A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@alice.it

lunedì 20 febbraio 2017

San Fili ha perso l’ultimo treno? ... si! ... ma nel mese di maggio del 1987.

Stazione ferroviaria di San Fili - anni '70.
Dal Notiziario Sanfilese del mese di Febbraio 2017.
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La domanda sorge spontanea: “San Fili ha perso l’ultimo treno?”
E purtroppo anche la risposta sorge spontanea: “... si! ... ma nel mese di maggio del 1987.”
Proprio così, sono passati circa trent’anni da quando una locomotiva, o un “ciuffi ciuffi”,  si è fermata per l’ultima volta ed in modo ufficiale nella stazione del nostro amato paesino.
Falso, qualcuno dirà, qualche mezzo su rotaia alla nostra stazioncina vi si è fermato anche agli inizi degli anni Novanta.
Per ben due volte? ... forse tre.
Ed anche questo è vero ma tali occasioni erano legate a delle manifestazioni storiche “una tantum”. Tanto “una tantum” che dopo il 1991 non si sono verificate più.
Non si trattava, in poche parole, di ordinario servizio merci o passeggeri.
La nostra Associazione culturale (la “Universitas Sancti Felicis” di San Fili) nel 2007, a venti anni esatti dal “tragico evento” (perché tale è stato per la vita sociale ed economica della Comunità Sanfilese la chiusura della “nostra” stazione ferroviaria) ha ricordato il tutto con un convegno ed una apprezzatissima mostra fotografica.
La mostra fotografica percorreva, è proprio il caso di dire, i settanta lunghi anni di storia della tratta ferroviaria che partendo da Cosenza e toccando le stazioni di Castiglione cosentino, Rende, San Fili, Falconara albanese e San Lucido raggiungeva la cittadina di Paola. Punto in cui San Fili si congiungeva con il resto del mondo.
Visto che il materiale comunque ancora l’abbiamo (il riciclo della storia - e non solo nella storia - “affinché il ricordo non muoia”, credetemi, non è mai sprecato) stiamo pensando sia cosa giusta riproporlo con una nuova mostra fotografica... e magari con un nuovo convegno in cui magari ci chiederemo, come Comunità, se la stazione ferroviaria di Paola sia ancora utile per congiungere, magari in un futuro prossimo e magari con altri mezzi più veloci e più economici, San Fili con il resto del mondo.
La speranza, inutile dirlo, anche su questo fronte è e resta comunque l’ultima a morire.
Una speranza, quella dei Sanfilesi, che guarda, per quanto concerne il problema trasporti pubblici, non solo verso il fronte Paola ma anche verso il fronte Università della Calabria e la stessa città di Cosenza o, guardando verso un futuro sempre più opaco per chi vive nei centri storici di San Fili e della sua storica frazione Bucita, della cosiddetta Grande Area Urbana di Rende e Cosenza.
Perché da quando è stata chiusa la stazione ferroviaria di San Fili, diciamo la verità, e da quando si è prescritto il cosiddetto “servizio sostitutivo, per i Sanfilesi raggiungere anche la più vicina realtà urbana è diventato sempre più difficile.
E la circolare tra Rende e San Fili? ... troppa grazia, sant’Anto’!
... io comunque, spero.
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... un cordiale affettuoso abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

domenica 19 febbraio 2017

IL CANE SOLITARIO ED IL BRANCO - STORIE DI ETERNA ORDINARIA FOLLIA.

Foto a sinistra (by Pietro Perri): gruppo di cani liberi in località Frassino di San Fili (CS).

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Non so se vi siete mai imbattuti in un cane - più o meno randagio - che si pone in modo minaccioso per strada contro di voi e poi - magari nello stesso punto - in un branco di cani della stessa natura e predisposti allo stesso atteggiamento del singolo.

Il singolo cane potete anche portarlo alla ragione magari piegandovi e facendo finta di prendere qualcosa da terra e mostrandovi fermi nel volergliela lanciare addosso.

Ma il branco?

Credetemi: per quanto è stupido ed inoffensivo il singolo è altrettanto intelligente e pericoloso il branco... nella sua comunque proverbiale stupidità.

Personalmente mi sono più volte imbattuto in cani randagi singoli e in cani randagi che "lavorano" in branco. E non si sono nel loro fare ed abbaiare... mai smentiti.

Un consiglio? ... se potete (e se la distanza e la sua mole ve lo permettono) affrontate senza paura il singolo. Per quanto riguarda invece il branco... riparatevi in un luogo sicuro ed attendete pazientemente che lo stesso si sciolga... e poi presentate il conto... ad uno ad uno.

Anche se nel frattempo sarà stata la vita a consegnarglielo al posto vostro.

Dopotutto voi restate un essere umano e lui/loro (spesso quadrupedi dalle sembianze bipedi)... un cane randagio.

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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

domenica 5 febbraio 2017

AAA.: San Fili - amministratori locali capaci cercasi.

