SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: ARTIGIANATO E COMMERCIO A SAN FILI: La fiera di Santa Maria degli Angeli.

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
* * *
Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

sabato 14 maggio 2022

ARTIGIANATO E COMMERCIO A SAN FILI: La fiera di Santa Maria degli Angeli.

 

San Fili 2000. Fiera di Santa Maria degli Angeli in località Frassino. 

Foto Pietro Perri.

Da "l'occhio" anno II n. 16.

Articolo firmato da Antonio Asta e Pietro Perri.

* * *

Correva l'anno 1550, la statua marmorea di Santa Maria degli Angeli venne caricata su un carro trainato da due paia di buoi per essere trasportata nella vicina Rende. A nulla servirono i pungoli dei gualani (bovari) e le sollecitazioni dei presenti: carro e buoi sembravano inchiodati a terra. La statua venne scaricata e rimessa nel suo altare dove è possibile ancora oggi ammirarla.

A ricordo del "miracolo" venne istituita la tradizionale "Fiera di Santa Maria" fiera che tutt'ora si svolge nella terza settimana del mese di agosto. I tempi passano e con il loro trascorrere usi, bisogni e costumi subiscono inesorabilmente evoluzioni ed involuzioni.

La fiera, a ricordo dei nostri anziani, negli anni precedenti il 1970 si svolgeva tra il bivio per Bucita (abbiveratoiu) "u ponte 'e Picciune" (soprannome del proprietario della località) o " chiana 'e jianna", per quanto riguarda gli animali che vi si vendevano. Dal bivio per Bucita fino alla curva di Santa Maria si potevano acquistare suppellettili e cianfrusaglie varie (piatti, pentole, lanceddre, linterne ad uagliu buana, qualche giocattolo di scarso valore ecc.).

Anche i negozianti, incluso i locandieri, di San Fili in quei giorni si spostavano nella zona, ciò perché la fiera era visitata dagli abitanti dei paesi confinanti e quindi per loro significava racimolare qualche soldo in più dalla loro attività.

Ancora oggi qualcuno ricorda l'ottimo spezzatinu de crapa (oltre che alle insuperabili cuarduliddre) che veniva smerciato in quell'occasione dai fratelli Sergi Micuzzu Armandu (Scasciaporta). Importante, tra questi negozianti, la partecipazione alla fiera di Genueffa D'Onofrio ('u Suttile).

I bambini sprizzavano gioia da tutti i pori quando potevano, con i pochi spiccioli raggranellati, acquistare i cavaddruzzi 'e casicavaddru o un pacchetto di nuciddri americani de Rusina a nuciddrara e Cicciu l'albanista, oltre che agli ottimi gelati di Sìrviuzzu Mazzulla detto u Cavalieri.

Una nota di rilievo, in tale frangente, va data "ara nive da muntagna 'e Santu Fili": Alcuni operai, capeggiati solitamente dal simpatico e pacioso "Ciccuzzu de' Truonu" (Francesco Berardi Sen.), dopo le immancabili, abbondanti nevicate, si recavano in montagna (Serra) e sotterravano grandi quantità di neve in profonde fosse naturali.

Di tale neve, ne beneficiavano i cittadini sanfilesi nei mesi di luglio ed agosto, sia per la popolare scirubetta, sia la usavano nelle fiere i gelatai, mescolata al sale, per congelare il cioccolato sciolto nel latte e altri ingredienti zuccherati ottenendone così i veri gelati da vendere in formette di latta.

Alla fiera si vendevano anche cistieddri, panari, sporte, crivi e tanti altri lavori di artigianato locale. Maestri dell'intreccio di salici, de virghe 'e castagna e de canna sono ancora oggi ricordati Gaspariaddru Rende (famoso anche per come rivestiva le damigiane) e Clemente Filippo. Ancora in attività il bravissimo Carminuzzu Arturi (Papararu).

Dell'artigianato locale facevano parte anche le solide masckature, gli anelli incatenati o cancari ed i vrunzi o campane per gli animali. Rinomati erano "i campanari" Francesco e Domenico Apuzzo meglio conosciuti come zu' Cola. Specialisti nella produzione di serrature e anelli incatenati erano i fratelli Castellano in via Concezione, mastru Ghetanu Cirillo, i Sammarco, mastro Angelo e mastru 'Ntonu Passarelli (Mazzola) che realizzavano anche facigli, zappe, picconi, 'ccette, fierr'e ciucciu e via dicendo.

I contadini sanfilesi e dei dintorni si recavano alla fiera anche per acquistare a chiantima se gli erano andati a male i vurvini e quindi si sarebbe pregiudicato l'intero lavoro di un'annata nei campi.

In concomitanza con la "Fiera di Santa Maria" si tenevano una serie di giochi popolari tra cui a 'ntinna o palo della cuccagna (campione nei secoli Serafino Lio detto Saraca, dei nostri tempi il compianto Vincenzo Baldi in qualità di organizzatore e insuperabile scalatore. Proverbiali le sfide tra Serafino Lio, Carminuzzu Arturi e Franchino Bartella detto u Verre). Altri giochi di un certo rilievo erano a cursa di ciucci (dove vinceva a ciucciu urtima arrivata), pignatiaddri a frissura affumicata dal cui Ma la parte più solenne e più suggestiva della Fiera era a benedizione di vui, che chiamava a raccolta gran parte della popolazione (prima del 1950). Tutti i buoi del paese, addobbati da variopinti drappi di capisciola (cascame di seta), ornati da corone di fiori campestri appese al collo assieme ad un lucido campanaccio e da due tortani infilati alle corna, venivano condotti alla chiesa del Ritiro, per la S. Messa Cantata della Domenica. Per l'occasione anche i gualani (bovari) erano vestiti a festa.

Alla benedizione i buoi venivano disposti in riga sul sagrato. La statua del miracolo era lì di fronte, all'altare maggiore.

U tiampu passa e sulu mai ti lassa: oggi tranne e vacche di Sirviuzzu Carpanzano (Gangale), a San Fili non si possono neanche ammirare dei buoi... e quante parole gettate al vento quando queste vacche passano per le strade del paese riportandoci ad immagini ed adduri di tanti anni fa. Oggi la fiera si fa per il corso principale del paese, ma senza il gusto ed il piacere di una volta: qualche bancarella di giocattoli, stoviglie, stoffe e, grazie a Dio, l'immancabile presenza di Rusina a nuciddrara.


San Fili 2000 - abbeveratoio bivio per la frazione Bucita. Luigi Ferraro... forse l'ultimo dei panarari reali ancora in circolazione. Regolare presenza della Fiera di Santa Maria degli Angeli.

Foto Pietro Perri.

* * *

Alcune notizie di quest'articolo sono tratte dal libro "San Fili nel Tempo" del Prof. Francesco Cesario, edizione 1981.

La storiella del " miracolo" della statua di Santa Maria degli Angeli, opera della scuola siciliana della famiglia dei Gangini (se non degli stessi), ovviamente è pura leggenda... ma piace pensare sia vera (è molto più poetico). In effetti la statua è stata portata a San Fili e per San Fili da "Don Aquilante Rocchetta, Cavaliero del Santissimo Sepolcro" al rientro dal suo celebre pellegrinaggio in Terra Santa.

Nessun commento: