Verso la fine del mese di Maggio scorso abbiamo
accompagnato nel suo ultimo terreno viaggio l’amico Enzo Onofrio. Tutto
potevamo pensare tranne che in questo inizio di mese di Agosto avremmo ripetuto
la crudele esperienza con il fratello Franco.
Riporto, su richiesta tra l’altro di una cara
compaesana, un breve ricordo di Enzo pubblicato sul “Notiziario Sanfilese” del
mese di Giugno 2015. Un breve ricordo ovviamente da far proprio anche per quanto
riguarda il fratello Franco e che pertanto varierò solo nell’ultimo periodo.
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I fratelli Franco ed Enzo Onofrio
agli inizi degli anni Settanta.
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Siamo a San Fili e siamo poco
oltre la zona denominata dai nostri padri “mmienzu
u puontu”: davanti ai nostri occhi la scesa di via Roma o di “chiarieddru” e la salita, piacevole e
per niente irta, che ci porta verso il piazzale antistante la chiesa del Carmine
prima e piazza san Giovanni (o “a cruce”)
poi. Alla nostra destra (la sinistra di te che guardi la foto) c’è il negozio
di scarpe del mitico Annibale Nigro mentre alla nostra sinistra l’uffizio del
dazio gestito dall’indimenticato Eugenio Calomeni. Siamo... poco oltre “mmienzu u puontu”. Ci siamo lasciati da
poco alle spalle il negozio di Genoveffa, il salone da barbiere di Martino
Lombardo, il negozio di frutta e verdura di Eugenia Cavaliere, la macelleria di
Giovanni Calomeni ed il negozio di “sali e tabacchi” (ed anche orologi e vari)
di Lisetta Calomeni e tantissimo altro ancora.
Siamo due spensierati
fratelli incuranti di camminare sul ghiaccio con leggere scarpe, indumenti
quasi primaverili e... pantaloni alla Celentano che andavano tanto di moda a
quei tempi.
Assaporiamo inconsapevoli di
cosa ci riserverà il futuro gli ultimi strascichi dell’inverno del lontano 1972
o al massimo nel 1974: il futuro è anche e soprattutto nostro.
Un abbraccio, Enzo, da parte
di chi ti ha conosciuto ed ha potuto e saputo
apprezzarti in tutte le tue innumerevoli qualità e virtù.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro
affezionato Pietro Perri.
... /pace!
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