A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@alice.it

domenica 10 marzo 2013

“San Fili… frana?” o “San Fili… è una frana?”

La frana all'altezza del palazzo Gentile
... mmienzu u puontu.
In un primo tempo avevo deciso di non scrivere niente in merito alla frana che ha colpito il cuore di San Fili (una parte delle coste all’altezza del palazzo della famiglia Gentile, ossia “mmianzu u puontu”) poco dopo la prima metà del mese di gennaio di quest’anno.
I motivi per non parlarne erano tanti e non starò certamente qui ad elencarli.
Poi… una ventina di giorni dopo… qualche decina di metri più in là (ovvero all’altezza dell’edificio comunale del nostro amato odiato paese… ecco doversi registrare un’altra significativa frana… sempre lato costa e, questa volta, a mio ignorante parere, anche decisamente più significativa e pericolosa.
Ed è stata proprio questa seconda frana che mi ha convinto ad andare a toccare con mano (piedi, occhi e macchina fotografica) la realtà dei fatti.
Una bella mattina di questo mese (marzo 2013), infatti, ho deciso di fare un’avventurosa solitaria passeggiata lungo un tratto del nostro stupendo torrente (… jume?) Emoli. Vi assicuro che ne è valsa la pena: malgrado la nostra stupidità nel non saper apprezzare, valorizzare e soprattutto salvaguardare (uno dei motivi che hanno dato origine alle frane è proprio la mancata salvaguardia di tali posti) quanto Madre Natura ci consegnato in prestito… anche nel nostro piccolo territorio comunale abbiamo dei luoghi a dir poco stupendi.
La frana all'altezza dell'edificio comu-
nale di San Fili.
Iniziai la mia “passeggiata” scendendo dalla scalinata che da piazza san Giovanni porta alla fontana di Palazia (o Palazzia?) e proseguii lungo il torrente (soffermandomi ad ammirare i resti della cosiddetta “cascata” ovvero della piccola diga che riforniva d’acqua e quindi d’energia una delle nostre storiche centrali idroelettriche) fino a raggiungere il ponte di Crispini per poi, da tale punto, risalire verso “u Canalicchiu” e ritrovarmi su piazza Rinacchio (intestata dall’amministrazione guidata da Luigi Bruno al medico Aldolfo Mauro).
E’ stata, ripeto, una stupenda passeggiata, tra l’altro non molto difficoltosa (se non in un paio di punti) che consiglio a tutti... per apprezzare meglio ciò che immeritatamente abbiamo.
A fine passeggiata mi è sorto il dubbio su come avrei potuto intitolare questo articolo: “San Fili… frana?” o “San Fili… è una frana?”
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… un caro abbraccio a tutti… by Pietro Perri.
… /pace!

domenica 10 febbraio 2013

C'era una volta... a chjina santufilise.



Nella foto a sinistra: Una chjina (dolce tipico sanfilese) pronta per essere infornata.

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Il dolce tipico del periodo carnascialesco (a San Fili) è la chjina.

Parlando con tante artiste della cucina tradizionale sanfilese, ci si rende conto che più si va avanti con le generazioni delle stesse e più la nostra famosa “chjina” si allontana sia dallo spirito per cui ha preso vita la prima volta (ossia dalla povertà dilagante e dalla necessità di utilizzare il tutto, senza nulla sprecare, nel miglior modo possibile) che dagli ingredienti utilizzati in quella magica occasione.

A questo punto mi sono chiesto: esiste una ricetta, ovviamente tradizionale e che ci riporti agli albori della stessa, della chjina santufilise? … quali sono gli ingredienti originari? E’ legittimo utilizzare oggi ingredienti (variazioni sul tema) che una volta, sulle tavole dei sanfilesi doc, non esistevano?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Riporto di seguito comunque quella che potrebbe essere la ricetta originaria.

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Ingredienti per la sfoglia: 10 uova; 600 grammi di zucchero, 1 bustina di vanillina; 400 grammi di grasso (strutto di maiale); 2 bustine di lievito in polvere (es.: pane degli angeli); la buccia di un limone finemente grattugiata; farina “quantu si’nne piglia” (tradotto in italiano “circa 1 chilo e mezzo).

In alcune ricette consigliano di mettere anche 1/4 di acqua o di latte e di sbattere, prima di passare ad amalgamare il tutto, le chiare d’uovo da sole a neve (in tal modo si lascia morbida la pasta).

La pasta per la sfoglia dovrà infatti venire abbastanza morbida ma altrettanto consistente da farsi facilmente modellare all’interno della teglia in cui verrà riposta e di cui dovrà prendere la forma.