Sabato 4 Febbraio 2017, opportunamente e preventivamente avvisati, i Sanfilesi si sono visti per l’ennesima volta negare dall’Amministrazione in carica il percorso in auto o altri mezzi meccanizzati un buon tratto di corso XX Settembre; quello che va da piazza san Giovanni (addruv’eni u monumentu ari caduti da guerra quinnici diciuottu) fino all’attuale edificio che ospita la locale Caserma dei Carabinieri (aru biviu ppe Vucita).
Ciò, inutile dirlo, non solo comportando grandi disagi ai residenti ed anche ai non residenti (tipo i pochi fessi provenienti da Cosenza o da Paola e diretti a Cosenza o a Paola) che ancora decidono di avventurarsi per le strade interne del nostro ridente (... e ssi ca si nne fannu risa quannu u canuscenu veramente) borgo. Comportando problemi per gli anziani che provenienti dalla frazione Bucita si sono diretti all’unico ufficio postale sopravvissuto nel territorio sanfilese, comportando grossi rischi per un eventuale emergenza (toccando ferro un’ambulanza o un mezzo dei vigili... non volendo dire altro) e via dicendo.
Per non parlare dei pochi commercianti sopravvissuti, veri e propri eroi del mondo moderno sanfilese, lungo tutto il citato corso.
Il motivo? ... l’ennesima boiata di pavimentazione realizzata l’anno scorso in tale tratto di strada cittadina. Una pavimentazione che avrebbe dovuto risolvere, secondo i nostri esperti scienziati in scelte amministrative comunali, i problemi creati alla cittadinanza dalla precedente pavimentazione realizzata agli inizi degli anni Duemila (2000/2005) dall’allora amministrazione condotta dall’ex sindaco di San Fili Luigi Bruno.
... no comment!
A poco meno di un anno dalla sua realizzazione qu tale nuova pavimentazione si ci è già dovuto mettere mani almeno due volte. Quindi una serie di domande sorge spontanea: il materiale utilizzato è inadatto? ... il lavoro è stato fatto da cani?
... o semplicemente sarebbe finalmente giusto ammettere che dove passano regolarmente mezzi meccanici più o meno pesanti sarebbe meglio - direi “più intelligentemente” - pensare che l’unico materiale utilizzabile in tale punto è il catrame?
E poi... come non complimentarsi con gli amministratori (intendo i burattinai e non i poveri fessi che facciamo da contorno nel Consiglio comunale e che ci vorrebbero presenti solo per alzare o bassare la mano all’occorrenza per approvare ciò che l’imbecillità - non voglio pensare alla disonestà... anche se sotto sotto lo spererei - degli altri ha già deciso) che si sono succeduti a San Fili almeno dal 1970 ai giorni nostri.
E poi, sempre per restare in tema di pavimentazione, credetemi ma... non so se sia il caso di complimentarmi sempre con tali lungimiranti amministratori (o vergognarmi al loro posto) pensando che San Fili quasi certamente è l’unico borgo d’Italia che nel breve tratto di non più di cinquecento metri lineari... presenta in un proprio corso (adibito a sede stradale) la bellezza di ben cinque tipi di pavimentazione diverse.
Davvero... complimenti.
Ma da cittadini si gradirebbe un minimo di intelligenza e capacità di scelta estetica in più.
In ogni caso se fra altri sette o otto anni (io continuo a sperare che San Fili nel frattempo sia diventata frazione di Rende... vista la nostra incapacità - ripeto, non voglio pensare a disonestà – ad autoamministrarci) qualche futuro amministratore dovesse pensare di sostituire nuovamente la pavimentazione di parte di corso XX Settembre... che questa volta sia catrame.
Perché di costosissimi esperimenti fallimentari credo che ormai ne abbiamo fin sopra i capelli.
San Fili ha bisogno di ben altro per un proprio rilancio.
A partire da un discorso sui trasporti, sulla vivibilità, sulla pace sociale, sulla sicurezza di alcuni pubblici edifici, sulla sensibilità pubblica verso alcune famiglie al limite della sopravvivenza, sul territorio vergognosamente compromesso ed a rischio frane pericolosissime, sulla viabilità decisamente compromessa, sulla pulizia interna, sulla cultura, su una imposizione tributaria più consona alla capacità contributiva dei residenti e chi più ne ha più ne metta.
Altro che di lettere anonime e di citazioni, nelle stesse, di strani assalti alle diligenze... dall’una o dall’altra parte che dir si voglia malamente pensare.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

sabato 28 gennaio 2017

Ricordando l’amico prof. Frank (Franco) Fato. (3)

In questo mese (Gennaio 2017) - tra i tanti... e sono stati veramente tanti - è venuto a mancare alla nostra Comunità (la Comunità Sanfilese nel Mondo) un altro grande... Sanfilese e carissimo amico personale: Franco Fato, il prof. Frank Fato.
E’ deceduto a New Rochelle nello stato di New York.
Voglio ricordarlo riportando su questo blog con alcuni articoli apparsi sul Notiziario Sanfilese.
Franco ha sempre creduto nell’importanza del Notiziario Sanfilese e fin dai primi numeri ne è stato uno dei maggiori sostenitori, sia con materiale che economicamente.
Il primo articolo è stato pubblicato nel mese di maggio del 2010. Il titolo dell’articolo è “Un autore di successo al Westchester Community College. Fa gli onori di casa il sanfilese esimio prof. Frank Fato.
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Poche settimane fa il Prof. Frank Fato (a sinistra nella foto sopra... a sinistra), nostro amato esimio concittadino, ha introdotto la presentazione dell'autore James Bradley al Westchester Community College di Valhalla nella zona di New York.
Mr. Bradley è l'autore del libro "Flags of our Fathers" da cui è stato tratto il film con lo stesso titolo diretto dal famoso attore e regista Clint Eastwood.
Il padre dell'autore del libro fu uno degli uomini che alzarono la bandiera americana a Iwo Jima durante la seconda guerra mondiale.
La presentazione ha avuto molto successo e ha visto la partecipazione di studenti dello stesso College e simpatizzanti venuti dalle varie zone di New York.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

Ricordando l’amico prof. Frank (Franco) Fato. (2)

