Pechino
30 agosto 2019 - visita alla Città Proibita.Nella foto le guide Aurora (a sinistra) e Sole (a destra). |
Il Blog di Pietro Perri dedicato a San Fili (uno dei più bei paesi della provincia di Cosenza) e ai Sanfilesi nel Mondo.
A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.
martedì 17 dicembre 2019
La Cina è vi-Cina... molto più di quello che possiamo immaginare. (4)
giovedì 5 dicembre 2019
La Cina è vi-Cina... molto più di quello che possiamo immaginare. (3)
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Lintong (Cina). Orietta e Pietro in visita al Museo dell'Esercito di Terracotta. |
mercoledì 6 novembre 2019
La Cina è vi-Cina... molto più di quello che possiamo immaginare. (2)
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Shanghai (Cina) 24 agosto 2019.
Pietro Perri e la moglie Orietta sulla riva
del fiume Huangpu.
|
domenica 13 ottobre 2019
La Cina è vi-Cina... molto più di quello che possiamo immaginare. (1)
Pechino - piazza Tienanmen, Agosto 2019. |
lunedì 16 settembre 2019
Notizia flash!
domenica 18 agosto 2019
Quant’è vecchia la leggenda della Fantastica di San Fili? ... un’altra ipotesi. (3/3)
Nella foto a
sinistra (ripresa dal web): U fuossu d'a Fantastica al bivio per la frazione Bucita i
San Fili. Foto by Pietro Perri.
Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di luglio del 2019... by Pietro Perri.
Nel
Notiziario Sanfilese del mese di marzo 2019 ed in quello del mese di maggio del
2019 ho lanciato l’ipotesi che la leggenda della Fantastica di San Fili (ossia
di quell’essere sovrannaturale che da tempo immemore “protegge come madre
amorevole” i confini del nostro centro abitato) possa risalire almeno a circa
2500 addietro. Ovvero all’epoca in cui la Calabria, e quindi il territorio di
San Fili (non parlo del borgo/villaggio in quanto purtroppo dello stesso non ci
sono dati certi su quando lo stesso possa essere stato fondato), faceva parte
della cosiddetta Magna Grecia.
Che
un piccolo bagaglio culturale dei nostri padri ellenici (i Greci, appunto) sia
rimasto vivo nel nostro DNA dopotutto lo rileviamo anche da alcuni termini che
i nostri padri o i nostri nonni utilizzavano nel loro dialetto (ovvero nella
lingua “viva” parlata fino a qualche decennio addietro nella Comunità
Sanfilese).
Un
esempio su tutti e per tutti è il termine catuoju (stanza sottostante
normalmente adibita al ricovero degli animali domestici (maiali, pecore,
galline, conigli, muli, asini e chi più ne ha più ne metta). E’ giusto
ricordare che non solo a Matera, fino agli inizi degli anni Settanta del secolo
scorso, nei centri urbani del Mezzogiorno d’Italia si coabitava con gli
animali. Lo si faceva anche a San Fili.
Ritornando
comunque al discorso della Fantastica di San Fili e delle sue origini nei due
capitoli precedenti di questo articolo ho cercato di dimostrare quanto sia
possibile che la nostra beniamina altro non sia se non una evoluzione del mito
di Lamia, la stupenda regina della Libia cui più volte il dio Giove/Zeus sembra
non abbia disdegnato la calda alcova.
Abbiamo
visto che Lamia, viene per “ingiusta” (dopotutto era impossibile sfuggire agli
insani desideri del re dell’Olimpo) vendetta amaramente punita da Giunone/Era
che le uccise tutti i figli avuti dal consorte tranne la figlia/mostro Scilla
e, forse, la Sibilla.
A
seguito dell’uccisione dei propri figli, di cui presumibilmente la dea Era
aveva anche fatto sparire i corpi, la regina Lamia inizia un lungo girovagare
intorno ai centri abitati alla vana ricerca degli stessi. Ferma i bambini soli
che escono fuori dai centri abitati e cerca di capire se siano o meno i suoi
figli che non riesce più a trovare.
Li
ferma mostrandosi loro in sembianze angeliche. Più si avvicina ai malcapitati e
più inizia a prendere sembianze terrificanti (nella versione mitologica sembra
presentare la parte superiore del corpo ancora come una bellissima donna ma la
parte inferiore come quella di un serpente il che ci riporta anche al mito
ebraico della creazione e della cacciata dall’Eden: la donna Eva ed il
Serpente).