Ingredienti per il ripieno: 2 chilogrammi e mezzo di mollica ottenuta con raffermo; 1 litro e mezzo di miele di fichi; 2 chilogrammi di noci, mezzo chilogrammo di uva passa, due cucchiaini di cannella in polvere.

Qualcuno ultimamente vi aggiunge, nel ripieno, anche del cacao in polvere (per non dire “Nutella”) ed una buona dose di zucchero (ingredienti non facilmente rintracciabili sulle tavole dei nostri avi, quindi non rientranti nella cosiddetta “chjina doc”).

Mescolare il tutto amalgamando per bene.

Preparazione: ungere di grasso il tegame e modellare, con la sfoglia, l’intera superficie interna del tegame stesso creando una coppa da riempire con il ripieno succitato.

Coprire il tutto con un disco ricavato sempre con parte della sfoglia e cuocere in forno moderato fino ad ottenere una giusta doratura.

Buon appetito.

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Un caro abbraccio a tutti by Pietro Perri.

… /pace.

sabato 2 febbraio 2013

Quando a San Fili ci si ammazzava durante le campagne elettorali.

Pillole di storia paesana… by Pietro Perri.
Ci fu un tempo in cui a San Fili (CS) la politica era tutt'altro che "pacifica, indolore e civile". Un tempo tra l'altro neanche tanto lontano... poco più di sessanta anni addietro.
Il 7 Aprile del 1948, per la precisione, è avvenuto a San Fili un brutto fatto di cronaca legato alla elezioni politiche. E' stato ucciso, infatti, un certo Pietro Mazzulla da un appartenente alla famiglia Palermo (Palermo Remo per la precisione).
Il fatto è riportato anche nel saggio "Madonna pellegrina" (sottotitolo "La campagna elettorale del 18 Aprile 1948 in Italia e in Calabria") scritto da Pileria Pellegrino ed edito da Periferia.
Inutile dire che il saggio ha ben poco a che dividere con la Madonna: sulla copertina compare infatti uno scudo crociato con la scritta "LIBERTAS" all'interno (... mi sembra mi ricordi vagamente qualcosa questo simbolo) ed un'aureola al di sopra dello stesso.
Riporto di seguito l'esatto passo così come trascritto nel suo saggio da Pileria Pellegrino (passo che la stessa, afferma nelle note, ha preso dal giornale "La Battaglia Calabra" del 26 aprile 1948):
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Il 7 corrente nella frazione Bucita del comune di S. Fili alle ore 18,30, tale Palermo Remo della DC, a seguito di animata discussione di natura politica, esplodeva vari colpi di pistola contro elementi comunisti, ferendo gravemente al torace ed all’inguine il conterraneo Mazzulla Pietro, ed alla mano sinistra tale Cavaliere Biagio. Il Mazzulla è deceduto la mattina del giorno successivo. I social-comunisti hanno fatto carico dell’accaduto all’atmosfera creata dall’accesa propaganda tenuta dal parroco di Bucita. Successivamente, una Commissione composta dai rappresentanti del Fronte e capeggiata dall’on. Gullo, si è recata presso S.E. l’Arcivescovo al quale ha segnalato la opportunità di richiamare i parroci affinché durante l’esercizio del proprio ministero si astengano da svolgere propaganda politica.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro perri.
… /pace!

domenica 27 gennaio 2013

Facebook Auschwitz ed il giorno della memoria… by Pietro Perri.


Scrivendo quasi quotidianamente su Facebook con una certa regolarità immetto nello spazio relativo al "cosa stai pensando" alcune stupide e/o intelligenti intuizioni (aforismi?) che, mi sono detto, perché non li pubblico anche su questo (il mio) blog?
L'idea, ovviamente, non è detto che debba per forza piacere a tutti e quindi essere condivisa… da tutti.
Io… la condivido.
A proposito: in questo caso mi limito a trascrivere i post che parlano della giornata della memoria edizione 2013.
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27 Gennaio 201.
Giornata della memoria? ... ho la vaga impressione che in Italia in questi ultimi anni quasi tutti soffriamo d'amnesia. diversamente tante cose non potrebbero razionalmente spiegarsi. Ormai ci mancano (?) solo i campi di concentramento e forse qualcuno ha ipotizzato di mettere un semplice reticolato alla frontiera col resto d'Europa. Nessun problema per i soldi necessari: finanzieranno le banche!
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CON UN PENSIERO AD AUSCHWITZ
Se questo è un uomo.
Di Primo Levi.

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
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Prima di tutto vennero...
Di Martin Niemoller.

