesse. Tramite queste formule u sampaulanu aveva il comando assoluto su queste pericolosissime bestie.

Inutile dire che tale libro per avere effetto le formule (incantesimi) in esso contenute poteva essere posseduto ed utilizzato solo da una persona nata il 29 giugno ovvero il giorno dedicato a san Paolo... dotati del segno sul corpo.

Dobbiamo credere nei poteri miracolosi dei sampaulani?

Noi fanciulli dell’epoca ci credevamo ed alcuni come me ne avevamo anche un buon motivo che racconto di seguito.

In uno dei giorni in cui mi imbattei, da fanciullo, in un sampaulanu in visita a San Fili ricordo che questi, a me ed al gruppo di ragazzi presenti all’occasione ci chiese se per caso in zona avessimo visto ultimamente qualche serpente.

Risposi subito in modo affermativo ed assieme a lui ci recammo sul posto in cui qualche giorno prima avevo visto il terribile animale.

Lui prese il librettino, lo aprì in una determinata pagina ed iniziò a leggere la strana formula riportata nella stessa. Nel men che non si dica da un buco del muro che gli avevo prima indicato uscì una grossa vipera.

U sampaulanu la prese tra le mani, l’accarezzò, la ripose per terra e lei, docile docile, rientrò nel buco da cui era prima uscita scomparendo per sempre dalla nostra vista.

Dobbiamo credere nel potere dei sampaulani?

Sono anni ormai che non vedo più camminare tra i vicoli di San Fili, e non solo nel nostro borgo, qualche sampaulanu.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

sabato 2 dicembre 2017

XVI edizione della borsa di studio “Vincenzo Miceli”.

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di novembre 2017... by Pietro Perri.
Nella foto sotto a sinistra... da sinistra: la dott.ssa Loredana Nigri, l’alunno Matteo Borchetta, il dottor Amedeo Miceli dei baroni di Serradileo, la dott.ssa Angela Corso e l’alunna Elisa Speranza (foto prelevata dal sito dell’Istituto Comprensivo Statale di San Fili..
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Si è svolta sabato 30 settembre 2017 presso l’aula magna della Scuola Secondaria (si chiamano così oggi le Scuole Medie) di San Fili la consegna della borsa di studio dedicata al giurista di origine sanfilese prof. Vincenzo Miceli.
A fare gli onori di casa e quindi a coordinare i lavori della manifestazione ci ha pensato la prof.ssa Angela Corso Dirigente dell’Istituto Comprensivo Statale di San Fili.
Nella scaletta degli interventi era previsto anche l’intervento del sindaco del paese architetto Antonio Argentino nonché della dottoressa Loredana Nigri (scrittrice nonché assistente sociale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza).
Ad aggiudicarsi l’ambito premio nell’edizione 2016/2017 della borsa di studio Vincenzo Miceli sono stati gli alunni Matteo Borchetta e Elisa Speranza.
Ricordiamo che i destinatari della borsa di studio “Vincenzo Miceli”, giunta ormai alla sua XVI edizione, sono gli studenti iscritti alla terza classe (sezione A) della Scuola Secondaria dell’Istituto Comprensivo Statale di San Fili che risultino aver completato l’anno scolastico di riferimento e che si siano licenziati dallo stesso con la valutazione di 10 o 10 con lode nonché che siano regolarmente iscritti al primo anno di una Scuola Secondaria di secondo grado.
Ha concluso i lavori il dottor Amedeo Miceli, promotore della borsa di studio intitolata all’illustre avo.
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Un breve cenno sul prof. Vincenzo Miceli.
(Dall’enciclopedia online Treccani).

Giurista, nato a S. Fili (Cosenza) il 20 gennaio 1858, morto a Milano il 7 febbraio 1932. Professore di diritto costituzionale a Perugia (1892), ordinario di filosofia del diritto prima a Palermo (1902), poi a Pisa (dal 1917 al 1928).
Di lui, scrittore fecondissimo nel campo della filosofia del diritto, del diritto costituzionale e internazionale, si hanno numerose opere. Vanno ricordati: Saggio di una nuova teoria della sovranità, voll. 2, Firenze 1884-87; Filosofia del dir. internazionale, ivi 1889; La corona, Perugia 1894; Il gabinetto, ivi 1894; Le fonti del diritto, Palermo 1905; La norma giuridica, ivi 1906; Lezioni di filosofia del diritto, voll. 4, ivi 1909-11; Principî di diritto costituzionale, 2ª ed. Milano 1913; Principî di filosofia del diritto, 2ª edizione, ivi 1928; Il concetto della proprietà nella filosofia del diritto, Aquila 1928.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

San Fili (CS) ed il castello di San Fili... nel comune di Stignano (RC).

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di novembre 2017... by Pietro Perri.
Nella foto sotto a sinistra: Il castello di San Fili nel comune di Stignano in provincia di Reggio Calabria. Stupenda costruzione del XVI secolo costruita come struttura difensiva.
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In questi ultimi giorni un caro amico mi ha detto: “Pietro, sai che non sapevo che San Fili avesse un castello?”
“... infatti non ce l’ha.”, gli ho risposto io.
“Come non ce l’ha! ... l’ho visto proprio ieri su internet anche se, per quante volte sono stato a San Fili non mi sembra di aver mai notato questa costruzione.”
Ok, sveliamo l’arcano rispondendo alla domanda: esiste veramente un castello “di San Fili”? ... notate: non ho detto “a San Fili”.
In effetti esiste veramente un castello di San Fili solo che non si trova a San Fili in provincia di Cosenza ma in una contrada (appunto “contrada San Fili”) nel comune di Stignano in provincia di Reggio Calabria.
Nelle mie ricerche ho trovato finora, oltre a quest’altro San Fili, altri quattro San Fili: un San Fili nel comune di Conflenti (anche in questo caso una contrada che tra l’altro ci accomuna con la presenza - o le presenze - di esseri sovrannaturali chiamati “fantastica”), c’é poi contrada San Fili nel comune di Locri, contrada San Fili nel comune di Melicucco ed infine, decisamente dulcis in fundo, un’altra San Fili nel comune di Monteroni in provincia di Lecce.
Per quanto riguarda San Fili a Monteroni, dove si venera la Vergine di Costantinopoli, è bello vedere che tale contrada viene familiarmente chiamata “Santu Fili” proprio come chiamiamo noi sanfilesi nel nostro dialetto il nostro stupendo... amato/odiato borgo.
Qualche anno addietro, oltretutto, volendo scrivere anch’io qualcosa su San Fili a Monteroni ho mandato a richiedere tramite internet il libro “San Fili a Monteroni - ricordi bizantini storia culto tradizioni popolari” di Gino Giovanni Chirizzi (Conge-do Editore, Galatina 1993). E non posso negare che sono rimasto felicemente stupito nel leggere tra le prime pagine dello stesso che i Sanfilesi di Monteroni ipotizzano una propria discendenza diretta dalla nostra Comunità.
In tale libro infatti leggiamo: “(...) dell’agiotoponimo Santu Fili, è legittimo, ma con una certa cautela, avanzare l’ipotesi di un culto medioevale a S. Felice, S. Phili, legato alle emigrazioni bizantine dalla Calabria e forse al centro di San Fili.”
Il castello di San Fili a Stignano, per ritornare al tema portante di questa pagina, risale al XVI secolo e nasce, nel 1500, come struttura difensiva. Il castello appartiene oggi alla famiglia Alvaro-Salerno.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!