SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: Caudu e ‘ncriscienza!… / Versi di don Giovanni Gentile da San Fili.

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domenica 23 luglio 2023

Caudu e ‘ncriscienza!… / Versi di don Giovanni Gentile da San Fili.



Nell’immagine a sinistra (ripresa dal web): Caronte, traghettatore infernale secondo la visione dantesca (ripresa in ogni caso dalla mitologia romana e greca), in una illustrazione di Gustave Doré. Negli ultimi anni, forse per scopiazzare un modo di fare dei media d’Oltreoceano, in Italia si è presa l’abitudine di chiamare Caronte alcuni picchi di caldo come quelli che stiamo subendo in questo decisamente “scottante” 2023. Anche se... dubito che Caronte abbia mai visto o si sia mai avvicinato al girone in cui sono destinati i peccatori autocondannatisi alle fiamme infernali.

Sul poeta sanfilese don Giovanni Gentile alias Chiacchiara ho scritto (e pubblicato tantissimo) già precedentemente su questo blog. E, nel possibile (o quando me n’è stata data la possibilità, per essere più precisi), mi sono fatto in quattro per rivalutarne la grandezza. Non prendetemi sul serio e “non accettate stupidamente la mia verità” ma sono stato costretto a riconsegnarlo, spero solo temporaneamente, all’oblio della storia... quantomeno locale. Purtroppo quando ci si rende tristemente conto di non avere più un proprio pubblico e meglio lasciare agli altri l’oppio che si spaccia, non sempre come cultura e quasi sempre “neanche sotto forma di cultura”, dai palchi e sulle scene.

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Caudu e ‘ncriscienza!…

Versi di don Giovanni Gentile alias Chiacchiara da San Fili.

Nota introduttiva di Pietro Perri.

Don Giovanni Gentile (alias Chiacchiara) prete non per vocazione ma per colpa di nascita, che ci crediate o no, è stato giovane come tutte le persone normali di questa terra e come tante è stato anche studente.

Anche allo studente più “secchione” a volte viene a noia studiare… pensiamo poi a quel mattacchione del Chiacchiara (alter ego di don Giovanni Gentile, tanto bravo quanto coraggioso soprattutto per l’epoca in cui è vissuto, poeta dialettale sanfilese).

Se poi ci si mettono pure il caldo estivo di Cosenza, il sonno e le mosche… meglio sorvolare.

Al di là di tutto, comunque, il nostro caro poeta don Giovanni Gentile ci fa capire che è inutile affliggersi più di tanto... specie quando non si può cambiare ciò che condizione in un determinato momento la nostra vita. E poi... l'estate dura solo tre mesi, l'autunno passa in fretta ed... eccoci pronti a lamentarci del freddo eccessivo.

Dopotutto lo diceva qualche secolo prima anche “il Magnifico” (“Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia... chi vuol’esser lieto sia, del doman non v’è certezza”).

 

Fa’ nu caudu chi murimu:

Io nun puozzu cchjù studià:

E’ chjù miegliu si partimu

A Cusenza ‘un si po’ stà.

 

Ogne notte, spienturatu,

Nun mi puozzu addormentà

Ca mi mancadi lu jatu

E mi ‘ngignu a riminià.

 

La matina (v’ ‘u pensati)

Ccu chi lena m’aju azà;

E ccu l’uocchi tutt’unchjati

M’aj’ ‘e mintere a studià.

 

Ma le musche ch’aû pitittu

Vienu lestu a muzzicà,

Ed io pigliu cittu cittu

Ccu ‘ste bestie a m’inquietà.

 

E cussi sona la scola

Priestu e tristu aj’ ‘e vulà,

Ma si ‘un sacciu ‘na parola

Chaju ‘e jire a ce cuntà?

 

Tiegnu ‘ cuorpu ‘na vilienza

Chi la guala nun ci n’ha:

E lu mastru si spacienza:

Mi fa propriu disperà.

 

All’esame mi l’ha dittu

Ca mi puozzu ripruvà:

Io ppe’ chissu sugnu affrittu

Ma nun aju cchi ce fa.

 

Si ppé casu mi riprova

Io nun lassu de cantà:

L’ammutare cchi mi giova:

E’ chjù miegliu chiacchjarià.

 

A ‘stu munnu allegramente

Ogne cosa âmu ‘e piglià:

Si t’affriggi nun fu’ nente,

Ma cchju priestu pue crepà.

 

Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace ma... “si vis pacem para bellum”!

 

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