SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: Maria Mayer ovvero... la pasionaria sanfilese.

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
* * *
Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

domenica 4 dicembre 2022

Maria Mayer ovvero... la pasionaria sanfilese.



Nella foto a sinistra una giovanissima Maria Mayer negli anni Trenta del XX secolo. Nella foto sotto - sempre a sinistra - Maria Mayer, nel 1979, assieme al marito Francesco Iantorno.

*     *     *

Ho mai conosciuto Maria Mayer? … strana questa domanda che mi gira in questo momento (ore 19 e 30 di giovedì 10 gennaio 2013) ma non del tutto, ve lo assicuro, campata in aria.

*     *     *

Maria Mayer ovvero... la pasionaria sanfilese.

(N.d’a.: Il termine “pasionaria” è un appellativo riferito solitamente a personaggi di sesso femminile particolarmente impegnati in attività politiche o ideologiche. In origine fu utilizzato da Dolores Ibárruri, attivista spagnola, come pseudonimo).

L'11 dicembre del 2012 è venuto a mancare alla comunità sanfilese un altro dei suoi pilastri, dei tanti personaggi che hanno fatto la storia popolare della nostra cittadina: Maria Mayer vedova Iantorno. E’ venuta a mancare, confortata dalla presenza dei propri familiari, alla veneranda età di 97 anni.

Era nata il 13 settembre del 1915.

Passeggiando lungo corso XX Settembre qualcuno mi ha chiesto chi era questa Maria dal cognome non certo “locale”. Ho risposto che era la madre di Gigino (Luigi) Iantorno, ex caposquadra al Consorzio di Bonifica.

“Ah! … a pasionaria santufilise”, mi sentii rispondere.

Inutile dire che il mio interlocutore era un soggetto appartenuto alla Sinistra (quando la Sinistra - politicamente parlando - era Sinistra) storica del nostro paese… come lo scrivente, dopotutto.

Come dimenticare, infatti, che tra la fine degli anni Settanta (1978) e l’inizio degli anni Ottanta (1983) del secolo scorso fui responsabile del Movimento Giovanile Socialista di San Fili? … bei tempi. Altri tempi!

Fu quando mossi i primi passi nella mia brevissima storia da socialista convinto che m’imbattei, in modo simpatico e degno della nota surriportata, in Maria Mayer in quanto “pasionaria santufilise”.

Fu quando, nella primavera appunto del 1978, in piazza Municipio (mmienzu u puontu), finito il primo comizio della mia vita mi accingevo a scendere, tramite la scaletta a cinque o sei scalini, dal palco che mi aveva ospitato per una ventina, forse meno, di minuti. Ai piedi della scaletta m’imbattei in una simpatica arzilla anziana signora che, abbracciandomi, mi porgeva una rosa rossa dicendomi: “Non ho trovato un garofano”, l’allora simbolo del Partito Socialista Italiano, “ma solo questa rosa e comunque rossa. Consideralo un garofano e che ti apra le porte d’una vita politica segnata di successi per te e per la nostra comunità”. Queste all’incirca le sue parole.

Quella sera poco dopo di me avrebbero parlato i compagni Franco Lonetti e Francesco (Cecchino) Principe. L’occasione, se non erro, erano non delle elezioni ma una tornata referendaria.

Carriera in politica ne feci ben poca, volendo sempre e comunque restare leale ai miei principi e non a diventare lo zerbino di soggetti che comunque valgono meno di me e di tanta bravissima ed onesta altra gente... come te.

Quell’arzilla anziana signora, inutile dirlo, era Maria Mayer (socialista convinta)… la pasionaria santufilise.

*     *     *

Ricordando Maria Mayer… autrice involontaria (?) di parte di alcuni articoli apparsi sul quindicinale “l’occhio”.


Nel periodo in cui scrivevo sul quindicinale “l’occhio” (storica testata della nostra zona diretta dalla bravissima giornalista Marisa Fallico apparsa tra il 1993 ed il 1999) e mi interessavo di cultura popolare, un giorno mia madre mi disse che Maria Mayer mi aveva mandato dei fogliettini in cui aveva scritto delle cose che potevano servirmi per le mie pubblicazioni.

Inutile dire che feci tesoro di questi preziosi doni: in essi, infatti, trovai parte delle notizie che diedero vita alla mia “ricerca quasi credibile” sulla Fantastica (n.d’a.: uno dei tanti spiriti, a volte come in questo caso stupendi ed amorevoli, che affollano il mondo sovrannaturale di San Fili) edun bellissimo oracolo d’altri tempi che se non trascritto sicuramente sarebbe andato perso per sempre. Fu lei a darmi l’ispirazione (tramite i suoi fogliettini) che Stella poteva (e forse lo era veramente) essere colei che con la sua tragica morte aveva dato compimento (in quanto genesi della stessa) alla nascita della leggenda della Fantastica.

 

Nessun commento: