SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: novembre 2010

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

domenica 28 novembre 2010

Problemi alla scuola di San Fili? ... Brunetta e la Gelmini sono un'altra cosa. (2)

Ho ricevuto, giorno 19 novembre 2010, il commento che riporto di seguito in risposta al mio post “Problemi alla scuola di San Fili? ... Brunetta e la Gelmini sono un'altra cosa” pubblicato in data 14 novembre 2010. Tale commento è firmato dalla dottoressa Maria Rosaria Lauro Dirigente dell’Istituto Comprensivo Statale di San Fili. Ovviamente la pubblicazione dello stesso è stato autorizzato dall’autrice (autorizzazione che non ho avuto per alcuni commenti, ovviamente scrittimi da altri, pubblicati su Facebook appunto a commento sempre dello stesso post).
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Data: Fri, 19 Nov 2010 09:34
Oggetto: commento blog scuola San Fili.

Egregio Dott. Perri,
sono rimasta estremamente delusa e sconcertata leggendo il suo appassionato intervento su questioni riguardanti la scuola di San Fili in quanto contiene gravi e offensive insinuazioni nei confronti della  scrivente e dei docenti che in essa operano; insinuazioni scaturite da notizie che, come si sottolinea, sono state raccolte tramite sentito dire in una riunione tenutasi nei locali dell’Associazione da lei diretta.
 Premesso che non amo la polemica perché molto lontana dal mio modo di concepire i rapporti relazionali fra persone responsabili e pensanti, voglio fornirle utili elementi di riflessione e evidenziare alcuni punti affinché in futuro, qualora avesse voglia di scrivere sulla scuola,  raccolga le notizie che intende divulgare dai diretti interessati. La libertà di stampa è una grandissima conquista civile ma perché l’informazione sia credibile ha bisogno di certezza delle fonti e regole.

Punto 1.
Sicurezza delle scuole.
Da quanto ho letto, emerge che lei ignora la normativa di riferimento. Per dare risposta agli inquietanti interrogativi che si pone e pone (di chi sarebbe la colpa in caso di… come si possono dormire sonni tranquilli? basta una semplice lettera per scaricarsi del problema?) la invito a prendere visione della legge 626/94 e successive integrazioni.
Quanto alle responsabilità e al senso morale lasci questi pensieri alla sensibilità dei diretti interessati.

Punto 2.
Scarsa o quasi nulla presenza della scuola sul territorio.
Non è che la scuola di San Fili, specie in questi ultimi tempi, eccella in fattiva presenza sul territorio.
Non sto ad elencarle le innumerevoli manifestazioni pubbliche cui la scuola ha partecipato, ottenendo riconoscimenti per l’impegno profuso e la collaborazione offerta in quanto l’elenco sarebbe troppo lungo. Grazie all’impegno e al lavoro di tutto il personale scolastico, la scuola è stata portata all’attenzione di organismi culturali europei e internazionali fornendo occasioni formative di alto livello attraverso progetti elaborati in proprio, sfruttando occasioni e assumendosi enormi responsabilità.
Nell’anno scolastico appena trascorso la scuola ha collaborato con enti ed associazioni presenti sul territorio (compresa la sua) partecipando a concorsi ed eventi. In proprio, ha organizzato un convegno pubblico sul disagio giovanile con la presenza di qualificati esperti del settore. Ha partecipato, inoltre, al programma internazionale ECO-SCHOOL della FEE ( Foundation For Environmental Education) sui temi dello sviluppo sostenibile che attualmente vede coinvolte 14.000 scuole e 25 nazioni ottenendo il prestigioso riconoscimento della BANDIERA VERDE.
I ragazzi sono stati sensibilizzati ad assumere un ruolo attivo, attraverso percorsi specifici, utili alla riduzione dell’impatto ambientale della scuola con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza nei confronti delle problematiche ambientali e sviluppare comportamenti responsabili sia all’interno della famiglia che a livello di comunità locale.
Tutto questo le sembra poco?
Per quanto riguarda i risultati scolastici degli studenti, la informo che una buona percentuale di ex alunni che frequentano le scuole superiori di Rende e Cosenza, hanno ottenuto e ottengono eccellenti valutazioni mantenendo alto il prestigio degli insegnanti e della nostra scuola nel suo complesso.
Affrontando il tema della mancata presenza della scuola alla manifestazione del 7 novembre (domenica), si precisa che non si è trattato di dimenticanza ma essendo la manifestazione organizzata in giornata non scolastica, il corpo docente non ha potuto offrire la propria disponibilità per precedenti impegni personali assunti. Il rispetto della data del 4 novembre (giornata lavorativa) avrebbe certamente visto la totale presenza delle scuole di ogni ordine e grado presenti nel comune di San Fili.
Tengo a sottolineare che la nostra scuola, dove operano professionisti dell’educazione e non missionari, non limita ad un solo giorno dell’anno la riflessione su valori fondanti, eventi e persone che si sono sacrificate e continuano a sacrificarsi per il bene comune, ma ne fa testimonianza vera attraverso l’agire dei suoi componenti e oggetto continuo di insegnamento. Tanto al fine di contrastare, per quanto è possibile, quell’Italia a cui lei fa riferimento e alla cui immagine negativa contribuiscono in modo pesante altri soggetti.

Punto 3.
Ripicca da parte degli insegnanti e/o della Dirigente scolastica nei confronti degli amministratori comunali a seguito di qualche sgarbo subito dagli stessi.
La scuola non reagisce ad eventuali sgarbi ricevuti con azioni di ripicca e rivalsa ma si avvale del buon senso e di modalità civili per ricucire eventuali strappi che dovessero verificarsi in un sistema di gestione complessa come è quello scolastico.
L’Ente Locale ha delle precise responsabilità e degli obblighi nei confronti della scuola stabiliti da norme specifiche. Quando è necessario la scuola chiede il rispetto di tali obblighi. Questa legale procedura dà adito ad interpretazioni errate e viene percepita come segnale di screzi e dispetti di una istituzione nei confronti dell’altra solo se e quando entrano in gioco soggetti che vogliono strumentalizzare operazioni di routine e usare la scuola per alimentare maldicenze e pettegolezzi rovinando il clima di relazioni con negative conseguenze. Mi piacerebbe constatare, in futuro, un maggior senso di responsabilità in ognuno degli attori che in qualunque modo entrano in contatto con la scuola. Le stupide beghe di sopravvivenza quotidiana, le frustrazioni personali, lasciamole nei luoghi in cui si sono da sempre manifestate (piazze, negozi, bar, riunioni varie) senza tirare in ballo scuse e motivazioni che ledono l’immagine di professionisti ed istituzioni che da anni si battono affinché la cultura, quella vera, sia lo strumento principe per indurre modifiche a comportamenti non adatti ad una società civile che vuole crescere ed emanciparsi.

