Nella
foto a sinistra: San Fili, piazza san Giovanni - il monumento ai caduti sotto la neve.
San
Fili 1991.
Foto by Pietro Perri.
* * *
Si
era agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso e qualcosa, seppure come al
solito nessuno se ne accorgeva o si faceva in quattro per non accorgersene,
stava cambiando per l'intera Società Italiana... incluso nel piccolo borgo di
San Fili che, volenti o nolenti, fa parte della provincia di Cosenza, della
regione Calabria e persino dello stato conosciuto da tutti come il Bel Paese.
Si
chiudeva un’epoca agli occhi dei Sanfilesi… una tragedia culturale che li
affratella alle piccole realtà delle comunità circostanti: l‘Europa del
consumismo, della negazione delle minoranze e delle culture locali non
ammetteva e non ammette ulteriori proroghe.
Queste
pagine, nel pieno rispetto di quanto promesso nei succitati versi, mirano a
salvare un po’ della memoria popolare della comunità sanfilese. Spero, con tale
lavoro, di far cosa gradita a quanti, anche involontariamente, s’imbatteranno
in questo piccolo scoglio pseudo-culturale del grande mare chiamato Internet.
Giunti a questo punto credo sia opportuno dire cosa è San Fili: San Fili è una
piccola cittadina in provincia di Cosenza (Italia). Attualmente conta poco meno
di tremila abitanti.
E’
collegata al capoluogo di provincia dalla superstrada Cosenza-Paola. La sua
posizione geografica è ottimale: 17 chilometri dal mare, 10 dal centro urbano
di Rende, 10 dall’imbocco dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, 10 dalla
stazione ferroviaria di Castiglione Cosentino. Vicinissima alla Sila, al di
fuori del caos cittadino, ricca di sorgenti d’acqua, consigliata per l’aria
salubre.
Notevole
(almeno dall’anno 1000 in poi) è la sua presenza storica nei fatti che hanno
interessato la Calabria Citeriore.
Era
il 1982 quando, osservando la nascente zona (dal punto di vista edilizio)
Frassino-Donnici, la musa della poesia m’ispirò questi versi:
Parlerò
di San Fili
e
della sua gente:
di
gente che sa farsi amare
e
al tempo stesso odiare...
di
gente con cui piace stare.
Poggiato
sul suo colle
guarda
il fiume e la valle,
guarda
Bucita e l’Italia in miniatura:
guarda
lontano e spera.
Salirò
s’un alto campanile,
abiterò
fra rondini e colombe
e
tra un tocco di campana e l’altro,
ritornerò
a sognare.
San
Fili e grande…
San
Fili è bello
ma
ricorda tempi migliori.
San
Fili è unico… soffre:
San
Fili muore.
Buona parte degli scritti riportati su questo spazio web, sono tratti da articoli pubblicati dal sottoscritto sul quindicinale a distribuzione gratuita "l'occhio":
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Responsabile: Marisa Fallico
Redattore di San Fili (nell'ultimo periodo): Pietro Perri
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