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
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All'entrata del campo di concentramento di Auschwitz faceva bella mostra la scritta "Arbeit macht frei" che in tedesco significa: "Il lavoro rende liberi". Eppure l'unica cosa che rendeva veramente liberi all'interno del reticolato di quel campo di concentramento era la morte... la camera a gas. Qualcuno (reduce d'un campo di concentramento), non ricordo più chi, ha scritto che in quei posti senza Dio veniva negato persino il diritto alla morte (alla scelta del tempo e del modo)... un diritto sacrosanto per tutti. "Arbeit macht frei" che in tedesco significa: "Il lavoro rende liberi". Sarebbe bello che tale scritta oggi facesse bella mostra di se a tutte le frontiere (interne ed esterne) dell'Europa Unita e magari davanti alle entrate (anche virtuali) delle banche presenti ed operanti nel Vecchio Continente. "Arbeit macht frei"? ... già, ma quale lavoro? ... le nuove generazioni (decisamente senza speranza e senza futuro... e le vecchie non sono da meno) vivono già da qualche anno in un campo di concentramento (psicologico) cui mancano solo le camere a gas. Affinché il ricordo non muoia perché... "chi dimentica il proprio passato è costretto a riviverlo"!
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Commentando l’estratto di una frase odierna  (27 Gennaio 2013) di Silvio Berlusconi: “Le leggi raziali sono la peggior colpa di Mussolini. Per tanti altri versi, invece, aveva fatto bene”.
... popolo di bigotti: quanti di noi hanno pensato e detto almeno una volta nella propria vita questa frase? ... non solo chi è vissuto al tempo di Mussolini ma anche chi ne ha semplicemente sfogliato qualche pagina di storia sui banchi di scuola. Oltretutto se abbiamo accettato gaudenti l'attuale sistema elettorale (maggioritario col premio di maggioranza) non è forse perché rimpiangevamo quel periodo? Oggi ci sono dei soggetti che pregano in un ritorno rafforzato di Mario Monti alla guida del Governo Italiano eppure... questo Governo le uniche cose che non ha fatto nei confronti di ciò che ha fatto il governo guidato da Benito Mussolini sono la dichiarazione di guerra alla Grecia e l'applicazione delle leggi razziali. Cosa che sicuramente farà non appena la Germania gli darà il suo benestare! Condanniamo il periodo fascista e la maggioranza di noi è felice di avere un governo non eletto dal popolo guidato da un premier cui sono garantiti pieni poteri... incluso quelli di affamare un'intera nazione solo perché... l'Europa (?) lo vuole!
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... cos'é (cosa rappresenta) oggi Auschwitz? ... qualcuno di noi se lo sta chiedendo? ... è esattamente ciò che fu nel corso della Seconda Guerra Mondiale: la negazione della libertà ad esistere imposta ad un popolo senza terra, sparso per il mondo e quindi privo di frontiere: il popolo ebreo. Un popolo che cambia nome ma non sostanza: l'Essere Umano. Ieri fu il caso del popolo ebreo: iniziarono col toglierli il diritto allo studio, il diritto alla parola, il diritto al futuro. Che strano: mi sembra tanto simile, questo preambolo, a ciò che sta succedendo oggi a tanti popoli (Grecia, Italia, Spagna...) ricadenti nell'ambito dell'Europa Unita... ma so che mi sto sbagliando di grosso. Il fantasma di Auschwitz non può essere tornato a far capolino sul Vecchio Continente. Anche se... le premesse ci sono tutte: i banchieri che affamarono la Germania ante Seconda Guerra Mondiale hanno da poco aperto (ed in grande stile) la loro convention!
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Fascista non è solo chi si richiama (a parole gettate li per lì ma non sui fatti) ad una determinata ideologia o chi riempie di frasi assurde ed inumane (inneggianti al famoso ventennio) la propria pagina Facebook, il proprio blog o la propria stanzetta di casa. Fascista non è chi si dichiara anticomunista. A volte (più spesso di quanto si possa credere) il vero ed unico fascista è colui che si traveste da Comunista... e non sa di esserlo. Dopotutto (che il giorno della memoria ricordi anche loro) durante la Seconda Guerra Mondiale a finire nei forni crematori e nelle camere a gas non furono solo gli ebrei tedeschi o di buona parte dell'Europa soggiogata da Hitler. Nelle fosse comuni (nell'impero russo) finirono anche tantissimi ebrei sovietici... per mano dei soldati comandati dal comunista Stalin. La Russia però a differenza della Germania vinse la guerra e chi vince la guerra non può né essere condannato né essere nel torto. Decisamente un mondo di m***a!
... ovviamente ricordiamo che ancora oggi gli italiani (alcuni italiani in particolare) non furono condannati dai Tribunali Internazionali per ciò che fecero in Grecia ai Greci o in Libia ai Libici.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

martedì 15 gennaio 2013

Maria Mayer: la pasionaria santufilise. By Pietro Perri.

