Foto a
sinistra: una pagina interna dell’opuscoletto che nel 2005 l’Associazione
culturale “UNIVERSITAS SANCTI FELICIS” di San Fili ha dedicato a giornale
murale “IL CANTASTORIE”.
Di
seguito cercherò di spiegare cosa era e cosa c’entra “IL CANTASTORIE” con San
Fili, con i Sanfilesi ed anche e soprattutto con la storia del calcio del nostro
sempre e comunque amato/odiato borgo.
Buona
lettura... by Pietro Perri.
* *
*
Cessata la
paura della guerra, cessata anche quella di un regime totalitario che non
lasciava certo spazio e tempo alla nascita di una opposizione ufficiale seppur
basata sulla satira a livello locale, fa la sua comparsa, in quel di “via Puonto”
in San Fili… IL CANTASTORIE.
IL
CANTASTORIE altro non era se non un simpatico, decisamente pungente,
giornaletto umoristico, dattiloscritto, pubblicato in unica copia, edito dal
circolo di cultura “R. Pellegrini”.
Quelli, i
tempi della ricostruzione, erano tempi in cui a San Fili, così come in buona
parte del Vecchio Continente, mancava tutto o quasi tutto: mancava persino la
carta bianca su cui scrivere IL CANTASTORIE.
In compenso,
come sempre, ai Sanfilesi non mancava la fantasia, l’arguzia, la cultura, chi
sapeva scrivere e non solo scrivere, così come non mancavano certo le persone
su cui scrivere. Queste ultime, strano a dirsi, non mancano neanche se gli
spari un colpo in fronte.
IL
CANTASTORIE comunque doveva essere pubblicato… ad ogni costo: anche senza la
possibilità d’utilizzare i comodi fogli “A4” dei giorni nostri. Fu così che i
redattori dello storico (perché di storico si tratta) giornaletto murale, non
trovando altra soluzione, finirono per elemosinare la carta per avvolgere il
pane ed i ciclostilati del fascio.
Una vera
manna per quei tempi.
IL CANTASTORIE era arricchito dalla magica penna del famigerato e misterioso (non troppo, a dire il vero) Rucrì, che si dilettava a fare le caricature (decisamente con provata maestria) della gente in vista, e non solo, del paese.
*
* *
Perché
riproporre oggi le tavole e le “storie” de IL CANTASTORIE?
Perché sono
una ricchezza, un patrimonio della Comunità Sanfilese che non può andare
perduto (...).
Quelle che a
prima vista, agli inizi degli anni cinquanta (1950) potevano apparire come una
ragazzata, una goliardata di poco conto, oggi (ad oltre settanta anni da quella
stupenda pagina paesana), dobbiamo ammetterlo, recuperando uno stupendo
spaccato della nostra storia, vanno rilette in ben altro modo.
Appunto come
un “patrimonio comune”.
Se alcuni
numeri de IL CANTASTORIE si sono salvati, il merito va all’indimenticabile caro
prof. Goffredo Iusi, coautore del mitico giornaletto.
Alcuni numeri sono andati persi ed altri ancora, come mi disse una sera Goffredo, vennero distrutti dalle incavolate vittime de IL CANTASTORIE.
Pietro
Perri.
San Fili, lì
09.07.2005.
* * *
Niente e nessuno veniva risparmiato da IL CANTASTORIE (mitico giornalino murale che veniva pubblicato a San Fili tra il 1945 ed il 1955) e dalla capacità caricaturista del mitico RUCRI'. Neanche il nostrano calcio.
Nella
vignetta a sinistra (siamo nel 1950) viene presa in giro la squadra del Bucita,
colpita da un temporale di goal dell’Edera, della Mazzola e della Scintilla.
Stupendo il cappellino della “Signora Bucita”: la sagoma della Chiesa di Santa Lucia.
* * *
Ride la “Indipendenti”, piange la
“Mazzola”
Scintilla ed Edera sbaragliano le
avversarie
Dopo la IV ancora a bocca asciutta
Libertas e Bucita
PERIPEZIE DEL BUCITA
BUCITA: Ma qui a S. Fili piove, Governo ladro.
* * *
Alla vignetta è abbinato questo simpatico...
GIRO, GIROTONDO,
BUCITA E'
SEMPRE IN FONDO!
PERO' QUESTO
E' PUR VERO,
LA LIBERTAS
E' A ZERO.
IL CIELO E'
ANCOR SERENO,
HANNO UN
INCONTRO IN MENO.
PER CHI
SARA' FATALE?
CHI REGGERA'
IL FANALE?
CE LO DIRA'
IL FUTURO.
INTANTO E'
TUTTO OSCURO
PER LA TERZA
POLTRONA:
INFATTI LA
"SCINTILLA"
AL TERZO
POSTO BRILLA,
MA L'EDERA
NON SCHERZA
E INSIEME AD
ESSA E' TERZA.
CHI PIANGE
E' LA MAZZOLA!
