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mercoledì 25 agosto 2010

A San Fili c’è un problema di eternit? ... di inquinamento ambientale? (parte terza).

Chiarito il dilemma sulla potabilità dell’acqua che scorre nella rete idrica di San Fili (acqua che, in base alle ultime analisi - quelle effettuate nel mese di agosto 2010 e messemi a disposizione tramite l’amico Consigliere comunale Vittorio Agostino -, è decisamente buona da bere) restano in ogni casi gli altri dilemmi sull’inquinamento ambientale plurigenere (se c’è, e personalmente sono più che convinto che ci sia) presente a San Fili.
A scanso d’equivoci tengo a sottolineare che il discorso “inquinamento ambientale plurigenere” non è un discorso esclusivamente di San Fili ma di buona parte dei Comuni della provincia di Cosenza per non dire dell’intero Meridione d’Italia.
Dopotutto, per rimetterla un po’ sul tragico, qualche anno addietro anche alcuni Amministratori della vicina San Vincenzo la Costa s’erano posti qualche domanda in merito al decesso prematuro, ppe mali brutti, di tantissimi loro compaesani.
Ovviamente dire esattamente da cosa possa prendere origine  nu male bruttu né è semplice né rientra nelle mie capacità (non ho fatto studi in materia, ammesso e non concesso che possa affermare con convinzione d’aver mai fatto studi in qualcosa). Nu male bruttu, infatti, può essere semplicemente un problema ereditario come può essere collegato, appunto, a tantissimi fattori ambientali (a volte scatenanti e a volte che favoriscono il progredire, lo sviluppo, dello stesso).
Dal canto loro i problemi ambientali (inquinamento plurigenere) in alcuni casi possono essere evitati (appunto con interventi sul territorio o evitando, da sciocchi esseri umani, di darvi origine) mentre in altri purtroppo l’unica possibilità è… lasciare il territorio al suo giusto destino (ad esempio una zona con alta presenza di materiale radioattivo naturale).
L’inquinamento dell’acqua (delle falde acquifere), ad esempio (l’esperienza ormai a noi Sanfilesi dovrebbe averci insegnato qualcosa), nove volte su dieci è causata dall’uomo. Un esempio? … il mancato regolare controllo delle zone circostanti i punti di raccolta delle acque da immettere nella rete idrica comunale… nel rispetto delle leggi in materia.
Un acqua inquinata può creare, a lungo andare, problemi all’organismo umano? … un acqua inquinata può originare e/o sviluppare dei mali brutti? … sfido chiunque, anche gli esperti in materia, a darmi una risposta negativa.
Ma nel caso dei Sanfilesi, ovviamente con la convinzione che la mia affermazione è suffragata dalle succitate analisi chimico batteriologiche, se c’è un problema in questi giorni per la loro salute, sicuramente tale problema non deriva dalla rete idrica comunale. Ipotesi invece che non è da sottovalutare per gli anni che ci siamo lasciati alle spalle.
Detto ciò non posso non chiudere questo capitolo relativo all’inquinamento plurigenere ambientale del Comune di San Fili ponendomi (e ponendo anche a te, caro lettore) una piccola doverosa domanda (di cui sono sicuro che conosci già la risposta): è migliore l’acqua che scorre nella rete idrica sanfilese o l’acqua che compriamo ai supermercati conservata nelle bottiglie di plastica? … o l’acqua delle sorgenti naturali (controllate regolarmente?) che troviamo dislocate intorno al valico Crocetta o nel resto del territorio di San Fili e dei Comuni attigui?
… sarebbe opportuno mettere a qualche ugello (punto acqua, rubinetto) presente nelle nostre abitazioni qualche filtro particolare per migliorare la potabilità della nostra acqua? … tali filtri a lungo andare… possono essere nocivi (magari semplicemente più nocivi dell’acqua originaria) per la nostra salute?
Una rieducazione a bere l’acqua dei rubinetti (ovviamente parlo dell’acqua che scorre nella rete idrica di San Fili), oggi, possiamo considerarla legittima se non obbligatoria?
Può servire, a tale fine, affiggere regolarmente nei muri del paese le analisi dell’acqua fatte effettuare dal Comune (… mensilmente?) con i soldi dei cittadini?
A quest’ultima domanda do subito una risposta personale e riporto alcune precisazioni fattemi da alcuni Amministratori (semplici Consiglieri e/o Assessori) del Comune di San Fili. La risposta personale è… si! … oltretutto essendo un servizio pagato con i soldi dei contribuenti sanfilesi è giusto che i contribuenti sanfilesi ottengano qualche beneficio anche psicologico da questo “loro” investimento.
Le precisazioni fattemi, in via ufficiosa, da alcuni nostri delegati alla gestione della res publica sanfilese sono all’incirca di tale natura: 1) … se l’acqua è buona (n.d’a.: mi riferisco al risultato delle analisi chimico batteriologice) è inutile e costoso (n.d’a.: come se cinque fotocopie costassero migliaia di euro) duplicare le stesse ed affiggerle ai muri del paese, magari lo si potrebbe fare, ogni tre o quattro mesi, senza un’eccessiva regolarità; 2) … San Fili non solo non ha bacheche a sufficienza ma le stesse non sono poste nei punti giusti per poter affiggere anche tali comunicati (n.d’a.: allora evitiamo di sporcare i muri del paese anche con altri comunicati inutili così come viene regolarmente fatto o creiamo nuove apposite bacheche destinate appunto all’affissione di volantini formato A3, fogli 30 centimetri per 60,   o A4, fogli 15 centimetri per 30).
Infine una piccola proposta (me lo si consenta, da limitato quale sono in materia): se l’acqua di San Fili è veramente buona facciamola diventare una risorsa economica a favore della Comunità Sanfilese e non releghiamola al semplice “ruolo” di tassa (costo per i contribuenti) comunale. Facciamone un marchio doc e sfruttiamone, economicamente, le potenzialità.
Anche in questo modo (investendo intelligentemente sull’acqua) si può mirare a creare nuovi posti di lavoro (reali e non assistenzialistici) e conseguentemente mirare alla diminuzione delle tasse comunali.
Rende (futura Cosenza) vuole la nostra acqua (parte della nostra acqua)? … nessun problema, ma che inizi finalmente a dirci, in un concetto di collaborazione reale tra Comuni e territorio, cos’è disposta finalmente a darci in cambio. E che i nostri Amministratori la finiscano una volta per tutte di vendersi (e venderci) per un piatto, anche se personale, di fagioli.
… che San Fili non rispecchi in tutto e per tutto (e purtroppo finora l’ha fatto) la trama dell’opera Fontamara di Ignazio Silone (n.d’a.: semplice cultura scolastica, nessuno s’impressioni).
… anche questo è inquinamento ambientale plurigenere: la limitatezza intellettiva e moralmente sana dei nostri decennali Amministratori comunali.
Quando avranno finito di venderci (ovviamente non mi riferisco solo a coloro che governano San Fili in questi ultimi tempi… dopotutto loro sono solo il logico naturale risultato di quaranta anni di pessima gestione con sprechi ingiustificati ed occasioni perse per sempre), infatti, si renderanno conto, purtroppo troppo tardi, d’essersi stupidamente autovenduti… e per giunta a scarso prezzo (saldi tre per due? … dopo passate pure alla cassa, applicheremo un ulteriore sconto del dieci per cento a quanti sono titolari di tessera fedeltà).
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... ovviamente continua.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

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