Maria Mayer negli an-
ni Trenta.
Ho mai conosciuto Maria Mayer? … strana questa domanda che mi gira in questo momento (ore 19 e 30 di giovedì 10 gennaio 2013) ma non del tutto, ve lo assicuro, campata in aria.
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La pasionaria sanfilese.
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N.d’a.: Il termine “pasionaria” è un appellativo riferito solitamente a personaggi di sesso femminile particolarmente impegnati in attività politiche o ideologiche. In origine fu utilizzato da Dolores Ibárruri, attivista spagnola, come pseudonimo .
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Il mese scorso è venuto a mancare alla comunità sanfilese un altro dei suoi pilastri, dei tanti personaggi che hanno fatto la storia popolare della nostra cittadina: Maria Mayer vedova Iantorno. E’ venuto a mancare, confortato dalla presenza dei propri familiari, alla veneranda età di 97 anni.
Passeggiando lungo corso XX Settembre qualcuno mi ha chiesto chi era questa Maria dal cognome non certo “locale”. Ho risposto che era la madre di Gigino (Luigi) Iantorno, ex caposquadra al Consorzio di Bonifica.
“Ah! … a pasionaria santufilise”, mi sentii rispondere.
Inutile dire che il mio interlocutore era un soggetto appartenuto alla Sinistra (quando la Sinistra - politicamente parlando - era Sinistra) storica del nostro paese… come lo scrivente, dopotutto.
Come dimenticare, infatti, che tra la fine degli anni Settanta (1978) e l’inizio degli anni Ottanta (1983) del secolo scorso fui responsabile del Movimento Giovanile Socialista di San Fili? … bei tempi. Altri tempi!
Fu quando mossi i primi passi nella mia brevissima storia da socialista convinto che m’imbattei, in modo simpatico e degno della nota surriportata, in Maria Mayer in quanto “pasionaria santufilise”.
Fu quando, nella primavera appunto del 1978, in piazza Municipio (mmienzu u puontu), finito il primo comizio della mia vita mi accingevo a scendere, tramite la scaletta a cinque o sei scalini, dal palco che mi aveva ospitato per una ventina, forse meno, di minuti. Ai piedi della scaletta m’imbattei in una simpatica arzilla anziana signora che, abbracciandomi, mi porgeva una rosa rossa dicendomi: “Non ho trovato un garofano”, l’allora simbolo del Partito Socialista Italiano, “ma solo questa rosa e comunque rossa. Consideralo un garofano e che ti apra le porte d’una vita politica segnata di successi per te e per la nostra comunità”. Queste all’incirca le sue parole.
Quella sera poco dopo di me avrebbero parlato i compagni Franco Lonetti e Francesco (Cecchino) Principe. L’occasione, se non erro, erano non delle elezioni ma una tornata referendaria.
Carriera in politica ne feci ben poca, volendo sempre e comunque restare leale ai miei principi e non a diventare lo zerbino di soggetti che comunque valgono meno di me e di tanta bravissima ed onesta altra gente... come te.
Quell’arzilla anziana signora, inutile dirlo, era Maria Mayer (socialista convinta)… la pasionaria santufilise.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

martedì 25 dicembre 2012

Facebook e la profezia Maya... by Pietro Perri.


