SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: 1926-2006... celebrando gli ottant'anni di calcio a San Fili. (2)

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sabato 8 ottobre 2022

1926-2006... celebrando gli ottant'anni di calcio a San Fili. (2)

 

Foto a sinistra: una pagina interna dell’opuscoletto che nel 2005 l’Associazione culturale “UNIVERSITAS SANCTI FELICIS” di San Fili ha dedicato a giornale murale “IL CANTASTORIE”.

Di seguito cercherò di spiegare cosa era e cosa c’entra “IL CANTASTORIE” con San Fili, con i Sanfilesi ed anche e soprattutto con la storia del calcio del nostro sempre e comunque amato/odiato borgo.

Buona lettura... by Pietro Perri.

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 1945: nasce “IL CANTASTORIE”.

Cessata la paura della guerra, cessata anche quella di un regime totalitario che non lasciava certo spazio e tempo alla nascita di una opposizione ufficiale seppur basata sulla satira a livello locale, fa la sua comparsa, in quel di “via Puonto” in San Fili… IL CANTASTORIE.

IL CANTASTORIE altro non era se non un simpatico, decisamente pungente, giornaletto umoristico, dattiloscritto, pubblicato in unica copia, edito dal circolo di cultura “R. Pellegrini”.

Quelli, i tempi della ricostruzione, erano tempi in cui a San Fili, così come in buona parte del Vecchio Continente, mancava tutto o quasi tutto: mancava persino la carta bianca su cui scrivere IL CANTASTORIE.

In compenso, come sempre, ai Sanfilesi non mancava la fantasia, l’arguzia, la cultura, chi sapeva scrivere e non solo scrivere, così come non mancavano certo le persone su cui scrivere. Queste ultime, strano a dirsi, non mancano neanche se gli spari un colpo in fronte.

IL CANTASTORIE comunque doveva essere pubblicato… ad ogni costo: anche senza la possibilità d’utilizzare i comodi fogli “A4” dei giorni nostri. Fu così che i redattori dello storico (perché di storico si tratta) giornaletto murale, non trovando altra soluzione, finirono per elemosinare la carta per avvolgere il pane ed i ciclostilati del fascio.

Una vera manna per quei tempi.

IL CANTASTORIE era arricchito dalla magica penna del famigerato e misterioso (non troppo, a dire il vero) Rucrì, che si dilettava a fare le caricature (decisamente con provata maestria) della gente in vista, e non solo, del paese.

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Perché riproporre oggi le tavole e le “storie” de IL CANTASTORIE?

Perché sono una ricchezza, un patrimonio della Comunità Sanfilese che non può andare perduto (...).

Quelle che a prima vista, agli inizi degli anni cinquanta (1950) potevano apparire come una ragazzata, una goliardata di poco conto, oggi (ad oltre settanta anni da quella stupenda pagina paesana), dobbiamo ammetterlo, recuperando uno stupendo spaccato della nostra storia, vanno rilette in ben altro modo.

Appunto come un “patrimonio comune”.

Se alcuni numeri de IL CANTASTORIE si sono salvati, il merito va all’indimenticabile caro prof. Goffredo Iusi, coautore del mitico giornaletto.

Alcuni numeri sono andati persi ed altri ancora, come mi disse una sera Goffredo, vennero distrutti dalle incavolate vittime de IL CANTASTORIE.

Pietro Perri.

San Fili, lì 09.07.2005.

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Niente e nessuno veniva risparmiato da IL CANTASTORIE (mitico giornalino murale che veniva pubblicato a San Fili tra il 1945 ed il 1955) e dalla capacità caricaturista del mitico RUCRI'. Neanche il nostrano calcio.

Nella vignetta a sinistra (siamo nel 1950) viene presa in giro la squadra del Bucita, colpita da un temporale di goal dell’Edera, della Mazzola e della Scintilla.

Stupendo il cappellino della “Signora Bucita”: la sagoma della Chiesa di Santa Lucia.

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Ride la “Indipendenti”, piange la “Mazzola”

Scintilla ed Edera sbaragliano le avversarie

Dopo la IV ancora a bocca asciutta

Libertas e Bucita

PERIPEZIE DEL BUCITA

BUCITA: Ma qui a S. Fili piove, Governo ladro.

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Alla vignetta è abbinato questo simpatico...

GIRO, GIROTONDO,

BUCITA E' SEMPRE IN FONDO!

PERO' QUESTO E' PUR VERO,

LA LIBERTAS E' A ZERO.

IL CIELO E' ANCOR SERENO,

HANNO UN INCONTRO IN MENO.

PER CHI SARA' FATALE?

CHI REGGERA' IL FANALE?

CE LO DIRA' IL FUTURO.

INTANTO E' TUTTO OSCURO

PER LA TERZA POLTRONA:

INFATTI LA "SCINTILLA"

AL TERZO POSTO BRILLA,

MA L'EDERA NON SCHERZA

E INSIEME AD ESSA E' TERZA.

CHI PIANGE E' LA MAZZOLA!

