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San Fili: il bar gelateria Passarelli dopo la metà degli anni Settanta. |
Nel mese di dicembre 2019, al pari di una brutta storia tristemente
annunciata, si abbassa un’altra saracinesca di un altro storico, e sicuramente
insostituibile, esercizio commerciale del paese: l’arciconosciuta gelateria
artigianale del mitico Cenzino Passarelli.
Una gelateria conosciutissima a dir poco a livello internazionale. Sono in
tanti, infatti, che, da non sanfilesi, nel momento in cui fai presente che sei
di San Fili la prima domanda che ti fanno è se c’è ancora la Gelateria
Passarelli, quella vicino al semaforo poco distante della piazza col monumento,
quella che fa quegli stupendi gelati artigianali dagli strani e stupendi gusti,
quella...
Era bello rispondere a tali persone; “Si, c’è ancora. E i gelati che fa
sono sempre unici sia come gusti che come qualità!”
Dal dicembre 2019 purtroppo non sarà più possibile dare questa orgogliosa
(perché la Gelateria Passarelli era motivo di orgoglio per noi Sanfilesi)
risposta.
Purtroppo Cenzino Passarelli, al pari di una brutta storia tristemente
annunciata, verso la fine del mese scorso ha abbassato per l’ultima volta la
saracinesca della sua storica (credo ultracinquantennale) gelateria
artigianale.
Dico “al pari di una brutta storia tristemente annunciata” in quanto nel
mese di settembre dello scorso anno è venuta a mancare prematuramente (aveva
appena 70 anni) nella nostra comunità, tra i tanti ed a pochissimi giorni da
mia madre (a cui presto dedicherò una giusta pagina del nostro bollettino
mensile), anche Maria Colombo ovvero la moglie del caro Cenzino Passarelli.
Maria Colombo era uno dei pilastri della Gelateria Passarelli di San Fili:
sia per l’aiuto materiale che per il supporto morale che assicurava al marito
nella gelateria di famiglia.
Quando appresi del decesso della cara Maria non potei non guardare, in un
prossimo futuro, la saracinesca di quella storica gelateria artigianale
bassarsi per sempre... e così fu.
Per quelli - ovviamente sanfilesi - della mia età (non mi vergogno di dire
che sono del 1961 e che è da un bel po’ di tempo ormai che ho oltrepassato la
soglia del mezzo secolo di vita) il “bar gelateria” di Cenzino Passarelli ha
rappresentato tantissimo ed in parte siamo anche cresciuti con tale esercizio
commerciale.
San Fili: Il bar gelateria Passarelli... oggi. |
Oltretutto quando agli inizi degli anni Settanta per noi fanciulli gli
altri bar del paese (quelli dell’indimenticato Luigi “Gigetto” Sammarco in
piazza caserma - attuale piazza Mario Nigro - e quello di Salvatore “Tuture”
Blasi lungo corso XX Settembre) erano definibili off-limits il bar di Cenzino
Passarelli era l’unico bar cui c’era dato di oltrepassare la soglia senza
essere accompagnati da un adulto e senza essere obbligati ad uscirne dopo pochi
minuti.
Nel bar di Cenzino Passarelli, infatti, non si giocava a carte, non si
fumava, c’erano degli ottimi gelati e c’erano anche uno o due flipper ed un
paio di bigliardini (calciobalilla).
Per quanto riguarda l’alternativa, l’unica, allo spazio “sala giochi”
riservata a noi fanciulli a San Fili, che si trovava nel bar Passarelli, almeno
fino alla fine degli anni Settanta era la sala giochi dei fratelli Franco e
Romano Zuccarelli.
Il bar di Cenzino Passarelli e la sala giochi dei fratelli Zuccarelli, un
vero e proprio covo di convinti tifosi juventini, si trovavano a poca distanza
l’una dall’altra.
Successivamente qualche bigliardino (calcio-balilla) lo troveremo anche nel
bar della famiglia Gioffré che aveva acquistato, nel frattempo e verso la fine
degli anni Settanta, la “licenza” da Salvatore “Tuture” Blasi.
Dispiace tantissimo che anche questa ricchezza tutta sanfilese abbia
cessato di esistere e che resterà per sempre come piacevole ricordo in quanti
hanno potuto gustare in quei limitati metri quadri l’ottimo gelato artigianale
di Cenzino Passarelli.
Dispiace che il caro Cenzino, per sua volontà o per incapacità d’altri, non
abbia passato ad altri in eredità quel suo bagaglio d’esperienza di maestro
gelataio che in tanti gli abbiamo invidiato.
A me personalmente resterà in bocca per sempre il piacere inconfondibile
del suo gelato al limone ed all’amarena con dentro i noccioli dei relativi
frutti a dimostrazione della naturalezza degli ingredienti base utilizzati.
Gelati sempre accompagnati dall’invito a stare attento, proprio per la presenza
dei noccioli, a quando addentavo il magico fresco intruglio.
Ed anche il consiglio che davo ad alcuni amici e/o colleghi di Cosenza
quando mi dicevano che vi avrebbero fatto quanto prima un salto: “Quando vi
trovate a quattrocchi col caro cugino (era così che ci chiamavamo tra noi a
causa di una lontana parentela)”, dicevo loro, “chiedetegli di farvi
assaggiare, se ne ha ancora un pochino da qualche parte, il gelato alle “jujume”
(giuggiole) e poi... si che mi direte di aver toccato il paradiso del gelato
artigianale.”
E loro di rimando: “Ma a noi ci hanno consigliato di assaggiare anche il
gelato alle patate della Sila o ai cetrioli.”
Che dire, effettivamente in quel laboratorio ce n’era per tutti i gusti.
San Fili, la San Fili che fa notizia positiva, ha perso un altro dei suoi
inestimabili tesori. Un vero e proprio ambasciatore nel mondo di ciò che
significava il nostro essere Comunità.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!