Franco Fato ed il suo cane Luna.
In questo mese (Gennaio 2017) - tra i tanti... e sono stati veramente tanti - è venuto a mancare alla nostra Comunità (la Comunità Sanfilese nel Mondo) un altro grande... Sanfilese e carissimo amico personale: Franco Fato, il prof. Frank Fato.
E’ deceduto a New Rochelle nello stato di New York.
Voglio ricordarlo riportando su questo blog con alcuni articoli apparsi sul Notiziario Sanfilese.
Franco ha sempre creduto nell’importanza del Notiziario Sanfilese e fin dai primi numeri ne è stato uno dei maggiori sostenitori, sia con materiale che economicamente.
Il primo articolo è stato pubblicato nel mese di ottobre del 2009. Il titolo dell’articolo è “Il prof. Franco Fato ricorda il senatore Ted Kennedy in un’intervista rilasciata al canale 12 della regione del Westchester (U.S.A.).
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Sono ormai diversi anni che abbiamo il piacere di vedere, quasi con cadenza annuale, l’amico Franco Fato godersi, passeggiando con la propria moglie Rosanna Giglio, la stupenda aria estiva sanfilese.
Ma in questo articolo non vogliamo parlare dell’amico Franco Fato, bensì dell’esimio Dottor Franco Fato, Professore di Scienze Politiche all'Università Statale di New York.
Il nostro esimio concittadino (che vediamo in una foto a destra con la sua fedele, e decisamente fotogenica, amica Luna) è stato recentemente intervistato dalla Stazione Televisiva Regionale “News 12 Westchester” della zona di New York.
Il Senatore degli Stati Uniti Ted Kennedy, fratello dell’indimenticabile JFK, ha combattuto tutta la sua vita per creare un sistema sanitario che coprisse tutti i cittadini americani. Lui credeva fermamente che l’assistenza medica universale è fosse un diritto e non un privilegio. Ted Kennedy avrebbe preferito un sistema sanitario gestito dal Governo ma si diceva anche disposto ad accettare qualcosa di simile al modello francese nel quale tutti i cittadini sono coperti sanitariamente anche se i dottori e gli ospedali agiscono e sono gestiti privatamente.   
Al Professore Franco Fato è stato chiesto di esprimere un commento sull'impatto che la recente morte del Senatore Ted Kennedy avrà sull'approvazione della nuova Riforma Sanitaria di cui il Senato americano sta discutendo da mesi e della quale il defunto senatore è stato da sempre un deciso sostenitore.
“Sono stato sempre d’accordo”, ha detto il nostro carissimo concittadino Franco Fato ai microfoni di News 12 Westchester, “con Ted Kennedy sulla riforma sanitaria. Penso che sia vergognoso che una nazione così sviluppata come gli Stati Uniti d’America abbia quarantacinque milioni di cittadini senza assistenza medica”.
“Mi piace Obama”, ci dice l’amico Professor Franco Fato, “perché sta provando a lenire le sofferenze degli esseri umani e di migliorare la vita di tutti. La sua linea politica è la stessa di quella di Franklin Roosvelt e di Lyndon Johnson i quali credevano che il Governo dovrebbe ridurre la povertà, la disoccupazione e le ingiustizie sociali. Credo che Obama stia combattendo una dura battaglia per far prevalere le sue idee ma che alla fine avrà la soddisfazione di vedere il Congresso degli Stati Uniti d’A. approvare la sua tanto discussa Riforma Sanitaria”.
L’intervista al Prof. Franco Fato è pubblicata sul sito di “You Tube”  e può essere vista ed ascoltata, in inglese, al seguente indirizzo internet:
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

Ricordando l’amico prof. Frank (Franco) Fato. (1)

In questo mese (Gennaio 2017) - tra i tanti... e sono stati veramente tanti - è venuto a mancare alla nostra Comunità (la Comunità Sanfilese nel Mondo) un altro grande... Sanfilese e carissimo amico personale: Franco Fato, il prof. Frank Fato.
E’ deceduto a New Rochelle nello stato di New York.
Voglio ricordarlo riportando su questo blog con alcuni articoli apparsi sul Notiziario Sanfilese.
Franco ha sempre creduto nell’importanza del Notiziario Sanfilese e fin dai primi numeri ne è stato uno dei maggiori sostenitori, sia con materiale che economicamente.
Il primo articolo è stato pubblicato nel mese di ottobre del 2006. Il titolo dell’articolo è “Ennesimo riconoscimento per il prof. Franco Fato”.
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Proprio così, al nostro compaesano prof. Franco Fato, ormai abituato a riconoscimenti per la sua opera educativa, viene consegnato l’ennesimo riconoscimento alla carriera.
Ed eccolo nella foto qui sopra a sinistra ricevere dal dottor Joseph Hankin, Presidente dell’Università di Stato di New York a Walhalla, una medaglia per il merito non solo per il servizio prestato come istruttore ma anche per il personale sviluppo professionale raggiunto.
Il dott. Franco Fato è professore universitario dal lontano 1967 ed è stato riconosciuto a parecchie riprese per la sua eccellenza nell’insegnamento.
Noi sanfilesi comunque amiamo ricordarlo anche perché è il coniuge della nostra cara compaesana Rosanna Giglio… e perché è affezionatissimo al nostro paese.
Tutte le estati, ormai da più anni, lo vediamo assieme alla moglie Rosanna passeggiare per il nostro stupendo corso XX Settembre.
Il prof. Franco Fato decisamente continua a dare lustro, e speriamo lo darà ancora per tantissimo tempo, alla nostra comunità e a tutti gli italiani sia residenti che sparsi per il mondo.
E come se ciò non bastasse, il professor Franco Fato è anche un ottimo pittore.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

domenica 1 gennaio 2017

IL 2017 SECONDO L'ORACOLO DELLA "MANO DI FATIMA"... BY PIETRO PERRI.