Scrivendo quasi quotidianamente su Facebook con una certa regolarità immetto nello spazio relativo al "cosa stai pensando" alcune stupide e/o intelligenti intuizioni (aforismi?) che, mi sono detto, perché non li pubblico anche su questo (il mio) blog?
L'idea, ovviamente, non è detto che debba per forza piacere a tutti e quindi essere condivisa… da tutti.
Io… la condivido.
A proposito: in questo caso mi limito a trascrivere i post che parlavano della fine del mondo prevista dai Maya o… dai loro interpreti.
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12 dicembre 2012.
... il 21 dicembre 2012 è vicino! ... meno nove.
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15 dicembre 2012.
... credete nella fine del mondo? ... non ho dubbi! ... anch'io credo nella fine del mondo - ... del mio mondo, perlomeno - . Sono sicuro che si verificherà nello stesso momento in cui io cesserò di respirare quindi... sperate che io cessi di respirare il più tardi possibile... visto che anche voi fate parte del mio mondo. Profezie su profezie comunque sono tante le profezie che si incontrano in questo inizio di millennio... non solo quella dei Maya. C'é stata qualche anno addietro quella di Nostradamus, nel 2008 circa quella della piramide di Cheope, quest'anno quella dei Maya, verso 2030 quella popolana del pugno di sabbia del Cristo e c'é pure quella di san Malachia... sicuramente (a parere di un ignorante come me) la più credibile: Ratzinger sarà il penultimo papa a sedere sul trono di Pietro. L'ultimo (Pietro secondo di Roma) sarà eletto direttamente da Dio!
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... comunque...: meno 5 all'alba. Tic-tac, tic-tac, tic-tac...!
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... e se viene veramente la fine del mondo (il 21 o il 23 dicembre prossimo) non facciamo i soliti cafoni: l'ultimo... spenga la luce e chiuda la porta! ... l'Europa lo vuole!
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... anche l'anno Mille si aspettava la fine del mondo. Non ci fu! ... e non ci fu per un solo fatto a prima vista di secondaria importanza: erano pochi a sapere che quello era l'anno Mille e con un calendario così sfasato sarebbe stato impossibile (anche per un Dio come il nostro) organizzare un evento degno di tale nome (ovvero della "Fine del Mondo"). Oggi sono pochi popoli (alcuni semplicemente sopravvissuti ai loro avi) ad avere i propri calendari sfasati. Tra questi popoli il più famoso è... il popolo Maya!
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21 dicembre 2012.
... delusi della fine del mondo che non c'é stata alle 00.00.00 ed un millesimo di secondo questa notte? ... 'gnurant! ... innanzitutto non era prevista per le 00.00.00 ed un millesimo di secondo fuso orario di Roma questa notte bensì questa notte alle 00.00.00 ed un millesimo di secondo bensì alle ore 6 di questa mattina (fuso orario di Roma) - millesimo di secondo più millesimo di secondo meno - nel pieno rispetto del fuso orario dell'America latina... zona ex territorio Maya. Dite che fa lo stesso? ... che dopotutto le 6 del mattino del 21 dicembre 2012 fuso orario di Roma è comunque passato... indenne? ... che dopotutto siamo già alle ore 9? ... e chi vi dice che non sia stato sbagliato qualche calcolo e che la fine del mondo non sia tata solo rinviata di un 24 o quarantotto ore? ... io, almeno fino alla notte post 23.12.2012, non dormirei tanto tranquillo!
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"I Maya sono da ammirare: finalmente qualcuno capace di diventare famoso per un calendario senza mostrare le tette." (Paolo Attivissimo).
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... poter assistere alla fine del mondo e poter dire un giorno ai tuoi nipotini "C'ero anch'io!", non ha prezzo. Per tutto il resto c'é... MastiCart.
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22 dicembre 2012.
Mario Monti nasce il 19 marzo 1943 quindi… in piena Seconda Guerra Mondiale e per giunta in un mese che non è mai passato per sinonimo di fausto nella storia dell’umanità (il buongiorno o la pessimanotte si vedono dall’inizio). Quello che comunque dovrebbe far pensare agli italiani nel caso in cui qualcuno avesse dubbi su un suo operato futuro sono alcuni numeri sul governo da lui presieduto. Mario Monti riceve l’incarico di formare il suo (non quello degli italiani) governo il 13 novembre 2011 (… 13 e novembre? … toccatevi se ancora non l’avete fatto e finché siete in tempo!). Presta giuramento alle 17 (… dico 17!) del 16 dello stesso mese ed il 17 ottiene la fiducia del Senato. Dura in carica 13 mesi e dà le dimissioni nel giorno in cui i Maya (… o gli interpreti dei Maya) avevano previsto la fine del mondo. Io… un po’ di paura a pensare ad un Mario Monti bis… ce l’ho! … e voi?
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23 dicembre 2012.
... oggi è scaduto l'ultimatum collegato alla fine del mondo profetizzata dai profetizzatori (ovviamente del 2012 e non del tempo in cui è vissuto questo stupendo popolo) del popolo Maya. C'era, infatti, qualche dubbio se la stessa si sarebbe verificata il 21 o il 23 dicembre di quest'anno: non i è verificata né il 21 né il 23. Mi spiace per tutti coloro che si sono fatti prestiti qualche giorno addietro sicuri che non avrebbero restituito un cavolo. Domanda: quand'è prevista la prossima fine del mondo?
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

venerdì 21 dicembre 2012

L’archivio di ellisisland.org e i Perri di San Fili: una chiave di lettura.

Foto a sinistra (ripresa dal web): La nave Mendoza, una delle navi che portarono i sanfilesi a Ellis Island.

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Ho voluto accedere anch’io all’opzione di ricerca del sito “Ellis Island“ (all’indirizzo internet www.ellisisland.org  oppure  www.statueofliberty.org/) ed ovviamente non ho potuto fare a meno di immettere il mio cognome (Perri) e come località di partenza... San Fili (o per la precisione al punto “contiene” il nome “Fili”). Risultato? … un elenco di ben 37 nominativi: uomini e donne, tanti adulti ed anche qualche bambino.