Dott. Maria Rosaria Lauro
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Ho pubblicato (con piacere?) il commento pervenutomi tramite e-mail a firma della dott.ssa Maria Rosaria Lauro. Inutile sottolineare che condivido in pieno quanto affermato dalla stessa... dopotutto, da ignorante prestato alla cultura (sono un povero perito commerciale, ma non posso non ammettere che d'una stessa medaglia esistono almeno due facce e d'una realtà almeno cento verità diverse. Anche a San Fili, come dopotutto nel resto del mondo, esistono diverse verità e sono tali (tale incasinamento di vedute) che finiscono per creare una eccessiva confusione in cui solo i disonesti (gli eterni disonesti) alla fine ne usciranno vincenti... sperando per loro che le regole del gioco una volta tanto non siano cambiate. La mia verità, purtroppo, quella che vivo quotidianamente e quella che si prospetta in un prossimo futuro davanti ai miei occhi spesso contrasta con la realtà che vivono gli altri. ... io, malgrado continui a gridare da decenni "Attenti al lupo!!!" e malgrado continui a vedere il gregge del buonsenso diminuire quotidianamente di unità... continuo a sperare e continuo a lavorare affinché qualcosa cambi ed affinché non si addebiti allo scrivente la colpa di... non avere per lo meno scritto. Mi scuso con quanti (insegnanti), onestamente, se la siano sentita e presa a male per tale mio commento. Non voglio certamente offendere chi del proprio lavoro ne ha fatto una ragione di vita.
Riporto di seguito alcune mie considerazioni scritte su Facebook in risposta a quanti hanno criticato su tale network (non autorizzandomi poi ad utilizzare i loro commenti su questo blog) il mio post “Problemi alla scuola di San Fili? ... Brunetta e la Gelmini sono un'altra cosa”. Tali mie risposte ovviamente presenteranno degli “omissis” necessari ad evitare che venga gettata altra benzina sul fuoco in merito a tale piccola pacifica e civile discussione.
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Pietro Perri: 15 novembre ore 17,00
(omissis) ... per quanto riguarda poi il discorso sul quattro novembre... mi sembra che sia da più anni che la ricorrenza viene commemorata nella domenica successiva a tale data e non mi sembra che negli anni precedenti ci sano stati problemi di sorta in merito né che discorsi del genere siano stati fatti (da parte del corpo insegnanti) anche nel resto degli Istituti Comprensivi d'Italia.
... ovviamente mi auguro che l'Istituto Comprensivo di San Fili (di cui posso anche condividere, da umano cittadino, determinate prese di posizione)... si metta d'accordo col Comune di San Fili per rievocare in altra data (anche feriale) quello che per tutti gli italiani (e San Fili fa parte ancora dell'Italia)... tale data.
Un caro saluto.
Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri. ... /pace!
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Pietro Perri: 15 novembre ore 17,44
(omissis) Quello che io mi auguro (anche se non ho avuto la fortuna/sfortuna di avere figli né tanto meno la fortuna/sfortuna di averli ed averli frequentanti l'Istituto Comprensivo di San Fili) e che comunque si faccia tutti un passo indietro (Scuola, Comune e Società) cercando di capire cosa ci ha portato ad un tale stato di cose e cercare di porre rimedio al tutto prima che si finisca in un baratro senza fondo e quindi senza via d'uscita.
... anche e sopratutto per il bene delle future generazioni.
... un caro saluto!
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Pietro Perri: 15 novembre ore 21,14
‎... se scrivo i commenti che raccolgo per strada e perché voglio che qualcuno sfati tali assurdità (?) di commenti. E tali assurdità (?) di commenti può sfatarli solo chi da adito (sia tale una persona fisica o una istituzione) agli stessi con il proprio comportamento (che spesso consiste anche nel non fare e non sempre nel fare).
Vivendo per strada (cosa che dovrebbero ricominciare a fare non solo i politici più o meno locali, ma anche il mondo della Scuola, la Chiesa e le stesse famiglie) purtroppo spesso e volentieri tocco delle realtà che mi è decisamente difficile capire e sopratutto capire da quale parte sta il giusto e da quale l'ingiusto, da quale la verità e da quale parte la menzogna.
A San Fili tristemente notando che si sta da qualche anno (forse esattamente da quando è stato pensionato da sindaco Luigi Bruno) a questa parte aprendo una stupida (competizione?) guerra tra alcuni rappresentanti dell'Istituto Comprensivo Statale e gli Amministratori comunali... cosa che fa tantissimo male agli studenti, alle future generazioni ed alla Comunità Sanfilese in toto.
Alcuni di questi commenti oltretutto nascono non nell'ambito della società civile (del mondo profano) ma da illazioni e mezze verità che fuoriescono proprio dalla bocca di soggetti che fanno parte del corpo insegnanti dell'Istituto Comprensivo di San Fili... e a questi soggetti, se permetti, ritengo legittimo credere... visto che il tutto si svolge nel loro ambiente di lavoro.
(omissis) il fatto di non essersi messi d'accordo su un festivo (tra l'altro indicato, per ovvi intelligenti motivi, anche come volontà dello Stato) o su un feriale (che tra l'altro rientra, se non erro, anche tra le ex festività soppresse e quindi largamente indennizzato anche in recupero di ore lavorative) non credo giustifichi far decadere un altro dei punti saldi di quella morale e di quegli ideali che dovrebbero essere inculcati nelle giovani menti degli studenti... prima che nelle stesse entri appunto in modo preponderante Facebook e tutte le diavolerie del mondo moderno.
La scuola (quella dell'obbligo) e nata innanzitutto per sopperire alle deficienze delle famiglie e non per assicurare un futuro lavorativo ai precari e a tanti soggetti che diversamente non sarebbero in grado di sbarcare il lunario. Ecco perché l'insegnamento (così come fare il medico o fare il prete) dovrebbe essere una missione e non una professione.
I genitori delegano non nel momento in cui mandano i figli alla scuola (obbligo tra l'altro imposto dalla legge) ma nel momento in cui pagano le tasse.
E ti assicuro che non sempre (quasi mai) io giustifico i genitori: già una volta dissi che a San Fili si era creato un certo compromesso (assurdo ed inumano) tra i genitori e la Scuola: l'uno non deve entrare in merito a quanto fa l'altro e tutti sono felici e contenti.
... non lamentiamoci se a San Fili la criminalità (e non solo la microcriminalità) aumenti sempre di più, se l'intolleranza verso il prossimo aumenti sempre di più, se a farla da padroni sono sempre più degli ignoranti o dei limitati mentali... questa società stiamo abbondantemente contribuendo a costruirla tutti assieme... anche io che di tanto in tanto almeno ho il coraggio di dirle certe cose sperando di riaprire il discorso prima che sia troppo tardi.
E non illudiamoci di essere al di sopra di un certo ambiente... quell'ambiente (che ci si creda o no) è al di fuori della nostra porta... e prima o poi saremo tutti costretti ad uscire (omissis).
... un caro saluto da Pietro Perri.
... /pace! (come amo chiudere i miei post sul blog).
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Pietro Perri: 20 novembre ore 10,00
Festività soppresse (nel 1977 - Legge 5 marzo 1977 n. 54):
6 gennaio Epifania
13 maggio Ascensione
2 giugno Festa della Repubblica
3 giugno Corpus Domini
29 giugno SS. Pietro e Paolo
4 novembre Festa delle Forze Armate.
A decorrere dal 1977 la celebrazione della festa nazionale della Repubblica e quella della festa dell'Unità nazionale (o ricorrenza dei caduti, o ricorrenza delle Forze Armate) hanno luogo rispettivamente nella prima domenica di giugno e nella prima domenica di novembre.
In cambio sono stati all'epoca concessi ai lavoratori quattro giorni di recupero infrasettimanali da usufruire entro il 31 dicembre di ogni anno. Negli ultimi anni tra l'altro sono state riammesse in rosso sul calendario le festività dell'Epifania (6 gennaio) e quella della Repubblica (2 giugno).
Per cui restano quattro feste soppresse e quattro giorni di recupero concessi... il conto torna.
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Pietro Perri: 20 novembre ore 17,38
‎... il mio non è un accanimento verso la Scuola né tanto meno verso la Scuola di San Fili... ma un cercare di capire dove sta andando a finire la nostra società e di chi è la colpa (o il merito) se la nostra società ha preso questa direzione.
Nei miei scritti (anche in questi commenti) ho sempre condannato (tranne pochissimi casi) non solo l'attuale Scuola (da venti o venticinque anni a questa parte) ma anche la Famiglia, la Religione, la Politica, la Televisione... ossia tutti quei mezzi (Istituzioni?) che dovrebbero lavorare (in simbiosi, possibilmente) per dare vita all'uomo di domani, all'uomo nuovo.
A San Fili la dispersione dei valori nelle nuove generazioni e sempre più accentuata (anche se qualcuno potrebbe obbiettarmi che ciò avviene nelle famiglie meno abbienti... ma non solo)... è un dato di fatto, basta guardarsi intorno. Una dispersione di valori che un giorno presenterà il conto a tutti noi, anche a chi non è responsabile di tale stato di cose.
La colpa? ... ognuno la addita ad altri: nessuno (o tutti?) è colpevole.
... anche per questo fatto mi piacciono tantissimo le parole di "sotto a chi tocca" di Martin Niemoller (parole che in questi giorni ho riportato sul mio blog).
Tutti hanno una giustificazione ed una verità... anche chi non sa e quindi farebbe a meno di tacere (per non fare una brutta figura e non mettere in problemi chi ascolta o chi legge).
La cosa che comunque mi fa piacere, in questa vicenda, è il fatto che tra alcuni attori della stessa ci sia stato (o quanto meno sia in corso) un chiarimento (mi è stato riferito di un certo incontro avvenuto al Comune di San Fili).
(omissis) Mi informerò sul fatto che nella Scuola sia stato imposto di prendere i giorni ex festività soppresse nel periodo estivo e sia sul perché è stata fatta tale imposizione e sia come mai i sindacati di categoria non si siano opposti ad una tale scelta.
Nel mio post (quello pubblicato sul mio blog) ho proposto tra l'altro (ovviamente proposta rivolta sia alla Scuola che all'Amministrazione comunale) di rifare una giornata dei Caduti a San Fili magari in un giorno feriale... purtroppo (e me ne dispiace) su questo fronte non ho avuto nessuna risposta... neanche nella lettera trasmessami dalla dottoressa M.L. Lauro tramite posta elettronica.
Per quanto riguarda poi il fatto che "Nessuno si è lamentato del degrado che c'è per le strade, del vandalismo che impera, della cattiva educazione di piccoli e grandi ecc. ecc ecc.??? Potrei continuare all'infinito" non posso non sottolineare il fatto che il mio post è nato proprio da un fatto di degrado presente a San Fili (il cornicione di un edificio pubblico che si stacca senza prendere gli opportuni provvedimenti) e più volte ho scritto (sempre sul blog e non solo su tale mezzo) delle strade piene di buche (prive dell'ordinaria manutenzione), dei cani randagi che popolano il nostro paesino, delle opere pubbliche realizzate da soggetti che dovrebbero essere quantomeno decapitati (vedasi ad esempio la villetta dov'é posta la statua in bronzo di san Francesco da Paola e il piedistallo... nato per essere una fontana, la pavimentazione - arlecchinata - tra il bar Passarelli e l'attuale stazione dei Carabinieri e via dicendo).
Purtroppo le mie esternazioni trovano il tempo che trovano (e che forse meritano) ed il paese continua a proseguire sulla strada che ormai da decenni da qualche mente diabolica e stata tracciata: il baratro del nulla
(omissis).
Chiudo con un modo di dire che è da tempo diventato un classico anche lungo corso XX Settembre (... che bella data! ... speriamo che qualcuno insegni alle giovani leve ad apprezzarla possibilmente facendo loro capire il significato della stessa): ogni Società che si rispetti ha quello che si merita... anche la Comunità Sanfilese.
... un caro saluto da Pietro Perri.
... /pace!
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… oltretutto se problema non c’è stato per quanto riguarda la commemorazione dei Caduti (sette novembre) non riesco a capire perché il sindaco in carica dottor Ottorino Zuccarelli ha più volte stigmatizzato, in occasione di tale manifestazione nel corso dei suoi interventi, l’assenza degli alunni e degli insegnanti dell’Istituto Comprensivo Statale di San Fili.
… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace!

