Streghe, stregoni, magare, fantasmi, spirdi, umbre, fate, monachieddri e chi più ne ha più ne metta: San Fili (con i suoi anziani) è una vera miniera in merito. Tutto un mondo a se che, purtroppo, più passa il tempo e più cade tragicamente nel dimenticatoio.
Anche questo mondo, come il meraviglioso mondo di Fantasia (vero
protagonista del film "La storia meravigliosa") ha bisogno d'essere
salvato da una lenta ed ormai forse inarrestabile agonia. Per salvare questo
mondo c'è un solo modo: qualcuno, in determinate cose, deve ritornare a
crederci.
...
diversamente addio streghe, stregoni, magare, fantasmi, spirdi, umbre, fate,
monachieddri e, tragedia nella tragedia... la mitica
"Fantastica".
Luogo prediletto della Fantastica, una presenza sovrannaturale con tutti gli attributi al posto giusto, è il cosiddetto "zumpu della Fantastica".
La Fantastica ha sembianze di donna e, nella memoria popolare sanfilese (quel
poco che ne è sopravvissuto), sembra divertirsi a spaventare i bambini che
vogliono incautamente (da soli o con coetanei) lasciare il centro abitato senza
la compagnia di qualche adulto.
Li adocchia,
si avvicina a loro e più si avvicina e più diventa grande... li afferra...
li... semplicemente "li", poiché giunti a tale punto succede qualcosa
e d'incanto la Fantastica sparisce nel nulla, ovvero ritorna nel luogo da
dov'era venuta.
E' bella?
... forse all'inizio della visione, nessuno è riuscito a darmi notizie in
merito ed io non ho mai avuto la fortuna, o la sfortuna, d'imbattermi in lei.
Dicono che
sia "u spirdu" di qualche donna morta nel circondario del paese di
San Fili (forse più di una, da come mi è stato riferito da diversi anziani...
almeno due). Dicono che "aru zumpu da Fantastica" ci sia morta, tanto
e tanto tempo fa, una giovane donna in procinto di sposarsi. Era proprio il
giorno del matrimonio e, chissà come, proprio in quel giorno ed in quel punto
dette quello che doveva essere il suo ultimo addio al mondo. La sua anima in
pena vaga ancora per quel punto... chissà perché, chissà in cerca di chi o di
che cosa!
Dicono che
la Fantastica indossi ancora il proprio abito da sposa.
Dicono pure
che la Fantastica (almeno quella che appariva "ara scisa du
Canalicchiu") indossasse un abito nero... da vecchia vedova... o forse da
giovane donna impegnata nella vana ricerca del proprio figlio venuto a mancare
da pochi giorni (questo potrebbe spiegarne l'abito nero).
La
Fantastica "da scisa du Canalicchiu" si differenzia in forma e
indumenti dalla Fantastica che regna nelle vicinanze della fontana di Pulizia...
ma non nel fine ultimo: entrambe cercano (e pertanto bloccano) un bambino o una
bambina.
La
Fantastica "da scisa du Canalicchiu" adocchiato il bambino solo, gli
gira intorno alzandosi piano piano da terra: gli gira intorno arrivando quasi a
fargli perdere i sensi... e a volte ci riesce.
"U
zumpu da Fantastica": è posizionato in quella ormai dimenticata via che
congiunge Cozzo di Jorio alla vecchia fontana di Pulizia. Punto questo visibile
dalla villetta realizzata di fronte l'ex palazzo Blasi nei pressi dell'abbeveratoio.
In effetti
l'ubicazione, se ci si ragiona un pochino sopra, non è del tutto strana né
tantomeno casuale (ammesso che la Fantastica non esisti realmente): si trova
esattamente ad un punto di fine (o inizio che dir si voglia) di quello che fu,
fino a pochi decenni addietro, il centro abitato di San Fili.
Da tale
punto la Fantastica, infatti, poteva tener d'occhio oltre che la scesa verso
l'originaria fontana di Pulizia anche, al di sopra de "u zumpu"
omonimo anche la biforcazione per Bucita e per "a Macchia Posta".
Un punto
questo che per i bambini d'una volta (ma anche per quelli di oggi) era bene non
oltrepassare se non accompagnati da qualche adulto di loro conoscenza:
"Attientu ca sinno' ti piglia a Fantastica!"... e magari se non era
la fantastica, certamente era qualche male intenzionato.
