Maria Mayer negli an- ni Trenta. |
Ho mai conosciuto Maria Mayer? …
strana questa domanda che mi gira in questo momento (ore 19 e 30 di giovedì 10
gennaio 2013) ma non del tutto, ve lo assicuro, campata in aria.
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La pasionaria sanfilese.
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N.d’a.:
Il termine “pasionaria” è un
appellativo riferito solitamente a personaggi di sesso femminile
particolarmente impegnati in attività politiche o ideologiche.
In origine fu utilizzato da Dolores Ibárruri, attivista spagnola,
come pseudonimo .
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Il mese
scorso è venuto a mancare alla comunità sanfilese un altro dei suoi pilastri,
dei tanti personaggi che hanno fatto la storia popolare della nostra cittadina:
Maria Mayer vedova Iantorno. E’ venuto a mancare, confortato dalla presenza dei
propri familiari, alla veneranda età di 97 anni.
Passeggiando
lungo corso XX Settembre qualcuno mi ha chiesto chi era questa Maria dal
cognome non certo “locale”. Ho risposto che era la madre di Gigino (Luigi)
Iantorno, ex caposquadra al Consorzio di Bonifica.
“Ah! … a pasionaria santufilise”,
mi sentii rispondere.
Inutile dire che il mio
interlocutore era un soggetto appartenuto alla Sinistra (quando la Sinistra -
politicamente parlando - era Sinistra) storica del nostro paese… come lo
scrivente, dopotutto.
Come dimenticare,
infatti, che tra la fine degli anni Settanta (1978) e l’inizio degli anni
Ottanta (1983) del secolo scorso fui responsabile del Movimento Giovanile
Socialista di San Fili? … bei tempi. Altri tempi!
Fu quando mossi i primi
passi nella mia brevissima storia da socialista convinto che m’imbattei, in
modo simpatico e degno della nota surriportata, in Maria Mayer in quanto
“pasionaria santufilise”.
Fu quando, nella
primavera appunto del 1978, in piazza Municipio (mmienzu u puontu),
finito il primo comizio della mia vita mi accingevo a scendere, tramite la
scaletta a cinque o sei scalini, dal palco che mi aveva ospitato per una
ventina, forse meno, di minuti. Ai piedi della scaletta m’imbattei in una
simpatica arzilla anziana signora che, abbracciandomi, mi porgeva una rosa
rossa dicendomi: “Non ho trovato un garofano”, l’allora simbolo del Partito
Socialista Italiano, “ma solo questa rosa e comunque rossa. Consideralo un
garofano e che ti apra le porte d’una vita politica segnata di successi per te
e per la nostra comunità”. Queste all’incirca le sue parole.
Quella sera poco dopo di
me avrebbero parlato i compagni Franco Lonetti e Francesco (Cecchino) Principe.
L’occasione, se non erro, erano non delle elezioni ma una tornata referendaria.
Carriera in politica ne
feci ben poca, volendo sempre e comunque restare leale ai miei principi e non a
diventare lo zerbino di soggetti che comunque valgono meno di me e di tanta
bravissima ed onesta altra gente... come te.
Quell’arzilla anziana
signora, inutile dirlo, era Maria Mayer (socialista convinta)… la pasionaria santufilise.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!
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