Nella foto a
sinistra un particolare di una mappa conservata nella “Galleria delle Mappe dei
Musei Vaticani” dove si può notare San Fili… nel XVI secolo?
Foto (ed
articolo) by Pietro Perri.
* * *
Era da tempo che volevo andare
a visitare i Musei Vaticani… sapendo cosa avrei trovato e sapendo anche cosa
non avrei trovato.
L’occasione capitò come il
cacio sui maccheroni nella prima metà del mese di settembre 2013: ero stato
convocato tra i finalisti di un concorso di poesie a livello nazionale (giovedì
12) ed i miei colleghi di lavoro, nel medesimo periodo, avevano organizzato una
gita per partecipare all’udienza settimanale (mercoledì 11) che tengono i papi
in Vaticano ormai da decenni se non da secoli.
“Con altri due giorni”,
dissi tra me e me, “potrò coronare anche una serie di sogni tutti romani che
da tempo frullavano nella mia testa: vedere l’interno del Pantheon, l’isola
Tiberina e soprattutto visitare alcuni tra i musei più famosi del mondo: i
Musei Vaticani”.
Detto fatto: partenza da San
Fili domenica 8 settembre… di mattina e rientro venerdì 14 pomeriggio… in tarda
serata.
Una quattro giorni con pochi
precedenti.
Descrivere i Musei Vaticani è
superfluo e dispersivo per lo spazio che ho a disposizione: parlare delle
impressioni che ci avvincono osservando opere quali quelle di Raffaello,
Caravaggio, Michelangelo e via dicendo… non basterebbero decine di migliaia
di pagine per darne solo un assaggio: si starebbe ore ed ore a contemplarle.
L’opera complessiva, realizzata a più mani da esperti paesaggisti dell’epoca, è stata inaugurata nel 1581.
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