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Ho mai conosciuto Maria Mayer?
… strana questa domanda che mi gira in questo momento (ore 19 e 30 di giovedì
10 gennaio 2013) ma non del tutto, ve lo assicuro, campata in aria.
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Maria Mayer
ovvero... la pasionaria sanfilese.
(N.d’a.: Il
termine “pasionaria” è un appellativo riferito solitamente a
personaggi di sesso femminile particolarmente impegnati in attività politiche o
ideologiche. In origine fu utilizzato da Dolores Ibárruri, attivista spagnola,
come pseudonimo).
L'11 dicembre del 2012 è venuto
a mancare alla comunità sanfilese un altro dei suoi pilastri, dei tanti
personaggi che hanno fatto la storia popolare della nostra cittadina: Maria
Mayer vedova Iantorno. E’ venuta a mancare, confortata dalla presenza dei propri
familiari, alla veneranda età di 97 anni.
Era nata il 13 settembre del
1915.
Passeggiando lungo corso XX
Settembre qualcuno mi ha chiesto chi era questa Maria dal cognome non certo
“locale”. Ho risposto che era la madre di Gigino (Luigi) Iantorno, ex
caposquadra al Consorzio di Bonifica.
“Ah! … a pasionaria santufilise”,
mi sentii rispondere.
Inutile dire che il mio
interlocutore era un soggetto appartenuto alla Sinistra (quando la Sinistra -
politicamente parlando - era Sinistra) storica del nostro paese… come lo
scrivente, dopotutto.
Come dimenticare, infatti, che
tra la fine degli anni Settanta (1978) e l’inizio degli anni Ottanta (1983) del
secolo scorso fui responsabile del Movimento Giovanile Socialista di San Fili?
… bei tempi. Altri tempi!
Fu quando mossi i primi passi
nella mia brevissima storia da socialista convinto che m’imbattei, in modo
simpatico e degno della nota surriportata, in Maria Mayer in quanto
“pasionaria santufilise”.
Fu quando, nella primavera
appunto del 1978, in piazza Municipio (mmienzu u puontu), finito il
primo comizio della mia vita mi accingevo a scendere, tramite la scaletta a
cinque o sei scalini, dal palco che mi aveva ospitato per una ventina, forse
meno, di minuti. Ai piedi della scaletta m’imbattei in una simpatica arzilla
anziana signora che, abbracciandomi, mi porgeva una rosa rossa dicendomi: “Non
ho trovato un garofano”, l’allora simbolo del Partito Socialista Italiano, “ma
solo questa rosa e comunque rossa. Consideralo un garofano e che ti apra le
porte d’una vita politica segnata di successi per te e per la nostra comunità”.
Queste all’incirca le sue parole.
Quella sera poco dopo di me
avrebbero parlato i compagni Franco Lonetti e Francesco (Cecchino) Principe.
L’occasione, se non erro, erano non delle elezioni ma una tornata referendaria.
Carriera in politica ne feci
ben poca, volendo sempre e comunque restare leale ai miei principi e non a
diventare lo zerbino di soggetti che comunque valgono meno di me e di tanta
bravissima ed onesta altra gente... come te.
Quell’arzilla anziana signora,
inutile dirlo, era Maria Mayer (socialista convinta)… la pasionaria santufilise.
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Ricordando
Maria Mayer… autrice involontaria (?) di parte di alcuni articoli apparsi sul
quindicinale “l’occhio”.
Nel periodo in cui scrivevo sul
quindicinale “l’occhio” (storica testata della nostra zona diretta dalla
bravissima giornalista Marisa Fallico apparsa tra il 1993 ed il 1999) e mi
interessavo di cultura popolare, un giorno mia madre mi disse che Maria Mayer
mi aveva mandato dei fogliettini in cui aveva scritto delle cose che potevano
servirmi per le mie pubblicazioni.
Inutile dire che feci tesoro di
questi preziosi doni: in essi, infatti, trovai parte delle notizie che diedero
vita alla mia “ricerca quasi credibile” sulla Fantastica (n.d’a.: uno dei
tanti spiriti, a volte come in questo caso stupendi ed amorevoli, che affollano
il mondo sovrannaturale di San Fili) ed un bellissimo oracolo d’altri tempi
che se non trascritto sicuramente sarebbe andato perso per sempre. Fu lei a
darmi l’ispirazione (tramite i suoi fogliettini) che Stella poteva (e forse lo
era veramente) essere colei che con la sua tragica morte aveva dato compimento
(in quanto genesi della stessa) alla nascita della leggenda della Fantastica.
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