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sabato 21 agosto 2010

Why I Am not Christian? ... il simbolismo della croce.

A San Fili ancora in tanti (ovviamente con un’età superiore ai 35/40 anni) ricordano la stupenda figura (a volte mitizzata) di don Luigi Magnelli… un prete che credeva realmente (o così almeno riusciva a far trasparire nei suoi interlocutori) nella propria missione terrena.
Grazie a lui (e grazie quasi certamente grazie anche ai miei genitori… dopotutto mio padre, Salvatore, a tempo libero per oltre un cinquantennio è stato sacrestano della locale chiesa del Carmine) per buona parte della mia trascorsa vita sono stato affascinato dalla figura terrena di Crosto, il Figlio (unigenito?) di Dio.
… tutto ciò ha segnato in modo indissolubile il mio modo di concepire la vita (non solo la mia ma anche e soprattutto quella degli altri) e… mi ha portato in giro per il mondo (o quantomeno per buona parte dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo)… alla ricerca di me stesso: le terre di Israele, dell’Egitto, della Grecia, della Francia, della Giordania… sono state calpestate dai miei sacrileghi piedi in questi ultimi venti anni.
Il tutto alla ricerca di me stesso. Il tutto per riuscire alla fine a convincermi che, a buon motivo, non sono un cristiano… perché, lo si sappia bene, non basa essere battezzati e cresimati per potersi definire un cristiano.
Se così fosse, infatti, anche i preti pedofili, i preti razzisti, i preti omosessuali, i preti incestuosi (vedasi il caso di papa Borgia), i preti assassini, i preti inquisitori, i preti… sarebbero dei cristiani.
Why I Am not Christian? … è titolo di un libro (secondo me non eccessivamente ispirato) scritto dal filosofo tedesco Bertrand Russel.
Perché non sono un cristiano? … è quello che mi viene naturale chiedermi ormai da diversi anni a questa parte.
La risposta? … troppo studio… troppe letture devianti (ad iniziare dalla stessa Bibbia con i libri dell’Antico Testamento ed i libri del Nuovo Testamento).
Essere cristiani è difficilissimo, alcuni mettono in dubbio persino la cristianità di Cristo. Secondo alcuni, infatti, Cristo non era un cristiano… secondo altri Cristo non è neanche esistito.
Eppure nella storia di Cristo uomo (parliamo ovviamente dei Vangeli canonici) si trova, oltre a tantissimi paradossi, un messaggio stupendo: amatevi come io vi ho amati.
La morale dell’amore basato sull’altruismo arrivando persino a dare la vita per il nostro prossimo.

Una morale che, sembra, fosse già ampliamente conosciuta da religioni precedenti al cristianesimo.Tanti anni fa, per ritornare alla compianta, mastodontica, figura di don Luigi Magnelli, non so in quale occasione (io ero poco più di un fanciullo o forse stavo per sfiorare l’età della ragione) sentii lo stesso parlare del grande simbolismo della croce: la croce che con i suoi bracci laterali (destra e sinistra) sembra voler richiamare a se (appunto in uno stupendo immenso abbraccio) l’intera umanità (visione orizzontale dell’esistenza) e con i suoi bracci superiore ed inferiore collegare il mondo sacro (celeste) con il mondo profano (terreno)… al centro l’Uomo… vero tempio di Dio.Onestamente in quell’occasione mi chiesi: cosa significa… simbolismo in generale e simbolismo della croce in particolare? … Cristo e la croce per me fino a quel momento erano solo un qualcosa di reale, null’altro che una tragedia… la tragedia del Figlio (unigenito?) di Dio.Oggi, solo oggi, mi chiedo quanto abbia potuto influire su don Luigi Magnelli un altro grande uomo che ha vissuto tantissimi anni a San Fili: Eugen Edward Stolper, l’olandese.‎‎... non sono un cristiano (Why I Am not Christian?)... e neanche un musulmano (ad alcuni soggetti come me... basta essere). Eppure in questi giorno sto pensando tantissimo al simbolismo esoterico della croce... ai suoi quattro bracci: al sacro (verso il cielo), al profano (verso la terra), al bene ed al male (i due ladroni)... al centro: l'io!... penso ai quattro bracci della croce... al centro "l'io". Ma dopotutto JHWH (il tetragramma rappresentante il Dio unico degli Ebrei, il Padre di Cristo e dell'Umanità) non si traduce anche con "Io Sono"? ... quindi "l'io" è parte... del nome impronunciabile di Dio Creatore. All'Io (Uomo) manca di fatti il "Sono" eterno. Stato d'essere che troverà nella propria morte.
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... forse continua
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

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