Nella
foto a sinistra immagine del pittore di origini sanfilesi Raffaele Rinaldi.
(Articolo apparso su il Notiziario Sanfilese del mese di Aprile 2007. Tale articolo è firmato dal prof. Francesco Iantorno)
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Pittore
e decoratore calabrese della seconda metà dell’Ottocento di opere a carattere
prevalentemente religioso, svolge la propria attività pittorica sul finire del
secolo XIX e agli inizi del XX in diversi centri della provincia di Cosenza.
Raffaele
Rinaldi nasce a San Fili il 21 febbraio 1851 da una famiglia di modeste
condizioni sociali: il padre Paolo esercitava la professione di calzolaio, la
madre Elisabetta Noto quella di pizzicagnola, ovvero venditrice al dettaglio di
salumi, formaggi, uova ed altri generi alimentari.
Pittore
autodidatta, fu certamente influenzato dalla pregevole opera di Antonio
Granata, anch’egli nativo di San Fili, che con Cristoforo Santanna e Domenico
Oranges aveva dominato nel secolo precedente il panorama artistico della città
di Cosenza.
Le
prime notizie relative alla sua attività artistica risalgono al 1869 quando,
all’età di diciotto anni, ottiene dal priore della Confraternita di Maria SS.
Immacolata di S. Fili l’incarico di “pittare la Congregazione”. Nel 1889
sposa Ortenzia Granata, vedova, di anni quaranta, dalla cui unione nascerà
Luigi Paolo, morto prematuramente all’età di ventuno mesi.
Al
1889 e al 1890 risalgono i due dipinti di Bucita, frazione di San Fili, raffiguranti
rispettivamente S. Francesco Saverio e S. Francesco di Paola che
pregano la Madonna per le anime del Purgatorio e L’Estasi di San
Pasquale Baylon, entrambi conservati nella chiesa di Santa Lucia.
Nel
1892 realizza la tela raffigurante S. Michele Arcangelo posta nella
navata destra della chiesa della SS. Annunziata di San Fili.
Nel
1898 ottiene dalla Congregazione di Maria SS. Immacolata l’incarico di eseguire
sei “quadri in tela” (La Presentazione di Gesù al Tempio, La Visitazione, La
Madonna tra Isaia e S. Gioacchino, La Presentazione di Maria al Tempio,
L’Annunciazione, S. Francesco di Paola con S. Michele Arcangelo). Tra
il 1904 e il 1906 ricoprirà la carica di Priore della stessa Congregazione.
Nel
1899 firma la grande pala d’altare raffigurante S. Antonio Abate che prega
la SS. Trinità e la Madonna per le anime del Purgatorio collocata nella
chiesa di S. Antonio Abate.
Nel
1908 realizza i cinque dipinti posti sulla volta della chiesa dello Spirito
Santo (La fuga di Lot, Davide che mostra la testa di Golia, Giuditta ed
Oloferne, Abramo e le tre figure angeliche, S. Francesco di Paola con la
Madonna e lo Spirito Santo).
Erroneamente
attribuita al Rinaldi era anche la tela collocata nella chiesa del Ritiro
raffigurante il Compianto su Cristo morto, trafugata da ignoti
nella notte tra il 20 e il 21 aprile 1975.
La
mattina dell’1 marzo 1916 Raffaele Rinaldi muore a S. Fili all’età di
sessantacinque anni, dopo una lunga malattia che lo aveva profondamente segnato
nel corpo e nello spirito sin dal 1905 quando, “stante l’impossibilità di
salute”, rassegna le dimissioni dalla carica di Priore che in seguito accetterà
“per l’insistenza dei fratelli e per l’amor che portava alla Congrega”.
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N.d.A.:
le notizie riportate sono tratte da Roberto Iantorno, Un pittore sacro a San
Fili: Raffaele Rinaldi (1851-1916), tesi di laurea in Storia e Conservazione
del Patrimonio Artistico, Archeologico e Musicale presso l’Università degli
Studi della Calabria (a.a. 2005-2006). All’autore va il nostro invito e
l’incoraggiamento a proseguire la sua opera di recupero e valorizzazione del
patrimonio storico-artistico del nostro comune.
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