I
fanciulli che si imbattono in lei vengono dalla stessa a volte semplicemente
posti sotto incantesimo (ammaliati) mentre a volte anche mangiati ma, seppur
svenuti, quasi sempre vengono restituiti in un modo o nell’altro alla propria
legittima madre.
A
San Fili in altri tempi chi rapiva i bambini per non restituirli più erano gli
zingari. Perché, è bene ricordarlo, a creare problemi esistenziali a noi
bambini del secolo scorso c’erano anche loro.
Detto
ciò vediamo le similitudini base che troviamo tra la regina della Libia Lamia e
la nostra Fantastica:
* * *
LAMIA.
Origine:
Mitologia
greca, bellissima regina della Libia ripetutamente sedotta da Zeus.
Azione:
Si
aggira intorno ai centri abitati alla strenua ricerca dei figli uccisigli dalla
dea Era e di cui sembra non si sono più trovati neanche i corpi.
Ferma
i bambini che si allontanano da soli oltrepassando i confini del centro abitato
(predilige i trivii).
In
alcuni miti greci viene confusa con Ecate e Demetra.
Apparizione:
Quando
appare al malcapitato si presenta prima come una donna bellissima per poi,
nell’avvicinarsi, tramutarsi in qualcosa di mostruoso.
Quando
incontra i bambini d soli:
A
volte li mangia ma mangiandoli non ne provoca la morte (oltretutto, come un
vampiro, a lei interessa solo il sangue delle vittime) ed anzi le madri
riescono quasi sempre a ritrovare i loro bimbi illesi... anche se in stato di
catalessi.
Finalità:
Károly
Kerényi nel suo saggio/dizionario sulla mitologia greca specifica anche che il
mito di Lamia era configurabile nelle “favole che le nutrici raccontavano ai
bambini allo scopo di spaventarli e nello stesso tempo di divertirli.”
* * *
FANTASTICA.
Origine:
Presumibilmente
mitologia greca. In recenti ricostruzioni locali si è cercato di darle, come
leggenda, vita propria con inizio verso la fine del XVIII secolo.
Azione:
Si
aggira intorno al centro abitato di San Fili alla strenua ricerca del figlio
sparito per chi sa quale motivo.
Ferma
i bambini che si allontanano da soli oltrepassando i confini del centro abitato
(predilige i trivii).
Presenta
alcune similitudini anche con Ecate e Demetra.
Apparizione:
Quando
appare al malcapitato si presenta prima come una donna bellissima per poi,
nell’avvicinarsi, tramutarsi in qualcosa di mostruoso.
Quando
incontra i bambini d soli:
A
volte li incanta (i bambini svengono) ma mai ne provoca la morte ed anzi le
madri riescono quasi sempre a ritrovare i loro bimbi illesi... anche se in
stato di catalessi.
Finalità:
Cos’è
(o cos’era) la Fantastica se non una favola che le nutrici/madri raccontavano
(alcune raccontano tutt’ora) ai bambini allo scopo di spaventarli e nello stesso
tempo di divertirli? ... e magari in modo garbato convincerli a non
oltrepassare da soli il limite rassicurante del centro abitato in quanto oltre
quel limite potrebbero imbattersi in orchi in carne ed ossa?
* * *
Un
caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!
sabato 10 agosto 2019
Quant’è vecchia la leggenda della Fantastica di San Fili? ... un’altra ipotesi. (2/3)
Nella foto a
sinistra (ripresa dal web): Nei pressi de "u culumbrieddru", uno dei luoghi
in cui appare la Fantastica. Nella foto sotto (sempre a sinistra): Sempre nei
pressi de "u culumbrieddru", un altro dei luoghi in cui appare
la Fantastica. Entrambe le foto sono by Pietro Perri.
Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di maggio 2019... by Pietro Perri.
In
questi ultimi mesi, da amante della mitologia greca quale sono, mi sono
imbattuto nell’opera Károly Kerényi “Gli dèi e gli eroi della Grecia. Il
racconto del mito, la nascita della civiltà”.