... che bello quando un turista trova quello che gli è stato offerto dalla pubblicità sul luogo: viva Napoli!

San Gregorio armeno. Dal sito
cancelloedarnonenews.com
E’ brutto, almeno per lo scrivente, alzarsi alle cinque e trenta di mattina per lasciare il paese (l’amata odiata San Fili) alle sei e quindici. L’appuntamento? … alle sette in punto in piazza Loreto a Cosenza. Ma a volte, come questa volta, ne vale la pena.
Sabato 27 novembre 2010 sono stato a Napoli in una classica gita "toccata e fuga" a Napoli organizzata nell'ambiente in cui lavoro... decisamente come mi era stata pronosticata e come conseguentemente me l'ero immaginata: munnizza e classico ruspante folklore (perché di ruspante folklore si tratta) napoletano inclusi.
Tra quanto ci era stato detto e quasi assicurato dagli organizzatori l'unica cosa che ci è mancato è stato il pacco (contropacco e contropaccotto) ed i borseggiatori nella calca di San Gregorio Armeno (per la cronaca eravamo andati a vedere i pastorelli del presepe): degli artisti del “pacco, contropacco e contropaccotto”  e dei borseggiatori neanche l'ombra.
C'era in compenso tutto il resto: scritte, con vernice antiestetica e con significati a volte privi di senso, deturpante su monumenti storici quale il complesso del convento Santa Chiara, strani odori di residui umani in alcuni vicoletti, la stupenda pizza (e le meno stupende linguine agli scampi e frittura di calamaretti e gamberi della trattoria "o monaciello" di piazza del Gesù), le stupende sfogliatelle e gli insuperabili baba' (tre prodotti che, diciamo la verità, solo a Napoli li sanno fare così buoni), il magico insuperabile caffè al Gambrinus (piazza Plebiscito) e chi più ne ha più ne metta.
In effetti per quanto riguarda le linguine agli scampi (tra l’altro pagate dieci euro e cinquanta al piatto) mi sarei aspettato qualcosa in più (dal punto di vista culinario)… preferisco quelle che fa mia moglie!
Tessendo gli elogi al caffè del Gambrinus qualcuno però mi faceva notare (a parole) che era meglio quello del vicino (dirimpettaio) bar… del professore.
C'era la poesia di Napoli! ... l'eterna poesia di Napoli!
Questa era la terza volta, nel giro d’una diecina d’anni, che percorrevo la stretta stradina di San Gregorio Armeno… ed ancora non mi sono scocciato… malgrado finora non vi ho comprato mai niente.
Non mi sono ancora scocciato di vedere e rivedere le classiche statuine riproducenti Totò (il grande Totò), Edoardo de Filippo, san Gennaro e  Pulcinella (Pulicinella?).
Tra i pastorelli di via San Gregorio Armeno ho cercato di capire chi sono stati i personaggi politici più caratterizzanti il 2010 (appunto politico) italiano: c'era Brunetta con il suo classico cartello contro i "fannulloni"... lui che è stato - e non è detto che non lo sia ancora - il re dei fannulloni) e c'era il cognato di Fini con una maglietta su cui primeggiava la scritta "I love Montecarlo" (chissà a cosa si riferiva tale scritta!).
Berlusconi, come pastorello, la faceva da padrone con diverse "figurazioni" (?) a lui dedicate: in una gli usciva sangue dal labbro e teneva in mano un modellino del duomo di Milano, in un'altra aveva una mano fasciata (sicuramente per l'operazione subita alla stessa in corso di quest'anno) ed in un'altra ancora, sorretto da due belle pastorelle, teneva un cartello con su scritto "amo le belle donne"... poco più in là c'era Emilio Fede con un altro cartello in mano con su scritto "... ed io amo il Cavaliere".
Tra le tante spiccava anche una nascita con una serie di buste dell’immondizia sul lato destro e con i pastorelli (incluso “u bumbinieddru”) muniti di mascherina protettiva… ppe ra puzza!
Grandi i Napoletani... anche nelle cose serie. Non so perché... ma non mi sarebbe dispiaciuto né mi dispiacerebbe essere uno di loro.
Una cosa mi ha fatto immensamente piacere (e non mi sembra fosse stato indicato nel programma della gita che mi era stato consegnato all'atto della prenotazione): la visita alla cappella dei Sansevero... decisamente unica (appunto come i Napoletani) e decisamente da vedere anche da parte di profani (leggasi "non esoterici") della materia. Che bello il “Cristo velato” di Giuseppe Sanmartino e le "opere" (mummificazione del sistema venoso) di Raimondo di Sangro principe di Sansevero.
Un po’ di storia non guasta neanche in questo mio blog: Raimondo di Sangro principe di Sansevero (Torremaggiore 1710 – Napoli 1771) fu un originale esponente del primo Illuminismo europeo. Valoroso uomo d’armi, letterato, editore, primo Gran Maestro della Massoneria napoletana, egli fu – più di ogni altra cosa - prolifico inventore e intraprendente mecenate.
Solo questa visita, ve lo assicuro, vale dieci giorni di permanenza a Napoli.
Rientrammo a Cosenza alle ore 01,00 (eravamo partiti alle 7,00) di domenica 28 novembre non dopo aver fatto una sosta alla pizzeria a metro da Gigino a Vico Equense. Ovviamente per me, mia moglie ed il nostro amato letto in quel di San Fili sarebbe occorsa almeno un’altra oretta.
Ritornerò a Napoli? ... spero almeno una volta all'anno: mi sono sempre sentito napoletano (sarà perché Cosenza e San Fili facevano parte del Regno di Franceschiello - il Regno di Napoli prima ed il Regno delle due Sicilie dopo) anch'io.
... complimenti agli organizzatori della gita! … e complimenti ai napoletani che non smentiscono mai le aspettative del turista… anche se le aspettative del turista alla fine sono il trovare per le strade della magica citta dei Lazzaroni… i cumuli d’immondizia tanto propagandati alla televisione in questi ultimi tempi.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

venerdì 26 novembre 2010

Dalla grotta del Romito (Papasidero - Cosenza) alle grotte di Pertosa (Salerno). (3)

Dante Alighieri... alle grotte di
Pertosa.
Giungemmo all’hotel poco dopo le sedici e trenta o poco prima delle diciassette di sabato 30 ottobre 2010.
L’hotel era proprio come ci era stato descritto dal presidente del circolo che ha organizzato la gita: un piccolo scorcio di Montecarlo… peccato che non si trovasse a Montecarlo ma in un punto leggermente isolato.
