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venerdì 6 luglio 2012

Una gita a Firenze (giugno 2012): NON ENTRATE IN QUELL’HOTEL! (2).

Continua dalla pagina (di questo blog)  “Una gita a Firenze (giugno 2012): NON ENTRATE IN QUELL’HOTEL! (1)". Ovviamente il nome dell’hotel incriminato in questo racconto e stato coperto da (omissis) in quanto la vicenda è stata segnatala agli uffici pubblici competenti (Finanza, Carabinieri, ASP di Firenze ecc. ecc. ecc.). Chi comunque volesse sapere a quale struttura mi riferisco non ha che da chiedermelo… in privato.
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Firenze? … ah, Firenze! … se non fosse per alcune bettole che si spacciano per hotel e per giunta a tre stelle.
L’hotel in cui siamo incappati io e mia moglie nel nostro soggiorno fiorentino di fine giugno 2012 (ovvero l’hotel omissis che si trova in via Panzani al numero omissis della stupenda città rinascimentale per eccellenza… a pochi metri dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella) più che un hotel ha finito per ricordarmi la locanda del film “Non ci resta che piangere”. Si, proprio quella locanda… la locanda in cui pernottarono i grandi Massimo Troisi e Roberto Benigni.
Differenze in positivo? ... non era necessario pisciare dalla finestra (in alcune stanze tra l’altro - a leggere i commenti di alcuni viaggiatori “faidate aiutandoti con internet”) sarebbe anche pericoloso in quando si rischierebbe di rientrare l’uccello in gabbia coperto da  escrementi di piccione. Differenze in negativo? … sicuramente la colazione ricevuta nel 1500 da Troisi e Benigni era decisamente migliore di quella che abbiamo ricevuto io e mia moglie nel giugno del 2012.
Già, la colazione (inclusa nel costo della stanza)… decisamente non invidiabile: qualche fetta di un formaggio che non solo sembrava emmenthal (era quadrato) ma sembrava anche affettato il giorno prima, qualche fetta di spalla cotta (credo fosse spalla cotta), qualche brioches sicuramente non di giornata così come altrettanto sicuramente non cellofanata e quindi che ti lasciavano in dubbio se non fossero scadute da tempo, del burro a cubettini decisamente… squagliati, un piccolo panino, del succo di frutta (arancia?) in un dispenser self-service (che dispensava anche acqua) e… difficile dire se c’era ancora dell’altro in quella ricca tavola imbandita.
I miei occhi (abituati a ben altre strutture ricettive… a tre stelle e non a tre stalle) si rifiutavano categoricamente di guardare oltre.
Dietro un bancone di uno pseudo bar in quella stanza che passava per sala colazione (categoricamente aperta dalle 7 e 30 alle 9 e 30 del mattino) c’era una matura signora che ti guardava con un’aria quasi spaventata… quasi spaventata che tu gli chiedessi di farti un latte od un caffè.
Non chiedemmo niente, non ci chiese niente, non ci portò niente! … quanta professionalità in quella matura signora. Professionalità da terzo mondo (si fa per dire, perché nel terzo mondo sanno bene come si fa il cameriere… ma qui siamo a Firenze, a pochi passi della stazione di Santa Maria Novella, a pochi passi dal Duomo e dalla torre campanaria di Giotto… in un hotel a tre stelle).
Era la seconda mattina del nostro soggiorno a Firenze quando, svegliatici di buon’ora, io e mia moglie andammo a fare colazione in “the breakfast room” (stanza della colazione) dell’hotel. Era la prima volta e sarebbe stata anche l’ultima. Nelle altre tre mattine la colazione abbiamo preferito farla in uno stupendo bar che, facendo angolo su via de’ Cerretani, dava da un lato su piazza Duomo o piazza san Giovanni: il Bar Scudieri… effettivamente un altro mondo. Un mondo in cui saresti stato il resto della tua vita.
E i prezzi di quest’incanto fiorentino? … abbiamo sempre consumato al bancone e devo dire che i prezzi, al bancone (qualcuno afferma che al tavolo la vita era diversa), erano più che popolari. Dopo una notte d’incubo passata all’interno dell’hotel omissis di via Panzani al numero omissis a Firenze…. cinque minuti passati all’interno del Bar Scudieri ti riconciliavano con la rinascimentale città.
Già, perché passare una notte in quell’hotel (… a tre stelle? … o a tre stalle?) è stato veramente un incubo. Io e mia moglie di notti ce ne abbiamo passato ben quattro: eroi si nasce!
Aprire la finestra della stanza numero 202 sarebbe stato un suicidio immediato… visto il frastuono che sarebbe venuto dall’esterno. Tenerla chiusa? … un suicidio lento ma comunque un suicidio… d’estate e con quel caldo asfissiante.
Mi chiederete: ma perché non hai aperto l’aria condizionata? … l’ho aperta, l’ho aperta ed in un paio di casi l’ho lasciata aperta per l’intera notte.
L’aria condizionata in quella bettola? … era inclusa nel prezzo! … peccato che il sistema di condizionamento era del tipo “Se tieni chiusa la finestra e dentro fa freddo… dentro fa freddo. Se tieni aperta la finestra e fuori fa caldo… dentro fa caldo!”
Detto papale papale il sistema dell’aria condizionata faceva letteralmente pena.
Quell’assurdo marchingegno fissato al di sopra della porta d’accesso una volta acceso sembrava semplicemente smuovere l’aria e la polvere presenti nella stanza (aria pochissima e polvere tantissima).
Pensate che per un paio di giorni abbiamo lasciato l’aria condizionata accesa per l’intera giornata sperando che, rientrando dalle nostre passeggiate nella stupenda città di Firenze, al nostro rientro avremmo trovato una stanza piacevolmente rinfrescata… ma la nostra era (e così si rivelò) solo una infantile speranza.
A questo punto non posso non chiedermi se i filtri di tale marchingegno siano stati o meno sostituiti da quando il marchingegno è stato montato in quel punto di quella parete. Meglio non pensarci.
Quell’hotel (i gestori di quell’hotel) del fatto che a Firenze fosse vissuto anche un soggetto di nome Leonardo da Vinci… decisamente non se n’è neanche accorto.
In circolazione, in quella stanza, c’era un altro marchingegno a ventola (con movimento indotto elettricamente): la presa d’aria del bagno (in quanto il bagno, come ben si può intuire senza bisogno che il lo scriva, in quella stanza è privo di finestre). Pensate funzionasse? … non vi dico quante volte, sperando in un miracolo, ho sperato che premendo l’interruttore relativo (… pensavate fosse automatico l’avvio? … pensavate male!) la ventola desse qualche segno di vita. Purtroppo quella ventola dette solo segni di morte!
Quindi… se andando a Firenze vi capitasse di soggiornare nell’hotel (omissis) sito in via Panzani al numero (omissis) e finiste per vedervi assegnata la stanza 202… pensateci bene prima di fare qualche bella puzzetta.
Dopotutto in quella stanza dovrete starci voi! … perché per quanto riguarda il sottoscritto in quell’hotel non ci metterà più piede… e non perché non mi ci vorranno più! … anche!
(continua).
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

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