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1.    Agata Perri di anni 21, sbarcata il 1 settembre 1910 dalla nave Mendoza - partita da Napoli, nubile;

2.    Alessandro Perri di anni 27, sbarcato il 24 dicembre 1911 dalla nave Caronia - partita da Napoli, sposato;

3.    Alessandro Perri di anni 40, sbarcato il 13 maggio 1924 dalla nave Patria - partita da Napoli, sposato. Sicuramente si tratta del numero due al suo secondo viaggio;

4.    Amedeo Perri di anni 23, sbarcato il 6 maggio 1906 dalla nave Italia (1905) - partita da Napoli, sposato;

5.    Angela Maria Perri di anni 22, sbarcata il 1 luglio 1902 dalla nave Hohenzollern - partita da Napoli, sposata;

6.    Angelo Perri di anni 17, sbarcato il 18 giugno 1901 dalla nave Werra - partita da Napoli, celibe;

7.    Angelo Perri di anni 17, sbarcato il 19 dicembre 1919 dalla nave Duca d’Aosta - partita da Genova, celibe;

8.    Benigna Perri di anni 29, sbarcata il 24 maggio 1905 dalla nave Prinz Adalbert - partita da Napoli, sposata;

9.    Biagio Perri di anni 29, sbarcato il 12 marzo 1903 dalla nave Leone XIII - partita da Napoli, sposato;

10. Carmela Perri di anni 14, sbarcata il 26 maggio 1905 dalla nave Neckar - partita da Napoli, nubile;

11. Carmina Perri di anni 9, sbarcata il 24 aprile 1911 dalla nave Indiana - partita da Napoli, nubile;

12. Carmine Perri di anni 17, sbarcato il 3 maggio 1904 dalla nave Nord America - partita da Napoli, celibe;

13. Carmine Perri di anni 16, sbarcato il 18 aprile 1911 dalla nave Oceania (1909) - partita da Napoli, celibe;

14. Doni Bragio Perri (potrebbe essere “don Biagio”?) di anni 36, sbarcato il 29 maggio 1909 dalla nave Virginia - partita da Napoli, sposato;

15. Ferdinando Perri di anni 18, sbarcato il 24 maggio 1905 dalla nave Prinz Adalbert - partita da Napoli, celibe;

16. Francesca Perri di anni 20, sbarcata il 18 marzo 1908 dalla nave Cedric - partita da Napoli, nubile;

17. Francesco Perri di anni 34, sbarcato il 13 aprile 1903 dalla nave Moltke - partita da Napoli, sposato;

18. Francesco Perri di anni 29, sbarcato il 31 marzo 1899 dalla nave Ems - partita da Napoli, sposato. Quasi certamente si tratta dello stesso Francesco Perri del n. (in quest’elenco) 17 e quasi certamente si tratta di mio nonno paterno;

19. Francesco Perri di anni 35, sbarcato il 20 settembre 1905 dalla nave Prinzess Irene - partita da Napoli, sposato. Leggasi aggiunta al punto 18 di quest’elenco;

20. Francesco Perri di anni 35, sbarcato il 25 settembre 1905 dalla nave Perugia - partita da Napoli, sposato. Strana la somiglianza - per quanto riguarda l’età e lo sbarco del soggetto - di dati tra i numeri dal 17 al 20 di quest’elenco;