Si trattava dell’Acteon Palace (quattro stelle per tanti versi meritate) di Atena Lucana (SA). Stupendo edificio (anche se in via di completamento) dove si mangia bene e dove la gentilezza del personale nei confronti degli avventori sembra (poco tempo per metterci la mano sul fuoco) non essere centellinata.
Avevamo a disposizione un po’ di tempo per farci una buona “sciacquata” e riposarci un pochino prima di ritrovarci, intorno alle diciannove / diciannove e trenta circa, di nuovo sul pullman diretti alle grotte di Pertosa.
Alle venti e trenta avevamo l’appuntamento con il nostro Dante (perché di Dante in quella zona sembra ce ne fosse più di uno in circolazione) per fare una breve passeggiata… all’inferno all’uopo organizzato all’interno di questo stupendo monumento della natura che sono, appunto, le grotte di Pertosa.
Nella zona antistante l’accesso… all’inferno, c’era un organizzato servizio d’accoglienza dei turisti (biglietteria, zona depliantes e informazioni,  porticato “zona attesa” ecc.), un piccolo parco in fase di costruzione o di ristrutturazione, un bar/pizzeria e dei bagni pubblici che oltre ad essere del tutto gratuiti e strapuliti… non mostravano, accedendo agli stessi, il classico cestino con le classiche monetine poste all’interno a dare ad intendere agli avventori che un’offerta per i custodi non avrebbe fatto schifo a nessuno… tantomeno ai custodi.
Virgilio alle grotte di Pertosa.
A proposito: avete fatto caso a come vi guardano brutto i “custodi dei cessi pubblici” (non credo sia un titolo onorifico questo che o messo tra virgolette) se non mettete la classica monetina (possibilmente non inferiore ai venti centesimi… meglio se di cinquanta… pisciare costa) nel famigerato cestino?
Personalmente se mi trovo sprovvisto di monetine… uscendo dalla porta d’accesso alla toilette (“pipistop”) mi premunisco immediatamente di toccare ferro o, in assenza del ferro, qualcosa di meno duro e più carnoso.
Facemmo conoscenza del nostro Dante intorno alle ore ventuno meno qualcosa. Nel frattempo qualcuno di noi, rimembrando qualche passaggio scolastico della Divina Commedia, iniziava a chiedersi sul perché ad accompagnarci in tale viaggio (all’inferno) non fosse stata una guida più esperta tipo… Virgilio.
Il nostro Dante non era eccessivamente alto, aveva la barba e portava il classico berretto dantesco che, come scoprimmo più tardi) serviva più a nascondere una eccessiva “zazzera” che a creare ulteriore scenografia. In ogni caso era decisamente preparato (ottime le spiegazioni delle “scene” che di volta in volta ci faceva vivere) e bravo nella recitazione di alcuni pezzi delle… sue cantiche.
Dante nel nostro comune viaggio ci fece conoscere diversi personaggi della Divina Commedia tutti, con esclusione di Beatrice, debitamente collocati all’interno dell’inferno: Virgilio, Beatrice, Caronte, Francesca, Ulisse e via dicendo. Attori, ballerini, cantanti (lirici e non) si passavano il testimone nel nostro cauto incedere verso le più profonde gole dell’inferno… dulcis in fundo? … noi, l’Umanità… (Hitler e company, il Capitalismo) alias Lucifero.
Ne è valsa la pena? … vale la pena fare un salto alle grotte di Pertosa? … si! … anche questo è, cosa strana, un Sud che non fa parte del Sud, un Sud che dimostra abbondantemente che se vogliamo… possiamo essere anche noi Nord.
Beatrice incontra Dante.
Non è difficile, basta un po’ di onestà (prima di tutti con noi stessi) e di buona volontà.
Il richiamo di rito? … sul depliant che spiegava lo spettacolo erano riportate delle scene che nella pratica non ci è stato dato il piacere di vedere, ad esempio quella del mangiafuoco. Ma nel complesso è stato comunque un ottimo spettacolo con protagonisti e comparse che hanno meritato pienamente non solo il nostro applauso ed i nostri ringraziamenti ma l’intero costo del biglietto.
Peccato che all’interno delle grotte, per ovvi motivi più che condivisibili, era vietato usare macchine fotografiche e cineprese.
Alle ventidue eravamo di nuovo in hotel (all’Acteon Palace di Atena Lucana)… seduti a tavola a goderci la meritata cena… ottima ed abbondante.
A fine cena… tutti a letto con un piccolo compito culturale da svolgere durante la notte: cercare di capire chi o cosa era Acteon (ovvero ciò che dava o chi dava il nome all’hotel).
La mattina appena fatta colazione e lasciate libere le stanze, ci dirigemmo verso il pullman… destinazione Certosa di Padula. Sul pullman, tra l’altro, decidemmo che, tempo permettendo, nel pomeriggio, dopo aver consumato il pranzo in hotel, avremmo fatto un salto all’Ikea di Salerno… la mitica Ikea di Salerno… mitica (nel mio modo di pensare) almeno finché non ebbi la scalogna di entrarci dentro e vedere (toccando per mano) che tutto era tranne ciò che finora mi si è voluto far credere.
Credetemi… meglio l’Emmezeta di Taverna di Montalto Uffugo.
Ma l’Ikea, si sa, è l’Ikea… e spesso da San Fili e non solo da San Fili si organizzano pullman per andare a fare shopping in tale centro commerciale a trecento chilometri di distanza per comprare… ciò che allo stesso prezzo (o con pochissimo in più) possiamo trovare a pochi chilometri di distanza.
San Bruno fondatore dei cer-
tosini. Statua sulla facciata
principale della Certosa.
Alla Certosa di Padula (è la seconda volta che ci andavo) ho potuto ammirare la famosa ed inimitabile scala senza perno centrale… un vero miracolo dell’architettura del passato… un’architettura che purtroppo non siamo più in grado ripetere… i suoi segreti (i segreti dei grandi maestri) si sono persi per sempre con la morte degli ideatori.
Finita la visita alla Certosa di Padula (vale anche questa la pena d’essere visitata) e all’Ikea di Salerno (se potete… evitate… nun vi perditi nente!)… di nuovo sul pullman e questa volta per ritornare finalmente a casa… alla nostra Cosenza… alla mia amata/odiata San Fili.
Arrivammo intorno alle ventidue… alle ventitré di domenica 31 ottobre 2010 ero finalmente di nuovo nel mio caro lettuccio (appunto in quel di San Fili) assieme a mia moglie.
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… un voto per questa breve gita? … sei e mezzo / sette meno meno! … comunque è valsa la pena farla… consigliabilissima.
… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

