Nella foto a
sinistra (ripresa dal web): U Canalicchiju ovvero uno dei luoghi in cui ci si
può imbattere nella Fantastica di San Fili. Foto by Pietro Perri.
Articolo
pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di marzo 2019... by Pietro Perri.
Spiegare
ad un Sanfilese DOC (ovvero a Denominazione di Origine Controllata) chi è (o
cos’è) la Fantastica è cosa decisamente inutile: ogni Sanfilese DOC sa
benissimo chi è (o cos’è) la Fantastica.
Per
gli altri posso dare solo una qualche breve, decisamente riduttiva... tenuto
conto dello spazio a disposizione, definizione ed il consiglio di chiedere
ulteriori notizie i propri genitori o ai propri nonni. Cosa oltretutto che farà
bene ad entrambi: a chi pone le domande e a chi da’ le risposte.
La
Fantastica è una “presenza” che da tempo immemore convive, facendo anche da
amorevole (?) tata ai propri figli, con i Sanfilesi: guarda il perimetro del
centro abitato della nostra stupenda amata/odiata cittadina e fa’ in modo che i
nostri bambini non oltrepassino incautamente da soli tale perimetro. Oltre il
perimetro del nostro centro abitato, infatti, si annidavano (e si annidano
tuttora) tutta una serie di pericoli... per i piccoli se non accompagnati dai propri
stretti familiari.
Punti
in cui la Fantastica impone in modo drastico la sua amorevole (?) presenza sono
il bivio per Bucita (dove troviamo “u zumpu d’a Fantastica”), le Coste
(ossia quello strapiombo sulla destra del centro abitato di San Fili), l’inizio
della discesa de “u Canalicchiju” (attigua a piazza Adolfo Mauro ex
piazza Rinacchio) nonché la vicinissima zona de “u Culumbrieddru” (punto
da cui si accedeva ai Cozzi). C’è chi dice comunque di averla vista anche nella
zona dell’ex stazione ferroviaria del paese (sottopassaggio ferroviario) e nei
pressi dell’area cimiteriale (sulla strada che collega il centro abitato di San
Fili con il centro abitato della frazione Bucita... al di sopra dell’imbocco
della galleria che collegava - tramite ferrovia - la nostra cittadina con la
confinante cittadina di Falconara albanese).
Ho
definito la nostra Fantastica una “presenza” intendendo con tale termine
“tecnico” (ovvia-mente mi riferisco a chi conosce un minimo di basi della magia
o delle magie... tenuto conto che di magia ne esistono almeno di tre generi:
bianca, rossa e nera) non un fantasma, né un demone, né una strega (quindi un
essere in malvagità, carne ed ossa) né dio (o forse, si? Almeno in quest’ultimo
caso?) ma... una via di mezzo.
Una
via di mezzo o, come cercherò di ipotizzare a breve, anche qualcosa in più: una
vera e propria dea o comunque un soggetto appartenente, per alcune somiglianze,
alla mitologia greca.
Dopotutto
San Fili nasce nel territorio denominato dagli storici “Magna Graecia” (cioè
l'area geografica della penisola italiana meridionale che fu anticamente
colonizzata dai Greci a partire dall'VIII secolo a.C.) e ricade nel perimetro
in cui si presuppone sia esistita la perduta “leggenda-ria” città di Pandosia,
ovvero l’antica capitale degli Enotri.
Supporre,
specie se il supposto è qualcosa di bello e come tale di esaltante, senza un
minimo di appiglio... è pura poesia. Null’altro.
Ma
quando la supposizione viene in parte suffragata da uno scritto di qualche
esperto in materia riconosciuto a livello internazionale... diventa quasi
certezza.
Ed
eccoci arrivati al punto che vorrei trattare in questo ennesimo mio articolo
(divagazione sul tema?) sulla nostra Fantastica.
Più
volte e da più persone (concittadini e non) mi sono sentito chiedere a quando
potesse risalire la “presenza” della Fantastica a San Fili. E più volte ho dato
una risposta alquanto evasiva e, se cercata di collegare a fatti teoricamente
storici avvenuti all’interno del territorio sanfilese, decisamente fantasiosa e
pertanto errata.
Un
esempio, tanto per citarne uno, è quello compreso tra gli ultimi anni del XVIII
secolo ed i primi anni del XIX secolo ovvero gli anni in cui la Calabria (e
quindi anche la nostra cittadina) subì l’occupazione delle truppe francesi (tra
il 1799 ed il 1816... anno più anno meno) e quello immediatamente successivo
all’annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d’Italia.
Parlo,
in poche parole, di due periodi interessati al fenomeno “rivoluzionario e
patriottico” del Brigantaggio meridionale. Un movimento questo che sembra abbia
interessato in modo particolare anche le comunità di San Fili e della frazione
Bucita anche perché (in particolare in questa seconda) tali comunità sono state
caratterizzate anche dalla presenza di almeno una “vendita” carbonara
all’interno delle stesse.
In
tale contesto si cerca di far convogliare in una almeno due leggende o dicerie:
quella della Fantastica e quella di Stella (brigante di nome o soprannome
Stella o fanciulla collaborazionista di briganti di nome Stella): uomo
fucilato al di fuori del centro abitato in un non più individuabile punto delle
Coste o fanciulla uccisa per errore dalle truppe francesi - o piemontesi -
mentre oltrepassava il ponte di Crispini sul torrente Emoli (e, secondo
un’ulteriore variante della leggenda, il cui corpo giace ancora sotterrato ai
piedi del ponte stesso: sotto un cumulo di pietre e letteralmente coperto dalle
acque vive del torrente stesso).
Se
fosse vero (e perché non lo dovrebbe) tale abbinamento in effetti la nostra
Fantastica avrebbe non meno di 2500 o 3000 anni.
Da
sottolineare che, per come mi è stato più volte fatto presente da alcuni
antropologi con cui mi sono confrontato negli ultimi decenni, la nostra
Fantastica, seppur con altri nomi ma più o meno con le stesse caratteristiche e
con le stesse finalità, sembra essere presente in molti centri urbani della
Calabria molti dei quali di origini, a volte semplicemente supposte, greche.
(continua).
* * *
Un
caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
...
/pace ma... “si vis pacem para bellum”!
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