Nella
foto a sinistra Francesco Perri con il figlio Salvatore (a destra) più o meno
nel 1923.
"Con
i denari degli americani" è uno scritto di Francesco Perri (nonno) con
note di Pietro Perri (nipote).
Quella
che riporto di seguito è la trascrizione (rielaborata in quanto l'originale è
privo di punteggiatura e con dei passaggi di difficile interpretazione) della
prima parte di due paginette (ingiallite dal tempo) scritte dal pugno, per come
mi è stato riferito, da due emigranti sanfilesi più di un secolo addietro, nel
corso di uno dei loro viaggi verso il nuovo continente. Uno di questi era mio
nonno, Francesco Perri detto "Betta", un vero personaggio, per i tempi in cui è
vissuto, che purtroppo non ho avuto neanche il piacere di conoscere (è morto
all'inizio degli anni Cinquanta e non ero ancora nato).
Questo, a
prima vista insignificante, foglio mette in risalto, seppur boccaccescamente,
un ennesimo dramma dell'emigrazione della fine del XIX secolo (non solo a San
Fili ma in tutto il resto d'Italia e del mondo): l'intrinseca paura che
l'amata, non riuscendo a resistere in attesa del rientro in patria del proprio
sposo, non ci pensasse due volte a tradirlo.
* *
*
O giovane
che vi dovete sposare (accasare), questi consigli dovete memorizzare (accapare):
se sposate una bella figliola, non la lasciate se dovete partire, che non
appena siete fuori la porta, l'innamorato è già pronto nell'orto.
La tua
giovane moglie si sdraia sul letto e lì gli viene la pazzia, toccando vicino e
non trovando nessuno. S'affaccia alla finestra mezza nuda e chiama: "Presto
compari, saglie qua!".
Sale il
compare e le dice che ha fame: "Lesta comari, prendi dalla credenza un
capicollo e tre litri di vino!". La tua giovane moglie non solo ti fa
le corna ma gli passa anche il mangiare.
Quando ti
renderai conto di ciò, anche tu dovrai ammettere che con i
denari degli americani (gli emigranti) mangiano e bevono i furbi rimasti (gampagnoni).
Se invece
sei maritato e lasci tua moglie con figli piccoli, tua moglie già è abituata al
marito fuori di casa e non appena parti per l'America, lei ha già studiato cosa
combinare alle tue spalle.
Si mette a
letto (finta ammalata) questa "rosa di maggio" e giungono
subito a confortarla i compari vicini e lontani.
"Comare,
comare", dice il primo compare, "dove l'hai nascosto il caro
figliolo?".
"Comare,
comare", ribatte il secondo compare, "latte ne fai? ... scummeglia questo
petto, fai vedere... o ti pigli scuarnu?"
"Viditi,
viditi", riprende il primo compare indicando il neonato, "non
lo sai neanche 'mbassare, così fasciato lo fai crescere stuartu questo picciriddru: alza
la vorzilla e fai un solo giro che se no si può scuallarare".
Na risatella
tra moglie e compari, finisce il gioco e tutti assieme fanno il fatto "del
gallo e della gallina": a voglia venuta... non si
comanda.
Se non l'hai
ammesso prima, non potrai fare a meno d'ammetterlo ora che... con i denari
degli americani (gli emigranti) mangiano e bevono i furbi rimasti (gampagnoni).
* * *
Oggi chi
emigra, si porta dietro l'intera famiglia. All'epoca a partire, cercando
fortuna oltreoceano, normalmente erano solo gli uomini... ma quelli erano altri
tempi, con tutti i loro difetti e tutti i loro pregi: erano tempi in cui le
donne non avevano diritti e come tali non potevano non essere denigrate.
Francesco
Perri, uno dei due autori di questo documento, è nato nel 1864 e morto nel
1951, rientrato a San Fili, dal suo ultimo viaggio in America nel 1905, il
Perri fu, di fatto, tra i primi emigranti del nostro paese.
Con i soldi
degli americani (gli emigranti) mangiano e bevono i furbi (li gampagnoni)
rimasti al paese: uccidono, o giovane che parti in cerca di lavoro lasciando la
sposa (inconsolabile?) con i pargoli a casa, un paio dei tuoi maiali all'anno,
mangiano tutti i giorni il pane fresco e bevono il vino buono che gli versa la
tua "innamorata sposa".
Così
rifocillati gli manca solo "lo brachiti brachiti".
Se tua
moglie non è più giovane e non deve più pensare ai suoi figli... è peggio di
"stuppa appiccicata". Se tua moglie è vecchiarella e tu la
lasci imbarcandoti a tentar la fortuna oltreoceano, lei crede che tu parti per
ingannarla, non per soldi ma per nuovi amori e nuove avventure, e per vendetta
va cercando di "scornicchiare".
Non sono
solo i Calabresi a doversi "spagnare" di questa brutta corona
(le corna dell'amata sposa), in quanto tutto il mondo di queste cime è adorno e
tutti (noi emigranti che partiamo da soli) dovremmo farcene una ragione.
Già sento in
lontananza lamentarsi il Napoletano: "Mannaggia l'aglio dei maccheroni,
io da solo in America ti mandavo milioni e tu, a casa, cornuto mi hai fatto
chiamare!".
Già sento in
lontananza lamentarsi il Siciliano: "Oh chi bruttu fetente! Schifosa,
io ti faria purtusi purtusi con tutte le punte delle corna che m'hai fatto
crescere in testa".
Già sento in
lontananza lamentarsi il Calabrese: "Figlia di cento briganti, io
dall'America mandavo contanti e tu cornuto mi hai fatto chiamare!".
Proprio,
uomini in procinto d'emigrare, ricordate che la fimminella,
lasciata al paese, deve restare digiuna, che se le garantite la pancia piena e
il vino sul tavolo... si accorgerà subito che a mancargli è solo "lo
brachiti brachiti" e a questa mancanza troverà immediata soluzione.
Se potete,
portatela in America assieme a voi, che così lei non vi potrà ingannare. Se la
lasci, non illuderti, il giorno stesso della partenza vi farà le corna e poi...
... vedrete
che ho ragione a dire che con i denari degli americani (gli emigranti) mangiano
e bevono i furbi (gampagnoni) rimasti al paese.
Addio addio,
firmato Fico (o F.sco) Petritto e Perri.
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