Il seguente articolo (dal titolo “A San Fili trattano così i platani e le altre
piante per “motivi di sicurezza”?) è stato pubblicato
sul Notiziario Sanfilese (il bollettino dell’Associazione culturale “Universitas
Sancti Felicis” di San Fili) del mese di maggio 2019 a firma dell’amico Francesco
“Ciccio” Gentile.
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Agnosco veteris vestigia flammae.
(o adgnosco veteris vestigia flammae)
"riconosco i segni dell'antica fiamma", ovvero sento ridestarsi
il fuoco non sopito della passione.
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Un platano recentemente
decapitato lungo corso XX
Settembre a San Fili.
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Un tempo, non molto lontano, quando ancora ragazzi si andava a scuola, era
in uso la “festa degli alberi”.
Orbene si ricorda, e chi non lo ricorda!, che durante l’anno scolastico vi
era per l’appunto, una giornata dedicata alla cultura degli alberi. In
quell’occasione si andava tutte le classi delle elementari insieme, in un posto
prestabilito per piantare alcuni alberi.
Era una giornata gioiosa, dedita alla pratica ed alla cultura ecologica
quella vera, autentica, senza tanti giri di parole vuote e retoriche, ma poche
ed in memoria ed onore della natura sicché noi allora ragazzi, ci sentivamo
partecipi di un rito antico, importante ed ossequioso della natura.
Ora non sappiamo in quale circostanza i nostri avi piantarono i platani
lungo il corso XX Settembre, rimane il fatto che questi alberi sono lungo il
corso da tempo immemore, ancor prima che nascessimo.
Ecco perché oggi, in molti di noi ed in particolare per chi scrive, “Agnosco veteris vestigia flammae”,
ovvero, si ridesta non solo la vecchia passione, per quanto monta la rabbia,
fredda rabbia, nel vedere i vecchi
maestosi alberi di platano, che in moltissime città continuano a svettare
splendidi e temerari contro venti e tempeste, avversità di ogni tipo rimanendo
imperterriti a sfidare il tempo e le inclemenze atmosferiche, con la forza di
chi ha dalla sua la ferrea volontà di resistere a tutto e tutti.
Eppure in alcune città ed in particolare in San Fili, gli amministratori
nostrani si accaniscono, con pervicace cattiveria, a capitozzare
sistematicamente i nostri alberi.
Si proprio quelli che i nostri avi han piantato lungo corso XX Settembre…
Molti sanfilesi hanno rinunciato a protestare contro tale barbarie, altri
lamentano flebilmente tale pratica, qualcuno si arrabbia, altri non sanno cosa
dire o fare per paura di qualche ripicca o prepotenza dei “padroni” di turno.
Sono questi amministratori, miopi e attenti solo a mantenere “buoni” alcuni
nemici delle piante, che hanno paura di qualche ramo che si spezzi, o che
attraverso la caduta delle foglie, “sporchino” la strada.
Trattano così i platani e le altre piante, per “motivi di sicurezza”?
Sarebbe meglio tagliarli “in toto”, evitando loro, inutili dannose ferite annue.
E non solo i platani. Anche le acacie, notoriamente alberi da non potare,
come d’altronde gli stessi platani, sono “potati”… con la loro capitozzatura.
Ora solo alcuni cenni sui platani, alberi che in tutte le città, sono
rispettati e molto diffusi.
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Platano: albero generalmente molto alto, a chioma globosa-allungata, fusto
eretto e massiccio da cui si dipartono grandi rami, corteccia verdastra e
liscia da giovane, poi bianco-grigiastra desquamata in placche ampie e sottili;
foglie alterne, palmate a 3-5-7 lobi, da 10 a 30 cm di lunghezza, margine
intero talvolta dentato sul lobo apicale, nervature evidenti, lungamente
picciolate. Fiori riuniti in capolini tondi e peduncolati: i maschili
giallastri ridotti ad un unico stame, i femminili rossastri, distribuiti
all'apice dei giovani rami. Infruttescenze sferiche di 3-4 cm, ricoperte da
peli rossastri allungati, lungamente peduncolate, riunite anche in gruppi di
2-3; a maturità liberano frutti piumosi.
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Ed ecco i poveri alberi, ridotti a monconi come uomini a cui hanno staccato
gli arti.
Che desolazione, che tristezza, e… questa estate, niente frescuraaa!
Viene così attuata non già la festa degli alberi, da ripristinare, ma LA
FESTA AGLI ALBERI.
DESTINATI A MORIRE.
In un prossimo articolo parlerò dei danni derivanti dalla capitozzatura.
E… ad majora semper!
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... un caro
abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace
ma... “si vis pacem para bellum”!
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