Secondo l'oracolo della Mano di Fatima il 2017 dovrebbe essere un anno di passaggio che comunque sarà segnato da non pochi problemi di incomprensione.
Dopotutto il 2017 si caratterizza comunque come facente parte del millennio della divisione (2000 = divorzio, separazione) e comunque nella cifra presenta uno zero che comunque è sinonimo di pazzia, di incostanza, di avventatezza, di pericolosa spregiudicatezza.
La scomposizione (secondo la Mano di Fatima - uno dei pochi oracoli seri in cui mi sono imbattuto quando studiai determinate cose... dopotutto abito a San Fili... il paese delle magare) ci porta a considerare anche i numeri 17, 10 e 7.
Nel caso del 17 abbiamo come definizione "volubilità, incostanza" (di cui ho già accennato e quindi è inutile ribadirlo) mentre nel caso del 10 ci troviamo difronte alla "Realizzazione, rettitudine e felicità futura". Quindi lavoriamo nel nostro presente ma guardando decisamente al futuro, Perché solo nel futuro potremo trovare (come Umanità) un meritato riposo segnato da una giusta dose di appagamento, di felicità.
Resta ovviamente il numero 7: "Meditazione, purezza dei sentimenti". Quindi la cosa migliore da fare, anche guardando l'ultimo numero della scala presente nel 2017 è quella di fermarsi, di guardare al passato, di meditare sul presente e di prepararci al futuro... che comunque a breve sarà il nostro presente.
Oltretutto il 2017 ci invita alla meditazione e rende propizia la stessa nella purezza dei sentimenti con cui potremo e sopratutto sapremo affrontarla.
A proposito, secondo la tradizione l'oracolo della Mano di Fatica nasce in Oriente (dopotutto riprende il nome ed in parte lo schema simbolico di uno dei più rappresentativi amuleti dell'Islam) ed è stato importato in Occidente (ed adattato per l'Occidente) dal grande Cagliostro. Tale oracolo gioca sul tramutare in numeri le lettere (vocali e consonanti) del nome (secondi nomi ecc.) ed il cognome delle persone, sommare tali numeri e scomporre la cifra ottenuta il modo di ottenerne una serie di significati dati.
E' un oracolo pericoloso in quanto da delle indicazioni che, false o meno che siano, può creare problemi psicologici in chi pensa che sia un semplice gioco di società come magari dovrebbe essere.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

giovedì 8 dicembre 2016

SI NO FORSE... il 4 dicembre 2016 si è votato anche a San Fili. Ed hanno vinto i NO.

Il 4 dicembre del 2016 si è svolto in Italia il cosiddetto “referendum costituzionale”.
Un appuntamento questo in cui gli Italiani erano invitati a decidere un po' su tutto ed in particolare sul loro passato e sul loro futuro... semplicemente mettendo una X o comunque un segno di croce (nel senso che se non erano crocifissi lo sarebbero stati sicuramente dopo) in una casella dove compariva la scritta SI o in una casella dove compariva la scritta NO.
E gli Italiani hanno deciso in piena coscienza e nel rispetto del motto “Chine lassa a via vecchia ppe ra nova... sa’ chiru chi lassa ma nun sa’ chiru chi trova!
Quindi, nell’incertezza di approvare una serie di riforme definite anche dagli stessi ideatori come “non essere il meglio che si poteva fare ma essere l’unica cosa fattibile” (strano concetto filosofico tutto italiano), gli italiani hanno preferito votare per il nulla di prima e non per il peggio (tra l’altro incerto) di domani.
... punti di vista, ovviamente. Ma, in una democrazia, la maggioranza (specie se schiacciante) del Popolo ha sempre e comunque ragione. E come dare torto ad una maggioranza rappresentata da circa il 60% dei votanti?
Proprio così: a livello nazionale i SI (votato da quanti sostenevano che le riforme costituzionali approvate dal Parlamento in questi ultimi mesi comunque erano un segno di cambiamento) hanno raggiunto il 40,05 % mentre i NO (sostenuto da quanti affermavano che la nostra Costituzione meritava e merita maggior rispetto in quanto ci ha garantito finora circa 70 anni di accettabile convivenza nazionale) hanno raggiunto il 59,95 %.
Un dato decisamente significativo se si pensa che si è recato ai seggi elettorali ben il 68,48 % degli aventi diritto al voto. Su 31.997.916 di votanti ben 19.025.863 hanno votato NO mentre 12.708.927  hanno votato SI.
Questi i dati nazionali (dati prelevati dal sito del Ministero dell’Interno). Ed a San Fili?
Iniziamo col dire che a San Fili c’erano, così come nelle altre consultazioni elettorali o referendarie, tre sezioni (seggi): due nel centro abitato di San Fili (organizzate nell’edificio delle Scuole Elementari) ed una nella frazione Bucita (organizzata nell’edificio conosciuto Centro di aggregazione sociale).
Anche a San Fili si è registrata una significativa vittoria dei NO sui SI. Il che conferma che la Comunità Sanfilese nel suo piccolo, specie se lasciata ragionare libera da vincoli partitici, rispecchia in modo strabiliante l’aspetto nazionale.
Questi, comunque, i dati ufficiali:
AVENTI DIRITTO AL VOTO: 2212
ELETTORI: 1387 (62,70 %)
VOTANTI NO: 901 (65,62 %)
VOTANTI SI: 472 (34,38 %)
SCHEDE NULLE: 8 (0,57 %)
SCHEDE BIANCHE: 6 (0,43 %)
SCHEDE CONTESTATE: --- (ZERO)
Che dire se non che anche questa volta (5% in più o 5% in meno) i Sanfilesi hanno rispecchiato l'andazzo nazionale mostrando (quando lasciati liberi di scegliere coscienziosamente) la loro maturità, onestà e lungimiranza?
Da parte mia... complimenti a tutti.
Anche a quanti, non comprendendo l'importanza del quesito referendario, hanno optato di votare SI.
La Costituzione, ricordiamocelo sempre, è il valore lasciatoci “in custodia” dai nostri padri costituenti e, in quanto “bene” lasciatoci “in custodia”, come tale è da custodire gelosamente quasi fosse un bene prezioso - se non il più prezioso - da trasferire alle future generazioni.
E poi... l’ha detto persino il grande Roberto Benigni in un suo show strapagato dalla RAI, e quindi dai contribuenti italiani, che la nostra Costituzione è la più bella Costituzione del mondo (chissà allora perché ha votato SI e quindi ha votato in favore del cambiamento della stessa). Ed io, onestamente, non posso che dargli ragione.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

domenica 27 novembre 2016

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Trevi S.p.A. e Ferruccio Cribari.