21. Francesco Perri di anni 16, sbarcato il 29 maggio 1909 dalla nave Virginia - partita da Napoli, celibe;

22. Francesco Perri di anni 31, sbarcato il 22 marzo 1892 dalla nave Iniziativa - partita da Napoli, celibe;

23. Francesco Perri di anni 41, sbarcato il 18 aprile 1911 dalla nave Oceania (1909) - partita da Napoli, coniugato;

24. Giovanni Perri di anni 25, sbarcato l’11 maggio 1914 dalla nave Europa - partita da Napoli, coniugato;

25. Giovanni Perri di anni 2, sbarcato il 24 aprile 1911 dalla nave Indiana - partita da Napoli, celibe;

26. Giuseppe Perri di anni 37, sbarcato il 12 settembre 1903 dalla nave Città di Milano - partita da Napoli, coniugato;

27. Giuseppe Perri di anni 16, sbarcato il 19 luglio 1909 dalla nave America (1908) - partita da Napoli, celibe;

28. Maria Perri di anni 19, sbarcata il 26 maggio 1905 dalla nave Neckar - partita da Napoli, nubile;

29. Maria Perri di anni 3, sbarcata l’1 luglio 1902 dalla nave Hohenzollern - partita da Napoli, nubile;

30. Paolo Perri di anni 16, sbarcato il 23 ottobre 1920 dalla nave Re d’Italia - partita da Napoli, celibe;

31. Pasquale Perri di anni 30, sbarcato il 28 ottobre 1901 dalla nave Nord America - partita da Palermo, coniugato;

32. Salvatore Perri di anni 21, sbarcato l’11 giugno 1901 dalla nave Tartar Principe - partita da Napoli, celibe;

33. Salvatore Perri di anni 4, sbarcato il 24 aprile 1911 dalla nave Indiana - partita da Napoli, celibe;

34. Salvatore Perri di anni 19, sbarcato il 24 giugno 1913 dalla nave Stampalia - partita da Napoli, celibe;

35. Salvio (Silvio?) Perri di anni 16, sbarcato il 30 gennaio 1903 dalla nave Nord America - partita da Napoli, celibe;

36. Silvio Perri di anni 24, sbarcato il 14 maggio 1910 dalla nave America (1908) - partita da Napoli, coniugato;

37. Simone Perri di anni 16, sbarcato il 10 novembre 1906 dalla nave Nord America - partita da Napoli, celibe.

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Qualcuno si chiederà, spero, a cosa serve proporre questo a prima vista asettico (decisamente personale) elenco. Semplice: serve a capire parte della storia della nostra comunità. Serve a ricordare il nostro passato e, per alcuni versi, a prepararci se non a prevenire, il nostro futuro.

Questa è la tangibile dimostrazione (una delle tante) che l’Italia così come la conosciamo oggi (ovviamente mi riferisco alla parte positiva e non alle truffe, alla corruzione, alla disonestà anche dell’applicazione della giustizia, alla politica sempre meno politica e sempre più interesse personale, alla immorale speculazione e via dicendo) l’abbiamo fatta tutti… soprattutto noi Meridionali.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

… /pace!

martedì 6 novembre 2012

Na vota a Santu Fili c'era a truscia... moni sulu u cavaddru de santu Franciscu!


Miracolo sulla 56esima strada? … miracolo a Milano? ... niente di tutto questo, semplicemente… miracolo su corso XX Settembre (data che ricorda il vero anniversario dell’Unità d’Italia, avvenuto per l’appunto il 20 settembre 1870) a San Fili.
Proprio così: questa sera ho potuto constatare il ritorno alla normalità (se di normalità si tratta) del trasporto pubblico locale relativo al nostro paesino.
Da non credere, quando tutto ormai sembrava essere perduto (e dopo oltre dieci giorni di ingiustificata assenza)… riecco i pullman delle Ferrovie della Calabria riprendere le loro “corse” (si fa per dire… sempre più lumache come sono i  vetusti mezzi impiegati nella tratta che ci interessa più da vicino) San Fili è stato riallacciato con il capoluogo di provincia (… Cosenza? … Rende? … una delle due o tutt’e due contemporaneamente).
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Per chi si fosse comunque perso qualcosa riporto di seguito un mio post pubblicato su Facebook domenica 4 novembre scorso.
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Le "Ferrovie della Calabria" (l'ennesima vergogna regionale) chiedono scusa all'utenza per la loro incapacità d'organizzarsi e di garantire un pubblico efficace ed efficiente servizio. Dal comunicato (che riporto al lato) sembra che la colpa non è loro. Personalmente sono del parere che... non è solo loro ma è anche e sopratutto loro. Mai, quando i trasporti erano centralizzati dallo Stato, si era scesi così vergognosamente in basso in Calabria. VERGOGNA!!!!! ... intantu i Santufilisi a lavurare o a ra scola ce vannu 'ngroppa a ru cavaddru de san Franciscu!
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Da non credere: più si va avanti e più il nostro amato odiato paesino (colpa sicuramente anche di una classe politica locale - comunale provinciale e regionale - che da oltre un settantennio non si decide imperterrita a maturare) continua a perdere pezzi ed occasioni.
Certo, io viaggio con la macchina e potrei anche fregarmene ma… non posso fare a meno di vedere tutta quella brava gente (nove su dieci sono donne che si recano al lavoro… spesso per giunta sottopagato e quasi certamente senza copertura assicurativa) che aspetta di salire sul pullman… non raramente al freddo o sotto la pioggia.
E poi… cosa dire degli studenti? … avere la garanzia di poter raggiungere il proprio edificio scolastico dalle nostre parti non fa rima con… garanzia allo studio?
… e pensare che negli anni Settanta del precedente secolo San Fili non solo aveva una stazione ferroviaria ma vedeva passare per il suo corso principale un pullman ogni venti minuti: Paola, Cosenza, Falconara e San Lucido… all’epoca erano un tutt’uno con San Fili.
Altri tempi! … erano i tempi in cui i pullman (o autobus?) venivano ancora chiamati dagli anziani del nostro amato/odiato paesino “corriera” o… truscia!  
Inutile dire che solo un grido può uscire dalla mia penna - … mi correggo… tastiera - : VERGOGNA!!! … vergogna a tutti.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

sabato 3 novembre 2012

Solitudine... by Pietro Perri.

