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domenica 18 agosto 2019

Quant’è vecchia la leggenda della Fantastica di San Fili? ... un’altra ipotesi. (3/3)



Nella foto a sinistra (ripresa dal web): U fuossu d'a Fantastica al bivio per la frazione Bucita i San Fili. Foto by Pietro Perri.

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di luglio del 2019... by Pietro Perri.

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Nel Notiziario Sanfilese del mese di marzo 2019 ed in quello del mese di maggio del 2019 ho lanciato l’ipotesi che la leggenda della Fantastica di San Fili (ossia di quell’essere sovrannaturale che da tempo immemore “protegge come madre amorevole” i confini del nostro centro abitato) possa risalire almeno a circa 2500 addietro. Ovvero all’epoca in cui la Calabria, e quindi il territorio di San Fili (non parlo del borgo/villaggio in quanto purtroppo dello stesso non ci sono dati certi su quando lo stesso possa essere stato fondato), faceva parte della cosiddetta Magna Grecia.

Che un piccolo bagaglio culturale dei nostri padri ellenici (i Greci, appunto) sia rimasto vivo nel nostro DNA dopotutto lo rileviamo anche da alcuni termini che i nostri padri o i nostri nonni utilizzavano nel loro dialetto (ovvero nella lingua “viva” parlata fino a qualche decennio addietro nella Comunità Sanfilese).

Un esempio su tutti e per tutti è il termine catuoju (stanza sottostante normalmente adibita al ricovero degli animali domestici (maiali, pecore, galline, conigli, muli, asini e chi più ne ha più ne metta). E’ giusto ricordare che non solo a Matera, fino agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, nei centri urbani del Mezzogiorno d’Italia si coabitava con gli animali. Lo si faceva anche a San Fili.

Ritornando comunque al discorso della Fantastica di San Fili e delle sue origini nei due capitoli precedenti di questo articolo ho cercato di dimostrare quanto sia possibile che la nostra beniamina altro non sia se non una evoluzione del mito di Lamia, la stupenda regina della Libia cui più volte il dio Giove/Zeus sembra non abbia disdegnato la calda alcova.

Abbiamo visto che Lamia, viene per “ingiusta” (dopotutto era impossibile sfuggire agli insani desideri del re dell’Olimpo) vendetta amaramente punita da Giunone/Era che le uccise tutti i figli avuti dal consorte tranne la figlia/mostro Scilla e, forse, la Sibilla.

A seguito dell’uccisione dei propri figli, di cui presumibilmente la dea Era aveva anche fatto sparire i corpi, la regina Lamia inizia un lungo girovagare intorno ai centri abitati alla vana ricerca degli stessi. Ferma i bambini soli che escono fuori dai centri abitati e cerca di capire se siano o meno i suoi figli che non riesce più a trovare.

Li ferma mostrandosi loro in sembianze angeliche. Più si avvicina ai malcapitati e più inizia a prendere sembianze terrificanti (nella versione mitologica sembra presentare la parte superiore del corpo ancora come una bellissima donna ma la parte inferiore come quella di un serpente il che ci riporta anche al mito ebraico della creazione e della cacciata dall’Eden: la donna Eva ed il Serpente).

I fanciulli che si imbattono in lei vengono dalla stessa a volte semplicemente posti sotto incantesimo (ammaliati) mentre a volte anche mangiati ma, seppur svenuti, quasi sempre vengono restituiti in un modo o nell’altro alla propria legittima madre.

A San Fili in altri tempi chi rapiva i bambini per non restituirli più erano gli zingari. Perché, è bene ricordarlo, a creare problemi esistenziali a noi bambini del secolo scorso c’erano anche loro.

Detto ciò vediamo le similitudini base che troviamo tra la regina della Libia Lamia e la nostra Fantastica:

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LAMIA.

Origine:

Mitologia greca, bellissima regina della Libia ripetutamente sedotta da Zeus.

Azione:

Si aggira intorno ai centri abitati alla strenua ricerca dei figli uccisigli dalla dea Era e di cui sembra non si sono più trovati neanche i corpi.

Ferma i bambini che si allontanano da soli oltrepassando i confini del centro abitato (predilige i trivii).

In alcuni miti greci viene confusa con Ecate e Demetra.

Apparizione:

Quando appare al malcapitato si presenta prima come una donna bellissima per poi, nell’avvicinarsi, tramutarsi in qualcosa di mostruoso.

Quando incontra i bambini d soli:

A volte li mangia ma mangiandoli non ne provoca la morte (oltretutto, come un vampiro, a lei interessa solo il sangue delle vittime) ed anzi le madri riescono quasi sempre a ritrovare i loro bimbi illesi... anche se in stato di catalessi.

Finalità:

Károly Kerényi nel suo saggio/dizionario sulla mitologia greca specifica anche che il mito di Lamia era configurabile nelle “favole che le nutrici raccontavano ai bambini allo scopo di spaventarli e nello stesso tempo di divertirli.”

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FANTASTICA.

Origine:

Presumibilmente mitologia greca. In recenti ricostruzioni locali si è cercato di darle, come leggenda, vita propria con inizio verso la fine del XVIII secolo.

Azione:

Si aggira intorno al centro abitato di San Fili alla strenua ricerca del figlio sparito per chi sa quale motivo.

Ferma i bambini che si allontanano da soli oltrepassando i confini del centro abitato (predilige i trivii).

Presenta alcune similitudini anche con Ecate e Demetra.

Apparizione:

Quando appare al malcapitato si presenta prima come una donna bellissima per poi, nell’avvicinarsi, tramutarsi in qualcosa di mostruoso.

Quando incontra i bambini d soli:

A volte li incanta (i bambini svengono) ma mai ne provoca la morte ed anzi le madri riescono quasi sempre a ritrovare i loro bimbi illesi... anche se in stato di catalessi.

Finalità:

Cos’è (o cos’era) la Fantastica se non una favola che le nutrici/madri raccontavano (alcune raccontano tutt’ora) ai bambini allo scopo di spaventarli e nello stesso tempo di divertirli? ... e magari in modo garbato convincerli a non oltrepassare da soli il limite rassicurante del centro abitato in quanto oltre quel limite potrebbero imbattersi in orchi in carne ed ossa?

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

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