Ammettiamolo: non è da tutti i giorni vedere il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella complimentarsi con qualcuno per il lavoro svolto sia con incontestabile professionalità che nel rispetto dei tempi.
Se poi uno di questi pochissimi “qualcuno” è anche un Sanfilese (la “S” maiuscola in questo caso è d’obbligo) la cosa non può che farci onore: da meridionali, da calabresi, da cosentini ed ovviamente da cittadini del nostro amato/odiato paesino di San Fili. Una piccola realtà urbana che - ammettiamolo - più volte nella propria storia e malgrado tutto è riuscita a far parlare positivamente di se.
Questa volta, e per chi riesce a leggere tra le righe non è neanche la prima volta, dobbiamo ringraziare di ciò il nostro compaesano dottor Ferruccio Cribari, uno dei dirigenti della prestigiosa  azienda Trevi S.p.A. Un’azienda presente in più Stati nel mondo: “il Gruppo Trevi”, infatti, “è un leader mondiale nell’ingegneria del sottosuolo per fondazioni speciali, scavi di gallerie, consolidamenti del terreno, realizzazione e commercializzazione dei macchinari e delle attrezzature specialistiche del settore; opera anche nel settore delle perforazioni, sia come produttore d’impianti che come fornitore di servizi per la perforazione petrolifera, e nella realizzazione di parcheggi sotterranei automatizzati e di sistemi a gestione integrata della sosta”.
E fu così che il 4 novembre scorso, tra l’altro in occasione del cinquantesimo anniversario della storica alluvione di Firenze, sul lungarno troviamo il Presidente Sergio Mattarella intento a complimentarsi con il nostro compaesano dottor Ferruccio Cribari e con i massimi vertici della Trevi S.p.A. per la professionalità dell’azienda stessa.
Ma, vi chiederete voi e me lo sono chiesto anch’io, cosa ci faceva il nostro compaesano a Firenze sul lungarno in questo periodo?
La notizia è del 26 maggio 2016: “Firenze: Una voragine, lunga circa 200 metri per 7 metri di larghezza, si è aperta sul lungarno Torrigiani, tra Ponte Vecchio e ponte Le Grazie, nel centro di Firenze.” Un vero disastro che, considerato le lungaggini italiane, lasciava ben poco a sperare che il tutto si sarebbe risolto in tempi brevi.
Fortunatamente in Italia abbiamo anche aziende come la Trevi S.p.A. e sicuramente è solo per questo che il nostro Presidente della Repubblica si è potuto complimentare con i vertici di tale azienda per aver “ridato il lungarno Torrigiani a ridosso di Ponte Vecchio ai fiorentini dopo il collasso del maggio scorso. Il Presidente Mattarella ha ringraziato la Trevi S.p.A. per la celerità e l'efficienza dei lavori svolti in una area di interesse nazionale e molto critica per le famose alluvioni dell'Arno”. Il nostro Ferruccio Cribari, un altro esempio di Calabresi che sanno farsi valere quando lasciano la Calabria, era il responsabile della Commessa nonché project manager del lavoro.
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Nella foto sopra a sinistra: Firenze 4 novembre 2016: il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella si complimenta con il nostro compaesano Ferruccio Cribari (a destra). Tra i due c’è il dottor Cesare Trevisani, Presidente della Trevi S.p.A.
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

sabato 19 novembre 2016

Prima de ‘a curva du pont’e picciune: attenzione caduta auto.

A volte per prevedere, nel bene o nel male che sia, il futuro di una persona, di una località o di una ben determinata e delimitata zona non c’è bisogno di essere dotati di capacità extrasensoriali né di essere in possesso di miracolosi oracoli tanto famosi nei begli anni che furono... anche a San Fili.
E visto che siamo a San Fili, ovvero nel paese delle magare delle magarie e soprattutto dei tantissimi... magari e dei pochissimi (per fortuna) magaruni, non c’è bisogno neanche di essere una magara per poter prevedere cosa potrebbe capitare da un momento all’altro... magari nei pressi della prima curva in cui ci si imbatte lasciandoci il bivio per la frazione Bucita alle spalle e dirigendoci verso il bivio per Paola-Cosenza.
Parlo, in poche parole, proprio della curva al di sotto del famigerato ostello della gioventù (che tanti soldi è inutilmente costato finora alle casse dello Stato e... chissà quanti alle tasche dei cittadini sanfilesi) e poco prima della pizzeria ristorante SPQR: questa curva prima o poi (e sicuramente nel corso del periodo invernale in cui stiamo per addentrarci) finirà sulle prime pagine delle cronache dei quotidiani locali.
Ripeto: non voglio fare né la magara né la Cassandra di turno... e comunque me ne si dovrebbe dare merito. Ma se non si procede in tempi brevissimi a posizionare in tale tratto di strada (appunto tra il bivio per la frazione Bucita e la pizzeria ristorante SPQR) una robusta ringhiera o un apposito guard-rail... qualcuno (specie se non della nostra zona) rischia di misurare l’altezza (il dirupo) divide la strada che porta al bivio per Paola Cosenza con la strada che dal centro abitato di San Fili porta alla frazione Bucita.
Parliamo di non meno di sette o otto metri (almeno nel punto più alto e quindi anche più a rischio) la cui uscita fuori strada di qualche mezzo e la reale misurazione di tale punto (dovuto appunto alla caduta del mezzo stesso) potrebbe anche far registrare danni gravissimi (non voglio spararla grossa ma non sarebbe poi neanche tanto grossa) agli occupanti dei mezzi interessati.
Inutile dire che i solerti amministratori del Comune di San Fili nel frattempo e per evitare il peggio qualcosa hanno fatto.
Si... hanno fatto.
Hanno ad esempio delimitato la scarpata con una striscia di plastica  bloccata a degli insignificanti tubolari di ferro (ovviamente di pochi millimetri di diametro) che al primo soffio di vento regolarmente spariscono alla visuale degli incauti avventori della zona.
Si... sempre più ridicoli.
Ormai della sicurezza della gente e quindi dell’incolumità pubblica dalle nostre parti non gliene frega più a nessuno. Ormai dalle nostre parti è più importante pensare a sprecare soldi pubblici (soldi dei cittadini che comunque non ne avranno benefici in cambio se non impegnando altri soldi del proprio bilancio familiare) in gestioni quali la piscina comunale e lussi del genere.
E poi, diciamola tutta visto che ci siamo, ormai questa entrata nel nostro stupendo centro storico è diventata una vera e propria vergogna: stracolma com’è di spine o, nel caso delle aree dove sono state collocate le panchine sotto i pericolosissimi alberi lateralmente al “calvario” decisamente priva da tempo della benché minima ordinaria amministrazione (se non quel minimo che sono riuscito ad imporre io in altri tempi) e quindi emblema del degrado ambientale in cui è caduto il territorio di San Fili in questi ultimi anni.
Eppure per migliorare il tutto non ci vorrebbe poi neanche un tale impegno di spesa. Intorno alle panchine succitate, ad esempio, baserebbe ripristinare la ringhiera con quattro o cinque pali di legno. Roba a dir poco da fantascienza, vero?
... ed in tanti si lamentano che ormai San Fili è un paese morto. Con ragione.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

giovedì 3 novembre 2016

San Fili: ‘ntruoppicaturi e company? ... troppa grazia, sant’Antonio!

