Nella foto a
sinistra: particolare
di una croce posizionata sul monte Nebo in Giordania. Nel sito/santuario in cui
si trova questa croce secondo la tradizione Mosè, alla fine del suo peregrinare
nel deserto, ebbe la possibilità di vedere la finalmente la Terra Promessa...
pur non potendoci mettere piede. Sempre secondo la tradizione il suo corpo
giace in tale sito.
Foto ed articolo by Pietro Perri.
Chiese
un giorno la colomba alla gallina: "Se Dio ci ha dato delle ali per
volare, perché non dovremmo volare? Perché dovremmo vivere e morire con
l'eterna paura che un animale più grande e pericoloso di noi stia sempre
all'erta, sempre pronto a spezzarci le ali e fare di noi un sol boccone...
quando ancora il nostro cuore pulsa sangue e voglia di vivere?"
"Non
saprei", rispose la gallina, "ma per vivere io non ho bisogno di
volare!"
"Dio",
si chiese la colomba, "perché mi hai dato delle ali, se tutti e tutto
intorno a me dice e dicono che è meglio non usarle... che è inutile, stupido e
pericoloso usarle?"
Conclusa
questa riflessione la colomba s'alzo in volo, s'udì un boato venire dal
nulla... e la colomba cessò di vivere e di volare.
Dio,
mi chiedo io, perché le hai dato delle ali per volare? ... forse perché la sua
morte avvenisse in un luogo più vicino al Tuo Celeste Trono?
Ho
visto i miei fratelli di sventura
terrena prendere il volo e non far più ritorno al proprio nido: qualcuno ucciso
da altri uccelli per placare la propria fame, qualcuno ucciso da una bestia che
per quanto mi sforzerò di capire cosa e che cosa sia... non lo capirò mai...
maledetto insulso uomo.
A
cosa serve avere un cervello per pensare, una bocca per parlare, un cuore per
sognare se tutto, ma proprio tutto, intorno a noi ci dice che è più salutare
non pensare, non parlare e non sognare? A cosa serve non vivere, così come ha
scelto di non vivere la gallina?
Povera
vecchia, stupida gallina: credevi d'essere intelligente... ma pur restando a
pascere nella tua corte... sei finita anche tu nel pentolone a sfamare
l'ingordigia di quella maledetta ed insulsa bestia chiamata uomo.
Certo
non è durato molto il volo della colomba, ma perlomeno le sue ali, quelle ali
che Dio le aveva dato per volare e non per smuovere la sabbia intorno ad un
vermiciattolo o ad un chicco di grano, hanno provato a librarsi nel blu del
cielo.
Dio,
se Tu esisti come dopotutto ne sono certo, sono altrettanto certo che la
colomba uccisa in volo non toccò mai terra al suo capitolare: ciò che toccò
terra fu sicuramente, grazie ad un Tuo Miracoloso Sortilegio, la volgare
carcassa d'una stupida gallina.
Dio,
sono sicuro che quella colomba in questo momento sta svolazzando felice nei
Tuoi Paradisiaci Cieli, sono sicuro che sta ringraziandoTi con i suoi empirici
voli e sono sicuro che Tu Sei felice d'averle dato vita.
Ho
voglia di volare anch'io, Dio, perché non saprei che altro farmele delle ali
che mi hai dato: mi prudono sulle spalle.
Ho
voglia di pensare, di parlare, di scrivere e di sognare: ho voglia di sentirmi
grato, Dio, di quanto mi hai dato... e credo non vi sia altro modo migliore di
ringraziarTi, se non quello di utilizzare i tuoi celestiali doni.
Voglio
credere e sperare in un mondo migliore, perché non ho nessuna voglia di vivere
e morire disperato... dammene la forza ed il coraggio, Dio, dammeli ora che
ancora ho voglia di reagire, o domani mi ritroverai gallina... a cuocere nel
pentolone d'un essere che non riuscirò mai a capire: maledetto insulso ambiguo
uomo.
Morale
della favola: quante volte mi è stato detto che non vale la pena lottare contro
i mulini a vento, che non sarò io con le mie idee ed i miei scritti a cambiare
il mondo (… non mi sono mai illuso di ciò!), che comunque tutto resterà così
com’è e che magari, se non la finisco, “’ncunu prima o poi mi fara’ nu bellu
paliatune!”.
Dio
però mi ha dato una enorme ricchezza: la bravura nell’uso della penna (un po’
d’autoelogio non guasta mai… specie quando tardano ad arrivare gli elogi degli
altri)… e Dio, a chi ci ha creato colombe, non ci vuole certamente galline.
E
poi, chi ha detto che lottare contro i mulini a vento a lungo andare non paga?
… don Chisciotte della Mancia (personaggio di fantasia ma, dopotutto, non
tanto) con la sua mitica impresa contro “tali feroci mostri” ha finito per
passare, malgrado tutto e tutti, alla storia… o no?
Finché
Dio mi darà la forza ed il coraggio, voglio continuare a lottare contro i
mulini a vento… semplici mulini a vento per il popolo sciocco e credulone, veri
e propri mostri generati dal fiato della “Bestia Immonda” per quanti riusciamo
a vedere oltre l’umana apparenza!
* * *
Un
caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
...
/pace ma... “si vis pacem para bellum”!
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