Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di novembre
2019.
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Lintong (Cina). Orietta e Pietro in visita al Museo dell'Esercito di Terracotta. |
Il 27 agosto 2019 io e
mia moglie Orietta ci trovavamo a Lintong (una località all’incirca 30 km a
nord di Xian) in Cina.
In tale località sono
state portate alla luce, dal 1974 ad oggi, circa 10.000 statue divenute subito
famose in tutto il mondo con il nome di “Esercito di Terracotta” (collocato
nel Mausoleo del primo imperatore Qin, vissuto tra il 260 ed il 210 avanti
Cristo). Ovvero ciò che ormai si considera universalmente l’ottava meraviglia
del mondo antico.
A far da guida al gruppo
di turisti di cui facevamo parte anche mia moglie Orietta ed io c’era la
bravissima signora Chen Xi... per noi italiani semplicemente Aurora.
Aurora in effetti era la
nostra guida nazionale ovvero l’unica che ci ha accompagnato per l’intera
durata del tour. A Shangai ed a Pechino infatti la stessa fu affiancata da
altre guide locali.
Finora ho viaggiato
tantissimo visitando gran parte dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo o
a ridosso degli stessi: sono stato in Marocco, in Tunisia, in Egitto, in
Giordania, in Israele, in Grecia, in Turchia, in Spagna, in Portogallo, in
Francia, in Croazia, in Inghilterra (se consideriamo Gibilterra come suolo
inglese) e persino nello Stato del Vaticano.
Ho avuto il piacere in
tali viaggi di ammirare opere uniche nel suo genere realizzate dagli uomini.
Opere maestose che avvicinavano gli ideatori delle stesse alle divinità quando
non finivano per sancire la divinità dei committenti stessi di tali opere
(templi, piramidi, mausolei vari e così via). Opere che servivano alla difesa
del territorio come opere che dovevano solo mostrare la grandezza dei sovrani
del momento.
Ho compreso l’importanza
della Grande Muraglia, posso capire la realizzazione d’una piramide o di un
tempio (stupenda la città di Petra in Giordania o Abu Simbel e le piramidi in
Egitto o Delfi, il Partenone e la tomba di Agamennone in Grecia...) ma riuscire
a capire la follia di creare un Esercito di Terracotta come quello di Lintong
in Cina decisamente, l’ammetto, mi è alquanto difficile da capire.
Un’opera sicuramente unica
ma decisamente realizzata per esaudire i desideri, a parere di un profano come
lo scrivente, di una mente malata.
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Mentre a Shangai la
nostra guida Aurora fu affiancata da Luca (altra guida locale ovviamente
parlante in italiano) a Pechino ad affiancare Aurora ci pensò l’altrettanto
bravissima Sole. Inutile dire che Luca e Sole (così come Aurora) non erano i
loro veri nomi, essendo loro cinesi cresciuti e pasciuti in Cina, ma nomi che
hanno adottato ad uso e consumo di noi turisti italiani. Nomi che in alcuni
casi erano più o meno la traduzione degli stessi nei corrispettivi italiani
(vedasi il caso di Aurora e Sole) o semplicemente avevano, con i loro nomi
originali, una assonanza quantomeno fonetica con altri nomi del Bel Paese
(vedasi il caso di Luca).
In ogni caso avere a
disposizione nel nostro soggiorno in Cina delle guide come Luca, Aurora e Sole
è stata una vera fortuna. Preparati e simpatici come gli stessi erano.
Luca arricchì di
conoscenze ed aneddoti la nostra permanenza a Shangai e a Souzou, Aurora a Xian
e Sole a Pechino.
Tutto potevo pensare
tranne che questo viaggio avrebbe rimesso in discussione l’immagine che mi ero
fatto finora della Cina. Un’immagine distorta anche a causa delle letture, non
sempre capite dal sottoscritto, di alcuni libri e riviste che mi capitarono tra
le mani nei decenni passati. Senza con ciò scomodare anche il ricordo di quel
mattone (a causa più che altro dalla eccessiva durata) di film realizzato dal
maestro Bernardo Bertolucci e che risponde al titolo de “L’ultimo imperatore”.
Luca, Aurora e Sole,
anche e soprattutto come visione della vita, sembravano far parte di tre Cine
completamente diverse. Cosa dopotutto normale visto che gli stessi si sono
formati in tre fusi orari l’uno diverso dall’altro.
La Cina, inutile dirlo,
come territorio è vastissimo anche se, credetemi, a volte si ha la vaga
impressione, vivendo in quella zona e conoscendo la nostra realtà, che sia più
complicato, più distante Catanzaro da Bari o da Roma che non Shangai da
Pechino.
E questo perché noi nel
Meridione d’Italia sembra che ancora viviamo al tempo dei Borbone di Napoli
mentre loro sembra si stiano attrezzando per raggiungere Marte ancor prima
della Russia o degli Usa.
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Tutto era strano, tutto
era diverso da ciò che mi ero immaginato in questa Cina che finalmente vedevo
con i miei occhi... e che i miei occhi non si limitavano più ad osservare solo
la Grande Muraglia, la Città Proibita o l’Esercito di Terracotta.
Ed anche la mente
iniziava a porsi qualche strana domanda. Ed alcune di queste domande non potei
fare a meno di girarle alle nostre stupende e preparate guide.
E fu così che,
rivolgendomi a Sole, le chiesi:
- Mi spieghi come avete
fatto voi cinesi a passare senza grossi problemi (considerando ovviamente le
situazioni del tempo in cui si sono svolte le varie fasi storiche) dalla Cina
imperiale, all’occupazione giapponese, alla Cina comunista di Mao Zedong e
ritrovarvi ora in un regime capitalista con una visione futurista che sembra
aver lasciato anni indietro i paesi occidentali? Come fate a trovarvi in una
economia (una visione economica) decisamente più avanti della nostra.
Dopotutto qui si tratta
di resettare il proprio cervello a cadenza quasi ventennale quando in Italia
ancora viviamo mentalmente nei primi decenni postunitari.
Sole mi dette, più che
giustamente (anche se in modo scherzoso), le conseguenti risposte. Risposte che
riporto di seguito:
SOLE: - Ci troviamo
davanti a voi per il semplice motivo che noi ci svegliamo prima di voi.
Dopotutto il sole in Cina sorge sei ore prima che in Italia.
IO: - Colpito ed
affondato, e per quanto riguarda la situazione politica economica? A cosa
dovete questa capacità di riadattamento a dir poco indolore?
SOLE: - Semplice: a noi
non interessa chi governa. Interessa che chi governa governi bene e ci metta
tutti nelle condizioni di saziare il nostro appetito. La politica non è del
popolo.
E si tocco’ la pancia.
(continua).
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato
Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis
pacem para bellum”!
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