Foto a sinistra: La
formazione musicale de “Gli Squali” (San Fili 1965/1966).
Nella foto
(sinistra): Rodolfo Perri, Alfredo Ruffolo, Giambattista Iusi, Eugenio Rende e
Pietro Cavaliere.
L’occasione? ... un Festival “Voci Nuove”.... ovviamente a San Fili.
* * *
Una volta tanto, non i soliti Squali…
Di Alfredo Ruffolo
Erano gli
anni ‘60 (1965-66).
La mia vita
a San Fili trascorreva serena con i miei amici ed i nostri giochi che spesso,
in tutto o in parte, ci costruivamo da soli e non sempre erano proprio dei
giocattoli innocui, parlo di fionde, archi e frecce, spade “de lignu”,
lance ecc. oppure veri e propri strumenti di gioco “strummuli”, mazza e
“squiddraru” e tanti altri, forse semplici, ma indispensabili strumenti.
Poi arriva
l’età in cui non puoi più giocare perché ti senti grande, cominci a guardare le
ragazze (solo guardare) e hai voglia di distinguerti di “fare il grande” e ai
tempi non c’erano grosse alternative perciò cominciavi a frequentare i Bar, a
giocare a carte in mezzo agli anziani in ambienti fumosi e malsani certo
inadatti a dei ragazzi.
Poi la
svolta!
È l’epoca
dei complessi musicali che fanno sognare i ragazzi e che ispirano la nascita di
svariati gruppi musicali. Mi capitò per caso una vecchia chitarra, scollata da
un lato e non proprio bella da vedere, ma l’attrazione era forte, cumpa’
Michele Leo, il mio parrucchiere dell’epoca già suonava la chitarra e mi
insegnava qualcosa.
Più avanti
nacque l’idea di cercare altri suonatori e altri strumenti, si unì a noi Aldo
Fiorillo, la sua batteria era composta da fustini di detersivo vuoti, pentole e
tamburelli.
Poi arrivò
una vera batteria e anch’io riuscii a comprare a rate, di seconda terza o
quarta mano, una vera chitarra elettrica, chitarra che ho tutt’ora.
Dopo qualche
tempo si uniscono Giambattista Iusi, che suona anche lui la chitarra, Eugenio
Rende che suona il basso, e Pietro Cavaliere dapprima con la fisarmonica, poi
con la pianola e dopo qualche tempo con l’organo elettronico.
Il gruppo
prende definitivamente forma e debutta col nome GLI SQUALI che abbiamo cambiato
un paio d’anni dopo in seguito ad una serie di eventi e su suggerimento di
Frank Parise, un ragazzo Canadese (cugino del mio amico Ciccio Parise padre di
Attilio) che ci suggerì il nome THE NIGHTINGALES.
In seguito
qualche componente cambia, arriva Rodolfo Perri che è batterista e cantante.
Rodolfo subentra ad Aldo e otteniamo, miracolosamente, l’uso di una stanza (ara
Cruce) che il comune ci mette a disposizione per le prove e la custodia
degli strumenti.
Molti
ragazzi di San Fili si appassionano, ci seguono e ci incoraggiano, assistono
alle prove, provano a cantare ed insieme ci inventiamo un nuovo modo di
occupare il tempo, lontano dai Bar in un’atmosfera creativa e gioiosa.
Dopo un po’
di tempo, diventati abbastanza bravi, cominciamo ad esibirci in piazza,
suoniamo al festival della canzone (che a San Fili erano una consolidata
tradizione), al festival delle voci in erba (per i bambini) e sia fra i
giovanissimi che tra gli adulti scopriamo persone con notevoli abilità vocali
ed il coraggio di mettersi in gioco; purtroppo “AMICI” (n.d.r.: la
trasmissione della De Filippi) non c’era ancora.
Nelle
occasioni più importanti cantava con noi l’indimenticabile Manola Calomeni, una
cantante vera! Una meravigliosa amica, una ragazza brillante e piena di
personalità una voce fantastica! Un altro cantante che spesso si esibiva con
noi era Pietro Cribari, se ricordo bene anche suo fratello Ferruccio ed il
bravissimo Vittorio Fragnelli, poi emigrato in Canada.
Abbiamo anche partecipato e vinto una gara fra complessi a Montalto Uffugo e almeno per un’estate ci siamo esibiti in un night club “THE RANCH” che avevano aperto in un giardino sopra la scuola elementare nuova a San Fili; in ogni caso ci siamo divertiti molto sia noi che i nostri amici. Praticamente quasi tutti i ragazzi del paese, coi quali di sera ci si ritrovava e si trascorrevano le serate cantando le canzoni di quegli anni, che sono poi le stesse che sento cantare ancora oggi quando un gruppo di ragazzi si ritrova intorno ad una chitarra in una tranquilla sera d’estate.
Naturalmente questi sono i miei ricordi a distanza di quarant’anni, di sicuro ho dimenticato fatti eventi e personaggi e anche la cronologia probabilmente non è del tutto precisa.
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