San Fili - Piazza san Giovanni.
Tra i modi di dire (... locuzioni?) presenti nella nostra bellissima lingua italiana (ovviamente ripresi da aneddoti popolari e popolani) ce n’è uno che mi ha sempre affascinato: “Troppa grazia, sant'Antonio!”
Non fate caso ad eventuali omonimi magari presenti anche nell’Amministrazione comunale di San Fili: il modo di dire è vero e quindi ogni riferimento a persone reali o esistite dalle nostre parti è puramente casuale.
... il che comunque non guasta.
La locuzione Troppa grazia, sant'Antonio!”, ci dice persino Wikipedia (la famosissima enciclopedia libera online), significa ottenere più di quanto si desidera, con risultati spesso non del tutto positivi.
Si narra”, continua Wikipedia, “che un commerciante, arricchitosi dopo una vita di stenti, realizzò finalmente il sogno della sua vita: comprare un cavallo. Ma quando si trattò di montare in groppa, non riuscì a prendere lo slancio necessario, a causa delle sue gambe troppo corte.
Dopo alcuni disperati tentativi, si rivolse a sant'Antonio - suo santo preferito - invocandone la grazia. Quando, invaso da furor sacro, spiccò di nuovo il balzo mise nell'operazione tanta forza che scavalcò addirittura la groppa dell'animale e andò a finire dall'altra parte, a gambe all'aria.
L'uomo si rivolse allora al santo, lamentandosi perché la grazia che gli aveva concessa era stata troppa.
E diciamo la verità: di grazia (di sant’Antonio?) i cittadini sanfilesi in questi ultimi anni ne stanno vedendo (e soprattutto “subendo”) veramente tanta. E di ciò non possono non ringraziare gli amministratori locali da decenni impegnati sul fronte di rendere sempre più vivibile il nostro amato/odiato paesino.
Un paesino, San Fili, dove a lungo andare tutto diventa sacro e come tale intoccabile. Incluso gli ‘ntruoppicaturi (punti d’inciampo) in cui si incappa quotidianamente percorrendo corso XX Settembre ovvero il corso principale (l’unico, a dire il vero) appunto di San Fili.
Inutile dire che di tale problema me ne sono già interessato invano anche in passato non solo parlandone su questo blog ma anche segnalando il tutto per iscritto (ho la ricevuta protocollata) ai competenti Uffici comunali. In quel caso comunque mi riferivo a degli ‘ntruoppicaturi presenti nei pressi di piazza don Luigi Magnelli già piazza Madonnina.
Col risultato? ... no comment!
... troppa grazia, sant’Antonio!
Ritorno a parlarne ed a ragion veduta... purtroppo con i miei stessi occhi. Perche?
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San Fili: 'ntruoppicaturu assassino in
in piazza san Giovanni.
San Fili piazza san Giovanni... 1 novembre 2016.
Un bellissimo esempio di mancato decoro urbano e mancata garanzia di sicurezza offerta a caro prezzo ai cittadini Sanfilesi dai propri amministratori.
E purtroppo domenica scorsa una bravissima signora, come da copione, c'è pure inciampata.
A proposito, se questa signora intendesse fare ricorso per danni contro il Comune di San Fili sappia che un testimone oculare a favore ce l’ha.
Ovviamente mi riferisco a quella signora, è inutile che tutte le sanfilesi facciano la fila daventi alla mia porta per ottenere la mia testimonianza.
Domanda: ma è veramente così difficile oggi garantire nei Comuni come il nostro persino l'ordinaria amministrazione?
Complimenti a tutti.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

mercoledì 26 ottobre 2016

A VOLTE MI CHIEDO... BUONGIORNO A TUTTI. (1)

Petra (Giordania)... qualche anno
addietro. Foto by Pietro Perri.
E SE FOSSI NATO IN SIRIA IN LIBIA O NELLA STRISCIA DI GAZA?
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A volte mi chiedo: e se fossi nato in Siria, in Libia, ella Striscia di Gaza? ... che diritto avrei a vivere in questo mondo?
Dopotutto, questo non è né sarebbe stato il mio mondo. Ecco "forse" perché chi non è nato fuori dai confini di certi Stati non ha diritto ad una dignitosa sopravvivenza: il Mondo non appartiene a loro. Il Mondo è nostro... da che Mondo è Mondo.
A volte mi chiedo... che diritto ho io di vivere in Italia? ... dopotutto sono nato in Calabria, mica sono nato da Roma in su. Mica sono nato in Piemonte o nel Regno di Sardegna. E giustamente i piemontesi e la Casa Savoia hanno cercato in mille ed uno modi, non appena attuata l'Unità (?) d'Italia, di farmi capire che io.. non ero un Italiano ma solo un... terrone meridionale.
A volte mi chiedo... che diritto abbiamo noi Europei (Statunitensi ecc.) d'andare a far saltare gli equilibri di potere nel mondo arabo per prelevarci, da portatori di pace, di "diritto" le uniche ricchezze di quei popoli senza passato e senza futuro... che avrebbero dato agli stessi un minimo di possibilità di sopravvivenza in questo... Mondo di m***a.
A volte mi chiedo... che diritto avresti tu che leggi di venire a rompere le p***e per le strade della nostra stupenda Italia... se fossi nato in Siria, in Libia o nella Striscia di Gaza?
A volte mi chiedo... chi decide dove deve nascere? ... sulla morte non c'é problema: tutti possiamo decidere sulla vita degli altri.... specie sulle parti in gioco più deboli.
Non sempre sono sicuro che esista un Dio o che quanto meno il Dio che esiste sia un Dio giusto... e che come tale per tutti noi abbia un progetto di vita e/o che sia stato scritto per tutti il proprio nome su un libro crudele e privo di lieto fine chiamato... "Libro del Destino". A volte penso che (malgrado figli di uno stesso Dio Padre o Dio Madre) la nostra nascita sia legata ad una specie di roulette o palla pazza.
Domanda: in quale casella si fermerà la palla la prossima volta che qualcuno aprirà gli occhi al mondo? ... in Siria, in Libia o nella Striscia di Gaza?
E se fosse la tua, quella palla?
... la mia, comunque, si è fermata oltre mezzo secolo umano addietro a Cosenza... in Calabria... e fortunatamente i regnanti della Casa Savoia in quel tempo erano ancora in esilio... fuori dalle p***e della nostra Bella Italia.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

