Nella foto a
sinistra (ripresa dal web): Nei pressi de "u culumbrieddru", uno dei luoghi
in cui appare la Fantastica. Nella foto sotto (sempre a sinistra): Sempre nei
pressi de "u culumbrieddru", un altro dei luoghi in cui appare
la Fantastica. Entrambe le foto sono by Pietro Perri.
Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di maggio 2019... by Pietro Perri.
In
questi ultimi mesi, da amante della mitologia greca quale sono, mi sono
imbattuto nell’opera Károly Kerényi “Gli dèi e gli eroi della Grecia. Il
racconto del mito, la nascita della civiltà”.
Sfogliando,
si fa per dire in quanto è da un po’ di tempo che cibo la mia mente con gli
e-book (libri elettronici) e non più con i classici libri cartacei, non ho
potuto fare a meno di soffermarmi sulla divina figura di Lamia... un nome,
questo, che sicuramente suonava nuovo alla mia mente ma che, per tanti versi,
per varie caratteristiche del personaggio mi sembrava conoscere decisamente
bene.
La
Fantastica.
Ovviamente
sia nel caso di Lamia che nel caso della Fantastica (personaggio tanto familiare
quanto caro a gran parte di noi Sanfilesi DOC) parlo di esseri sicuramente
sovrannaturali ma altrettanto sicuramente... reali.
Dopotutto
se la gente crede in qualcosa la cosa non può essere che reale. E’ quando cessa
di credere in questo qualcosa che subentrano i problemi: sia per il qualcosa
che per la gente che credeva in ciò.
Ripetere
chi è la Fantastica credo serva ormai a ben poco: anche i non Sanfilesi DOC che
hanno letto alcuni numeri precedenti di questo bollettino non possono che
conoscerla più che bene. Ma... chi è (o “era”) Lamia?
Per
spiegare chi è (o “era”) Lamia mi servirò sia del libro succitato (ma non solo)
che di qualche noticina che ruberò dalla ormai insostituibile enciclopedia
online Wikipedia.
* * *
“Secondo
il mito originale, Lamia era la bellissima regina della Libia, figlia di Belo:
essa ebbe da Zeus il dono di levarsi gli occhi dalle orbite e rimetterli a
proprio piacere. Presto Lamia catturò il cuore di Zeus provocando la rabbia di Era,
che si vendicò uccidendo i figli che suo marito ebbe da Lamia.
L'unica
figlia ad essere risparmiata fu Scilla; probabilmente, anche Sibilla si salvò.
Lamia,
lacerata dal dolore, iniziò a sfogarsi divorando i bambini delle altre madri,
dei quali succhiava il sangue. Il suo comportamento innaturale fece in modo che
la sua bellezza originaria si corrompesse, trasformandola in un essere di
orribile aspetto, capace di mutare forma e apparire attraente per sedurre gli
uomini, allo scopo di berne il sangue.”
(da
Wikipedia)
“Le
lamie, secondo mitologia greca, furono figure femminili in parte umane e in
parte animali, rapitrici di bambini o fantasmi seduttori che adescavano giovani
uomini per poi nutrirsi del loro sangue e della loro carne. Vennero chiamate
anche empuse, sebbene il mito delle empuse, figlie o serve di Ecate, avesse
origini differenti. Nel medioevo il termine venne usato come sinonimo di strega.”
(da
Wikipedia).
Oltretutto
Ecate (l’una e trina a cui erano sacri i trivii) e Lamia in alcuni casi vengono
identificate nella stessa divinità. E personalmente ho sempre avuto il dubbio
se la leggendaria effige della Madonna che si trovava posizionata all’interno
di un muro ai piedi del Canalicchijo (discesa che da piazza Adolfo Mauro
ex piazza Rinacchio ci porta in località Volette prima e Profico poi) più che
raffigurare la Madonna raffigurasse la dea greca Ecate. Sarebbe bello sapere
che fine ha fatto questa effige sparita verso la fine degli anni Sessanta (o
agli inizi degli anni Settanta) del secolo scorso.
Dicevamo
che Lamia, la Lamia che interessa a noi e che sembra abbia tanto da spartire
con la nostra cara Fantastica (in quanto secondo me la figura della Fantastica
non è altro - o quantomeno può anche essere - che uno sviluppo della
storia/leggenda/mito di Lamia) era una regina che governava la Libia e siccome
era bellissima ciò non poteva passare inosservato agli occhi di Zeus, il re, ed
in parte anche padre, degli dei dell’Olimpo.
Zeus
l’amò e da essa ebbe diversi figli e figlie e ciò, com’era prevedibile, non
piacque tanto alla moglie Era che, non potendosela prendere col marito, se la
prese con la sventurata Lamia uccidendole quasi tutti i figli che la stessa
ebbe da Zeus.
Sembra
che dalla strage degli innocenti ante litteram si salvarono solo Scilla e forse
Sibilla.
* * *
“Da
allora Lamia diventò brutta per il dolore e, per invidia, rubava i bambini alle
altre madri. Essa era capace di levarsi gli occhi, affinché questi potessero
vedere quando lei dormiva. Era anche capace di trasformarsi in qualsiasi
figura. Se però si riusciva a catturarla si potevano riprendere vivi i bambini
dal ventre di Lamia.”
(da
“Gli dèi e gli eroi della Grecia. Il racconto del mito, la nascita della
civiltà” di Károly Kerényi).
* * *
Károly
Kerényi nel suo saggio/dizionario sulla mitologia greca specifica anche che il
mito di Lamia era configurabile nelle “favole che le nutrici raccontavano ai
bambini allo scopo di spaventarli e nello stesso tempo di divertirli.”
* * *
A
questo punto credo sia giusto chiederci: non vi sembra che tra la “favola” (?)
di Lamia (quasi certamente un altro nome di Ecate e come tale dea ella stessa)
regina di Libia ed amante di Zeus e la nostra Fantastica ci sia più di una cosa
in comune?
Dopotutto,
anche se non si riesce a capire esattamente quando sia nato San Fili né da cosa
prenda il suo nome, il nostro paesino ricade nella presunta area di Pandosia
capitale del regno degli Enotri ed è giusto sottolinearlo, il nostro territorio
ha subito, e non in modo leggero, l’influenza della Magna Grecia tanto che il nostro
dialetto conserva ancora alcuni termini del greco antico.
E
possibile, quindi, che la figura della Fantastica, come dicevo prima, non di
fatti una evoluzione della figura di Lamia?
Personalmente
il sasso, e vi assicuro che è solo questo che volevo fare, l’ho lanciato. Non
mi farebbe dispiacere comunque sapere un domani che qualcuno dei nostri giovani
promettenti studenti universitari prendesse spunto da tutto ciò e realizzasse
magari una piccola tesi su un personaggio (“presenza”) decisamente fantastico
come... la nostra Fantastica.
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