Nell’immagine a sinistra: San Fili 1945. Goffredo Iusi
e Ruggero Crispini. Caricatura realizzata da Ruggero Crispini alias Rucrì.
Breve nota di Pietro Perri
Chiesi,
essendo a conoscenza dell'amicizia e dei ricordi che legava entrambi, all'amico
Sandro Cesario di scrivere qualcosa in memoria del compianto Ruggero Crispini.
All'epoca ero il capo redattore sanfilese del quindicinale
"l'occhio".
Personalmente
non credo d'aver mai conosciuto fisicamente il grande Ruggero (alias Rucrì).
Ebbi comunque modo d'apprezzarne le doti di caricaturista grazie all'indimenticabile
prof. Goffredo Iusi.
Goffredo,
qualche tempo prima di passare al mondo dei più (spero nella parte illuminata
del limbo... dove anelo ritrovarmi anche io quando sarà il momento), nel 1989
credo, mi dette modo di fotocopiare alcune copie del giornalino murale "Il
Cantastorie".
Una
goliardata del circolo Raffaele Pellegrini di San Fili apparsa tra il 1945 ed
il 1950.
Su
tale giornalino murale, in cui si prendevano in giro i personaggi "in
voga" del paese, comparivano tutta una serie di caricature opera appunto
del grande Ruggero Crispini.
Un
vero maestro nel suo campo.
Ricordo di Ruggero Crispini.
di Sandro Cesario
Pubblicato sul quindicinale "l'occhio" nel
2000.
Sono
grato al direttore ed al capo rubrica di San Fili del giornale per avermi
proposto ricordare la figura di un amico scomparso, di recente, Ruggero
Crispini.
Ho
accettato di buon grado sia perché parlare di Ruggero Crispini è fare un tuffo
nel passato comune, e poi, debbo dire, ho sempre letto l'Occhio con simpatia
anche per la funzione che svolge nel comprensorio.
Ruggero
Crispini se n'è andato in punta di piedi. Lo sapevamo gravemente ammalato. Con
lui scompare una delle intelligenze più vive in San Fili, un ottimo funzionario
ed anche un sindacalista ed un fine giornalista.
Infatti,
Ruggero apparteneva anche alla nostra bistrattata categoria e negli anni
cinquanta-sessanta con chi scrive, con Massimo Marino, Franco Siniscalchi,
Italo D'Agostino era una delle “colonne” della pagina cosentina che il “Roma”,
quotidiano di Napoli, sfornava ogni giorno. Si firmava RUCRI’. Era una pagina,
quella, della quale conserviamo viva nostalgia, fatta più di commenti che di
cronaca, più di opinioni che non di fatui fatterelli.
Ma
di Ruggero ricordiamo soprattutto gli inviti scritti in poesia delle feste del
fine settimana che Rocchino e Marcello Speziale organizzavano al mitico Riccio.
Erano un affresco di vivacità di quegli indimenticabili anni. E le melodie di
Glenn Miller e di Cole Porter, le elezioni di miss (ricordi, Franco Falvo?),
gli amori, estivi e non solo, venivano immortalati in versetti, terzine e
cinquine.
Ma
anche lo ricordiamo caricaturista di vaglia che non aveva nulla da invidiare a
Forattini, per riportare tutto ai nostri giorni.
A
tal proposito ci viene in mente una mostra di caricature organizzata nei saloni
del circolo Granata, nel 67-68, crediamo, che riscosse notevole successo di critica.
Ma
la nostra memoria ci propone episodi del riccio, anni cinquanta. Eravamo agli
inizi dell'attività di diporto: il giornalismo. Stilavamo i primi, timidi
articoli per un giornale di Napoli (Il Giornale). E', una volta, a mo' di
cronista mondano, parlammo di Ruggero che con Pupetto Filice si dilettava a
cantare un motivo del primo Modugno, allora in voga: Musetto.
Il
trasferimento a Cosenza segnò per Ruggero un oblio per il "natio borgo
selvaggio" e per gli amici, come noi, ivi rimasti.
Il
rivederlo sugli spalti del vecchio Morrone di via Roma a Cosenza o in quelli
del San Vito era un festoso appuntamento.
Ora,
la sua dipartita. Con lui scompare una fetta vistosa della San Fili
intellettuale.
Questa
breve nota non è il suo epitaffio, ma un commosso ricordo che l'Occhio ha
sollecitato.
Lo avremo sempre nel cuore, Ruggero Crispini.
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