domenica 16 ottobre 2016

HANNO RISTRETTO VIA PIANO DEL MULINO? ... COME SE GIA’ NON ERA ABBASTANZA STRETTA.



Il 14 ottobre 2016 una delibera di s-giunta comunale (la n. 74 del 14 ottobre 2016) pubblicata sull'Albo Pretorio online del Comune di San Fili ha colpito, da sanfilese che pensa di conoscere i sanfilesi, la mia attenzione.
Si tratta dell'avvenuta transazione tra un cittadino (che ha rovinato la fiancata della propria macchina provando a passare per una strettoia e sbagliando in modo vergognoso le misure tra la strettoia stessa e la macchina di proprietà) e l'amministrazione comunale. 
Questa strettoia in quel punto c'è da quando è nato San Fili ed il signore contendente è un sanfilese doc (oltretutto critico e moralista con tutti e su tutti).
Il probo cittadino si è appellato al fatto che il Comune di San Fili non ha messo idonea segnaletica attestante tale restringimento della carreggiata... mi viene quasi da pensare che dopo un millennio i proprietari delle case che costeggiano tale stradina urbana nel corso di una notte abbiano avvicinato le loro abitazioni per fare un dispetto a questo nostro encomiabile concittadino.
Che dire se non che mi piacerebbe che la minoranza consiliare intervenisse su tale delibera e prendesse le opportune distanze dall'intera vicenda considerato anche e soprattutto il nominativo del protagonista della vicenda stessa.
A proposito: la strettoia interessata si trova tra Piazza San Giovanni e il cosiddetto Piano del mulino... ovviamente a San Fili.
(post non completato).
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

sabato 1 ottobre 2016

... E SE A SAN FILI GARANTISSIMO ALMENO L'ORDINARIA AMMINISTRAZIONE AI CITTADINI AMMINISTRATI?

Ormai camminando lungo corso XX Settembre (il principale corso di San Fili... l'unico!) ci si rende facilmente conto di che futuro può avere la nostra (sopravvissuta) stupenda Comunità... sempre più lasciata andare alla deriva da un'Amministrazione che sembra non abbia proprio voglia di cambiare rotta.
Un esempio? ... mi dite perché dovremmo pagare - quelli che ancora possiamo permetterci il lusso di pagare i tributi locali senza toglierci il pane dalla bocca - l'energia pubblica se la stessa viene sprecata per illuminare le... piante di savucu? ... mi dite perché un cosentino o un abitante della vicina Rende (magari zona Quattromiglia) dovrebbe venire a San Fili per farsi una passeggiata lungo un tale splendore (ovviamente parlando della gestione dello stesso e non della bellezza che lo stesso difatti potrebbe far godere agli avventori, Se solo...) di corso?
Personalmente ho provato a far notare determinate cose a chi di dovere e le risposte che mi sono sentito dare sono state: il nostro paese è più pulito dei paesi confinanti (come dire che se in alcune zone dell'Africa dormono ancora con gli animali in casa a San Fili non dobbiamo lamentarci se gli animali ce li troviamo a fare i propri bisogni sull'uscio... di casa). Oppure: ricordati che fai parte della maggioranza consiliare (il che dovrebbe significare secondo tali miei compagni d'avventura amministrativa: tappati il naso e guarda da un'altra parte. Impara dall'opposizione).
Inutile dire che tale lampione dovrebbe illuminare parte di via Giuseppe Crispini ('a rampa) e che il muro su cui poggia (ce ne da’ un ottimo esempio tale pianta di sambuco oltre alle caggie presenti sullo stesso e a sterpaglia varia) è da tempo immemore ormai che non viene pulito.
... complimenti.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
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venerdì 30 settembre 2016

HANNO CAMBIATO IL NOME A VIA COZZO DI IORIO?

Ok, l'ammetto: faccio parte della Commissione per la Toponomastica del Comune di San Fili (non mi sembra infatti che sia decaduta ancora tale nomina) ma vi assicuro che - malgrado abbiamo intestato diverse nuove vie, con i colleghi della stessa Commissione, e qualcuna l'abbiamo anche reintestata - ... via Cozzo di Iorio (giuro) l'abbiamo lasciata via Cozzo di Iorio e non rinominata via C*zzo di Iorio.
Allora perché nell'ordinanza (debitamente firmata dal Sindaco in carica) n. 46 del 28 settembre 2016 (Albo Pretorio online del Comune di San Fili) per ben due volte si legge via C*zzo di Iorio e non via Cozzo di Iorio?
... un dubbioso Pietro Perri.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
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giovedì 29 settembre 2016

GRAZIE A LASZLO' JOZSEF BIRO', BILL GATES E MARK ZUCHERBERG... SIAMO TUTTI ALESSANDRO MANZONI (QUALCUNO ANCHE GIACOMO LEOPARDI).

