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giovedì 6 gennaio 2011

"Tante navi tante storie"... Pasquale Guaglianone a San Fili (parte prima).

Pasquale Guaglianone.
Sono un discreto lettore, l’ammetto!, ovviamente considerato la media di lettura che ipotizzo in merito a San Fili e ai Sanfilesi.
Normalmente riesco a tracannare almeno uno o due libri al mese (intorno alle 150 - 200 pagine ciascuno) a cui vanno aggiunte le letture della rivista mensile Focus Storia e delle riviste trimestrali Focus Storia Wars, Focus Storia Collection, Focus Storia Biografie e la raccolta di saggi Hiram.
Normalmente (per non dire sempre), da quando ho lasciato la scuola (tanti e tantissimi anni fa), sono stato sempre io a decidere le mie letture... non attinenti a necessità di lavoro o ad incomprensibili libri di istruzioni per far funzionare i diabolici marchingegni che ci mettiamo sempre più deficentemente dentro casa.
Un privilegio questo raggiunto con tantissimi sacrifici (ore ed ore passate appunto sui libri al fine di crearmi una serie di anticorpi verso l’irrazionale mondo che attenta quotidianamente al mio “libero” spazio vitale) che mi ha reso immune  persino dall’assordante ripetitivo martellare della pubblicità.
Difficilmente compro un libro (bestseller?) che mi viene consigliato dalla TV o dai giornali.
Questo l’ho fatto solo due volte (almeno quelle che ricordo): quando ho comprato “L’Inferno -  profondo Sud” di Giorgio Bocca e quando ho comprato “Il simbolo perduto” di Dan Brown … soldi, come volevasi dimostrare, in entrambi i casi sprecati!
Strano ma vero, negli ultimi mesi del 2010 sono stato piacevolmente obbligato a leggere due libri che sicuramente non erano né nelle mie intenzioni di comprare né nelle mie intenzioni di leggere: la prima parte della negazione, quella relativa all’acquisto delle opere, si risolse facilmente con un… non considerato, ma decisamente apprezzato (la mia tirchieria è ormai proverbiale) omaggio. La seconda negazione venne abbattuta sia dalla soluzione della prima che dal fatto di un impegno morale che mi ero preso con gli autori (se non con gli amici degli autori) di tali opere.
Questi libri erano (… sono stati?) “La verità, vi prego, sulla danza” di Mary Garret (all’epoca Mariafrancesca Garritano, figlia della nostra indimenticabile compaesana Manola Calomeni) e “Tante navi  tante storie” di Pasquale Guaglianone.
Del libro “La verità, vi prego, sulla danza” ne ho abbondantemente parlato in precedenti post sempre su questo blog quindi eviterò di dilungarmi sullo stesso ma rimando ai miei precedenti scritti.
Quello su cui invece credo sia opportuno parlare in questa occasione, come preambolo, ed in qualche occasione futura, come cappello, trama e legittime considerazioni, è invece il libro dell’amico (mi arrogo il diritto di definirlo in quanto tra l’altro abbiamo ultimamente stretto questo stupendo rapporto anche sul social network Facebook) cetrarese Pasquale Guaglianone.
Mi fu chiesto di presentare il libro di Pasquale (libro di cui all’inizio ignoravo non solo il titolo ma anche e soprattutto il contenuto dello stesso) nel corso di qualche mia iniziativa culturale o di qualche iniziativa culturale che l’Associazione di cui sono presidente in carica (la “Universitas Sancti Felicis” di San Fili) aveva in programma per la fine di questo decisamente poco stupendo, per San Fili e per i Sanfilesi, 2010.
A darmi una mano su questo fronte ci pensò il nostro compaesano Giuseppe (Pino) Falbo che mi passò la sua copia, tra l’altro “dedicata”, dell’opera di Pasquale.
… il titolo? … l’ho detto! … il contenuto? … lo dirò! … ma in un prossimo post.
Dandogli una veloce sfogliata, anche per capire cosa mi aspettava da lì a qualche giorno (in quanto avevo già un libro segnato a metà sul comodino e non intendevo iniziare una nuova battaglia culturale senza aver concluso quella in corso… perché leggere un libro è comunque una battaglia culturale!), una cosa colpì immediatamente i miei occhi e quindi la mia percezione sensoriale: i disegni contenuti (quindi a corredo dell’opera) all’interno del libro.
… stupendi, anche e soprattutto perché erano firmati da un altro… Sanfilese per metà: il mio carissimo amico Pietro De Seta. Sanfilese per metà in quanto la madre di Pietro De Seta è originaria di San Fili, appartiene alla famiglia dei Marchesani.
Ecco, mi son detto, un buon motivo per presentare un libro a San Fili.
La data? … mercoledì 22 dicembre 2010.
Una data, quella di mercoledì 22 dicembre 2010, che resterà impressa, speriamo per sempre (perché il popolo che non dimentica evita di commettere gli stessi errori) nella storia della piccola libera Repubblica di San Fili… e purtroppo non per la presentazione del libro dell’amico Pasquale Guaglianone corredato dai disegni dell’amico Pietro De Seta.
Ma questo e tant’altro sarà argomento di un prossimo post.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace.

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