Sfogliando,
si fa per dire in quanto è da un po’ di tempo che cibo la mia mente con gli
e-book (libri elettronici) e non più con i classici libri cartacei, non ho
potuto fare a meno di soffermarmi sulla divina figura di Lamia... un nome,
questo, che sicuramente suonava nuovo alla mia mente ma che, per tanti versi,
per varie caratteristiche del personaggio mi sembrava conoscere decisamente
bene.
La
Fantastica.
Ovviamente
sia nel caso di Lamia che nel caso della Fantastica (personaggio tanto familiare
quanto caro a gran parte di noi Sanfilesi DOC) parlo di esseri sicuramente
sovrannaturali ma altrettanto sicuramente... reali.
Dopotutto
se la gente crede in qualcosa la cosa non può essere che reale. E’ quando cessa
di credere in questo qualcosa che subentrano i problemi: sia per il qualcosa
che per la gente che credeva in ciò.
Ripetere
chi è la Fantastica credo serva ormai a ben poco: anche i non Sanfilesi DOC che
hanno letto alcuni numeri precedenti di questo bollettino non possono che
conoscerla più che bene. Ma... chi è (o “era”) Lamia?
Per
spiegare chi è (o “era”) Lamia mi servirò sia del libro succitato (ma non solo)
che di qualche noticina che ruberò dalla ormai insostituibile enciclopedia
online Wikipedia.
* * *
“Secondo
il mito originale, Lamia era la bellissima regina della Libia, figlia di Belo:
essa ebbe da Zeus il dono di levarsi gli occhi dalle orbite e rimetterli a
proprio piacere. Presto Lamia catturò il cuore di Zeus provocando la rabbia di Era,
che si vendicò uccidendo i figli che suo marito ebbe da Lamia.
L'unica
figlia ad essere risparmiata fu Scilla; probabilmente, anche Sibilla si salvò.
Lamia,
lacerata dal dolore, iniziò a sfogarsi divorando i bambini delle altre madri,
dei quali succhiava il sangue. Il suo comportamento innaturale fece in modo che
la sua bellezza originaria si corrompesse, trasformandola in un essere di
orribile aspetto, capace di mutare forma e apparire attraente per sedurre gli
uomini, allo scopo di berne il sangue.”
(da
Wikipedia)
“Le
lamie, secondo mitologia greca, furono figure femminili in parte umane e in
parte animali, rapitrici di bambini o fantasmi seduttori che adescavano giovani
uomini per poi nutrirsi del loro sangue e della loro carne. Vennero chiamate
anche empuse, sebbene il mito delle empuse, figlie o serve di Ecate, avesse
origini differenti. Nel medioevo il termine venne usato come sinonimo di strega.”
(da
Wikipedia).
Oltretutto
Ecate (l’una e trina a cui erano sacri i trivii) e Lamia in alcuni casi vengono
identificate nella stessa divinità. E personalmente ho sempre avuto il dubbio
se la leggendaria effige della Madonna che si trovava posizionata all’interno
di un muro ai piedi del Canalicchijo (discesa che da piazza Adolfo Mauro
ex piazza Rinacchio ci porta in località Volette prima e Profico poi) più che
raffigurare la Madonna raffigurasse la dea greca Ecate. Sarebbe bello sapere
che fine ha fatto questa effige sparita verso la fine degli anni Sessanta (o
agli inizi degli anni Settanta) del secolo scorso.
Dicevamo
che Lamia, la Lamia che interessa a noi e che sembra abbia tanto da spartire
con la nostra cara Fantastica (in quanto secondo me la figura della Fantastica
non è altro - o quantomeno può anche essere - che uno sviluppo della
storia/leggenda/mito di Lamia) era una regina che governava la Libia e siccome
era bellissima ciò non poteva passare inosservato agli occhi di Zeus, il re, ed
in parte anche padre, degli dei dell’Olimpo.
Zeus
l’amò e da essa ebbe diversi figli e figlie e ciò, com’era prevedibile, non
piacque tanto alla moglie Era che, non potendosela prendere col marito, se la
prese con la sventurata Lamia uccidendole quasi tutti i figli che la stessa
ebbe da Zeus.
Sembra
che dalla strage degli innocenti ante litteram si salvarono solo Scilla e forse
Sibilla.
* * *
“Da
allora Lamia diventò brutta per il dolore e, per invidia, rubava i bambini alle
altre madri. Essa era capace di levarsi gli occhi, affinché questi potessero
vedere quando lei dormiva. Era anche capace di trasformarsi in qualsiasi
figura. Se però si riusciva a catturarla si potevano riprendere vivi i bambini
dal ventre di Lamia.”
