Nella foto a sinistra: luglio/agosto 1994 - gruppo di bambini provenienti dall’Ucraina (zona centrale nucleare di
Chernobyl) ospitati da alcune famiglie della costa tirrenica
(Paola-Fuscaldo-San Lucido). La foto (by Pietro Perri) fu scattata in località
Acquatina di San Fili (poco al di sotto del valico Crocetta).
Nel 1996 anche San Fili ospitò alcuni fanciulli provenienti dall'area di Chernobyl (zona dell'Ucraina tristemente nota per l'incidente verificatosi nella centrale nucleare). Fu un’impresa stupenda ma decisamente impegnativa.
La mia famiglia ospitò l'accompagnatore, Chissà, dopo circa trent'anni da allora, che fine hanno fatto quei fanciulli: se hanno avuto un futuro e che tipo di futuro... se hanno un presente,
L'esperienza comunque non venne ripetuta. Neanche da quelle persone e da quelle famiglie che in quell'occasione ci accusarono d'esserci voluti accaparrare l'accoglienza di quei bambini senza distribuirli in modo più onesto nella comunità.
Beata (tanto santa quanto invidiabile)... umana imbecillità!
A proposito: la poesia che riporto di seguito, preceduta da una breve nota introduttiva, è una delle uniche due mie poesie (se tali si possono definire) riportanti un titolo in inglese.
Anche San
Fili, come migliaia di altri paesi e città italiane, ha toccato con mano il
dramma della nube di Chernobyl. L'avventura è iniziata nel lontano 1994 (agosto
se non vado errato) quando il movimento politico-culturale "Uniti per San
Fili e Bucita" in località Acquatina organizzò una giornata ecologica
in favore dei bambini ucraini ospiti di famiglie della cittadina paolana.
"Biondi cherubini / inconsapevoli cavie / profeti di sventura /
grondanti di vita" ... e noi, quasi fossimo andati a vedere uno
spettacolo ad un circo equestre, ce li aspettavamo senza capelli, pieni di
pustole, zoppicanti e chi più ne ha più ne metta.
"A
valle una freccia / insegue invano il triste dio alato / il diluvio oggi...
vile speranza / non ci sarà!"... qualcuno al paese, sogghignando,
sentendo cadere una goccia d'acqua sul suo naso, già ringraziava Dio per aver
rovinato la giornata. Ma era una goccia d'acqua della tipica nuvola
d'impiegato: caduta giusto sul suo naso.
San Fili
ospitò l'anno successivo 14 ragazzi ucraini: "biondi cherubini"
anche questi, "grondanti di vita" anche questi... "profeti
di sventura" anche questi nel momento in cui li facemmo visitare da
una équipe medica e ci rendemmo conto che per alcuni di loro non ci sarebbe
stata speranza.
E Sascia, in quel lontano
A cavallo d'un dio alato
giunsero in Italia
i tristi figli
dell'annunciata morte.
Biondi cherubini
inconsapevoli cavie
profeti di sventura
grondanti di vita.
Giunsero a San Fili
senza una storia da raccontare
senza un orrore da nascondere
vivi... deludente visione.
Il circo da tempo
aveva levato le tende
verso un'altra città
un'altra annunciata morte.
Bugiardo dio alato
falso come il presente
che cerca nel futuro
l'ultima vestigia del passato.
Dove sono le teste calve
le mani a sei dita
l'epidermide bruciata
gli occhi spenti... nel buio.
Dov'è la tristezza Sascia:
in una pistola ad acqua
dimenticata a casa
dei tuoi genitori adottivi?
Biondi cherubini
inconsapevoli cavie
profeti di sventura
grondanti di vita.
A valle una freccia
insegue invano il triste dio alato:
il diluvio oggi... vile speranza
non ci sarà!
Pietro Perri / 1994 - 1995.
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