Una politica posta su basi
prettamente consumistiche, purtroppo, ha creato gravi lacerazioni nei nostri
cuori e l'odio, la voglia di veder fallire il vicino di casa, il parente che è
riuscito a salire un gradino in più di quello che siamo riusciti a salire noi,
ci consuma quotidianamente il fegato.
Che Natale... "ud'è cumu na vota", me ne resi
conto una diecina d'anni fa a Milano.
Salito, all'epoca, sul tram
24 (quello che amorevolmente chiamavamo il "Vigentino") ad un angolo
di Piazza Duomo... era Natale anche allora. Presi posto aspettando fremente che
il Vigentino bruciasse il tratto che mi separava dalla meta. Attesa vana: fatta
qualche diecina di metri, giunti in Largo Cairoli restammo bloccati, causa il
traffico, per quasi una ventina di minuti.
Davanti a me stavano seduti
una madre con un bambino di non più di quattro anni. Il bambino, giunto
all'esasperazione dall'attesa (per i milanesi la parola "attesa" era
vietata anche nei vocabolari) chiese alla madre perché il tram non procedeva.
La madre cercò di spiegargli, in un linguaggio più che appropriato, che essendo
in periodo natalizio era più che normale visto che "tutti i genitori
comprano il regalo per i propri bambini", dopotutto l'avevano fatto anche
loro il giorno prima.
Quello che lasciò di stucco
la madre e ancor più il sottoscritto fu la risposta del bambino: "Mamma,
ma allora il Natale è la festa più brutta dell'anno?".
Proprio così: in un mondo
stupido ignorante e consumistico, nella drammaticità dell'osservazione,
l'essere meno aberrato, riflettendoci bene, finiva per essere un bambino di
soli quattro anni. Un bambino che regali ne riceveva quotidianamente non poteva
non pensare quanto fossero deplorevoli le spese natalizie (e quindi il Natale)
se dovevano bloccare l'ingranaggio Milano.
* * *
Milano Piazza Duomo:
"Ho fame!!!",
Un cartello fra le gambe,
"Non ho un lavoro",
una firma inconfondibile:
"A.I.D.S."!
Un uomo malvestito
denutrito e col volto da
rasare;
una donna che scosta il
bambino
dal pericolo incombente;
un ragazzo scongiura la morte
lasciandosi scivolare tra le
dita
un deca altrimenti speso.
Milano Piazza Duomo:
"Ho fame!!!",
un cartello fra le gambe,
"Siamo sette
fratelli",
una firma inconfondibile...
"Miseria"!
Il fanciullo narra una storia
che ormai nessuno vuol più
sentire;
qualche spicciolo che cade
nel cartone mal tagliato:
una speranza tradita,
un giocattolo rotto.
Milano Largo Cairoli,
il Vigentino snobbato dal
traffico,
un pargolo chiede alla madre
l'insulsaggine della vita
corrente.
"E' Natale!"...
Natale:
la festa più brutta
dell'anno.
* * *
... un abbraccio a tutti by Pietro Perri.
... /pace (soprattutto a chi ne ha bisogno)!
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