(da
“Gli dèi e gli eroi della Grecia. Il racconto del mito, la nascita della
civiltà” di Károly Kerényi).
* * *
Károly
Kerényi nel suo saggio/dizionario sulla mitologia greca specifica anche che il
mito di Lamia era configurabile nelle “favole che le nutrici raccontavano ai
bambini allo scopo di spaventarli e nello stesso tempo di divertirli.”
* * *
A
questo punto credo sia giusto chiederci: non vi sembra che tra la “favola” (?)
di Lamia (quasi certamente un altro nome di Ecate e come tale dea ella stessa)
regina di Libia ed amante di Zeus e la nostra Fantastica ci sia più di una cosa
in comune?
Dopotutto,
anche se non si riesce a capire esattamente quando sia nato San Fili né da cosa
prenda il suo nome, il nostro paesino ricade nella presunta area di Pandosia
capitale del regno degli Enotri ed è giusto sottolinearlo, il nostro territorio
ha subito, e non in modo leggero, l’influenza della Magna Grecia tanto che il nostro
dialetto conserva ancora alcuni termini del greco antico.
E
possibile, quindi, che la figura della Fantastica, come dicevo prima, non di
fatti una evoluzione della figura di Lamia?
Personalmente
il sasso, e vi assicuro che è solo questo che volevo fare, l’ho lanciato. Non
mi farebbe dispiacere comunque sapere un domani che qualcuno dei nostri giovani
promettenti studenti universitari prendesse spunto da tutto ciò e realizzasse
magari una piccola tesi su un personaggio (“presenza”) decisamente fantastico
come... la nostra Fantastica.
domenica 4 agosto 2019
Quant’è vecchia la leggenda della Fantastica di San Fili? ... un’altra ipotesi. (1/3)
Nella foto a
sinistra (ripresa dal web): U Canalicchiju ovvero uno dei luoghi in cui ci si
può imbattere nella Fantastica di San Fili. Foto by Pietro Perri.
Articolo
pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di marzo 2019... by Pietro Perri.
Spiegare
ad un Sanfilese DOC (ovvero a Denominazione di Origine Controllata) chi è (o
cos’è) la Fantastica è cosa decisamente inutile: ogni Sanfilese DOC sa
benissimo chi è (o cos’è) la Fantastica.
Per
gli altri posso dare solo una qualche breve, decisamente riduttiva... tenuto
conto dello spazio a disposizione, definizione ed il consiglio di chiedere
ulteriori notizie i propri genitori o ai propri nonni. Cosa oltretutto che farà
bene ad entrambi: a chi pone le domande e a chi da’ le risposte.
La
Fantastica è una “presenza” che da tempo immemore convive, facendo anche da
amorevole (?) tata ai propri figli, con i Sanfilesi: guarda il perimetro del
centro abitato della nostra stupenda amata/odiata cittadina e fa’ in modo che i
nostri bambini non oltrepassino incautamente da soli tale perimetro. Oltre il
perimetro del nostro centro abitato, infatti, si annidavano (e si annidano
tuttora) tutta una serie di pericoli... per i piccoli se non accompagnati dai propri
stretti familiari.
Punti
in cui la Fantastica impone in modo drastico la sua amorevole (?) presenza sono
il bivio per Bucita (dove troviamo “u zumpu d’a Fantastica”), le Coste
(ossia quello strapiombo sulla destra del centro abitato di San Fili), l’inizio
della discesa de “u Canalicchiju” (attigua a piazza Adolfo Mauro ex
piazza Rinacchio) nonché la vicinissima zona de “u Culumbrieddru” (punto
da cui si accedeva ai Cozzi). C’è chi dice comunque di averla vista anche nella
zona dell’ex stazione ferroviaria del paese (sottopassaggio ferroviario) e nei
pressi dell’area cimiteriale (sulla strada che collega il centro abitato di San
Fili con il centro abitato della frazione Bucita... al di sopra dell’imbocco
della galleria che collegava - tramite ferrovia - la nostra cittadina con la
confinante cittadina di Falconara albanese).
