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lunedì 22 luglio 2019

La chiusura dei viadotti Emoli I ed Emoli II ovvero... brutte prove tecniche di trasmissione.


Il seguente articolo è stato pubblicato sul Notiziario Sanfilese (il bollettino dell’Associazione culturale UNIVERSITAS SANCTI FELICIS di San Fili) del mese di luglio 2019 a firma di... Pietro Perri.
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Imbocco della galleria nei pressi di San Fili
dalla parte del viadotto Emoli II - Foto rica-
vata da Google Maps.
Il 23 giugno scorso io e mia moglie, tra le dieci e trenta e le undici di sera, stavamo rientrando a casa dopo aver mangiato una bella pizza in un locale nella zona di Roges di Rende.
Abitando alla frazione Bucita abbiamo giustamente pensato di rientrare non imboccando il primo bivio per San Fili (quello di villa Miceli) bensì il secondo (ovvero quello dove si trova ora il distributore di benzina) cioè quello in località Macchia della Posta.
Giunti in prossimità dell’imbocco della galleria nei pressi del viadotto Emoli II ci siamo imbattuti in alcuni poliziotti e vigili del fuoco che ci invitavano sì a proseguire all’interno della galleria ma, come si usa dire dalle nostre parti, a passo di gallina.
Il motivo? ... all’interno della galleria si era verificato un incidente, fortunatamente non mortale, che aveva coinvolto, tramite un tamponamento a catena, almeno sei autoveicoli.
Si poteva circolare, quando giungemmo io e mia moglie in quel punto, su una sola corsia ed intelligentemente le forze dell’ordine, ed i vigili del fuoco, impegnate in quell’operazione di salvataggio e sgombero, avevano deviato, sfruttando lo svincolo di Macchia della Posta, le macchine che partite da Paola dovevano raggiungere Cosenza ed i paesi limitrofi verso la strada che passa internamente al centro abitato di San Fili e che, percorsa tutta, avrebbe portato queste automobili, non senza difficoltà per chi non conosce la strada, al bivio di villa Miceli dove si sarebbero reimmesse sulla strada statale 107... direzione il capoluogo bruzio.
Usciti dalla galleria abbiamo girato anche noi verso il centro abitato di San Fili dove, giunti all’abbeveratoio (villa Francesco Cesario), avremmo finalmente imboccato la deviazione che ci avrebbe portati dritti dritti alla frazione Bucita.
Inutile dire che per raggiungere la deviazione per la frazione Bucita dal distributore di benzina sito in località Macchia della Posta, considerato l’immissione all’interno della fila di macchine che si era formata su tale tratto di strada a causa della semichiusura al traffico all’interno della succitata galleria, camminando più che a passo di gallina oserei dire a passo di formina, abbiamo impiegato all’incirca un venti o trenta di minuti. E pensare che tra i due estremi c’è una distanza non superiore al mezzo chilometro.
Questo, e tant’altro, è quello che ci attende se per una motivo qualsiasi dovrebbero vietare il traffico sui viadotti Emoli I ed Emoli II. Cosa sempre più probabile e soprattutto in tempi relativamente brevi.
Perché, non dobbiamo dimenticarlo, prima o poi qualcuno (speriamo non sia il Fato... perché quello non perdona la stupidità umana) su questi due ponti dovrà metterci mano.
Domanda: al di là delle promesse e delle rassicurazioni in merito che continua a dare l’ANAS (gestore di tale tratto di strada), tramite le istituzioni pubbliche incluso il Comune di San Fili, c’è localmente qualcuno (Ente Provincia, Comuni ecc.) che si stia veramente preoccupando di anticipare lo stato di emergenza che comunque prima o poi ci sarà?
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

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