Nella foto a
sinistra (ripresa dal web): U fuossu d'a Fantastica al bivio per la frazione Bucita i
San Fili. Foto by Pietro Perri.
Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di luglio del 2019... by Pietro Perri.
Nel
Notiziario Sanfilese del mese di marzo 2019 ed in quello del mese di maggio del
2019 ho lanciato l’ipotesi che la leggenda della Fantastica di San Fili (ossia
di quell’essere sovrannaturale che da tempo immemore “protegge come madre
amorevole” i confini del nostro centro abitato) possa risalire almeno a circa
2500 addietro. Ovvero all’epoca in cui la Calabria, e quindi il territorio di
San Fili (non parlo del borgo/villaggio in quanto purtroppo dello stesso non ci
sono dati certi su quando lo stesso possa essere stato fondato), faceva parte
della cosiddetta Magna Grecia.
Che
un piccolo bagaglio culturale dei nostri padri ellenici (i Greci, appunto) sia
rimasto vivo nel nostro DNA dopotutto lo rileviamo anche da alcuni termini che
i nostri padri o i nostri nonni utilizzavano nel loro dialetto (ovvero nella
lingua “viva” parlata fino a qualche decennio addietro nella Comunità
Sanfilese).
Un
esempio su tutti e per tutti è il termine catuoju (stanza sottostante
normalmente adibita al ricovero degli animali domestici (maiali, pecore,
galline, conigli, muli, asini e chi più ne ha più ne metta). E’ giusto
ricordare che non solo a Matera, fino agli inizi degli anni Settanta del secolo
scorso, nei centri urbani del Mezzogiorno d’Italia si coabitava con gli
animali. Lo si faceva anche a San Fili.
Ritornando
comunque al discorso della Fantastica di San Fili e delle sue origini nei due
capitoli precedenti di questo articolo ho cercato di dimostrare quanto sia
possibile che la nostra beniamina altro non sia se non una evoluzione del mito
di Lamia, la stupenda regina della Libia cui più volte il dio Giove/Zeus sembra
non abbia disdegnato la calda alcova.
Abbiamo
visto che Lamia, viene per “ingiusta” (dopotutto era impossibile sfuggire agli
insani desideri del re dell’Olimpo) vendetta amaramente punita da Giunone/Era
che le uccise tutti i figli avuti dal consorte tranne la figlia/mostro Scilla
e, forse, la Sibilla.
A
seguito dell’uccisione dei propri figli, di cui presumibilmente la dea Era
aveva anche fatto sparire i corpi, la regina Lamia inizia un lungo girovagare
intorno ai centri abitati alla vana ricerca degli stessi. Ferma i bambini soli
che escono fuori dai centri abitati e cerca di capire se siano o meno i suoi
figli che non riesce più a trovare.
Li
ferma mostrandosi loro in sembianze angeliche. Più si avvicina ai malcapitati e
più inizia a prendere sembianze terrificanti (nella versione mitologica sembra
presentare la parte superiore del corpo ancora come una bellissima donna ma la
parte inferiore come quella di un serpente il che ci riporta anche al mito
ebraico della creazione e della cacciata dall’Eden: la donna Eva ed il
Serpente).
I
fanciulli che si imbattono in lei vengono dalla stessa a volte semplicemente
posti sotto incantesimo (ammaliati) mentre a volte anche mangiati ma, seppur
svenuti, quasi sempre vengono restituiti in un modo o nell’altro alla propria
legittima madre.
A
San Fili in altri tempi chi rapiva i bambini per non restituirli più erano gli
zingari. Perché, è bene ricordarlo, a creare problemi esistenziali a noi
bambini del secolo scorso c’erano anche loro.
Detto
ciò vediamo le similitudini base che troviamo tra la regina della Libia Lamia e
la nostra Fantastica:
* * *
LAMIA.
Origine:
Mitologia
greca, bellissima regina della Libia ripetutamente sedotta da Zeus.
Azione:
Si
aggira intorno ai centri abitati alla strenua ricerca dei figli uccisigli dalla
dea Era e di cui sembra non si sono più trovati neanche i corpi.
Ferma
i bambini che si allontanano da soli oltrepassando i confini del centro abitato
(predilige i trivii).
In
alcuni miti greci viene confusa con Ecate e Demetra.
Apparizione:
Quando
appare al malcapitato si presenta prima come una donna bellissima per poi,
nell’avvicinarsi, tramutarsi in qualcosa di mostruoso.
Quando
incontra i bambini d soli:
A
volte li mangia ma mangiandoli non ne provoca la morte (oltretutto, come un
vampiro, a lei interessa solo il sangue delle vittime) ed anzi le madri
riescono quasi sempre a ritrovare i loro bimbi illesi... anche se in stato di
catalessi.
Finalità:
Károly
Kerényi nel suo saggio/dizionario sulla mitologia greca specifica anche che il
mito di Lamia era configurabile nelle “favole che le nutrici raccontavano ai
bambini allo scopo di spaventarli e nello stesso tempo di divertirli.”
* * *
FANTASTICA.
Origine:
Presumibilmente
mitologia greca. In recenti ricostruzioni locali si è cercato di darle, come
leggenda, vita propria con inizio verso la fine del XVIII secolo.
Azione:
Si
aggira intorno al centro abitato di San Fili alla strenua ricerca del figlio
sparito per chi sa quale motivo.
Ferma
i bambini che si allontanano da soli oltrepassando i confini del centro abitato
(predilige i trivii).
Presenta
alcune similitudini anche con Ecate e Demetra.
Apparizione:
Quando
appare al malcapitato si presenta prima come una donna bellissima per poi,
nell’avvicinarsi, tramutarsi in qualcosa di mostruoso.
Quando
incontra i bambini d soli:
A
volte li incanta (i bambini svengono) ma mai ne provoca la morte ed anzi le
madri riescono quasi sempre a ritrovare i loro bimbi illesi... anche se in
stato di catalessi.
Finalità:
Cos’è
(o cos’era) la Fantastica se non una favola che le nutrici/madri raccontavano
(alcune raccontano tutt’ora) ai bambini allo scopo di spaventarli e nello stesso
tempo di divertirli? ... e magari in modo garbato convincerli a non
oltrepassare da soli il limite rassicurante del centro abitato in quanto oltre
quel limite potrebbero imbattersi in orchi in carne ed ossa?
* * *
Un
caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!
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