giovedì 25 novembre 2010

Dalla grotta del Romito (Papasidero - Cosenza) alle grotte di Pertosa (Salerno). (2)

Pecore in bilico sull'area soprastante
la grotta del romito.
Un luogo, dicevo, quello delle grotte del Romito (Papasidero in provincia di Cosenza), che vale la pena di visitare (malgrado come sito, dal punto di vista turistico, sia ancora da perfezionare).
Vale la pena di visitare sia per l’interesse storico che rappresenta tale luogo e sia per come è stata attrezzata l’area interessata da tale luogo.
Dal punto di vista storico culturale c’è da dire che: “La Grotta del Romito, presso Papasidero, rappresenta uno dei siti in grotta più interessanti del Paleolitico italiano grazie anche agli scavi condotti da Paolo Graziosi, che hanno messo in luce alcune figure incise a carattere naturalistico (figure di bovidi) e astratto (segni lineari) nonché alcune sepolture plurime.
La presenza all'interno di uno strato riferibile all'età Neolitica di grosse quantità di ossidiana ha fatto supporre che la grotta in quest'epoca venisse sfruttata come base intermedia per il commercio dell'ossidiana tra Tirreno e Ionio” (notizia ripresa dall’indirizzo internet http://www.iias.it/grotta_del_romito.html).
Ovviamente sul web notizie in merito alla grotta del Romito di Papasidero, per chi vuole affrontare meglio il discorso, se ne trovano a iosa… a testimonianza di quanto ho detto sopra.
Per quel che mi riguarda, non essendo io né uno speleologo né un esperto in materia ma solo un misero mortale (turista?) che sa apprezzare determinate cose, mi limiterò a parlare della mia ennesima avventura in giro per il mondo.
Albero di... cucuzze, sulla
strada del ritorno.
In un mondo che spesso, sottovalutandoci, abbiamo sotto il naso e siccome i nostri sensi vanno sempre al di là del nostro naso (quando abbiamo qualcosa da perdere)… non riusciamo a capacitarcene.
Premetto che da San Fili (luogo in cui ovviamente abito) a Papasidero (luogo dove si trova la grotta del Romito) ci sono circa 115 chilometri di distanza… di cui 90 percorrendo strade a scorrimento veloce. Il resto? … un’impresa! … ma ne vale la pena.
L’area circostante la grotta del Romito, recintata, è stupenda, recuperata in modo egregio (non sembra, ve l’assicuro, Calabria né tantomeno Cosenza) e in un edificio nei pressi dell’area recintata c’è una struttura ricettiva con un piccolo museo all’interno fornito… di bagni (alias “pipistop”).
Della gentilezza delle custodi ho già parlato nella prima parte di questo racconto quindi eviterò di ritornare su tali passi. Dirò solo che finito il giro “turistico-culturale” del luogo (intorno alle 12 e 30) e ritornati nel luogo in cui ci sarebbe venuti a prelevare il pullmino del Comune di Papasidero, intorno alle quattordici, per riportarci al nostro pullman (a circa quattro chilometri, quasi tutti in massacrante salita, di distanza)… invitati dal nostro capobranco (capogruppo?) cercammo di metterci d’accordo se aspettare o incamminarci a piedi verso, tra l’altro, il nostro meritato pranzo… a sacco.
Interno della grotta del Romito.
Meritato per chi se l’era preparato la sera precedente e se l’era portato dietro.
Il pranzo, inutile dirlo, si trovava nel nostro pullman a… quattro affamati chilometri di distanza.
Da parte mia, di mia moglie e di una parte del gruppo, chiesto informazioni alla guida, ci dirigemmo verso un ristorantino nei pressi del sito archeologico.
La guida (una delle custodi del museo e dell’area archeologica) venne con noi fino all’entrata di un ristorante che si trovava a pochi passi da lì. Le papille gustative iniziavano a mettersi in movimento, in veloce movimento… senza aver fatto i conti con l’oste (o l’ostessa che dir si voglia).
Il ristorante era chiuso. All’entrata c’era persino un numero di cellulare (per urgenze o eventuali evenienze, recitava una scritta sotto tale numero). La custode, utilizzando il suo telefonino, fece il magico numero… giusto per sapere che quel giorno saremmo restati a bocca asciutta se non fossimo riusciti a trovare un’alternativa a tale ristorantino.
Motivo? … un ricovero urgente in ospedale da parte di uno dei titolari del ristorante.
La stupenda incisione preistorica.
L’alternativa si trovava (e per fortuna si è trovata) a circa un chilometro e mezzo di distanza… sulla strada verso la nostra disiata metà… ed aveva l’odore, l’accoglienza e la genuina (nel vero senso della parola) disponibilità di un agriturismo.
Ci fermammo in quattro a mangiare in quell’agriturismo (decisamente stupendo come luogo… da passarci qualche giorno d’estate in santa pace e lontano dagli stress e dalla frenesia della vita quotidiana che offre la città): io, mia moglie e due colleghi.
Finito di pranzare (un antipasto, una braciola di maiale, un’insalata, un buon bicchiere di vino, un bel caffè ed un bel grappino… quindici euro a testa) chiedemmo alla proprietaria se poteva farci il piacere di accompagnarci con la macchina fino al nostro pullman.
Non se lo fece chiedere la seconda volta: nel giro di dieci minuti ci eravamo ricollegati al gruppo dei colleghi di lavoro e d’avventura… tutti indaffarati ad azzannare i loro succulenti (?) panini.
Qualcuno di loro ci raccontò, nel frattempo, i mezzi di fortuna trovati per raggiungere il luogo d’incontro. Nel corso del tragitto, infatti, chi era stato soccorso da un trattore, chi da un furgoncino dei gelati, chi da un carro bestiame chi… tutti, comunque, sempre gentili e disponibili.
Gente di Papasidero e dintorni? … brava gente.
Viale all'interno della recin-
zione dell'area della grotta.
Tale luogo, in ogni caso, vale la pena di essere visitato. Specie dalle nostre scolaresche e quindi dai futuri calabresi.
E se ve lo dico io potete crederci… perché io credo in ciò che dico!
Alle due e trenta circa eravamo tutti sul pullman che da Papasidero (zona grotta del Romito) ci avrebbe portati in un albergo nei pressi delle grotte di Pertosa (in provincia di Salerno) dove quella sera stessa avremmo assistito ad uno spettacolo naturale/teatrale che per l’ennesima (rara) volta mi ha certificato il fatto che se vogliamo… anche nel Meridione d’Italia possiamo essere diversi ed incantare, onestamente, il turista.
… ma di questo ed altro parlerò in un prossimo post.
*     *     *
… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

