Foto a sinistra: La Hydriomena Sanfilensis ovvero la “falena
di San Fili”.
Foto ripresa dal web.
Laurentia
autumnalis sanfilensis ovvero la
falena di San Fili. Il nostro “purceddruzz’e sant’Antonu”? ... anche!
A
vederla è tozza e brutta ma ha i colori del nostro territorio (il verde ulivo,
il color sabbia, il marrò... ed anche qualche sensazione di rosso) e questo ce
la rende a prima vista simpatica... quasi una parte di noi... un nostro
piacevole coinquilino del bel territorio in cui siamo immeritatamente ospiti.
Ha
la testa grossa, un corpo tozzo ed una innata voglia di far niente. Non si
preoccupa, così come la maggior parte dei lepidotteri, neanche di volare via se
la si tocca: sa che è per volere degli dei degli antichi... è sacra e quindi
intoccabile.
Non
fa differenze tra la folta vegetazione dei nostri boschi né l’interno delle
nostre case. Anzi: è certa che all’interno delle nostre case è la benvenuta.
Dopotutto è portatrice di buone notizie e come tale nessuno può permettersi di
farle male o di scacciarla.
A volte la si può trovare anche stranamente posata sopra i propri abiti: ci ha scelto.
A sinistra: Il territorio in cui trova il suo habitat naturale
la Hydriomena Sanfilensis.
Foto by ripresa dal web.
I
nostri avi avevano tanta venerazione per questo stupendo volatile. Dopotutto le
falene, così come le farfalle, hanno un particolare legame col regno
dell’Aldilà. Dopotutto... sono le anime dei morti che non hanno ancora lasciato
del tutto il nostro mondo, o che sono ritornate brevemente (magari l’arco di
una sola notte) nello stesso per rassicurare i propri familiari o chi li ha
amati su qualche brutta preoccupazione: credeteci, continuano ad amarci e sono
sempre accanto a noi.
* * *
Un
caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
...
/pace ma... “si vis pacem para
bellum”!
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