Foto a sinistra ripresa dal web.
* * *
Ogni
paese ha la sua famiglia caratteristica... in ogni tempo. A San Fili fino alla prima
metà del ventesimo secolo c'era ad esempio (ovviamente senza nessun merito
togliere agli altri sanfilesi dell'epoca), quella degli Scuti...
a sentirla dire a tanti: un soprannome, una garanzia.
Abitavano
su corso XX Settembre nei pressi di piazza Rinacchio. Quella famiglia da tempo
ha lasciato San Fili... ma a San Fili di "Scuti" continuano a
circolarne tantissimi.
La
loro vita era fatta di cose semplici e dalla loro ingenua perspicacia avvolte
scaturivano vere e proprie gocce di reale e tangibile sapienza.
Il
seguente racconto, ad esempio, parla di una ipotetica udienza che Pietro (il
capofamiglia) ottiene dall'allora Prefetto di Cosenza.
Il
motivo: l'oggettività delle tasse che non sempre tengono conto delle realtà
soggettive del contribuente. Il contribuente, secondo i legislatori, devono
pagare al di là se la legge (tassa o imposta) sia più o meno giusta.
I
figli di Pietro (ovviamente non ho riportato il cognome) non trovavano moglie
per diversi motivi, non ultimi la posizione economica (non certo brillante),
l'arguzia (peggio della posizione economica) e la bellezza (meglio non
parlarne).
Fatta
questa premessa, era giusto che dovessero pagare la tassa sul celibato
considerato che non era colpa loro se non potevano sposarsi?
La
legge è legge... ma per chi?
L'ignorante,
(ovvero il comune contribuente), infatti, non essendo a conoscenza delle mille
ed una scappatoia che possono far diminuire in mille ed un caso l'imposizione
contributiva, può solo pensare che la legge sia sbagliata... può solo pensare che
rivolgendosi a qualche autorità, dalla stessa può avere giustizia in merito...
anche se, purtroppo, non sa che la legge l'ha fatta proprio l'autorità.
-
Eccellenza...
-
Dimmi Santu'!
-
Eccellenza, scusasse...
-
Santu' che è ora di pranzo, na cosa de juornu, facimma 'mpressa.
-
... c'è di la quel tizio, Pietro Tal dei Tali, quello che aspetta da stamattina
coi suoi figli per parlare con vossignoria d'una faccenda che gli sta a cuore.
-
Faccenda seria o cazzata, Santu'?
-
... la seconda, eccellenza, ma se non lo ricevete quello per un mese ve lo
ritroverete sicuramente davanti alla porta: ha proprio la faccia del romp...
-
... glioni, ho capito, fate passare e speriamo che sia una cosa sbrigativa.
Santuzzo esce dalla stanza del Prefetto e, parlando con
Pietro, gli dice di non far perdere troppo tempo a sua eccellenza, di esporgli
subito il caso e quindi, senza farlo innervosire più di tanto, di riprendere la
via dell'uscita. Quindi introduce i sanfilesi nella stanza del Prefetto.
-
L'usciere mi diceva che avete un grave problema da presentarmi, vero?
-
Giustappunto Vossignoria!
-
... allora parlate senza farmi perdere ulteriore tempo, che ve ne ho già
dedicato abbastanza.
-
Eccellenza... è per la tassa sul celibato...
-
Cos'ha la tassa sul celibato che non va
-
... per la tassa sul celibato e per i miei figli. Eccellenza, sono del parere
che non è giusto fargliela pagare.
-
Non è giusto? ... hanno forse meno di 25 anni o più di 65 anni? ... sono
sposati e qualcuno s'è dimenticato di registrare il loro atto di nozze? ...
dite, signor Pietro e provvederemo immediatamente a richiamare i responsabili
dell'equivoco... anche se io ho ben altro da fare che perdermi in simili
quisquiglie.
-
... no, Eccellenza. Il problema non è questo. I miei figli infatti sono tutti
in età da matrimonio e nessuno di loro è sposato.
-
Che si sposino allora, disse il Prefetto, la legge è legge e come tale va
rispettata... e vedrete che nessuno farà più pagare loro la tassa sul celibato.
Non riesco a capire come vi abbiano fatto arrivare a me con una stupidità del
genere sulla lingua. Ma che credete, che qui siamo dei pagliacci al servizio di
zotici come voi?
-
Eccellenza, lei ha ragione... ma il fatto e che io ho cercato in mille modi di
far sposare i miei figli e senza alcuna possibilità in merito. Non una donna
neanche, e purtroppo non ce l'abbiamo di certo, a pagarle a peso d'oro.
Dopotutto li vede anche lei... proprio per questo li ho portati con me
stamattina. Cche... forse... Eccellenza... ha lei tre figliole da dar loro in
moglie che combiniamo seduta stante?
Effettivamente
lo spettacolo che offrivano i figli del sanfilese Pietro Tal dei Tali non era
dei migliori... e Finuzzu (più di nome che di fatto) n'era certamente il
portavoce.
-
Signor Pietro, esca immediatamente dalla stanza e non si faccia vedere davanti
a me per tutto il resto della miserevole vita.
Furono
le ultime parole del Prefetto alla conclusione dell'udienza.
Qualcuno
racconta però che una decina di giorni dopo fu recapitata al nostro compaesano
una missiva del Prefetto di Cosenza con la quale si esoneravano i figli di
Pietro Tal dei Tali di San Fili dal pagamento della tassa sul celibato.
Sarà
stato vero? ... chi lo sa! ... comunque il fatto meritava di essere raccontato.
La
famiglia degli Scuti a San Fili è esistita davvero... e tante su di
loro ancora se ne raccontano oralmente... e chissà che qualcun'altra non ve la
racconterò quanto prima anch'io.
* * *
La
"tassa sul celibato degli uomini" è una invenzione del regime
fascista datata 13 febbraio 1927. Dovevano pagarla quanti, tra i 25 ed i 65
anni di età, ancora non pensavano al matrimonio. Il gettito della stessa
serviva a finanziare l'Omni (Opera Maternità e Infanzia).
Teoricamente
serviva a far "aumentare" la popolazione italiana (in quanto si
presuppone che se due si sposano... sposandosi fanno anche determinate cose)...
e teoricamente doveva cadere (in quanto legge stupida) con la caduta del
regime.
Così
non fu: la "tassa sul celibato degli uomini" cambia il nome in
"detrazione d'imposta per il coniuge a carico" (concetto tuttora
esistente... e nessuno pensi che qualcuno lo cambi in futuro). Con tale
sotterfugio se ai tempi della Buonanima tale "imposta" (all'epoca
riassumibile nella frase "se non ti sposi paghi", oggi riassumibile
nella frase "se ti sposi forse non paghi"), ai nostri giorni la
pagano non solo gli uomini in una età compresa tra i 25 e i 65 anni (con
redditi superiori al minimo vitale) non sposati... ma anche gli uomini sposati
se superano un certo reddito (da quando sono nati fino a quando il Padreterno
se li chiama in cielo)... oltre a tutte le donne che si trovano nelle stesse
condizioni degli uomini tassabili.
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