* * *
Oggi, era
dei non credenti (spesso mettiamo in dubbio persino la nostra stessa
esistenza... ma su questo campo non siamo i primi, l'avevano fatto già gli
antichi filosofi greci), e sfruttando le attuali risorse in campo... potremmo
benissimo dire ai nostri bambini: "U jire e chira parte", indicando
il bivio per Bucita, "ca sinno ti piglianu i Carabinieri".
Anche i
Carabinieri, infatti, tanto tempo fa (ma non proprio tanto!) venivano usati
come spauracchio, dai nostri anziani, per tenere buoni i bambini più
turbolenti. A tener idonea compagnia ai Carabinieri, in questo campo, c'erano
anche le iniezioni, i dottori e, per l'appunto, la Fantastica.
Il problema
è che la Fantastica, strano essere sovrannaturale legato ai ricordi
fanciulleschi dei nostri anziani, sembra non sia stata vista solo nei pressi
del famoso ed omonimo "zumpu" (che certamente ha un non so che di
misterioso) ma anche in altre zone della linea perimetrale del centro abitato
di San Fili: alle Coste ad esempio.
In questi
giorni, tra l'altro, ho parlato con un nostro compaesano che afferma di aver
avuto, da bambino, un incontro ravvicinato con questo malefico (?) o
semplicemente sovrannaturale essere.
Effettivamente
la parola "malefico" è un po' esagerata nel rappresentare la nostra
cara “materna presenza sovrannaturale” in quanto la Fantastica finora a quanti
si sono imbattuti in lei, quasi tutti bambini, sembra abbia fatto prendere agli
stessi solo una "proverbiale purga".
Il mio
intervistato, che mi ha chiesto giustamente di non fare il suo nome in quanto
già da piccolo è stato eccessivamente preso in giro per quanto da lui
raccontato, ha detto che all'età di sette anni circa (siamo verso la metà degli
anni quaranta, poco prima della fine della seconda guerra mondiale) si trovava
a giocare a nascondino (alla "mmucciareddra", salviamola ogni tanto
qualche parola del nostro glorioso passato!) in via Destre e per l'occasione
s'era andato a nascondere sotto l'arco d'un portone della facciata che dava
sulle Coste.
Le Coste, a
quei tempi, tutto erano tranne quel zig zag (più o meno con senso... ma non
sempre) di cemento dei nostri giorni.
Era da solo,
il protagonista della nostra storia... o almeno lui credeva. D'incanto prende
forma una strana donna che ancora oggi gli è difficile descrivere tanta la
paura che gli mise addosso in quell'occasione. Una strana donna che più
s'avvicinava e più assumeva forme gigantesche.
“S'avvicino
ulteriormente verso di me”, mi disse l’ormai anziano signore, “che ero
completamente paralizzato dalla visione, si piegò, mi scrutò dall’alto in basso
e dal basso in alto e subito inizio ad sollevarmi in aria”.
Grazie a
Dio, o semplicemente al suo angelo custode, si sfilò da dosso del bambino la
giacchetta che lo stesso indossava in quel determinato momento, giacchetta che
restò nelle mani della raccapricciante visione. Il bambino, trovatosi in tal
modo libero dalla presa, non ci pensò due volte a scappare via senza mai
voltarsi indietro.
Inutile dire
che nessuno ha creduto a quella strana storia. Ci fu infatti chi pensò ad una
semplice burla creata sul momento dalla sveglia mente del bambino (che magari
non sapeva giustificare che fine avesse fatto fare al proprio giacchino) e chi,
cercando di giustificare il pallore in viso e gli occhi rossi dello stesso, si
limitò a dire che sicuramente "ci l'avia fattu u spirdu" o, per
l'appunto, "ca s'u stava pigliannu 'a Fantastica". Un modo come un
altro, questo, per fargli capire che quella, d'ora in poi, sarebbe dovuta
essere per lui zona off-limit.
“Molti mesi
dopo, quanto il tutto era ormai acqua passata”, continua il mio anonimo
intervistato, “andando con mia nonna in cerca di funghi nei castagneti al di là
del fiume, nei pressi della fontana di San Pietro ritrovai, con grande
meraviglia (e non senza rinnovata paura) il giacchino rimasto nelle mani della
strana signora”.
Puro
racconto di fantasia? ... forse, io comunque a questo signore ho voluto
crederci.
Tra l'altro
la versione di questo signore è suffragato d'un'altra credenza in merito alla
Fantastica: per allontanare la Fantastica da sé, infatti, era (ma forse lo è
ancora) necessario gettarle contro qualcosa che si aveva addosso nel momento
dell'incontro.