lunedì 22 novembre 2010

Dalla grotta del Romito (Papasidero - Cosenza) alle grotte di Pertosa (Salerno). (1)

Santuario di Papasidero,
Sabato 30 novembre mi sono ritrovato, così com’è ormai mia abitudine da un po’ di tempo a questa parte, con alcuni colleghi di lavoro in piazza Loreto a Cosenza (proprio nel piazzale antistante l’edificio in cui svolgiamo il nostro lavoro) dove ci attendeva il pullman per una delle tante gite brevi organizzate dal nostro Circolo aziendale.
La partenza era programmata per le ore 8 e 30… alle 8 e 31 eravamo tutti seduti ai nostri posti ed il pullman iniziava il suo dolce (?) incedere verso la meta prefissata.
Destinazione Piovarolo? … no! … a Piovarolo infatti non eravamo destinati noi ma il grande ed insuperabile Antonio De Curtis nel celebre omonimo film (a chi non l’ha visto… consiglio vivamente di procurarsene una copia e… godersela). Noi, colleghi forse di Fantozzi in una sua celebre gag, eravamo invece diretti prima ai confini della Calabria e poi nella provincia di Salerno in una magica (?) giornata tutta dedicata alla grotte: in mattinata, infatti, ci saremmo fermati nel comune di Papasidero a vedere la grotta (o le grotte?) del romito mentre in tarda serata (ore 20 circa) ci saremmo ritrovati davanti all’entrata delle grotte di Pertosa (appunto in provincia di Salerno) dove avremmo visitato le stesse in compagnia di… Dante all’Inferno.
Così era previsto (programmato) e così fu.
E così com’era programmato… anche questa volta a mezzogiorno… colazione a sacco… la mia maledizione eterna.
Inutile sottolineare che quando io in un programma di una gita leggo la classica frase “colazione” o “pranzo a sacco” parto dall’idea che la cosa più stupida che potrei fare è… prepararmi un paio di panini da portarmi dietro. E mai possibile, infatti, che nel luogo dove andiamo non troviamo un ristorante o un luogo dove mangiare comodamente seduti un bel piatto della cucina locale?
Questa premessa, inutile dirlo, mi impone, nel classico “pipistop” autostradale di evitare di comprare panini e similari e di convincere mia moglie a seguire il mio buon esempio. Risultato? … nove volte su dieci io e mia moglie finiamo per guardare gli altri azzannare, a mezzogiorno, i propri panini e noi a far finta di niente… dobbiamo mantenerci leggeri per problemi di salute… mentale!
Quando eravamo nei pressi di Papasidero il nostro autista ci chiese se avevamo avvertito il Comune del fatto che noi quella mattina avevamo programmato di visitare la grotta del Romito. Risposta? … no!
Il motivo era semplice: dal punto in cui ci avrebbe fatto scendere il pullman al punto in cui era il sito della grotta c’era una distanza di circa quattro chilometri in una strada di campagna cui il nostro mezzo (decisamente grande) non avrebbe potuto transitare. Circa quattro chilometri che in discesa non avrebbero sicuramente dato grandi problemi alle nostre gambe… ma in salita…! … e purtroppo ogni discesa, si sa, impone una salita e viceversa.
Nessun problema. L’autista aveva il numero del Comune di Papasidero ed al nostro arrivo trovammo ad attenderci (all’inizio di quella rischiata camminata) un pullmanino scolastico pronto a caricarci su e a portarci a destinazione.
Eravamo in 27… tutti adulti tranne i minori. Per magia ci ritrovammo tutti stipati come sardine (alcuni, in piedi, sballottati a destra e a sinistra, avanti ed indietro) all’interno di quel pullmanino con i sedili destinati ai bambini delle scuole materne o delle scuole elementari. Fu un’avventura… una stupenda avventura.
Prima di farci scendere, l’autista del pullmanino ci avviso che (ovviamente per problemi istituzionali) sarebbe ritornato a prelevarci e a riportarci dove ci aspettava il nostro pullman intorno alle quattordici. Prima avrebbe dovuto riportare a casa i bambini delle locali scuole.
… tutto si può dire tranne che il Comune di Papasidero non sia stato gentile a metterci a disposizione (in modo oltretutto gratuito) tale mezzo di locomozione.
Arrivammo all’entrata dell’area della grotta del Romito intorno alle ore undici.
Ad attenderci c’erano due gentili signore (guide), una bionda ed una bruna, che ci avrebbero accompagnato alla scoperta di quel fantastico luogo.
Un luogo, ve l’assicuro, che vale la pena di andare a vedere… ed è Calabria! … ed è provincia di Cosenza!
*     *     *
… il seguito del racconto di questa stupenda gita (durata l’arco di un weekend) comunque sarà oggetto di un prossimo post.
… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

sabato 20 novembre 2010

Presentazione del libro: “La verità, vi prego, sulla danza!”. Di Mary Garret.