E' SOLA, TUTTA SOLA

LA SQUADRA "INDIPENDENTI”,

CHE HA MESSO FUORI I DENTI

E IN TESTA S'E' INSTALLATA.

OR GUARDA DA BEATA

CON BEN OTTO PUNTICINI

SOTTO A LEI I PIU' PICCINI.

f .to nonna Speranza

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Resoconto (sullo stesso foglio) della partita INDIPENDENTI contro MAZZOLA.

L’articolo (uno dei pochi riconducibili ad un autore certo) è firmato da Serafino Serpe.


IL NOSTRO INVIATO SPECIALE SERAFINO CI TELEFONA DALLA STAZIONE.

INDIPENDENTI=MAZZOLA 3=0

NIENTE DA FARE CONTRO UNA CAPOLISTA POSSENTE, QUADRATA, AUTORITARIA

INDIPENDENTI: De Nittis, Cirillo, Speziale, Mazzuca I, Speziale I, Ricioppo, Comande'.

MAZZOLA: Rinaldi I, Iaconetti, Celestino, Calomeni, De Franco, Sammarco II, Sammarco N. Arbitro: CESARIO VITTORIO da S. Fili

Marcatori: Ricioppo (I) al 26' del primo tempo; Ricioppo (I) al 30', Comande' (I) al 7 della ripresa.

 

Note: giornata ventosa, clima caldo, terreno buono. Spettatori 400 circa. Incasso lire 1250.

S. Fili 7. Possente, quadrata, fredda, autoritaria la squadra dei "verdi" ha inflitto una sonante sconfitta ai rossoneri della "Mazzola".

 

Il grande duello tra le due "matodors" del Campionato ha avuto nella squadra della "Indipendenti" lo schermitore più abile, più logico, più micidiale.

La tecnica e l'impegno, venuti nettamente e lucidamente a galla durante lo svolgimento dei temi di gioco, non ha certamente tradito la trepidante attesa di una folla strabocchevole, convenuta al campo, per assistere alla partitissima.

lo credo che l'episodio-chiave, che ha deciso dell'incontro, sia da ricercarsi in due azioni distinte del I Tempo.

Sentite. All'inizio della gara i rossoneri della "Mazzola" partono come furie scatenate, cercando invano, con raffiche improvvise e rabbiose, di far saltare le munite retrovie avversarie. Non riescono nell'intento, e per l'eccezionale bravura del portiere avversario e per tiri precipitosi dei loro attaccanti.

Scocca il 24': le sorti sono ancora in parità. L'aitante Bruno mediocentro della "Mazzola", Sammarco II, si esibisce in un’azione personale; aggancia a mezza aria la palla con il destro, indi la affida alla potenza del sinistro: un breve palleggio, un superamento di due avversari, uno spiraglio, e la palla è saettata verso l'incrocio dei pali alla sinistra di De Nittis.

La rete sembra cosa fatta; ma non è così. Il portiere "vede" il bolide, e con un superbo scatto di reni riesce, in un volo disperato e prodigioso, a far volare la palla in angolo, con la palma tesa della mano destra.

I verdi, come morsi da una tarantola, scattano in avanti, e con una azione magistrale riescono a far saltare la difesa avversaria. E' il 26': la palla fila da Speziale II a Speziale I, che si beve un avversario, per poi smistare al centrattacco Ricioppo; questi si incunea tra i difensori, li disorienta con un paio di finte ed infine riesce ad infilare la rete, difesa da Rinaldi I, con un rasoterra fulminante. Da questo punto le redini del gioco sono saldamente tenute in mano dai verdi. Il loro gioco è di una chiarezza cristallina. Al contrario le azioni dei rossoneri diventano assillanti, affannose, reiterate, ma sterili, per la demoralizzazione e l'orgasmo, che ha attanagliato i muscoli degli atleti.

Ed ecco saltare fuori "dalla cintola in su" tutta la squadra della Indipendenti, in tutta la sua potenza tecnica, in tutto il suo valore di squadra e di singoli: da De Nittis, autore di interventi portentosi, ai difensori: Cirillo, Speziale II e Mazzuca I, mobili e potenti agli avanti: Speziale I, Ricioppo e Comande', rapidi e sguscianti. E' la sua supremazia netta si concreta con altre due reti segnate da Comande' e da Ricioppo.

La "Mazzola" ha lottato con volontà caparbia; ma me­glio avrebbe fatto, se i nervi dei suoi atleti fossero stati più a posto. Ricordiamo la coraggiosa gara di Sammarco II e quella di Calomeni. Ingiustificate la demoralizzazione e la sfiducia della "Mazzola", anche se hanno avuta una rete annullata. Discordi i pareri sulla regolarità della stessa. Però, a parte la rete annullata, degno d'encomio l'operato del direttore di gara, il quale ha saputo tenere in pugno, con autorità, le redini di un incontro di capitale importanza bene coadiuvato dai guardalinee: Capizzano e Chiappetta. 

f .to Serafino Serpe.

 


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