Ho
definito la nostra Fantastica una “presenza” intendendo con tale termine
“tecnico” (ovvia-mente mi riferisco a chi conosce un minimo di basi della magia
o delle magie... tenuto conto che di magia ne esistono almeno di tre generi:
bianca, rossa e nera) non un fantasma, né un demone, né una strega (quindi un
essere in malvagità, carne ed ossa) né dio (o forse, si? Almeno in quest’ultimo
caso?) ma... una via di mezzo.
Una
via di mezzo o, come cercherò di ipotizzare a breve, anche qualcosa in più: una
vera e propria dea o comunque un soggetto appartenente, per alcune somiglianze,
alla mitologia greca.
Dopotutto
San Fili nasce nel territorio denominato dagli storici “Magna Graecia” (cioè
l'area geografica della penisola italiana meridionale che fu anticamente
colonizzata dai Greci a partire dall'VIII secolo a.C.) e ricade nel perimetro
in cui si presuppone sia esistita la perduta “leggenda-ria” città di Pandosia,
ovvero l’antica capitale degli Enotri.
Supporre,
specie se il supposto è qualcosa di bello e come tale di esaltante, senza un
minimo di appiglio... è pura poesia. Null’altro.
Ma
quando la supposizione viene in parte suffragata da uno scritto di qualche
esperto in materia riconosciuto a livello internazionale... diventa quasi
certezza.
Ed
eccoci arrivati al punto che vorrei trattare in questo ennesimo mio articolo
(divagazione sul tema?) sulla nostra Fantastica.
Più
volte e da più persone (concittadini e non) mi sono sentito chiedere a quando
potesse risalire la “presenza” della Fantastica a San Fili. E più volte ho dato
una risposta alquanto evasiva e, se cercata di collegare a fatti teoricamente
storici avvenuti all’interno del territorio sanfilese, decisamente fantasiosa e
pertanto errata.
Un
esempio, tanto per citarne uno, è quello compreso tra gli ultimi anni del XVIII
secolo ed i primi anni del XIX secolo ovvero gli anni in cui la Calabria (e
quindi anche la nostra cittadina) subì l’occupazione delle truppe francesi (tra
il 1799 ed il 1816... anno più anno meno) e quello immediatamente successivo
all’annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d’Italia.
Parlo,
in poche parole, di due periodi interessati al fenomeno “rivoluzionario e
patriottico” del Brigantaggio meridionale. Un movimento questo che sembra abbia
interessato in modo particolare anche le comunità di San Fili e della frazione
Bucita anche perché (in particolare in questa seconda) tali comunità sono state
caratterizzate anche dalla presenza di almeno una “vendita” carbonara
all’interno delle stesse.
In
tale contesto si cerca di far convogliare in una almeno due leggende o dicerie:
quella della Fantastica e quella di Stella (brigante di nome o soprannome
Stella o fanciulla collaborazionista di briganti di nome Stella): uomo
fucilato al di fuori del centro abitato in un non più individuabile punto delle
Coste o fanciulla uccisa per errore dalle truppe francesi - o piemontesi -
mentre oltrepassava il ponte di Crispini sul torrente Emoli (e, secondo
un’ulteriore variante della leggenda, il cui corpo giace ancora sotterrato ai
piedi del ponte stesso: sotto un cumulo di pietre e letteralmente coperto dalle
acque vive del torrente stesso).
Se
fosse vero (e perché non lo dovrebbe) tale abbinamento in effetti la nostra
Fantastica avrebbe non meno di 2500 o 3000 anni.
Da
sottolineare che, per come mi è stato più volte fatto presente da alcuni
antropologi con cui mi sono confrontato negli ultimi decenni, la nostra
Fantastica, seppur con altri nomi ma più o meno con le stesse caratteristiche e
con le stesse finalità, sembra essere presente in molti centri urbani della
Calabria molti dei quali di origini, a volte semplicemente supposte, greche.
(continua).
* * *
Un
caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
...
/pace ma... “si vis pacem para bellum”!
lunedì 22 luglio 2019
La chiusura dei viadotti Emoli I ed Emoli II ovvero... brutte prove tecniche di trasmissione.
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Imbocco della galleria nei pressi di San Fili dalla parte del viadotto Emoli II - Foto rica- vata da Google Maps. |
venerdì 24 maggio 2019
A San Fili trattano così i platani e le altre piante per “motivi di sicurezza”?
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Un platano recentemente
decapitato lungo corso XX
Settembre a San Fili.
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