E’ vero, il
bambino protagonista del racconto non gettò nulla contro la Fantastica... ma le
lasciò in pegno, pur non volendo, il proprio giacchino.
* * *
Nei pressi
di questa zona (le Coste) o in un punto ben visibile da questa zona tanto e
tanto tempo fa (ai tempi dei briganti) sembra ci sia morta, uccisa per errore,
una giovane donna di nome "Stella" o "Estella". Questa
notizia fa parte dei classici racconti dei nostri anziani seduti intorno al
focolare (pertanto gli storici, tenuto conto che tutte le leggende hanno una
base di verità, sono pregati di fare opportune ricerche in merito... io per
fortuna non sono uno storico e, pur rischiando censure su censure, posso
prendermi il gusto di soprassedere su determinate cose! Il giorno che sarò
pagato come pagano gli storici, presumibilmente metterò da parte la ricerca
popolare per dedicarmi alla ricerca documentale... ma sarà un brutto giorno
quello per me!).
Non sono a
tutt'oggi riuscito a capire, pur parlando con diversi anziani, esattamente chi
fosse questa "Stella" o "Estella": madre, donna, giovane in
età da marito? ... né come mai si trovasse nel punto in cui fu uccisa per
errore (qualcuno afferma che era diretta da alcuni parenti, o dal fidanzato,
datisi alla macchia in quanto appartenenti ad un gruppo di briganti) si dice
dai gendarmi. Non sono riuscito neanche a capire esattamente dove venne uccisa:
qualcuno dice alla via che da via Destre porta alla base "du
Canalicchiu", ma un'altra versione vuole che venisse uccisa mentre stava
passando il ponte di Crispini e che venisse seppellita alla base del ponte
stesso.
Non so
neanche se questa "Stella" o "Estella" sia una figura reale
o immaginaria, ma siccome il fine che mi sono prefisso è quello di salvare un
po' della nostra "memoria popolare" (senza la quale la nostra
comunità cesserebbe definitivamente di esistere o di definirsi tale), non posso
fare a meno di parlarne..
Fatto sta
che "nu bellu spirdu" alla fine di via Destre, nei pressi "da
terra 'e Mappa", alle Coste, alla base "du Canalicchiu" o al
ponte di Crispini per mantenere buoni i bambini ci stava veramente bene.
Specie se
"u spirdu unn'era malignu cumu u volianu veste"... e che, proprio per
questo, invece di prendere raccapriccianti nomi, si facesse chiamasse
semplicemente "Fantastica"... fantastica in più d'un senso.
Proprio
così, quasi fosse una premurosa madre che non vuole che i suoi pargoli si
allontanino dal centro abitato e si sperdano nelle campagne circostanti: non mi
meraviglierei che fosse l'anima d'una madre in pena morta nella vana speranza
di ritrovare il proprio bambino imprudentemente allontanatosi da casa.
Un essere
grandissimo, la Fantastica, a dir poco gigantesco: con le sue gambe congiungeva
i due punti più distanti del trivio in cui appariva (imbocco strada per Bucita
o alla base "du Canalicchiu").
Oggi i più
siamo vaccinati a certe credenze: oggi i più siamo vaccinati anche ai classici
soggetti religiosi (Cristo, santi ecc.)... almeno finché non abbiamo bisogno di
loro e, ricevendone grazia, non ci rendiamo conto finalmente dei nostri limiti
e della loro inconfutabile reale presenza.
Esiste
veramente la Fantastica? ... o per lo meno (tenuto conto che ormai non se ne
parla più da tanto tempo), è esistita veramente la Fantastica?
Se è
esistita veramente: che fine ha fatto adesso? ... chi era?
Personalmente
ho fatto mia quell'affermazione di un notissimo scrittore (tanto noto da non
venirmi mai a mente il suo nome) che recita in questo modo: "Non è vero,
ma ci credo!". Proprio così: so benissimo che è tutta una grossa panzana
la storiellina sulla Fantastica di San Fili... ma siccome sono libero di farlo,
preferisco credere che esista veramente questo strano ed amorevole (materno)
essere sovrannaturale.
Voi no? ...
e se un giorno l'incontraste? ... dopotutto sono in tanti, anche se
preferiscono restare nell'anonimato, i sanfilesi che asseriscono d'essercisi
almeno una volta nella loro vita imbattuti.
