SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: LEGGENDE SANFILESI: U lupu mannaru de Santu Fili.

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
* * *
Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

martedì 26 aprile 2022

LEGGENDE SANFILESI: U lupu mannaru de Santu Fili.



San Fili (CS) - via Emoli.

Si dice che la casa de "u lupu mannaru 'e Santu Fili" si affacciasse proprio su questa stupenda storica via. Ma ormai il tutto è caduto nell'oblio della memoria.

Foto a sinistra by Pietro Perri.


Dicerie? … verità? … chissà!

A priori comunque è bene ricordare che dietro ogni leggenda, dietro ogni diceria… un fondo, seppure insignificante, di verità di base c’è sempre. E sicuramente un fondo di verità c’è anche dietro la “leggenda metropolitana” de “… u lupu mannaru de Santu Fili”.

E’ questa (quella che vi ripropongo di seguito) una stupenda favoletta che circolava, di bocca in bocca tra i nostri anziani, quando, verso la fine degli anni Sessanta del XX secolo, lo scrivente si avvicinava alla sua prima decade di vita.

E poi se la storia non fosse per niente vera né avesse alcuna base di insignificante verità… comunque era un ottimo deterrente per i bambini che da soli non dovevano addentrarsi in alcuni vicoletti del nostro amato/odiato paesino… specie in certe ore del giorno e soprattutto della notte.

La notte (il buio, i posti isolati e via dicendo), infatti, è assassina… se non del corpo, sicuramente della psiche.

Ed i lupi mannari (ossia vili soggetti che rubavano l’innocenza dei fanciulli… la pedofilia, che ci si creda o no, è stata di casa anche nel nostro amato/odiato paesino) in altri tempi (… e forse ancora oggi) in circolazione, anche a San Fili, ci sono stati davvero. Quest’ultimo periodo comunque non è riferito né alla famiglia (ipotetica) del mio racconto (che riporto di seguito) né ai soggetti (ipotetici) cui lo stesso potrebbe riferirsi.

Il lupo mannaro comunque che propongo in questo post però non era un pedofilo… ma solo un povero cristo che, a sentir dire da qualcuno che l’aveva conosciuto di persona, l’unica colpa che aveva è quella di bere di tanto in tanto (magari nelle notti di luna piena) un bicchiere in più dell’ottimo vino che veniva spacciato nelle varie cantine presenti nel secolo scorso in tutto il territorio di San Fili.

*     *     *

Mamma, ma cosa sono i lupi mannari?”, proprio così, non contento dei problemi psicologici che mi causavano la presenza di tanti esseri (in alcuni casi veri e propri mostri) sovrannaturali che circolavano impunemente per le strade ed i vicoletti di San Fili… chissà come e chissà perché… finii per imbattermi anche nei lupi mannari, anche loro, guarda caso graditi o sgraditi ospiti che dir si voglia del nostro amato/odiato paesino.

Altro che Fantastica, streghe, magare, monachieddri, spirdi e chi più ne ha più ne metta. Questa volta mi ero imbattuto in qualcosa di veramente spaventoso e pericoloso: un soggetto psicopatico (la colpa comunque non era sua ma della sua bestiale natura) che durante le notti di luna piena da uomo si trasformava in un animale mezzo uomo e mezzo lupo.

Questo soggetto, questo essere spaventoso, dicono (si parla ovviamente di tanti e tanti decenni fa) che abitasse in una casetta situata in via Emoli.

Pietro, u lupu mannaru è un essere spaventoso che, trasformatosi da essere umano in un essere metà uomo e metà lupo, non riconosce neppure i propri familiari e quindi è pericolosissimo per tutti… li sbrana!”, mi rispose mia madre.

Fortunatamente il poveraccio, dopotutto di maledizione si tratta, subisce la metamorfosi soltanto nelle notti di luna piena. Ecco perché, parole di mia madre, nell’approssimarsi di tali magiche notti, il lupo mannaro sanfilese lasciava la propria abitazione per andare a dormire in qualche caverna che si trova nei castagneti intorno al nostro paesino.

Alla moglie, chiudendosi la porta alle spalle, lasciava un terribile avvertimento: “… se in queste notti di luna piena senti bussare alla porta, senti graffiare alla porta, senti ululare nelle vicinanze della nostra casa: per il tuo bene ed il bene dei nostri figli non aprire a nessuno… anche se nell’ululato dovessi riconoscere la mia voce”.

Qualcuno, che lo conosceva bene, dice anche che in effetti gli ululati del lupo mannaro sanfilese altro non erano che i lancinanti rantoli di un ubriaco deciso a darle di santa ragione alla moglie ed ai propri figli (erano altri tempi, si era nella prima metà del XX secolo) che, per paura, lo lasciava chiuso fuori.

Sarà vero? … sarà falso? … io ci credevo e conoscevo “i figli du lupu mannaru de Santu Fili”… ma non chiedetemi chi sono o... erano.

Nessun commento: