Firenze, ah… Firenze: dopo l’esperienza
subita la fine di giugno 2012… ci andrei a passare sicuramente un’altra
settimana… invitato dal sindaco Renzi ed a spese del Comune di Firenze perché,
onestamente, come i cinque giorni che c’ho passato nella succitata occasione (a
partire dall’inqualificabile ed innominabile hotel “tre stalle” in cui ho
soggiornato)… a spese mie credo che basti ed avanzi.
Firenze, ah… Firenze: ancora
si odono i gemiti rinascimentali dei simpatici Massimo Troisi e Roberto Benigni
nel più che azzeccatissimo titolo del film di cui sono stati co-protagonisti “Non
ci resta che piangere”.
… ed io ho pianto! … ma ci ritornerei,
giusto per vedere se le mie lacrime erano di coccodrillo o di novello bischero.
Perché, diciamo la verità, Firenze un po’ bischeri ci fa diventare a tutti
coloro che hanno la fortuna (… il piacere?) di calpestare il suo suolo. Un
piacere spesso messo su e ai danni degli incauti turisti.
In quei cinque giorni sono
passato davanti a tantissimi ristoranti (… decisamente improvvisati, visto la
capacità di gestire la cucina da quelle parti! … ovviamente parlo dei
ristoranti in cui ho anche avuto il coraggio di entrare!) e mi sono fermato a
leggere i menù posti sull’entrata. L’uno (per prezzi e pietanze) a volte era la
fotocopia dell’altro.
Ma come si fa, mi domando e
dico, propinare (vendere) un piatto di spaghetti (ma potevano anche essere
penne o altre cavolate del genere) al pomodoro o al limite all’arrabbiata (il
che poco cambia) ad otto o nove euro ciascuno? … ovvero a sedici o diciotto
vecchie mila lire? … diamine: stiamo parlando di un piatto di spaghetti al
pomodoro e magari pomodoro neanche italiano!
Provate un po’ a chiedervi
quanto può costare in materie prime e lavoro un piatto di spaghetti al
pomodoro, metteteci poi su un giusto (onesto) rincaro per profitto e traetene
le ancor più giuste conseguenze.
Se poi considerate la
leggerezza a mettere, da parte dei gestori, gente del tutto incapace (spesso
extracomunitari che magari fino al giorno prima hanno cotto semplicemente un po’
di farina mischiata con acqua su qualche pietra riscaldata dal sole o dalla
brace) dietro i fornelli… altro che “Non ci resta che piangere”.
Persino un ristorante cinese
in cui mi sono imbattuto mi ha fatto rimpiangere un ristorante cinese (gestito
dall’amico “Gino”) di via Kennedy nella calabresissima Rende.
In un ristorante, ovviamente
siamo ritornati a parlare di Firenze perché in Calabria la cucina e tutta un’altra
cosa… decisamente seria, ho chiesto una carbonara pensando che almeno la
carbonara da quelle parti la sapessero fare… no comment! … mi verrebbe voglia d’invitare
Renzi e company dalle nostre parti… a loro spese, ovviamente (ormai sono
diventato un po’ bischero anch’io). Gli spaghetti (se di spaghetti si trattava)
erano scotti. Il guanciale? … meglio coprire con un velo pietoso. Le uova? …
crema d’uova… onestamente non saprei dire cosa s’intende per “crema d’uova” in
culinaria ma vi assicuro che fa decisamente schifo al palato.
Intendiamoci: se vi
contentate d’una bistecca (… fiorentina?) alla piastra… quella, si!, la sanno
cucinare. Forse perché quella basta metterla sulla piastra rovente e rigirarla
di tanto in tanto.
Nei pressi del duomo (… o
della basilica di San Lorenzo) un giorno notai davanti all’entrata di un
ristorante un cartello con il simbolo dell’Associazione Cuochi d’Italia e con
la scritta, al di sotto, “qui c’è un cuoco professionista”.
Entrai, mi sedetti ed ordinai
una bella calamarata… ne è valsa la pena: c’era veramente in circolazione un
cuoco professionista e la differenza di costo tra un piatto di spaghetti col
pomodoro e una calamarata (cannaruozzi
ccu calamari aru sucu) era davvero irrisorio.
Alcuni ristoranti poi ti
prendono per i fondelli mostrandoti prezzi decisamente più bassi dei ristoranti
attigui. Di più basso troverai quasi certamente la qualità perché per quanto
riguarda il prezzo… aggiungendo il servizio e gli extra maggiorati (acqua ecc.)
vedrai che alla fine avrai pagato la stessa cosa.
… tempo di crisi? … per i
fessi!
… i turisti ci boicottano? …
non posso dar loro torto! … farei lo stesso anch’io.
(continua).
* * *
… un abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato
Pietro Perri.
… /pace!
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