SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: 'a 'mpigliolata. (6/6)

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giovedì 23 marzo 2023

'a 'mpigliolata. (6/6)



Nella foto a sinistra:mpigliolata santufilise realizzata dall’amico e compaesano (perché chi ama San Fili e le sue tradizioni per me non può che essere un amico e compaesano) Achille Blasi. La ‘mpigliolata santufilise propostaci da Achille Blasi in una leggera variazione sul tema non è da sottovalutare. Purtroppo i tempi moderni non ci permettono e le tecniche a disposizione non ci permettono più di ricreare determinati sapori e odori. Sapori ed odori che erano ancora la normalità nella San Fili degli anni Settanta del secolo scorso.

Articolo pubblicato sul Notiziario Sanfilese del mese di novembre del 2021... by Pietro Perri.

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Spero, con questo spazio dedicato alla ‘mpigliolata santufilise, di aver salvato un altro pezzettino della memoria storica della nostra Comunità e spero, con lo stesso, di non avervi annoiato eccessivamente.

Ma questo bollettino mensile (il nostro Notiziario Sanfilese) è nato anche e soprattutto con questo intento: mettere nero su bianco briciole della memoria popolare della Comunità Sanfilese nel Mondo.

Perché solo mettendo nero su bianco possiamo salvare parte del nostro patrimonio culturale (tanto purtroppo se n’è perso nel corso dei secoli), anche se pure la nostra Comunità ormai è destinata a dissolversi nel Nuovo Imperante Sistema Globale. E nel Nuovo Imperante Sistema Globale non c’è spazio per le piccole Comunità.

Tra l’altro persino alcuni alimenti finora considerati da Terzo Mondo oggi iniziano a trovare spazio sulle nostre tavole, per necessità dell’aumento della popolazione mondiale o per semplice regola di mercato.

E’ proprio di questi giorni la notizia che l’Unione Europea sta sdoganando sulle nostre tavole l’uso delle locuste come semplici croccantini in nuovi accattivanti antipasti o, seccate e macinate, da aggiungere ad altri ingredienti al fine di ottenere gustose e nutrienti farine alimentari alternative.

Il tutto con buona pace degli autori di alcuni passi dell’Antico Testamento (quelli delle famose piaghe d’Egitto in particolare) che, ovviamente, andranno debitamente riscritti.

Altro che farina di mais o di granturco che dir si voglia per preparare la nostra stupenda e profumata ‘mpigliolata santufilise. Un qualcosa che sicuramente i nostri pronipoti neanche sapranno che sia mai esistita... se appunto non la mettiamo nero su bianco.

Almeno, magari per sbaglio, continuerà a sopravvivere nell’immaginario collettivo.

Il Futuro (con la F maiuscola) lo vuole e noi apparteniamo ormai al passato (con la p minuscola).

Purtroppo per la ‘mpigliolata santufilise (quella realizzate dalle coscienziose e magiche mani delle nostre nonne tante delle quali non sono più tra noi) non vedo alcun futuro... malgrado qualche pezzettino della stessa non sfigurerebbe negli antipasti che propongono i ristoranti locali.

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Quando, tempo fa, su una delle mie pagine Facebook ho iniziato a parlare della ‘mpigliolata sanfilise ad arricchire il discorso ha contribuito anche il nostro caro compaesano (chi porta nel cuore San Fili non può che essere un nostro compaesano), da tempo a Milano, Achille Blasi.

Il caro Achille, facendomi capire anche come fosse difficile ottenere odori e sapori della nostra terra nella caotica metropoli milanese, in uno dei suoi messaggi mi propose una variante sbrigativa e moderna della ‘mpigliolata santufilise.

Una variante, questa, che - anche per chiudere questo discorso - ripropongo di seguito:

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‘MPIGLIOLATA – Torta salata      

Liberamente ispirata a “Ricetta Letizia”.

Dovrebbe essere fatta con farina di mais – in mancanza si può usare la classica “Polenta Valsugana”.

Ingredienti

500 g di polenta Valsugana
250 g di patate bollite
12,50 g di lievito di birra
2 litri di acqua
15 mezze acciughe sott’olio
30 olive nere denocciolate e tagliate a pezzetti
prezzemolo abbondante tritato
3 spicchi d’aglio tritati grossolanamente e poi schiacciati
olio di frantoio = quanto basta (ma ne occorre molto)

Con tale impasto se ne ricavano 2 teglie.

Preparazione

Schiacciare le patate bollite e condirle con prezzemolo aglio e olio - versare a pioggia la polenta nell’acqua bollente di una pentola capiente - rigirare e spegnere il fuoco - lasciare diventare tiepida la polenta rigirandola di tanto in tanto - unire le patate condite insieme con le olive e le acciughe mescolando bene - aggiungere il lievito disciolto in un po’ d’acqua - rigirare ancora - distribuire in 2 teglie su carta da forno il composto - lasciare riposare per mezz’ora per innescare la lievitazione - lasciare cuocere in forno ventilato per un’ora e 10 minuti a 180°C - spegnere e lasciare raffreddare in forno - profumi indescrivibili si diffondono per tutta la casa.

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E ricordate, cari sanfilesi, se qualcuno vi chiede qual è il piatto tipico del nostro paese non rispondete con il solito “lagana e ciceri” (al limite più che ciceri specificate cicerchie... ci farete sicuramente miglior figura).

San Fili può vantare, senza timore di sfigurare difronte a cucine locali blasonate, una cucina povera ma... ricca e saporita. Ed un esempio ne è proprio la nostra ‘mpigliolata santufilise.

Negare ciò è rinnegare il nostro passato e rinnegare il proprio passato è la cosa peggiore che può fare un essere umano e/o la comunità cui appartiene.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

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