* *
*
Sembrava
che il discorso sulla Fantastica si dovesse chiudere con tale "ricerca
popolare" che tra l'altro era ben lungi dall'essere resa nota ai più: così
non è stato.
Agli
inizi del 2001 l'amico Giuseppe (Peppe) Esposito, lasciata (sicuramente
momentaneamente) la vita politica e scopertasi una innata capacità
commediografa, dopo aver messo in scena la sua prima opera "Mastu
Genu", mi chiese se avevo del materiale, fatticini locali e similari, da
proporgli e che lui avrebbe potuto utilizzare come spunto per un suo nuovo
lavoro.
Quasi
scherzando gli parlai della "Fantastica"... e fu la nuova era de
"'a Fantastica"... che solcherà le scene del locale teatro comunale
per la prima volta il 27 luglio 2002... ed è stato un successone.
* *
*
A
sinistra: interpretazione della Fantastica (morte di Stella) opera del bravissimo Davide Rende (figlio
di Geppino).
Fin qui la trama dell'opera di Peppe Esposito, adesso vediamo chi ne sono stati i primi, magistrali, interpreti:
* *
*
Personaggi
ed interpreti
Donnu
'Ntonu -Antonio
Asta
Matalena - Adele Esposito
Zà
Carmena - Tina
Giorno
Donn'Affredu - Francesco D'Alessandro
Luvigi 'e
Ciorra -
Michele Ciancio
Don
Micienzu -
Armando Belmonte
Tutti
membri, ovviamente, del laboratorio teatrale "Chiacchiara" di San
Fili.
La
scenografia invece è stata magistralmente studiata e realizzata dall'architetto
Biagio Luchetta.
* *
*
A
sinistra: particolare di una scena de "A Fantastica" di Peppe
Esposito. Sul palco i bravi Michele Ciancio e Antonio Asta.
Foto
Pietro Perri.
Mi recai
assieme all'amico Antonio Asta nella zona e chiesi ad un anziano compaesano se
sapeva dove si trovava esattamente "u fuossu 'e Stella".
Sulle prime
questo compaesano sembrò cadere dalle nuvole, poi ci disse che a lui, da
piccolo, con il termine "fuossu 'e Stella" veniva indicata una
zona (lato Coste) compresa tra la Chiesa dello Spirito Santo ed il palazzo
Gentile ('mmienz'u Puontu).
Ovviamente
chiesi pure se lui, per sentito dire, sapesse chi era "Stella". Ci
disse che era un brigante, dal cognome "Stella", fucilato in quella stessa
zona, pur non sapendo dire da chi ed in quale periodo. Il periodo indicato con
il termine "brigantaggio", nella storia e nella nostra zona, infatti
sappiamo che è troppo vasto per indicarlo come dato certo (1650 - 1910) così
come non sappiamo dire in quale periodo si possa parlare a San Fili di
brigantaggio politico o di pura e semplice criminalità.
Le
impiccagioni e le fucilazioni sommarie dei briganti e dei sospettati tali sono
però da far risalire ad un periodo compreso tra il 1650 ed il 1860 (quest'ultima
data da far coincidere con l'unità d'Italia e con la presenza, nella nostra
zona, di quel polentone sanguinario di Pietro Fumel).
Per cui
"Stella": brigante o brigantesca? ... personalmente preferisco, in
mancanza di dati certi, la versione "brigantesca", non fosse altro se
non per il fatto che agli inizi dell'Ottocento a San Fili il nome, di donna e
non cognome collegabile a famiglie locali, "Stella" era comune e
stranamente tale nome, presumibilmente dopo la tragica fine di "Stella"
cadrà nell'oblio.
Quest'ultima
aggiunta cui avrei potuto benissimo fare a meno, contro il concetto sacrosanto
di "dovere di cronaca", di parlare, ci fa comunque capire come la
"storia di Stella" sia rimasta impressa, e non certo
superficialmente, nella memoria degli anziani sanfilesi: come mai? ... eppure
omicidi, fucilazione, impiccagioni, giustizie sommarie e via dicendo nei secoli
ve ne sono stati tantissimi anche in un paesino come San Fili che nel XVII e
nel XVIII secolo raggiungeva, se non superava, per numero d'abitanti la stessa
popolazione della città di Cosenza.
L'abbinamento tra "Stella" e la "Fantastica" mi è stata suggerita, verso la fine del 1999 da un'anziana, cara e simpatica signora del paese: Maria Maier.
By Pietro
Perri.
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