Lunedì 6 dicembre alle ore 18,00 si terrà, presso il Museo del Presente di Rende (per chi non lo sapesse si trova nell’area del Metropolis) la presentazione del libro di Mary Garret “La verità, vi prego, sulla danza!”.
Mary Garret, ricordiamolo, è figlia della nostra indimenticabile compaesana Manola Calomeni.
Questo e tanti altri (quelli che riporto di seguito) i motivi per partecipare, da sanfilesi e non, all’evento.
*     *     *
INTERVERRANNO: Mariafrancesca Garritano, l'autrice.
Michele Villanova, Primo Ballerino Teatro alla Scala-direttore Artistico Giovani Al Centro,presso Area Dance Milano. Direttore Artistico "CROWN BALLET" Napoli.

BRANI TRATTI DAL LIBRO INTERPRETATI DA:
Patrizia Gallo, musiche di Massimo Garritano.

ESPOSIZIONE MULTIMEDIALE
Daniela Rende, la fotografa.
*     *     *
Di questo libro, di cui tra l’altro ho abbondantemente trattato anche su questo blog, se n’è interessata abbondantemente la stampa nazionale, ma..

PERCHE' LEGGERLO:
Perché non sempre le cose sono quello che sembrano.

A CHI SI RIVOLGE:
A tutti i non addetti ai lavori, cioè non i ballerini... e a tutti i ballerini che si fanno tante domande ed hanno voglia di partecipare alla mia riflessione.

SU COSA E' BASATO:
Su esperienze di vita vissuta all'interno del "magico" ma a volte FINTO mondo dello spettacolo.

CONOSCENZE RICHIESTE:
Nessuna, è un libro adatto a tutti, perché non parla di danza in modo specifico e tecnico... ANZI!

"...Quando una ballerina danza esprime se stessa, esterna emozioni intense ed elevate, e il suo più grande desiderio è quello di comunicarle al pubblico, attraverso la sua stessa danza."
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… io ci sarò! … lunedì 6 dicembre alle ore 18,00 al Museo del Presente di Rende.
… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

venerdì 19 novembre 2010

Sotto a chi tocca (Versi ricavati da un discorso di M. Niemoller. Considerazioni di Pietro Perri).

Dal “Notiziario Sanfilese” del mese di Giugno 2009 (ovviamente a firma Pietro Perri).
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Ho sempre consigliato a quanti collaborano col “Notiziario Sanfilese” (il bollettino mensile dell’Associazione Culturale “Universitas Sancti Felicis”) di attenersi a tematiche inerenti la cittadina di San Fili e la Comunità Sanfilese sparsa per il mondo.
Trovandomi comunque di fronte gli stupendi versi della poesia (?) “Sotto a chi tocca” di M. Niemoller, non me la sono sentita di non farvi partecipi degli stessi.
Vi chiedete perché? … semplice: perché li sento tristemente attuali ed ho la vaga impressione che nessuno (escluso chi non conta) se ne stia… rendendo conto.
Eppure, ne sono certo, alla fine pagheremo tutti.
Alla fine, stiamone certi, non pagheranno solo i comunisti, gli zingari, gli omosessuali, gli ebrei… soggetti che oggi possono essere benissimo individuati anche nei clandestini che approdano sulle nostre spiagge e che vengono rimandati al committente senza neanche sentire le loro ragioni; soggetti che domani potranno benissimo essere individuati nel “meridionale che tanti danni ha creato al Nord Italia” (paradossalmente parlando) e via dicendo.
Le condizioni, dopotutto (anche se non voglio sembrare catastrofico, ma non voglio neanche guardare da un’altra parte solo perché, almeno oggi, personalmente non sono un clandestino), sembra che siano identiche a quelle che hanno portato i nostri padri e/o i nostri nonni alla seconda guerra mondiale: una grossa crisi economica che non si sa effettivamente quando è iniziata né in che stadio si trova attualmente e né quando finirà; un crescente senso d’intolleranza verso chi sta peggio, uguale o meglio di noi e la strana voglia di una casta irresponsabile che, dimentica delle proprie misere origini, oggi vorrebbe governare con il principio delle tre effe di borbonica memoria (Festa Farina e Forca) prima l’Italia e poi, tempo permettendo, il Mondo.
La storia dovrebbe insegnare, dopotutto è solo per questo che si studia la storia, la storia dovrebbe insegnare a non ripetere gli errori del passato… a non illudersi che il passato, ormai passato, non ritorni mai più.
Hitler è sempre dietro la porta… paziente, in attesa che qualcuno, stupidamente, gliela apra per l’ennesima volta: Hitler (… Napoleone, Saddam Hussein, Mussolini, Stalin, Franco…) siamo noi, almeno finché qualcuno non verrà a prenderci.
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Da un post su Facebook (ovviamente a firma Pietro Perri) del 18 novembre 2010.
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Stupendi questi versi (?). Sono questi versi che continuano ad invogliarmi a parlare e possibilmente a scrivere: non voglio restare da solo, malgrado nel mondo, giorno dopo giorno, siamo sempre più distanti dagli altri e sempre più soli.
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Sotto a chi tocca (di M. Niemoller).
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All’inizio vennero a prendere i comunisti,
e io non protestai, non dissi niente,
tanto io non sono mica comunista.

Poi vennero a prendere gli zingari,
e io non protestai, non dissi niente,
perché si sa, un po’ rubacchiano.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e io non protestai, non dissi niente,
perché un po’ mi hanno sempre dato fastidio.

Poi vennero a prendere gli ebrei,
e io non protestai, non dissi niente,
perché in fondo mi sono sempre stati antipatici. 

Infine, un giorno, vennero a prendere me.
E a quel punto non c’era più nessuno a protestare.
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… nella versione di “Quando sono venuti a prendere gli ebrei”.
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Quando sono venuti a prendere gli ebrei
Sono rimasto in silenzio perché non ero ebreo
Quando sono venuti a prendere gli omosessuali
Sono rimasto in silenzio perché non ero omosessuale
Quando sono venuti a prendere i comunisti
Sono rimasto in silenzio perché non ero comunista
Quando sono venuti a prendere gli zingari
Sono rimasto in silenzio perché non ero zingaro
Quando sono venuti a prendere me,
non c'era più nessuno che potesse parlare per difendermi.
*     *     *
Nessuno dovrebbe esimersi o avere paura di combattere per i diritti degli altri… tutti dovrebbero sapere (ma sono ben pochi a saperlo) che quando si combatte per i diritti degli altri… si combatte affinché in futuro non vengano calpestati i propri diritti (Pietro Perri).
*     *     *
… a proposito: ringrazio quel mio stupido compaesano (o compaesana?) che nel sito http://materatown.net ha cercato di offendermi in modo gratuito e volgare… ma anonimamente (purtroppo per firmarsi bisogna avere gli attributi… e sembra, visto appunto certi comportamenti, che non tutti a San Fili ce li abbiamo). Purtroppo per lui (lei?) anche sul sito (decisamente stupendo nella grafica e nei contenuti… e civilmente corretto)… anche lì esiste l’obbligo della censura e la stupidità delle persone (specie di quelle che non hanno appunto neanche gli attributi per firmarsi) va censurata a priori.     
… un caro abbraccio dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

domenica 14 novembre 2010

Problemi alla scuola di San Fili? ... Brunetta e la Gelmini sono un'altra cosa.


