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domenica 4 agosto 2019

Quant’è vecchia la leggenda della Fantastica di San Fili? ... un’altra ipotesi. (1/3)



Nella foto a sinistra (ripresa dal web): U Canalicchiju ovvero uno dei luoghi in cui ci si
può imbattere nella Fantastica di San Fili. Foto by Pietro Perri.

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di marzo 2019... by Pietro Perri.

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Spiegare ad un Sanfilese DOC (ovvero a Denominazione di Origine Controllata) chi è (o cos’è) la Fantastica è cosa decisamente inutile: ogni Sanfilese DOC sa benissimo chi è (o cos’è) la Fantastica.

Per gli altri posso dare solo una qualche breve, decisamente riduttiva... tenuto conto dello spazio a disposizione, definizione ed il consiglio di chiedere ulteriori notizie i propri genitori o ai propri nonni. Cosa oltretutto che farà bene ad entrambi: a chi pone le domande e a chi da’ le risposte.

La Fantastica è una “presenza” che da tempo immemore convive, facendo anche da amorevole (?) tata ai propri figli, con i Sanfilesi: guarda il perimetro del centro abitato della nostra stupenda amata/odiata cittadina e fa’ in modo che i nostri bambini non oltrepassino incautamente da soli tale perimetro. Oltre il perimetro del nostro centro abitato, infatti, si annidavano (e si annidano tuttora) tutta una serie di pericoli... per i piccoli se non accompagnati dai propri stretti familiari.

Punti in cui la Fantastica impone in modo drastico la sua amorevole (?) presenza sono il bivio per Bucita (dove troviamo “u zumpu d’a Fantastica”), le Coste (ossia quello strapiombo sulla destra del centro abitato di San Fili), l’inizio della discesa de “u Canalicchiju” (attigua a piazza Adolfo Mauro ex piazza Rinacchio) nonché la vicinissima zona de “u Culumbrieddru” (punto da cui si accedeva ai Cozzi). C’è chi dice comunque di averla vista anche nella zona dell’ex stazione ferroviaria del paese (sottopassaggio ferroviario) e nei pressi dell’area cimiteriale (sulla strada che collega il centro abitato di San Fili con il centro abitato della frazione Bucita... al di sopra dell’imbocco della galleria che collegava - tramite ferrovia - la nostra cittadina con la confinante cittadina di Falconara albanese).

Ho definito la nostra Fantastica una “presenza” intendendo con tale termine “tecnico” (ovvia-mente mi riferisco a chi conosce un minimo di basi della magia o delle magie... tenuto conto che di magia ne esistono almeno di tre generi: bianca, rossa e nera) non un fantasma, né un demone, né una strega (quindi un essere in malvagità, carne ed ossa) né dio (o forse, si? Almeno in quest’ultimo caso?) ma... una via di mezzo.

Una via di mezzo o, come cercherò di ipotizzare a breve, anche qualcosa in più: una vera e propria dea o comunque un soggetto appartenente, per alcune somiglianze, alla mitologia greca.

Dopotutto San Fili nasce nel territorio denominato dagli storici “Magna Graecia” (cioè l'area geografica della penisola italiana meridionale che fu anticamente colonizzata dai Greci a partire dall'VIII secolo a.C.) e ricade nel perimetro in cui si presuppone sia esistita la perduta “leggenda-ria” città di Pandosia, ovvero l’antica capitale degli Enotri.

Supporre, specie se il supposto è qualcosa di bello e come tale di esaltante, senza un minimo di appiglio... è pura poesia. Null’altro.

Ma quando la supposizione viene in parte suffragata da uno scritto di qualche esperto in materia riconosciuto a livello internazionale... diventa quasi certezza.

Ed eccoci arrivati al punto che vorrei trattare in questo ennesimo mio articolo (divagazione sul tema?) sulla nostra Fantastica.

Più volte e da più persone (concittadini e non) mi sono sentito chiedere a quando potesse risalire la “presenza” della Fantastica a San Fili. E più volte ho dato una risposta alquanto evasiva e, se cercata di collegare a fatti teoricamente storici avvenuti all’interno del territorio sanfilese, decisamente fantasiosa e pertanto errata.

Un esempio, tanto per citarne uno, è quello compreso tra gli ultimi anni del XVIII secolo ed i primi anni del XIX secolo ovvero gli anni in cui la Calabria (e quindi anche la nostra cittadina) subì l’occupazione delle truppe francesi (tra il 1799 ed il 1816... anno più anno meno) e quello immediatamente successivo all’annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d’Italia.

Parlo, in poche parole, di due periodi interessati al fenomeno “rivoluzionario e patriottico” del Brigantaggio meridionale. Un movimento questo che sembra abbia interessato in modo particolare anche le comunità di San Fili e della frazione Bucita anche perché (in particolare in questa seconda) tali comunità sono state caratterizzate anche dalla presenza di almeno una “vendita” carbonara all’interno delle stesse.

In tale contesto si cerca di far convogliare in una almeno due leggende o dicerie: quella della Fantastica e quella di Stella (brigante di nome o soprannome Stella o fanciulla collaborazionista di briganti  di nome Stella): uomo fucilato al di fuori del centro abitato in un non più individuabile punto delle Coste o fanciulla uccisa per errore dalle truppe francesi - o piemontesi - mentre oltrepassava il ponte di Crispini sul torrente Emoli (e, secondo un’ulteriore variante della leggenda, il cui corpo giace ancora sotterrato ai piedi del ponte stesso: sotto un cumulo di pietre e letteralmente coperto dalle acque vive del torrente stesso).

Se fosse vero (e perché non lo dovrebbe) tale abbinamento in effetti la nostra Fantastica avrebbe non meno di 2500 o 3000 anni.

Da sottolineare che, per come mi è stato più volte fatto presente da alcuni antropologi con cui mi sono confrontato negli ultimi decenni, la nostra Fantastica, seppur con altri nomi ma più o meno con le stesse caratteristiche e con le stesse finalità, sembra essere presente in molti centri urbani della Calabria molti dei quali di origini, a volte semplicemente supposte, greche.

(continua).

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

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