Il Blog di Pietro Perri dedicato a San Fili (uno dei più bei paesi della provincia di Cosenza) e ai Sanfilesi nel Mondo.
A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.
sabato 5 settembre 2015
SE UNA PROPOSTA NON E' INTELLIGENTE O INUTILE... SICURAMENTE O E' O-SCENA O E' O-SCEMA.
venerdì 4 settembre 2015
Tributi locali, piducchi e... ‘ntruappicaturi.
... ntruppicaturu santufilise. |
Ovviamente parlo di "servizi" ("LUSSI") che servizi non sono e che sono comprensibili come tali solo quando ci sono soldi da gestire in eccesso e non quando la gente non arriva a fine mese o parte della cittadinanza non è più in grado di pagare i tributi locali e si devono trovare soluzioni alternative per venire incontro alla stessa. Soluzioni che possono anche sfociare in concetti illegali quali il clientelismo o lo scambio di voti tipo... "se mi assicuri il tuo appoggio alle prossime amministrative faccio in modo di ridurti le tasse, di dilazionartele all'infinito o di non fartele pagare proprio facendole cadere in prescrizione. Ma se vincono gli altri... cavoli tuoi!"
Ovviamente con quest'ultima affermazione faccio un'ipotesi per impossibile in quanto a San Fili - è bene ricordarlo - siamo diversi ed immuni da alcune deprecabili azioni a danno della Comunità e della res publica.
Un esempio di "servizi / LUSSI"? ... ok, rischio (linciatemi pure... alla fine ci si abitua anche a questo): la piscina, il teatro ed alcune eccessive "erogazioni" (ben mirate - a qualcuno e/o a qualche associazione l'hanno preso/a in pieno... visto come sono bruciate alcune mie esternazioni - e quindi tutt'altro che a pioggia) per la cultura!
mercoledì 26 agosto 2015
QUEI PANNELLI FOTOVOLTAICI PAGATI TANTO E FORSE (?) MAI UTILIZZATI.
lunedì 24 agosto 2015
Sospesa l'attività della piscina comunale di San Fili.
sabato 15 agosto 2015
Una foto per non dimenticare: Enzo e Franco Onofrio.
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I fratelli Franco ed Enzo Onofrio
agli inizi degli anni Settanta.
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domenica 9 agosto 2015
Ad arvuru cadutu... taglia taglia.
sabato 8 agosto 2015
Ok, l’ammetto: sono stato al gioco a premi “L’eredità” condotto da Fabrizio Frizzi. (6)
sabato 1 agosto 2015
Quando ai cittadini si chiede il massimo è giusto garantire loro almeno il minimo.
domenica 26 luglio 2015
SAN FILI STORIA E NON SOLO: Laurentia autumnalis sanfilensis.
Foto a sinistra: La Hydriomena Sanfilensis ovvero la “falena
di San Fili”.
Foto ripresa dal web.
Laurentia
autumnalis sanfilensis ovvero la
falena di San Fili. Il nostro “purceddruzz’e sant’Antonu”? ... anche!
A
vederla è tozza e brutta ma ha i colori del nostro territorio (il verde ulivo,
il color sabbia, il marrò... ed anche qualche sensazione di rosso) e questo ce
la rende a prima vista simpatica... quasi una parte di noi... un nostro
piacevole coinquilino del bel territorio in cui siamo immeritatamente ospiti.
Ha
la testa grossa, un corpo tozzo ed una innata voglia di far niente. Non si
preoccupa, così come la maggior parte dei lepidotteri, neanche di volare via se
la si tocca: sa che è per volere degli dei degli antichi... è sacra e quindi
intoccabile.
Non
fa differenze tra la folta vegetazione dei nostri boschi né l’interno delle
nostre case. Anzi: è certa che all’interno delle nostre case è la benvenuta.
Dopotutto è portatrice di buone notizie e come tale nessuno può permettersi di
farle male o di scacciarla.
A volte la si può trovare anche stranamente posata sopra i propri abiti: ci ha scelto.
A sinistra: Il territorio in cui trova il suo habitat naturale
la Hydriomena Sanfilensis.
Foto by ripresa dal web.
I
nostri avi avevano tanta venerazione per questo stupendo volatile. Dopotutto le
falene, così come le farfalle, hanno un particolare legame col regno
dell’Aldilà. Dopotutto... sono le anime dei morti che non hanno ancora lasciato
del tutto il nostro mondo, o che sono ritornate brevemente (magari l’arco di
una sola notte) nello stesso per rassicurare i propri familiari o chi li ha
amati su qualche brutta preoccupazione: credeteci, continuano ad amarci e sono
sempre accanto a noi.
* * *
Un
caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
...
/pace ma... “si vis pacem para
bellum”!
A cento anni dalla scoperta della Hydriomena Sanfilensis.
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La Hydriomena Sanfilensis
ovvero la “falena di San Fili”.