In questi giorni ho partecipato ad una riunione, tra l’altro indetta dal sottoscritto (in quanto presidente in carica dell’Associazione in causa), del Consiglio d’Amministrazione  dell’Associazione Culturale “Universitas Sancti Felicis” di San Fili.
Come in ogni qualsiasi riunione che si rispetti, riunione in cui s’incontrano (e spesso si scontrano) soggetti appartenenti ad un determinato gruppo, ad una determinata comunità e/o ad una determinata nazione… anche in tale riunione si è finito per parlare (come semplice preambolo e riscaldamento degli animi) oltre che da quanto previsto all’ordine del giorno anche di argomenti collegati alla realtà con cui quotidianamente interagiamo… a quanto succede, nel nostro caso, tra i confini del Comune di San Fili.
Giorno 10 novembre 2010 (in tale giorno si è svolta la riunione) presenti alcune parti in causa (che ovviamente eviterò di citare sia perché non ho chiesto agli stessi alcuna autorizzazione a riportare i loro nomi e sia perché la vicenda di cui si è parlato oltre al drammatico personalmente credo che abbia rasentato l’incomprensibile ed il ridicolo) il discorso ha deviato su un bruttissimo fatto avvenuto qualche giorno prima presso uno degli edifici in cui si estrinseca l’Istituto Comprensivo Statale di San Fili: la scuola media.
Cos’era accaduto di tanto brutto collegato a tale edificio? … si era staccato parte di un cornicione e lo stesso (il pezzo del cornicione staccatosi) ha rischiato (a detta di un presente) di colpire un autoveicolo al di sotto dello stesso (rischio decisamente minore) ma che (sempre a detta di questo signore) avrebbe potuto benissimo colpire qualche studente, qualche insegnante o qualche incauto visitatore di tale edificio.
Ora, non è che la scuola di San Fili, specie in questi ultimi tempi, eccella in fattiva presenza sul territorio (non entro in merito alla preparazione degli studenti che la frequentano in quanto, se problemi su questo fronte ci sono, credo che ad entrare in merito a ciò debbano essere i genitori degli alunni e non certamente io).
*     *     *
Quest’anno infatti sembra che non solo  nell’Istituto Comprensivo Statale di San Fili (zona scuole elementari) non si sia rispettata la ricorrenza della “Festa della Mamma” (qui lo dico e qui lo nego... sono parole che mi sono state riferite) ma cosa decisamente più tragica e vergognosa… per la prima volta in circa un secolo di storia… nella ricorrenza dei caduti (quattro novembre tenutasi giorno sette)... davanti ai monumenti di piazza san Giovanni e di piazza Miniaci (da non crederci) non c’era la benché minima presenza delle scolaresche del paese.
... mi piacerebbe sapere di chi è la colpa di tale dimenticanza.
… perché non credo (non voglio credere in cuor mio) che ciò sia solo una ripicca da parte degli insegnanti e/o dalla dirigente scolastica nei confronti degli amministratori comunali a seguito di qualche sgarbo subito dagli stessi.
Gli studenti, infatti, sono al di sopra dei profani problemi di vita esistenziale ed insegnare è una missione… non una professione: il futuro della società, non dimentichiamolo, lo creano gli adulti nelle famiglie e gli insegnanti nella scuola.
Non lamentiamoci se viviamo in una società di m***a se le nostre mani (il nostro agire) sono stracolme di questo vomitevole elemento… i ragazzi, i giovani non fanno altro che copiare gli insegnamenti che gli impartiscono i loro stupendi modelli.
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Per ritornare al discorso del cornicione staccatosi e caduto nell’area sottostante, la domanda base scaturita nel corso del dibattito tra me ed i miei interlocutore è stata: se succedeva (o succede qualcosa per tale problema in futuro) di chi sarebbe stata la colpa?
… le risposte sono state almeno tre: 1) del Dirigente scolastico; 2) del Responsabile della sicurezza (ex legge 626 del 1994); 3) del Sindaco del Comune di San Fili (in quanto l’edificio è di proprietà del Comune).
Inutile dire che (almeno a quanto affermato da qualcuno dei presenti) il Dirigente scolastico ha segnalato il problema al Sindaco ed ai competenti uffici del Comune di San Fili e sembra che da questi il problema sia stato segnalato ad organi provinciali superiori.
Secondo voi, sperando che non succeda mai niente di grave agli studenti sanfilesi, a chi potrebbe essere addebitata l’eventuale colpa per un eventuale tragico evento presso l’edificio delle scuole medie di San Fili a causa di un ulteriore distacco di pezzi di cornicione?
… onestamente nei panni dei succitati tre attori (il Dirigente scolastico, il Responsabile della sicurezza ed il Sindaco di San Fili)… non dormirei per niente tranquillo… la mia coscienza non me lo permetterebbe.
Non basta, ad esempio, scrivere una semplice lettera per lavarsi le mani dal problema (se il problema, e sono sicuro che c’è, c’è) così come non basta sentirsi puliti solo per il fatto che non ci siano soldi in cassa per intervenire immediatamente per risolvere o quantomeno per circuire il problema.
Né, credo, sia una giusta soluzione (per niente risolutiva)… negare l’esistenza del problema.
Da non credere, infatti: sembra che qualcuno (amministratore) abbia detto che si è voluto creare un polverone per niente e che difatti non c’è mai stato alcun distacco di pezzi di cornicione dell’edificio delle scuole medie di San Fili. Su questo fronte, purtroppo, ho constatato di persona (tra l’altro facendo qualche foto che allego al presente post) la realtà dei fatti… notando con piacere che è stata transennata parte (non tutta) della zona a rischio.
Sono venuto altresì a sapere (in via informale) che dovrebbe esserci in aria anche un finanziamento (100 mila euro?) per la ristrutturazione di tale edificio… sperando che tale lavoro non venga realizzato troppo tardi (così com’è d’uso ormai da decenni nell’universo degli interventi pubblici della Nazione - di quello che ne resta ormai… visto il rispetto del quattro novembre - Italiana).
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Alla Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Scolastico di San Fili (persona tra l’altro che ho sempre rispettato) una preghiera: recuperiamo la gaffe del quattro novembre (al di là di chi è la colpa della mancanza) magari organizzando, ovviamente in collaborazione con l’Amministrazione comunale di San Fili, un nuovo quattro novembre… a San Fili.
Non lo chiedo io, ma lo chiedono tutte quelle brave persone (tantissimi Sanfilesi) che pur combattendo una guerra che non capivano, con la loro morte ci hanno garantito il benessere che oggi, anche a San Fili, stiamo così vilmente sprecando.
I bambini, i ragazzi (studenti) devono comunque essere tenuti al di fuori delle nostre stupide beghe di sopravvivenza quotidiana.
Che la scuola non sia solo progetti ma ritorni ad essere maestra di vita.
… Brunetta, la Gelmini sono un’altra cosa
*     *     *
Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!