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mercoledì 28 luglio 2010

Dimissioni: un istituto dimenticato.

‎... a volte si perdono stupende occasioni per stare zitti facendo riposare la propria penna ed il proprio cervello (quest'ultimo ne ha sempre più bisogno ultimamente). Credo che questo sia il caso di Arcangelo Badolato apparso sulla Gazzetta del Sud (Cronaca di Cosenza) del 27 luglio 2010 con un trafiletto che serviva presumibilmente solo a riempire un piccolo insignificante quasi quanto inutile spazietto. 
Poteva evitare, onestamente, il giornalista Arcangelo Badolato, di firmare quel trafiletto dal titolo "Dimissioni: un istituto dimenticato". Sicuramente nessuno si sarebbe accorto di quel vuoto... neanche l'intelligenza (spero) di chi l'ha scritto.
‎... purtroppo a volte è più forte di noi fare delle pessime figure con le persone meno intelligenti di noi (ammesso che vi siano in circolazione persone meno intelligenti di noi)... anche quando a noi tali persone ci reputano... persone intelligenti!
Il trafiletto? ... lo riporto di seguito:
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Pietro Filippo compie un atto dovuto: si dimette. Lascia l'incarico di presidente del consiglio comunale (quota Pd) perché coinvolto nell'inchiesta sui falsi invalidi. In tempi in cui l'istituto delle dimissioni sembra dimenticato la sua scelta appare davvero significativa. Nessuno, infatti, in Italia si schioda da una poltrona se non travolto da scandali imperdonabili. Filippo, finito in un'indagine non certo paragonabile ad una storia di tangenti e di corruzione, ha tuttavia sentito la necessità di farsi da parte. Senza urlare al complotto e senza attaccare la magistratura. È già qualcosa. Diverso l'atteggiamento del sindaco di San Fili, Ottorino Zuccarelli, consigliere provinciale del Partito democratico, assegnato dalla magistratura agli arresti domiciliari. Zuccarelli è rimasto alla guida del suo paese in attesa, probabilmente, di vedere come si evolverà la vicenda giudiziaria. La maggioranza che lo sostiene gli si è stretta attorno e, quindi, rimarrà in sella fino a data da destinarsi.
L'Italia è bella perchè è varia...
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... nessuno condanna Pietro Filippo per le sue dimissioni (oltretutto da Presidente del Consiglio comunale di Cosenza, e non da Consigliere comunale o da Dirigente dell'Azienda Sanitaria), ognuno agisce come gli detta la propria coscienza.
Tra l'altro una dimissione potrebbe benissimo essere intesa come un'ammissione di colpevolezza... e come funziona oggi l'Italia ed in particolare la Calabria... stiamo parlando, se di reato si tratta (questo saranno i Giudici a stabilirlo… se lo stabiliranno ), di furto di noccioline americane o del classico barattolino di marmellata e non di criminalità organizzata o di associazione di stampo mafioso.
Ancora, diciamo la verità, non riusciamo a capire bene (da lettori dei giornali e da teledipendenti delle emittenti televisive a carattere locale) di cosa sia veramente accusato il nostro (ovviamente parlo da Sanfilese) primo cittadino.
Certo, i reati, in una società moralmente corretta, potrebbero essere decine… ma sono reati, questi, per i quali almeno tre terzi dei politici o degli pseudopolitici d’Italia (e San Fili, Cosenza e la Calabria fanno parte dell’Italia) dovrebbero finire in galera. Ed in Italia, non dimentichiamocelo, siamo tutti politici… a partire dal singolo elettore.
Se si utilizzasse questo metro per tutti (al primo avviso di garanzia o alla prima stupida condanna tutti a casa) non capisco come mai abbiamo ancora Silvio Berlusconi come Presidente del Consiglio dei Ministri, non capisco come mai abbiamo avuto alla guida della regione Calabria, per cinque lunghi anni, Agazio Loiero e gran parte della sua ciurma (questo si che potevamo evitarcelo… ma, da calabresi, siamo riusciti ad evitare che ci restasse ancora per altri cinque lunghi disastrosi anni), come mai…
Se l’istituto delle dimissioni a San Fili, nella provincia di Cosenza, in Calabria e nella stessa Italia venisse veramente rispettato… credo che avremmo grosse difficoltà a trovare italiani per poter amministrare la nostra stupenda variegata nazione. Sicuramente i futuri amministratori dovremmo importarli da fuori, magari da qualche sperduta tribù nascosta all’interno della parte incontaminata della foresta amazzonica.
