SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: A San Fili trattano così i platani e le altre piante per “motivi di sicurezza”?

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venerdì 24 maggio 2019

A San Fili trattano così i platani e le altre piante per “motivi di sicurezza”?


Il seguente articolo (dal titolo “A San Fili trattano così i platani e le altre piante per “motivi di sicurezza”?) è stato pubblicato sul Notiziario Sanfilese (il bollettino dell’Associazione culturale “Universitas Sancti Felicis” di San Fili) del mese di maggio 2019 a firma dell’amico Francesco “Ciccio” Gentile.
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Agnosco veteris vestigia flammae.
(o adgnosco veteris vestigia flammae)
"riconosco i segni dell'antica fiamma", ovvero sento ridestarsi il fuoco non sopito della passione.
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Un platano recentemente 
decapitato lungo corso XX
Settembre a San Fili.

Un tempo, non molto lontano, quando ancora ragazzi si andava a scuola, era in uso la “festa degli alberi”.
Orbene si ricorda, e chi non lo ricorda!, che durante l’anno scolastico vi era per l’appunto, una giornata dedicata alla cultura degli alberi. In quell’occasione si andava tutte le classi delle elementari insieme, in un posto prestabilito per piantare alcuni alberi.
Era una giornata gioiosa, dedita alla pratica ed alla cultura ecologica quella vera, autentica, senza tanti giri di parole vuote e retoriche, ma poche ed in memoria ed onore della natura sicché noi allora ragazzi, ci sentivamo partecipi di un rito antico, importante ed ossequioso della natura.
Ora non sappiamo in quale circostanza i nostri avi piantarono i platani lungo il corso XX Settembre, rimane il fatto che questi alberi sono lungo il corso da tempo immemore, ancor prima che nascessimo.
Ecco perché oggi, in molti di noi ed in particolare per chi scrive,  Agnosco veteris vestigia flammae”, ovvero, si ridesta non solo la vecchia passione, per quanto monta la rabbia, fredda  rabbia, nel vedere i vecchi maestosi alberi di platano, che in moltissime città continuano a svettare splendidi e temerari contro venti e tempeste, avversità di ogni tipo rimanendo imperterriti a sfidare il tempo e le inclemenze atmosferiche, con la forza di chi ha dalla sua la ferrea volontà di resistere a tutto e tutti.
Eppure in alcune città ed in particolare in San Fili, gli amministratori nostrani si accaniscono, con pervicace cattiveria, a capitozzare sistematicamente i nostri alberi.
Si proprio quelli che i nostri avi han piantato lungo corso XX Settembre…
Molti sanfilesi hanno rinunciato a protestare contro tale barbarie, altri lamentano flebilmente tale pratica, qualcuno si arrabbia, altri non sanno cosa dire o fare per paura di qualche ripicca o prepotenza dei “padroni” di turno.
Sono questi amministratori, miopi e attenti solo a mantenere “buoni” alcuni nemici delle piante, che hanno paura di qualche ramo che si spezzi, o che attraverso la caduta delle foglie, “sporchino” la strada.
Trattano così i platani e le altre piante, per “motivi di sicurezza”?
Sarebbe meglio tagliarli “in toto”, evitando loro, inutili dannose ferite annue.
E non solo i platani. Anche le acacie, notoriamente alberi da non potare, come d’altronde gli stessi platani, sono “potati”… con la loro capitozzatura.
Ora solo alcuni cenni sui platani, alberi che in tutte le città, sono rispettati e molto diffusi.
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Platano: albero generalmente molto alto, a chioma globosa-allungata, fusto eretto e massiccio da cui si dipartono grandi rami, corteccia verdastra e liscia da giovane, poi bianco-grigiastra desquamata in placche ampie e sottili; foglie alterne, palmate a 3-5-7 lobi, da 10 a 30 cm di lunghezza, margine intero talvolta dentato sul lobo apicale, nervature evidenti, lungamente picciolate. Fiori riuniti in capolini tondi e peduncolati: i maschili giallastri ridotti ad un unico stame, i femminili rossastri, distribuiti all'apice dei giovani rami. Infruttescenze sferiche di 3-4 cm, ricoperte da peli rossastri allungati, lungamente peduncolate, riunite anche in gruppi di 2-3; a maturità liberano frutti piumosi.
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Ed ecco i poveri alberi, ridotti a monconi come uomini a cui hanno staccato gli arti.
Che desolazione, che tristezza, e… questa estate, niente frescuraaa!
Viene così attuata non già la festa degli alberi, da ripristinare, ma LA FESTA AGLI ALBERI.
DESTINATI A MORIRE.
In un prossimo articolo parlerò dei danni derivanti dalla capitozzatura.
E… ad majora semper!
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

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