Dedicata ad un amico... ucciso dalla solitudine in cui il mondo intero l'aveva disumanamente relegato. Dedicata a Salvatore (Turuccio) Mazzulla.
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A che serve, amico,
apprezzare la bellezza in una donna
senza poterla mai fare tua?
Sognare il verde dei prati
l'ombra fresca e profonda dei boschi
e non poterli calpestare?

"Guardo tramontare il sole
dietro un monte che sfiora il cielo
immergersi eroicamente nel mare
... spegnersi... domani...
rieccolo alle mie spalle
più gaio e giocondo che mai".

A che serve, amico,
rincorrere una farfalla,
strapparle le stupende ali,
senza poterle riprogrammare?

"Osservo il sangue
d'una vita distrutta per terra
tingere di rosso
il candido bianco d'un giglio
che grida invano al Creatore
d'essere il suo unico figlio".

A che servi, amico,
stupido ed incapace,
vile, traditore e scostante,
se ogni volta che ti cerco,
in un ultimo estremo bisogno di te,
tu... non ci sei mai?
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

venerdì 2 novembre 2012

Un pensiero a tutti i cari sanfilesi che non sono più tra noi ma... che lo saranno sempre.

‎Un pensiero di cuore a chi, spesso "disonestamente" (ovvero senza avvisarci) ci ha lasciato in quest'ultimo mese, in quest'ultimo anno e nel corso della nostra intera vita. Un pensiero di cuore a chi, come me, con mezzo secolo di vita ormai alle spalle trovandosi a camminare per le viuzze all'interno del cimitero del proprio paese (San Fili)... rivede al rallentatore tutti o quasi i giorni finora vissuti: nei volti sulle lapidi non posso fare a meno ormai di vedere... il mio volto.
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

giovedì 1 novembre 2012

Bertoldo, Bertoldino e... senza senno.

Ho appena finito di leggere il libricino "Le sottilissime astutie di Bertoldo" (scritto da Giulio Cesare Croce e pubblicato nell'ormai lontano 1620). Cercavo alcuni celebri (eterni) motti del protagonista e mi sono imbattuto, quasi senza volerlo, nel suo epitaffio: "In questa tomba tenebrosa e oscura, / Giace un villan di sì deforme aspetto, / Che più d'orso che d'uomo avea figura, / Ma di tant'alto e nobil'intelletto, / Che stupir fece il Mondo e la Natura. / Mentr'egli visse, fu Bertoldo detto, / Fu grato al Re, morì con aspri duoli / Per non poter mangiar rape e fagiuoli”, quanta stupenda filosofia di vita in questi versi: ci ammazziamo per il nulla e solo alla fine (quando ormai siamo con un piede nell’aldilà) ci rendiamo conto che l’unica cosa per cui valga la pena vivere in questo mondo altro non è che… un bel piatto di “rape e fagiuoli”.
… da rileggere.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

lunedì 15 ottobre 2012

Suona una campana a morto. / ... by Pietro Perri.

Poesia scritta nel lontano 1989 e dedicata ad un amico che oggi ha avuto il coraggio di dire basta ad una vita di merda.
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Suona una campana a morto,
nel momento in cui
colei che fu polvere
s'appresta a ritornare polvere
Una serie di rintocchi
ormai troppo usuali,
in chi ha saggiato più primavere
che riportano alla mente
la vanità d'una truce
fantasiosa esistenza.

Suona una campana a morto,
e la gente si riversa in strada
dando un ultimo saluto
a colei che tanto è stata
ma che ora non è più...
solo un ricordo.
La nebbia offusca la scena,
l'eterna domanda celata nel vuoto, 
la bambina dalla bambola rattoppata:
fra qualche mese imperterrito il nulla.

Suona una campana a morto,
sobria e casta scritta fine
a conclusione del pessimo capitolo
d'una vita illusoria e stupida.
Davanti alla chiesa funerea e rituale
la gente mesta attende
di stringere la mano a chi presenzia
non più in persona ma dolorosa vece.
Nel sottofondo disarmonico rituale,
sempre un rintocco e sempre a morto.

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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!