… ovviamente dopo aver fatto pulizia (grazie alle proprie dimissioni) tra i politici e gli pseudo politici italiani, sarebbe opportuno pretendere la stessa cosa da gran parte della Magistratura italiana, da gran parte delle Forze dell’ordine italiane, da gran parte del Pubblico impiego italiano, da gran parte della classe imprenditoriale italiana, da gran parte (perché no?) dei giornalisti italiani… da gran parte degli Italiani.
Anzi, da parte mia chiederei che chi fosse condannato (ovviamente mi riferisco a chi ha carpito la fiducia della gente in qualsivoglia modo) da Giudici onesti e leali (e sono sicuro che ce ne sono tantissimi in circolazione)… dopo la condanna per la vergogna che dovrebbe abbattersi su di loro… gli stessi applicassero, come in Giappone (popolo veramente civile), l’istituto delle “dimissioni dal mondo”.
Ma allora, perché avrebbe dovuto (o dovrebbe) dimettersi il dottor Ottorino Zuccarelli da sindaco di San Fili o da Consigliere provinciale?
... forse per far piacere ai suoi detrattori politicamente attivi in modo non sempre encomiabile in provincia di Cosenza (chi ha seguito l'ultima campagna per le elezioni provinciali sa a cosa mi riferisco) o agli pseudo neo dipietristi sanfilesi (ovviamente mi riferisco ad un gruppo politico - ? - locale che ne ha chiesto anch'esso le dimissioni)?
… Di Pietro, quella stupenda figura italiana che non ha avuto il coraggio di dimettersi quando il figlio è stato indagato dalla Magistratura… eppure, nell’Antico Testamento, si dice, più che giustamente, che le colpe dei figli ricadranno sui padri.
... mi correggo, effettivamente dalle nostre parti (in Calabria, a Cosenza ed anche a San Fili) le "dimissioni" sono effettivamente "un istituto dimenticato"... ma da decenni. Ricordo infatti che quando scrivevo sul quindicinale "l'occhio" nel periodo compreso tra il 1996 ed il 2000 venne scoperto l'ammanco di circa un miliardo di lire dalle casse del Comune di San Fili.
Fui l'unico, in quell'occasione, a chiedere all'allora sindaco in carica di presentare, malgrado fosse estraneo all'ammanco stesso (ma la sparizione era comunque avvenuta nel corso del suo mandato) le proprie dimissioni... per correttezza morale nei confronti di quanti l'avevano votato e l’avevano mandato ad “amministrare” il Comune di San Fili anche e sopratutto per controllare che certe cose non avvenissero.
Quel miliardo ancora oggi lo stiamo pagando (chi paga realmente le tasse), di tasca nostra, non i colpevoli o il colpevole ma l'intera Comunità Sanfilese.
... non mi risulta che in quell'occasione (e si trattava dei soldi dei Sanfilesi) ci siano state dimissioni né tantomeno richieste di dimissioni da parte di forze politiche alternative.
Egregio Arcangelo Badolato, una cosa semmai, in tutta questa vicenda mi ha fatto rabbrividire (ovviamente mi riferisco a come sia stata gestita la notizia dell’intera vicenda sui giornali e sulle testate giornalistiche locali)… la disparità utilizzata tra i diversi soggetti interessati alla vicenda stessa… ovviamente a parità di reato. Si è cercato di dar fuoco allo stregone dimenticando (secondo me volutamente) che si era di fronte ad un raduno di stregoni (se di stregoni si tratta).
Persino tu (permettimi il “tu” confidenziale) nel tuo trafiletto (che per fortuna finisce con dei puntini sospensivi) citi Pietro Filippo ed Ottorino Zuccarelli dimenticandoti di tanti altri (anche politici) interessati alla vicenda. Per non parlare degli altri tuoi colleghi… sembrava ci fosse stato un passa parola: a morte l’untore ma non toccate chi ha realizzato e messo in commercio l’unguento assassino.
Un esempio? … all’inizio (leggendo ed ascoltando come veniva riportata la notizia)… sembrava che i tuoi colleghi non avessero neanche il coraggio di citare il nome di un Consigliere regionale… timore riverenziale o ordini superiori?
E allora, perché oggi Ottorino Zuccarelli dovrebbe lasciare la guida del Comune di San Fili?
... caro Ottorino (fattelo dire anche da amico) sei tutti noi: resisti... per tutti noi, per la parte sana di San Fili.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace.

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