E' SOLA,
TUTTA SOLA
LA SQUADRA
"INDIPENDENTI”,
CHE HA MESSO
FUORI I DENTI
E IN TESTA
S'E' INSTALLATA.
OR GUARDA DA
BEATA
CON BEN OTTO
PUNTICINI
SOTTO A LEI I PIU' PICCINI.
f .to nonna Speranza
* * *
Resoconto
(sullo stesso foglio) della partita INDIPENDENTI contro MAZZOLA.
L’articolo (uno dei pochi riconducibili ad un autore certo) è firmato da Serafino Serpe.
IL NOSTRO
INVIATO SPECIALE SERAFINO CI TELEFONA DALLA STAZIONE.
INDIPENDENTI=MAZZOLA
3=0
NIENTE DA
FARE CONTRO UNA CAPOLISTA POSSENTE, QUADRATA, AUTORITARIA
INDIPENDENTI:
De Nittis, Cirillo, Speziale, Mazzuca I, Speziale I, Ricioppo, Comande'.
MAZZOLA:
Rinaldi I, Iaconetti, Celestino, Calomeni, De Franco, Sammarco II, Sammarco N.
Arbitro: CESARIO VITTORIO da S. Fili
Marcatori:
Ricioppo (I) al 26' del primo tempo; Ricioppo (I) al 30', Comande' (I) al 7
della ripresa.
Note:
giornata ventosa, clima caldo, terreno buono. Spettatori 400 circa. Incasso
lire 1250.
S. Fili 7.
Possente, quadrata, fredda, autoritaria la squadra dei "verdi" ha
inflitto una sonante sconfitta ai rossoneri della "Mazzola".
Il grande
duello tra le due "matodors" del Campionato ha avuto nella squadra
della "Indipendenti" lo schermitore più abile, più logico, più
micidiale.
La tecnica e
l'impegno, venuti nettamente e lucidamente a galla durante lo svolgimento dei
temi di gioco, non ha certamente tradito la trepidante attesa di una folla
strabocchevole, convenuta al campo, per assistere alla partitissima.
lo credo che
l'episodio-chiave, che ha deciso dell'incontro, sia da ricercarsi in due azioni
distinte del I Tempo.
Sentite.
All'inizio della gara i rossoneri della "Mazzola" partono come furie
scatenate, cercando invano, con raffiche improvvise e rabbiose, di far saltare
le munite retrovie avversarie. Non riescono nell'intento, e per l'eccezionale
bravura del portiere avversario e per tiri precipitosi dei loro attaccanti.
Scocca il
24': le sorti sono ancora in parità. L'aitante Bruno mediocentro della
"Mazzola", Sammarco II, si esibisce in un’azione personale; aggancia
a mezza aria la palla con il destro, indi la affida alla potenza del sinistro:
un breve palleggio, un superamento di due avversari, uno spiraglio, e la palla
è saettata verso l'incrocio dei pali alla sinistra di De Nittis.
La rete
sembra cosa fatta; ma non è così. Il portiere "vede" il bolide, e con
un superbo scatto di reni riesce, in un volo disperato e prodigioso, a far
volare la palla in angolo, con la palma tesa della mano destra.
I verdi,
come morsi da una tarantola, scattano in avanti, e con una azione magistrale
riescono a far saltare la difesa avversaria. E' il 26': la palla fila da
Speziale II a Speziale I, che si beve un avversario, per poi smistare al
centrattacco Ricioppo; questi si incunea tra i difensori, li disorienta con un
paio di finte ed infine riesce ad infilare la rete, difesa da Rinaldi I, con un
rasoterra fulminante. Da questo punto le redini del gioco sono saldamente
tenute in mano dai verdi. Il loro gioco è di una chiarezza cristallina. Al
contrario le azioni dei rossoneri diventano assillanti, affannose, reiterate,
ma sterili, per la demoralizzazione e l'orgasmo, che ha attanagliato i muscoli
degli atleti.
Ed ecco
saltare fuori "dalla cintola in su" tutta la squadra della
Indipendenti, in tutta la sua potenza tecnica, in tutto il suo valore di
squadra e di singoli: da De Nittis, autore di interventi portentosi, ai
difensori: Cirillo, Speziale II e Mazzuca I, mobili e potenti agli avanti:
Speziale I, Ricioppo e Comande', rapidi e sguscianti. E' la sua supremazia
netta si concreta con altre due reti segnate da Comande' e da Ricioppo.
La "Mazzola" ha lottato con volontà caparbia; ma meglio avrebbe fatto, se i nervi dei suoi atleti fossero stati più a posto. Ricordiamo la coraggiosa gara di Sammarco II e quella di Calomeni. Ingiustificate la demoralizzazione e la sfiducia della "Mazzola", anche se hanno avuta una rete annullata. Discordi i pareri sulla regolarità della stessa. Però, a parte la rete annullata, degno d'encomio l'operato del direttore di gara, il quale ha saputo tenere in pugno, con autorità, le redini di un incontro di capitale importanza bene coadiuvato dai guardalinee: Capizzano e Chiappetta.
f .to
Serafino Serpe.
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