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Da sinistra: la prof.ssa Laura David.
la prof.ssa Anna Maria Frascini
e la dott.ssa Loredana Nigri.
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domenica 12 luglio 2015
La squadra dell’oratorio “San Domenico Savio” di San Fili promossa a pieni voti.
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domenica 28 giugno 2015
Ok, l’ammetto: sono stato al gioco a premi “L’eredità” condotto da Fabrizio Frizzi. (5)
mercoledì 24 giugno 2015
Ari tiempi di Sangiuvanni.
Nella foto a sinistra: Mazzetto di “spicardorsa / spicaddossu / spicardossu” (lavanda). Immagine ripresa dal web. Articolo pubblicato dallo scrivente Pietro Perri sul quindicinale “l’occhio” e riproposto sul mio blog il 24 giugno del 2015.
Oggi sentir dire da due anziani: "Ca tra de nui c'era puru nu Sangiuvanne de
mmianzu!", suona male alle nostre vaccinate orecchie (oltre a
sembrare una frase senza senso e di pochissima importanza). Eppure, fino a
qualche decennio addietro (ante 1960) l'uso d'istituire “nu Sangiuvanne”
tra due persone o due gruppi familiari a San Fili finiva per andare al di là
dello stesso legame di sangue che poteva esserci tra le stesse: il legame di
sangue, infatti, è voluto da una, spesso e volentieri, casuale combinazione
biologica... “u Sangiuvanne” era invece una scelta matura e convinta.
Quello che riportiamo di seguito (tra l’altro già pubblicato sul
quindicinale “l’occhio” nel corso degli anni Novanta) è quanto ci è stato
raccontato da un'anziana signora che mi ha chiesto l'anonimato. Riportiamo il
tutto in prima persona e cercando di usare le sue precise parole. A proposito:
avremmo dovuto proporlo a giugno. Ce ne scusiamo.
* *
*
« (...) ricordo
quand'ero signorina che con le mie amiche e compagne di lavoro aspettavamo con
ansia il mese di giugno per fare il “Sangiuvanne”. A quei tempi,
infatti, oltre “ari Sangiuvanne” che venivano fuori dai
battesimi, dalle cresime e dai "compari" di matrimonio, erano
importantissimi quelli che si realizzavano nella seconda metà di questo mese.
Aspettavamo trepidanti i giorni del 24, appunto la ricorrenza di san
Giovanni Battista, e del 29 giugno, in cui si festeggiavano (n.d.r.:
all'epoca questo giorno era segnato in rosso sul calendario) i Santi
Pietro e Paolo: in tali giorni lo scambio reciproco di doni permetteva, a San
Fili, alle persone interessate di chiamarsi “cummari” e “cumpari”
tra di loro.
Il giorno di san Giovanni una delle due future “cummari”
preparava una guantiera con doni (n.d.r.: presumibilmente leccornie e quindi
peccati di gola) in base ai gusti che si sapeva avesse la ricevente. Alla
guantiera veniva unito un bel mazzetto di garofani profumati e di tanti colori,
agli stessi venivano uniti tanti fili di “spicardorsa” (lavanda).
Coperto la guantiera con un tovagliolo (serviettu) ricamato o con un
fazzoletto di seta, per una persona fidata si mandava il tutto all'amica
oggetto del presente.
All'ambasciatrice la “cummari” ricevente oltre a farle bere
qualcosa per mostrare quanto avesse gradito il dono, alla stessa dava una
mancia e quest'ultima se ne ritornava felice a raccontare il tutto alla
mandante.
Il 29 giugno il tutto faceva il percorso inverso: nuova guantiera,
nuovo dono, nuovi garofani e nuova persona fidata che, invitata dalla comare
che il 24 aveva ricevuto la “stimanza”, contraccambiava in quanto
ambasciatrice il gesto della settimana prima.
Da quel momento tra i membri delle due famiglie ci si poteva
chiamare e salutare con l'appellativo di “cummari e cumpari”.
Appellativo che è innanzitutto sinonimo di rispetto reciproco.
Purtroppo non tutti avevano la possibilità economica all'epoca di
mettere su una guantiera seppur scarna nella sua composizione, così come non
tutti potevano fare un semplice mazzetto di fiori. A queste non restava altro
che farsi una promessa (n.d.r.: giuramento?) verbale consacrata
da un atto formale non di poco conto.
Incontrandosi, in quest'ultimo caso, le due persone interessate,
legatesi l'una all'altra con il dito mignolo recitavano la seguente frase -
filastrocca: “Ncrocca e scrocca jiritieddru, cu sa fide e cu s'anieddru, cu
sa fide chi ni dunamu, Sangiuvanne ni chiamamu”.
Ed anche in questo caso si aveva la realizzazione di un “legale”, ovviamente
nel proprio cuore, “legame di comparaggio”.
Legame che sarebbe durato una intera vita. »
* *
*
Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro
affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para
bellum”!