SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: C’erano una volta i fichi di San Fili... ed anche l’azienda della famiglia Giorno. (3)

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giovedì 20 ottobre 2022

C’erano una volta i fichi di San Fili... ed anche l’azienda della famiglia Giorno. (3)



Foto a sinistra: Esposizione Internazionale di Bruxelles 1935.

Padiglione Agricoltura Italia.

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Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di settembre 2020... a firma di Pietro Perri.

Continua dal Notiziario Sanfilese del mese di Agosto 2020.

«Grazie ad Ettore Giorno ed all’azienda da lui gestita i fichi di San Fili (debitamente lavorati ed opportunamente confezionati) non solo riescono ad arrivare con una certa regolarità sul tavolo dei nostri monarchi (malgrado tutto dei buongustai quelli della Casa Savoia) ma riusciranno a raggiungere, in occasione dell’Esposizione Internazionale del 1935, la città di Bruxelles e quindi ad essere ospitati nel relativo padiglione riservato all’Italia in occasione di tale prestigioso evento.»

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All’interno del Padiglione Italia della frutta presente nel vasto complesso delle costruzioni riservato alle produzioni agricole nell’area in cui si svolgeva l’Esposizione Internazionale del 1935 di Bruxelles si respirava anche un po’ di aria della nostra San Fili.

In tale padiglione, infatti erano presenti, grazie alla famiglia Giorno ed alla loro azienda di confezionamento e commercializzazione, anche i nostri preziosi, profumati e gustosi fichi.

Se è un po’ difficile capire (ovviamente con i dati che ho personalmente in possesso) come abbiano fatto i fichi di San Fili a ritagliarsi un proprio, seppure meritato, spazio all’interno di questo evento internazionale ciò che non è difficile capire invece è perché proprio questo frutto e non altri.

Gli organizzatori del padiglione riservato all’agricoltura, ai suoi prodotti, alle tecniche ed alle attrezzature utilizzate, infatti, avevano necessità di poter garantire la presenza di prodotti della terra accattivanti, gustosi e non facilmente deperibili. Cosa, questa, non facilmente ottenibile se si considera la distanza, per quei tempi, tra l’Italia ed il Belgio oltre che all’assenza dei moderni metodi di conservazione dei prodotti alimentari

Ed ecco che ad avere la meglio in tale situazione finirono per essere la ricchezza alimentare dei mesi di magra dei nostri progenitori.

Per San Fili... appunto i fichi lavorati in più modi ed opportunamente conservati: fichi bianchi, fichi infornati, paddruni, crocette e chi più ne ha più ne metta.

Erano forse quelli gli anni in cui i fichi di San Fili si facevano un nome e con tale nome diventavano “marchio di qualità”.

Una domanda sorge spontanea: esistono ancora, in commercio, i famosi fichi di San Fili?

Sembrerebbe proprio di si. E con “si” non intendo riferirmi a qualche famiglia sanfilese che ancora ne produce un minimo quantitativo per il fabbisogno ed il piacere di se stessa o di qualche fortunato amico ma intendo un minimo di produzione destinata comunque, anche se come prodotto di nicchia, al grande mercato nazionale.

Circa un mese addietro, infatti, una nostra compaesana che da tempo manca dal nostro paese commentando un mio post pubblicato sul social network Facebook ad un certo punto chiedeva, appunto se si lavorassero e si commercializzassero ancora i fichi sanfilesi o... quelli che lei da qualche anno a questa parte, in particolare nel periodo natalizio, trova in alcuni negozi della capitale sono una truffa? ... una truffa nel senso che chi li commercializza utilizza in modo improprio il nome di San Fili?

Inutile dire che sulle prime qualche dubbio nel leggere tale affermazione era sorto anche a me e, cercando di restringere il campo, provai a vedere chi poteva ancora lavorare e commercializzare i fichi a San Fili... ed ovviamente chi poteva onorarci, utilizzando il nome del nostro borgo, facendo ciò.

Foto a sinistra: Fichi secchi lavorati e posti in commercio dall'azienda "Dolci Pensieri di Calabria"... di San Fili.

L’unica azienda che mi venne in mente, in quanto era difficile pensare ad una singola famiglia in grado di fare qualcosa del genere, fu la “Dolci Pensieri di Calabria” di Carbone Carmelina.

Chiesi qualche ulteriore informazione alla nostra cara compaesana e questa mi confermò quanto da me ipotizzato: i fichi di San Fili, grazie appunto all’azienda “Dolci Pensieri di Calabria”, sono ritornati ad oltrepassare, ed alla grande, il perimetro del nostro territorio comunale.

Cosa, questa, che non può che farci enorme piacere.

Una fetta del futuro di San Fili potrebbe infatti ripartire proprio dalla lavorazione e commercializzazione dei nostri (almeno sulla carta) fichi.

(continua).

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

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