117 anni addietro (ovvero il 29 settembre del 1899), ci ricorda il motore di ricerca di Google, nacque colui che rese possibile l'accesso all'uso della scrittura (con la sua insostituibile "biro") a tanti ignoranti ed analfabeti (tra questi lo scrivente... innamorato spesso non ricambiato delle mitiche BIC colore nero): László József Bíró.
László József Bíró passò a miglior vita nel 1985 periodo in cui nel mondo si iniziavano a conoscere i PC (Personal Computers) e quindi anche le biro iniziavano, dopo anni di indiscusso predominio, a subire il loro inarrestabile declino.
Gli ignoranti ed analfabeti non avevano più bisogno di una penna tra le dita per mostrare ai propri simili le proprie limitatezze culturali e sopratutto grammaticali (per me ci volle il 1996 ed il mio primo PC fu un Olivetti 486... un mostro per l'epoca. Ma non ho mai tradito la mia BIC colore nero. Anche se non la uso come prima la porto sempre nel mio taschino. La amo come fosse il primo giorno che ci siamo incontrati/scontrati).
Inutile dire che qualche ignorante analfabeta era sopravvissuto sia all'invenzione di László József Bíró che all'invenzione del PC. La scrittura, diciamo la verità, continuava, malgrado tutto, a non essere alla portata di tutti.
Oltretutto... per uno come me che usa tutte e dieci le dita delle mani per colpire i quadratini o i rettangolini mobili sulla tastiera (ho frequentato a Ragioneria quando ancora era obbligatorio studiare dattilografia) non vi dico cosa mi passa per il cervello quando vedo degli handicappati utilizzate affannosamente due dita (non vi dico quali) per ottenere con più affanno il mio medesimo... deprimente risultato.
Per ritornare ai novelli Alessandro Manzoni o Giacomo Leopardi...
Fortuna che Mark Zuckerberg e company hanno dato vita in questi ultimi anni a FACEBOOK... l'ultima frontiera degli ignoranti analfabeti (come lo scrivente).
... adesso tutti posiamo dire che siamo in grado di scrivere (pochi ancora in grado anche di leggere le ca***te che scrivono prima di pubblicarle).
In ogni caso gridiamolo forte: GRAZIE DI CUORE László József Bíró. Ti dobbiamo tanto. Qualcuno di noi senza di te non sarebbe stato neanche in grado di fare un segno di croce al posto di scrivere il suo nome e cognome... senza rovinare la penna o il foglio in cui stava apponendo tale segno di croce.
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

sabato 10 settembre 2016

Tutto ha un costo nella gestione pubblica... anche il risparmio.

Tutto negli anni '50 al "bacile"
la piscina dei Sanfilesi.
La lingua batte dove il dente duole e sembra che il dente per alcuni campioni della politica locale sia la riapertura della piscina comunale di San Fili: perché continuano a parlare continuamente della riapertura di questo costosissimo (per le casse comunali e quindi per le tasche dei contribuenti sanfilesi) impianto sportivo cercando di convincerci - e di autoconvincersi - dell'opportunità che offre lo stesso alla nostra Comunità?
Sapete cosa significa aver deviato per diversi anni circa 50.000,00 euro degli incassi dei tributi locali per mantenere in vita questa struttura attiva nel nostro territorio? .... significa maggiori tasse per tutti i contribuenti, significa strade più sporche, significa meno servizi alla cittadinanza, significa aumenti dei costi di servizi che spesso e volentieri neanche si sono visti né si vedranno in futuro dalle nostre parti, significa... che realmente non vogliamo dare un futuro alla cittadina sanfilese ed in particolare al suo centro storico sempre meno abitato.
Ed in cambio di cosa? ... forse in cambio della garanzia di lavoro (pagante in tal modo dalla Comunità Sanfilese) a due o tre persone che ci garantiranno magari qualche voto in più alle prossime amministrative?
A proposito: sembra che con l'adeguamento dell'impianto di riscaldamento dell'acqua e del resto dell'ambiente della piscina comunale di San Fili di quei 50.000,00 euro si risparmieranno ben il 30% dell'importo stesso... cosa che decisamente non credo (tutto ha un costo nella gestione dell'amministrazione pubblica per i contribuenti... anche il risparmio).
Ma ammesso e non concesso che ciò sia vero il risparmio dovrebbe aggirarsi intorno a 15.000,00 euro e quindi altri 35,000,00 euro dovranno restare a carico delle tasche dei contribuenti sanfilesi che continueranno a scontrarsi con buche sulle strade, pericoli costanti in tutto il territorio comunale, mancanza di servizi tali da rendere appetibili agli esterni inclusi gli universitari di ipotizzare un proprio trasloco nel nostro centro storico e via dicendo.
Intanto già abbiamo appreso che parte dell'energia prodotta dai pannelli fotovoltaici montati sui tetti degli edifici pubblici comunali e destinati ad impinguare (... sarà?) le casse del Comune riducendo il peso del costo dell'illuminazione pubblica dalle tasche dei cittadini sanfilesi sarà destinata a dare un piccolo sollievo al costo della nuova gestione della piscina di contrada Frassino.
... complimenti.
In ogni caso se volete, cari concittadini, che certi lussi nel nostro paesino vengano mantenuti in vita... per favore... non lamentatevi più in mia presenza. Non lamentatevi per la gestione della pulizia delle strade e dei vicoli del nostro amato/odiato paesino, non lamentatevi di un'estate di richiamo inesistente, non lamentatevi che il nostro paese è ormai morto, non lamentatevi che non ci sono pullman, non lamentatevi delle buche, non lamentatevi della raccapricciante situazione venutasi a creare sotto il muraglione, non lamentatevi delle frane o di come viene gestita la sicurezza a San Fili, non lamentatevi delle macchine in doppia o tripla fila in determinati punti del paese, non lamentatevi del personale comunale, non lamentatevi... semplicemente NON LAMENTATEVI!
Vogliamo parlare una volta per tutte di che futuro vogliamo dare al nostro paesino visto che il passato ed il presente ce li siamo già stupidamente giocati?
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!